comunicato stampa

Guardando a Maria, immagine della Chiesa, per imparare la sinodalità L’omelia del vescovo Luigi Renna per l’inizio del cammino sinodale nella diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano

Domenica, 17 ottobre 2021, alle ore 19, in comunione con le Chiese che sono in Italia e nel mondo, in una cattedrale – quella di Cerignola – gremita di fedeli rispettosi delle norme per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, è stato il vescovo Luigi Renna a presiedere la solenne celebrazione eucaristica durante la quale il pastore della Chiesa locale, alla presenza dei presbiteri e dei diaconi, dei religiosi e delle religiose, dei giovani e dei ragazzi, degli operatori pastorali e dei laici – senza dimenticare gli assenti che «vogliamo raggiungere con i nostri sentimenti fraterni, in attesa di incontrarli di persona» come i malati e i lontani – ha dato inizio al cammino sinodale.

«Sinodo – ha spiegato il Vescovo – è la parola che designa Gesù Cristo, Colui che si è messo accanto all’umanità da Betlemme, alle strade della Galilea, al Calvario, ad Emmaus la sera di Pasqua» per affermare che «la Chiesa non è altro che il camminare insieme del gregge di Dio nei sentieri della storia». Cita papa Francesco, mons. Renna, nonché Joseph Doré, l’arcivescovo emerito di Strasburgo, e David Maria Turoldo, per porsi alla scuola del Concilio Vaticano II, l’evento che «ci invita a passare dall’essere una Chiesa che convoca sinodi all’essere una Chiesa che ha uno stile sinodale».

In tale prospettiva, Maria, «Madre ed immagine della Chiesa», diventa l’icona che illuminerà il cammino sinodale della Chiesa locale: «Maria – ha affermato il Vescovo – dopo l’annuncio dell’angelo, alzatasi, si mette in fretta in viaggio verso i monti di Giuda. La giovane madre di Nazareth si mette in piedi, nella postura di chi è risorto perché raggiunto dalla Grazia di Cristo; si mette in cammino con la premura di chi non si lascia vincere dalla pigrizia e dalla paura dei disagi del viaggio; affronta non una strada facile ma montuosa». Raggiungere Elisabetta, per Maria, significa farsi voce del cantico del “Magnificat”, «il canto della sinodalità – per il vescovo Renna – perché ci fa scoprire che il Signore è presente nelle promesse compiute nella Parola, nei Sacramenti, nella storia delle nostre città, nei poveri, nella nostalgia di casa del figliol prodigo».

Scaturisce da tale lettura l’impegno sinodale della Chiesa che è in Cerignola-Ascoli Satriano – «la conversione alla sinodalità, la consapevolezza della nostra vocazione, la capacità di ascoltarci reciprocamente coinvolgendo tutti, anche i poveri e i cosiddetti “lontani”, quella di fare discernimento animati dallo Spirito» – il cui cammino sarà cadenzato, nei prossimi mesi, da un autentico «esercizio di sinodalità» che «si diffonderà a “macchia d’olio” e che vedrà protagonisti ministri ordinati e laici». Solo in questo modo – è stata la conclusione dell’intervento omiletico – «potremo cantare insieme che “Dio ha guardato all’umiltà della sua serva”, a questa Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano».

Al termine della celebrazione eucaristica, il Vescovo ha consegnato a ogni comunità parrocchiale una lampada, simbolo e segno del cammino sinodale, e ha comunicato i nominativi dei due referenti diocesani per il cammino sinodale, individuati nel prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia e nella prof.ssa Annarita Di Conza, mentre è in itinere la costituzione dell’équipe che comprenderà le diverse componenti del popolo di Dio.

Nel XX anniversario della scomparsa di mons. Luigi Fares (1922-2001) il vescovo Luigi Renna celebra l’eucaristia nella chiesa di San Domenico

Appuntamento giovedì, 14 ottobre 2021, alle ore 19, nella chiesa parrocchiale di San Domenico a Cerignola, per la celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, nel ventesimo anniversario della scomparsa di mons. Luigi Fares.

Nato a Cerignola il 23 giugno 1922, il giovane Luigi fu ordinato presbitero nella cattedrale di Cerignola il 19 agosto 1945 da Vittorio Consigliere, vescovo delle allora diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola. Dal 7 dicembre 1947, durante l’episcopato di Donato Pafundi, fu nominato parroco della chiesa di San Domenico, urbanisticamente collocata al centro del Piano delle Fosse, simbolo tradizionale dell’economia agricola locale, ma anche teatro di numerosi scontri tra le forze dell’ordine, i contadini e i braccianti che reclamavano, nei confronti dei proprietari terrieri, un trattamento economico più equo.

Con la nomina a parroco, don Luigi accettò anche l’oneroso compito di difendere i suoi parrocchiani dai continui attacchi messi in atto dagli anticlericali. Per tale ragione, la sua pastorale mirò a formare la coscienza dei fedeli attraverso la diffusione dell’associazionismo ecclesiale. Il vescovo Pafundi, nel 1955, lo riconfermò alla guida dell’Unione Uomini dell’Azione Cattolica – carica ricoperta dal 1953 – designandolo assistente ecclesiastico delle Acli. L’operato del parroco, in tal senso, già da qualche anno risultava contraddistinto da un’altra importante iniziativa: la fondazione della Pia Unione del Cuore Immacolato di Maria, la famiglia religiosa femminile istituita da don Luigi, innamorato del messaggio di Fatima, nei locali adiacenti la chiesa di San Domenico l’8 dicembre 1952 per la cura e la formazione degli abitanti residenti nei paesi e nelle borgate del territorio diocesano. Ricoprì numerosi incarichi e fu membro di non poche istituzioni tese a fronteggiare le diverse povertà che affliggevano le fasce più deboli della popolazione, come la sezione diocesana della Pontificia Opera di Assistenza.

Culmine della devozione mariana e dell’associazionismo ecclesiale in don Luigi fu, nel 1983, l’istituzione della peregrinatio parrocchiale in onore della Madonna di Fatima, cui seguì nel 1986 l’edificazione dell’istituto “Accoglienza di Fatima”, attuale sede di alcuni locali della Caritas diocesana. Fu parroco fino all’8 marzo 1999. Colpito da malattia, cessò di vivere il 14 settembre 2001.

Mons. Luigi Fares, si legge nel manifesto-invito a firma delle Suore del Cuore Immacolato di Maria, fu un “sacerdote della fede granitica, animato da un Grande Amore per il suo popolo” che seppe “creare uno spirito di famiglia, di accoglienza e di amore fraterno”.

Inizio del cammino sinodale della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luigi Renna in diretta su TeleDehon

Dopo il Convegno Ecclesiale Diocesano, in programma nei giorni 11-13 ottobre 2021 nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo a Cerignola su “Il cammino sinodale per riscoprire la gioia dell’annunciare il Vangelo”, appuntamento nella basilica-cattedrale di San Pietro Apostolo, domenica, 17 ottobre 2021, alle ore 19, per la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luigi Renna per l’inizio del cammino sinodale della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano in comunione con le Chiese che sono in Italia. La celebrazione sarà trasmessa in diretta sui canali video di TeleDehon (Puglia e Basilicata canale 18 e in hd sul 518; Calabria canale 272 e 690; Campania canale 628).

«Con le altre Chiese che sono in Italia – scrive il Vescovo nella sua più recente lettera pastorale intitolata “La Pentecoste continua… Rinnovarci nel cammino sinodale e nell’annuncio del Vangelo” (Cerignola 2021) – facciamo nostro questo appello alla sinodalità; io stesso l’ho accolto all’Assemblea CEI nel maggio scorso, come un impegno per la nostra Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, con queste parole: “I Vescovi italiani danno avvio, con questa assemblea, al cammino sinodale secondo quanto indicato da papa Francesco”».

Inizio del cammino sinodale della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano in comunione con le Chiese che sono in Italia

«Ero a Roma, il 30 gennaio scorso, nella Sala Clementina, con gli altri Vescovi della Commissione della CEI per l’Annuncio e la Catechesi, quando le parole di papa Francesco giunsero a me e a tutti noi come una luce nel buio di quei giorni in cui si continuava a soffrire e a morire: “Dopo cinque anni, la Chiesa italiana deve tornare al Convegno di Firenze, e deve incominciare un processo di Sinodo nazionale, comunità per comunità, diocesi per diocesi: anche questo processo sarà una catechesi. Nel Convegno di Firenze c’è proprio l’intuizione della strada da fare in questo Sinodo. Adesso, riprenderlo: è il momento. E incominciare a camminare”»: scrive così il vescovo Luigi Renna tra le pagine della sua più recente lettera pastorale intitolata “La Pentecoste continua… Rinnovarci nel cammino sinodale e nell’annuncio del Vangelo” (Cerignola 2021).

Dopo il Convegno Ecclesiale Diocesano, che si terrà nei giorni 11-13 ottobre 2021 nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo a Cerignola su “Il cammino sinodale per riscoprire la gioia dell’annunciare il Vangelo”, appuntamento nella basilica-cattedrale di San Pietro Apostolo, domenica, 17 ottobre 2021, alle ore 19, per la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo per l’inizio del cammino sinodale della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano in comunione con le Chiese che sono in Italia.

«Con le altre Chiese che sono in Italia – continua Sua Ecc. Mons. Renna nella lettera pastorale – facciamo nostro questo appello alla sinodalità; io stesso l’ho accolto all’Assemblea CEI nel maggio scorso, come un impegno per la nostra Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, con queste parole: “I Vescovi italiani danno avvio, con questa assemblea, al cammino sinodale secondo quanto indicato da papa Francesco”».

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021 “Verso un noi sempre più grande”

In occasione della 107a “Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021″, l’Ufficio diocesano per la pastorale dei Migranti della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, in collaborazione con l’Associazione “San Giuseppe” ONLUS ha organizzato un evento a Stornara, domenica il 26 settembre 2021.  Il tema della giornata è stato “Verso un noi sempre più grande”, per voler richiamare i concetti di Chiesa e di comunità che presuppongono il concetto di accoglienza, come dice il Santo Padre, in quanto non si tratta di semplice accoglienza, ma della cultura dell’accoglienza: saper accettare l’altro nella sua diversità, costruendo insieme, condividendo gioie, difficoltà e speranze.

La celebrazione della giornata si è svolta a Stornara, città scelta per la numerosa presenza di cittadini immigrati che vivono nella zona; l’evento ha avuto inizio alle ore 18 nella chiesa parrocchiale di San Rocco, con la celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Luigi Renna. Al termine della santa messa, don Claudio Barboni, don Tonino Mottola, don Silvio Pellegrino, Giuseppe Leone, Lino Lombardi e Rocco Solomita hanno “svelato” l’icona della “Madonna di Loreto nel manto dei migranti”, immagine dell’artista Margherita Gallucci, sapientemente riprodotta dai due artisti locali, Mariangela Latronica e Nicola Ciarallo dell’Associazione di promozione sociale StornaraLife.

A seguire, l’Associazione San Giuseppe ONLUS ha presentato i primi risultati del progetto europeo M4M – Migrants for Migrants, un progetto in collaborazione con partner di Francia, Romania, Grecia, Portogallo, Austria che utilizza il “Buddy System”, un metodo innovativo in cui due migranti si monitorano ed aiutano a vicenda. Un aiuto fondamentale per chi deve cercare di stabilirsi in un Paese sconosciuto, con tutte le difficoltà che comporta: barriere linguistiche, differenze nelle norme sociali o lacune educative che impediscono l’accesso all’occupazione. M4M si rivolge ai migranti, rifugiati e richiedenti asilo appena arrivati nel Paese ospitante e ai professionisti dei servizi di integrazione e lo scopo è quello di promuovere l’inclusione, facilitandone la responsabilizzazione e creando contatti sostenibili con associazioni, amministrazioni locali e servizi sociali. Il progetto prevede l’attuazione di un corso di formazione gratuito che partirà da novembre e che sarà rivolto a professionisti, migranti e volontari; per informazioni scrivere a ass.sangiuseppe.cerignola@gmail.com.

È poi intervenuta l’assessora alla cultura del Comune di Stornara, Brigida Andreano, la quale ha manifestato gratitudine per l’organizzazione dell’evento, ma soprattutto impegno a continuare a collaborare e lavorare per una vera inclusione dei migranti sul territorio.

A conclusione della serata Domenico La Marca si è esibito con Aldo e Bruno Gorgoglione nello spettacolo musicale “In viaggio si diventa grandi” il cui tema è l’immigrazione. È un viaggio tra le storie di ieri e di oggi, gran parte dei brani sono stati scritti da Domenico, cantautore da anni impegnato nel sociale, nel 2019 tra i finalisti del Cantagiro, e nel 2020 vincitore del Premio Bardotti con il “Di cartoni e lamiera”, che racconta di caporalato e della tragica morte di dodici braccianti. Ad accompagnare Domenico ci sono stati Bruno, polistrumentista, e Aldo Gorgoglione alle percussioni. Le canzoni proposte nascono da incontri, parlano di solitudini, barriere, frontiere, esistenze piene di cicatrici, della forza di un sogno che riesce a svincolarsi dal fango della realtà. Il loro ascolto aiuta ad avere consapevolezza di come l’immigrazione, in fondo, racconti la storia di ogni uomo in cerca di felicità, dove la vita altro non è che un equilibrio tra sogni e realtà. Una serata dove è stato possibile riscoprire quel “noi” di comunità che la pandemia ci aveva tolto, in cui è stato bello incontrarsi faccia a faccia e raccontarsi, dopo tanto tempo

“Verso un noi sempre più grande” – La celebrazione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato nella diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano

In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021, organizzata dalla Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, l’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Migranti, guidato da don Claudio Barboni, ha organizzato una serie di iniziative che si svolgeranno domenica, 26 settembre 2021.

Il tema della 107ª Giornata è “Verso un noi sempre più grande”, richiamando un chiaro orizzonte per il nostro comune cammino nel mondo: il “noi” che sottolinea il concetto di comunità e che presuppone la maturazione del concetto di accoglienza, come ci ricorda spesso papa Francesco. Non si tratta di semplice accoglienza, ma di diffondere la cultura dell’accoglienza: saper accettare l’altro nella sua diversità, costruendo insieme, condividendo gioie, difficoltà e speranze. L’incontro, il dialogo e l’accettazione diventano strade per una nuova evangelizzazione. L’appuntamento è alle ore 18 nella chiesa parrocchiale di San Rocco a Stornara con la celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi.

Al termine della santa messa, l’Associazione San Giuseppe ONLUS presenterà i risultati del progetto europeo M4M – Migrants for Migrants, un progetto in collaborazione con partner provenienti da Francia, Romania, Grecia, Portogallo, Austria, che utilizza il “Buddy System”, metodo innovativo in cui due persone si monitorano e si aiutano a vicenda. Un aiuto fondamentale per chi deve cercare di stabilirsi in un Paese sconosciuto, con tutte le difficoltà che comporta: barriere linguistiche, differenze nelle norme sociali o lacune educative che impediscono l’accesso all’occupazione. M4M si rivolge ai migranti, rifugiati e richiedenti asilo appena arrivati nel Paese ospitante e ai professionisti dei servizi di integrazione. Lo scopo è quello di promuovere l’inclusione, facilitandone la responsabilizzazione e creando contatti sostenibili con associazioni, amministrazioni locali e servizi sociali.

Alle ore 19,30, Domenico La Marca si esibirà con Aldo e Bruno Gorgoglione nello spettacolo musicale “In viaggio si diventa grandi”, il cui tema è l’immigrazione. È un viaggio tra le storie di ieri e di oggi, basato su brani scritti da Domenico, cantautore, da anni impegnato nel sociale, che nel 2019 è stato tra i finalisti del Cantagiro e nel 2020 ha vinto il Premio “Bardotti” come autore del miglior testo con il brano “Di cartoni e lamiera”, che racconta di caporalato e della tragica morte di dodici braccianti. Ad accompagnare Domenico ci saranno Bruno, polistrumentista e Aldo Gorgoglione alle percussioni. Le canzoni proposte nascono da incontri, parlano di solitudine, barriere, frontiere, di esistenze piene di cicatrici, della forza di un sogno che riesce a svincolarsi dal fango della realtà.

La celebrazione della Giornata Nazionale per la Custodia del Creato nella diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano

“‘Camminare in una vita nuova’” (Rm 6,4). La transizione ecologica per la cura della vita” è il titolo della 16ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato che vede la Chiesa italiana in cammino verso la 49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, in programma a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimi, che avrà per titolo “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”. La diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, attraverso l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro e l’Ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo, non mancherà di celebrare questo importante appuntamento con un momento di riflessione fissato il 22 settembre a Orta Nova, con inizio alle ore 20, nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria Addolorata.

All’incontro, che si svolgerà nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19, dopo i saluti di don Saverio Grieco, direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo, e dell’avv. Gaetano Panunzio, direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali, interverranno fra’ Gianparide Nappi ofm, delegato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Provincia Salernitano-Lucana dell’Ordine dei Frati Minori, e Antonello Zaza, responsabile Tekra-Area Puglia. Concluderà l’incontro Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi e presidente della Commissione Episcopale/Cei per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace. Modererà la dott.ssa Maria Rosaria Attini, presidente diocesana di Azione Cattolica. Inquadrando il codice QR riportato sul manifesto, è possibile accedere alla pagina del sito www.cerignola.chiesacattolica.it e scaricare i materiali relativi alla celebrazione della Giornata.

Nuovi stili di vita, “nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti” (Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Centesimus annus, 1° maggio 1991, n. 36), scaturiscono da un effettivo cambiamento di mentalità e da una grande attenzione nei confronti del creato, nella considerazione che esiste una profonda reciprocità tra noi, il prossimo, la creazione e Dio: “nel prenderci cura del creato, noi constatiamo che Dio, tramite il creato, si prende cura di noi” (Benedetto XVI, Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale della Pace Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato, 1° gennaio 2010, n. 13).

“L’epoca che stiamo vivendo è piena di contraddizioni e di opportunità. – scrivono i Vescovi nel messaggio per la Giornata – Nella fede siamo chiamati ad abbandonare ciò che isterilisce la nostra vita: nell’incontro con Cristo rinasce la speranza e diveniamo capaci di rinnovata fecondità. San Paolo nella lettera ai cristiani di Roma ricorda il grande annuncio pasquale che si realizza nel battesimo di ciascuno: in Cristo siamo morti al peccato e ‘possiamo camminare in una vita nuova’ (Rm 6,4). La vita nuova di cui si parla colloca il discepolo di Gesù in una comunione profonda con Dio. A partire da questa esperienza possiamo immaginare una vera fraternità tra gli uomini, come suggerisce l’Enciclica Fratelli tutti, e una nuova relazione con il creato, secondo il disegno dell’Enciclica Laudato si’”.

“La Giornata del Creato – afferma al proposito l’avv. Panunzio – si pone sulla scia della Settimana Sociale di Taranto che, con l’hastag #tuttoèconnesso, affronterà il tema dell’ambiente, del lavoro e del futuro. Un cammino che impone una profonda riflessione sul delicato periodo che stiamo vivendo; una riflessione sul ruolo che noi cittadini abbiamo nella custodia della nostra casa, per realizzare a tutti i livelli quella conversione ecologica cui ci invita il sesto capitolo dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Già l’Instrumentum Laboris, documento preparatorio alla Settimana Sociale, richiama l’importanza di un intervento immediato che possa contrastare il degrado socio-ambientale”.

“Mi sarebbe piaciuto poter ammirare e amare l’opera del creato prima che fosse violentata da qualsiasi inquinamento ad opera dell’uomo. Questo nostro mondo è spesso danneggiato dalla nostra incuria – dichiara don Grieco – e dal nostro poco amore, tanto da non essere più in grado di provocare in noi lo stupore. Penso ad un seme, ad una zolla di terra, a una goccia d’acqua, a una foglia, realtà così piccole, tanto da far fatica a misurarle o apprezzarle; eppure milioni di questi piccoli doni popolano la nostra terra. Chiediamo solo un gesto di delicatezza verso la nostra amata terra perché tutto diventi opportunità, anche per il creato e non soltanto per l’uomo”.

“La Pentecoste continua… Rinnovarci nel cammino sinodale e nell’annuncio del Vangelo” – La nuova lettera pastorale del vescovo Luigi Renna

Sarà il vescovo Luigi Renna, in cattedrale, oggi, nel giorno del trentesimo anniversario di ordinazione presbiterale – al termine dei primi vespri della Natività della Vergine Maria, in loco della solennità della Madonna di Ripalta, protettrice della diocesi e della città di Cerignola – a consegnare ai parroci e, tramite loro, agli operatori pastorali, ai catechisti, ai membri dell’associazionismo ecclesiale, il testo della sua nuova lettera pastorale intitolata “La Pentecoste continua… Rinnovarci nel cammino sinodale e nell’annuncio del Vangelo”. È un appuntamento ormai tradizionale quello del 7 settembre, dal chiaro sapore assembleare, capace di condensare il profumo della festa patronale – che anche quest’anno si celebra in forma ridotta per il protrarsi della pandemia – con l’essenza della progettualità, individuando fra le pagine del magistero vescovile più recente gli orientamenti che illumineranno il cammino diocesano.

In una armonica prospettiva che non dimentica le precedenti tappe della propria produzione episcopale, il vescovo Renna, ponendosi alla scuola del Concilio Vaticano II, di papa Francesco e degli antichi Padri, ripercorre, in una teologia che si fa pastorale, il ruolo ecclesiale dello Spirito Santo – “corego” della vita della Chiesa – per offrire ai presbiteri e ai diaconi, ai religiosi e ai laici, il significato autentico dell’ascolto della Parola che, nell’approfondire il senso della fede e la formazione, “‘leviga’ come una pietra di fiume” l’esistenza di ciascuno nella quotidianità: “Nel dire: ‘Siamo popolo di Dio’ – scrive il Vescovo – noi ci rifacciamo ad una radice più profonda della stessa umanità, quella della comunione con il Dio-Unitrino, che di noi ha fatto un popolo regale, sacerdotale e profetico”.

Nasce da questi presupposti lo sviluppo del “cammino sinodale” che il vescovo Renna descrive e analizza come nuova Pentecoste, lasciandosi guidare dai contenuti di due documenti della Commissione Teologica Internazionale: “Il sensus fidei nella vita della Chiesa” (2014) e “La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa” (2018), per evidenziare che occorre “disimparare per imparare” lo stile sinodale, humus di una Chiesa che, “nella libera e ricca diversità dei suoi membri, è convocata per pregare, ascoltare, analizzare, dialogare, discernere e consigliare al fine di prendere le decisioni pastorali ‘più conformi al volere di Dio’”. Nella diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, quindi, nessuno potrà sentirsi escluso da quella “sinfonia dello Spirito” che, nella sua dinamica circolarità, coinvolgerà “l’uno (il vescovo o il parroco), alcuni (i membri dei consigli e gli operatori pastorali), tutti (il maggior numero di credenti)”.

In attesa di quelle che saranno “le linee della Chiesa universale che ci prepara al Sinodo dei Vescovi”, si rivela opportuno, inoltre, non “dimenticare che ogni Chiesa diocesana ha delle priorità con cui fare i conti”. A questo proposito, memore dell’investimento compiuto negli ultimi anni “sul tema dell’annuncio del Vangelo e sulla catechesi”, il Vescovo indica il “percorso di discernimento” da seguire per “essere ‘generativi nella fede’”, individuando in una comunità che “nella sua totalità forma alla vita cristiana”, nel “progetto catechistico diocesano unitario” e nell’armonica sintesi fra “stile catecumenale e stile mistagogico”, le linee-guida per “far crescere il nostro senso di corresponsabilità verso un aspetto fondamentale della vita comunitaria”. Rientra in tale progetto la centralità che il Vescovo assegna alla pastorale familiare, oggetto di “grande attenzione” nelle comunità parrocchiali “su impulso dell’‘Amoris laetitia’”, e alla pastorale giovanile che, nell’abitare l’oratorio presente ormai “in quasi tutte le parrocchie”, nei prossimi mesi arricchirà la propria proposta formativa con il progetto “Seme diVento. La Comunità cristiana incontra gli adolescenti” redatto di recente dalla Cei. In questo modo – è l’auspicio finale del Vescovo che cita Giovanni Crisostomo, secondo il quale “il nome della Chiesa è Sinodo” – la modalità che meglio potrà caratterizzare il vissuto diocesano sarà quella della sinodalità.

Il centenario di fondazione della Pia Opera del Buon Consiglio a Cerignola 1921 – 14 settembre – 2021

Fu il vescovo Giovanni Sodo (1915-1930), il 14 settembre 1921, a presiedere la cerimonia per la posa della prima pietra della Pia Opera del Buon Consiglio a Cerignola, l’istituzione voluta dal venerabile don Antonio Palladino (1881-1926) in uno dei quartieri più anticlericali del centro abitato: La Cittadella. Guidata dalla Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Sacramento – che, del Palladino, costituisce il testamento spirituale e sociale – la Pia Opera del Buon Consiglio, nata come centro di accoglienza per gli orfani e le ragazze povere, è diventata, con il passare del tempo, ineludibile punto di riferimento per i diversi bisogni cittadini, rivelandosi un’istituzione sempre pulsante e aperta verso chi ha bisogno di “cuore”.

A questo proposito, la Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano e l’Ufficio di Vice-Postulazione per la Causa di Beatificazione del venerabile “Don Antonio Palladino”, in collaborazione con la Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Sacramento e la parrocchia di San Domenico – la chiesa dove il Palladino fu il primo parroco che, attualmente, custodisce le sue spoglie mortali – hanno organizzato una serie di iniziative che, fra preghiera e cultura, commemoreranno l’evento.

Questo il calendario degli appuntamenti:

  • sabato, 11 settembre 2021, ore 19 (Pia Opera del Buon Consiglio)

celebrazione eucaristica presieduta da don Pasquale Ieva e animata dai Gruppi di Preghiera “Ven. Antonio Palladino”;

  • domenica, 12 settembre 2021, ore 20 (chiesa parrocchiale di San Domenico)

celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Ciarciello, parroco, e animata dalle religiose della Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Sacramento; al termine, atto di affidamento della parrocchia alla Beata Vergine del Buon Consiglio;

  • lunedì, 13 settembre 2021 (Pia Opera del Buon Consiglio)

ore 19: celebrazione eucaristica

ore 20: incontro con fra’ Francesco Maria Ricci op, priore della Provincia “San Tommaso d’Aquino” dell’Ordine dei Domenicani, sul tema “Le vicende fondazionali della Pia Opera del Buon Consiglio”.

Introduce: mons. Carmine Ladogana, vice postulatore della Causa di Beatificazione del venerabile “Don Antonio Palladino”

Conclude: Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano;

  • martedì, 14 settembre 2021, ore 19 (Pia Opera del Buon Consiglio)

celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano; al termine, atto di affidamento della Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Sacramento alla Beata Vergine del Buon Consiglio.

Nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19, siamo tutti invitati a partecipare!

“Madre di Cerignola e dell’intera Diocesi” – Il messaggio del vescovo Luigi Renna per la festa della Madonna di Ripalta

“Siamo tutti profondamente legati a quella manifestazione di fede e di devozione che ci vede seguire o accogliere la nostra cara Icona della Vergine con Bambino per le strade della città, ma purtroppo anche quest’anno non potremo accompagnare processionalmente l’Icona della Madonna di Ripalta”: esordisce con questa affermazione Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, nel consegnare alla Città di Cerignola e ai fedeli della Chiesa diocesana il tradizionale messaggio che prepara e introduce ai solenni festeggiamenti dell’8 settembre, liturgicamente la “Natività della Beata Vergine Maria”, in loco dedicati alla Madre di Dio venerata con il titolo di “Madonna di Ripalta”.

Come stabilito dalla Conferenza Episcopale Pugliese per l’intero territorio regionale, a causa delle restrizioni imposte dal “diffondersi di una nuova variante del covid”, anche quest’anno – come, d’altronde, lo scorso anno – i festeggiamenti in onore della Protettrice di Cerignola e della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano saranno caratterizzati da un clima che invita a vivere le celebrazioni in una modalità che “allieta i nostri cuori e rafforza la nostra fede!”.

Nasce da tale consapevolezza l’invito del Vescovo ad abitare la festa individuando in Maria l’icona luminosa della rinascita: “Tutto potrà rinascere – scrive Renna – se si rinnoveranno i nostri cuori, resi più fraterni dall’umile constatazione della nostra fragilità, divenuti consapevoli che ciò che conta è avere una vita sostenuta dalla fede e animata dalla carità”. Solo una festa pregna dell’esempio di Maria – per i cerignolani la “Mamma nostra” – potrà richiamare “il senso della comunità” e, quindi, “la presenza degli altri”, nella riscoperta dell’autentico significato della fraternità che si rivela “così necessario in una società segnata dalla competizione e dall’individualismo”.

È dalla fraternità, fulcro della comunità che si ritroverà intorno all’altare per la celebrazione eucaristica “nei giorni della novena e l’8 settembre” – come si evince dall’allegato programma dei festeggiamenti – che scaturisce la vera festa, impreziosita dall’abbraccio capace di stringersi intorno a Maria: come avverrà ogni mattina alle ore 7, durante i giorni della novena, quando il vescovo Renna celebrerà in cattedrale per le vittime del covid alla presenza dei familiari dei defunti che potranno comunicare i nomi dei loro cari in sagrestia.

“Vi invito ad addobbare a festa tutti i balconi della città, con coperte, luci e con l’immagine della Madonna già dalla sera del 7 settembre – si legge nel messaggio – riunite le vostre famiglie, genitori, nonni, ragazzi e giovani per recitare insieme, nelle vostre ‘chiese domestiche’, una preghiera. E non fate mancare il dono di un invito a una persona sola o ciò che può arricchire la tavola di un bisognoso”. Solo così – è la conclusione del Vescovo – “Sarà una festa bellissima perché la Vergine Maria e Suo Figlio Gesù saranno davvero presenti in ogni angolo della città, in una processione fatta di fede e di carità!”.