Programma religioso
Solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. Assunta

Programma religioso
“Vorrei dirti che c’è bisogno di te per costruire, nella fraternità e nell’amicizia sociale, il mondo di domani: quello in cui vivremo – noi con i nostri figli e nipoti – quando la tempesta si sarà placata. Tutti ‘dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite’ (Fratelli tutti, 77). Tra i diversi pilastri che dovranno sorreggere questa nuova costruzione ce ne sono tre che tu, meglio di altri, puoi aiutare a collocare. Tre pilastri: i sogni, la memoria e la preghiera. La vicinanza del Signore donerà la forza per intraprendere un nuovo cammino anche ai più fragili tra di noi, per le strade del sogno, della memoria e della preghiera”: scrive così papa Francesco nel Messaggio “Io sono con te tutti i giorni” diffuso lo scorso 31 maggio, in vista della prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che si svolgerà domenica, 25 luglio 2021.
La celebrazione della Giornata si colloca al centro dell’Anno che il Santo Padre ha dedicato alla Famiglia, in occasione del quinto anniversario della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”. Per tale ragione, facendo proprio l’invito di papa Bergoglio, Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, incontrerà – nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19 – gli anziani con i familiari, per consegnare loro una copia del Messaggio del Papa, secondo il seguente calendario:
sabato, 24 luglio 2021
ore 18: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “San Tarcisio” con i loro familiari e i parrocchiani della chiesa della Beata Vergine Maria di Lourdes ad Orta Nova;
ore 20: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “Manfredi-Solimine” con i loro familiari e i parrocchiani della chiesa del Santissimo Crocifisso di Cerignola;
domenica, 25 luglio 2021
ore 9,30: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “Pompei” con i loro familiari e i parrocchiani della Concattedrale di Ascoli Satriano.
“Non importa quanti anni hai – si legge nel Messaggio di papa Francesco – se lavori ancora oppure no, se sei rimasto solo o hai una famiglia, se sei diventato nonna o nonno da giovane o più in là con gli anni, se sei ancora autonomo o se hai bisogno di essere assistito, perché non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti. C’è bisogno di mettersi in cammino e, soprattutto, di uscire da sé stessi per intraprendere qualcosa di nuovo”.
Programma religioso nella solennità di San Domenico di Guzmàn
Concluso il primo step di formazione del Progetto, che ha registrato l’attiva partecipazione di operatori delle Caritas parrocchiali, di Avvocati, di Associazioni di Categoria, con l’assistenza e la prossimità degli operatori prende il via una delle fasi più importanti del progetto “Liberiamo la Speranza”: l’assegnazione di cinque borse lavoro.
Nel pomeriggio di martedì, 20 luglio 2021, nel Salone “Giovanni Paolo II” della Curia Vescovile di Cerignola, alla presenza di Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo diocesano; di don Pasqua
le Cotugno, direttore della Caritas diocesana; delle Aziende aderenti; della dott.ssa Mirella Enza Pina Malcangi, direttore UEPE (Ufficio di Esecuzione Penale Esterna) di Foggia; del dott. Matteo Padovano, ispettore della Polizia Penitenziaria e coordinatore del Nucleo di Foggia; e dei Borsisti, sono state firmate le convenzioni per l’assegnazione di cinque borse lavoro. I beneficiari, individuati dall’ULEPE (Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna) di Foggia, avvieranno un periodo lavorativo grazie alla disponibilità di alcune aziende di Cerignola: la Coop. Soc. “Pietra di Scarto”, la Coop. Soc. “Altereco”, la Società Agricola “F.lli Merra” e la Società “Marmi Ciannamea”.
Il Progetto, avviato dalla Caritas diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano in collaborazione con l’UEPE di Foggia e finanziato con i fondi OttoxMille della Chiesa Cattolica, ha l’obiettivo di sensibilizzare la comunità in materia di giustizia e di misure alter
native e si sviluppa attraverso tre punti: la formazione di un gruppo di operatori e di volontari che operino nei vari contesti come le parrocchie, le associazioni e le cooperative, dove mettere in atto progetti sulla giustizia per sensibilizzare il territorio ad una maggiore consapevolezza del tema; l’assistenza domiciliare alle famiglie dei detenuti, con particolare attenzione ai minori; l’assegnazione di cinque borse lavoro. L’obiettivo delle borse lavoro è favorire processi di accoglienza e di integrazione sociale dei detenuti, nonché lo sviluppo di un nuovo paradigma di giustizia, più attento all’uomo e al suo sviluppo integrale attraverso un percorso inclusivo e partecipativo.
I borsisti avranno un regolare contratto di lavoro della durata di sei mesi presso le aziende resesi disponibili: le stesse saranno accompagnate durante il percorso non soltanto dall’UEPE di Foggia, ma anche dagli operatori del Progetto attraverso una stretta collaborazione e un proficuo dialogo.
“Questa fase del Progetto – dichiara don Cotugno – ci rimanda al n. 287 del ‘Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa’ dove si legge: ‘Il lavoro è un diritto fondamentale ed è un bene per l’uomo: un bene utile, degno di lui perché adatto appunto ad esprimere e ad accrescere la dignità umana. La Chiesa insegna il valore del lavoro non solo perché esso è sempre personale, ma anche per il carattere di necessità’. Il lavoro – continua il direttore della Caritas diocesana – è lo strumento attraverso il quale si può davvero avviare un processo di integrazione e di rinnovamento dell’intero nucleo familiare per scardinarsi da un sistema culturale e sociale che tenta di affiliare e sottomettere gli uomini a una logica criminale ed illegale. Il lavoro, regolarmente pagato e disciplinato da un contratto, apre gli uomini ad una logica di corresponsabilità e di autonomia. Per tale motivo, questa fase del Progetto rappresenta un vero punto di partenza per la creazione di nuovi stili di vita”.
È stato diffuso ieri, 14 luglio 2021, ed è leggibile sulla home page del sito dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, il testo del comunicato stampa con cui l’arcivescovo della Chiesa sipontina, Sua Ecc. Mons. P. Franco Moscone, denuncia l’oltraggio compiuto in questi ultimi giorni ai danni del Gargano, area colpita da incendi, le cui “fiamme alte anche 20 metri – scrive l’Arcivescovo – alimentate dal vento caldo” stanno distruggendo “il patrimonio naturalistico del territorio tra Vico del Gargano e Ischitella, creando preoccupazione nei residenti e nei turisti alloggiati nelle vicine località di S. Menaio, Foce Varano e Lido del Sole, per l’alta colonna di fumo ben visibile e dalle zone costiere e dai Comuni viciniori”.
Il vescovo Luigi Renna, pastore della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano, nell’esprimere profonda vicinanza al confratello nell’episcopato, fa suo il grido di allarme e ribadisce che “Non è possibile continuare a vedere il nostro Gargano deturpato e danneggiato da incendi di chiara cultura ancestrale, prepotente e delinquenziale, appiccati certamente da mani insanguinate di criminali senza rispetto di niente e di nessuno”, ricordando – alla scuola della “Laudato si’” di papa Francesco – che “L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti. Chi ne possiede una parte è solo per amministrarla a beneficio di tutti. Se non lo facciamo, ci carichiamo sulla coscienza il peso di negare l’esistenza degli altri” (n. 95).
Occorre, quindi, come scrive p. Moscone, sentire “il dovere civico di opporci con ogni forza al vecchio andazzo di omertà, indifferenza, insensibilità verso il comune ‘tesoro’ del Creato affidato alla nostra custodia e ammirazione, che richiede cura e rispetto da parte di tutti”. Nasce da tale urgente necessità l’invito finale dell’Arcivescovo a “un dialogo sereno e fraterno sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e del nostro territorio in particolare, certo che tutti possiamo collaborare, come strumenti di Dio, per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità”.
Fa eco a tale consapevolezza la vicinanza del vescovo Renna, il quale riprende e rilancia uno dei capisaldi della Lettera Enciclica di papa Bergoglio sulla cura della casa comune: “Non dobbiamo dimenticare che l’ambiente chiama in causa una relazione: quella che esiste tra la natura e la società che la abita. Per tale ragione – continua il Vescovo – sbagliamo quando pensiamo alla natura come a qualcosa che non ci riguarda. ‘Siamo inclusi in essa – ci ricorda il pontefice al n. 139 della Laudato si’ – siamo parte di essa e ne siamo compenetrati’”.
Ancora una volta Cerignola è stata colpita da un atto di violenza. Non sono stati soltanto il giovane ventenne e la sua famiglia ad essere colpiti, ma l’intera comunità. L’Azione Cattolica di Cerignola-Ascoli Satriano vuole, senza esitazioni, dire “No!” ad ogni atto di violenza.
Come aderenti di AC, riteniamo che il dialogo e il confronto costituiscano le uniche vie per affrontare ogni controversia o difficoltà e che la diversità sia garanzia di ricchezza. Ribadiamo che il valore dell’umanità, trasversale a chiunque (non solo ai cattolici), sia da perseguire e custodire sempre e comunque. Questi gravissimi episodi rischiano di farci sentire soli e rassegnati. Vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia, ma anche a ciascuno di noi: vogliamo dire convintamente che non siete soli, che non siamo soli.
La gente per bene c’è e non è poca. La gente che mette al primo posto il valore e la dignità della persona c’è e non è poca.
Non rassegniamoci al male, anche se fa più rumore!
La Presidenza Diocesana
di Cerignola-Ascoli Satriano
Il report a cura della Delegazione Regionale Caritas Puglia, disponibile gratuitamente in formato ebook sul sito dell’editore – https://www.lameridiana.it/chiese-chiuse-chiesa-aperta.html -, sarà presentato lunedì, 19 luglio 2021, alle ore 9,30, nell’Aula Sinodale dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto in via Alcide De Gasperi 274a a Bari.
Il primo lockdown – si legge nelle prime pagine del Report curato dalla prof.ssa Serena Quarta (sociologa dell’Università di Salerno) e da don Alessandro Mayer (delegato regionale Caritas Puglia) – è “stato un periodo in cui le chiese sono state chiuse al culto pubblico a causa delle restrizioni. Eppure la comunità ecclesiale ha vissuto il suo essere Chiesa in maniera forse ancora più dirompente che in passato, con una testimonianza di carità che è stata un ‘lievito’ che ha fatto fermentare la massa. Agli occhi di tanti un servizio inatteso; agli occhi dei credenti la naturale conseguenza dell’essere Chiesa, comunità dei credenti e degli amanti, mai chiusa, bensì sempre aperta alla speranza”.
Programma della conferenza stampa
Saluti
Presentazione del Report
Prof.ssa Serena Quarta, Università di Salerno, curatrice del testo
Don Alessandro Mayer, Delegato Regionale Caritas Puglia, curatore del testo
Dott. Enzo Quarto, Giornalista RAI
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming. Per richiedere il link di accesso inviare un’e-mail a: caritas@diocesidioria.it