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“Per una Chiesa mistagogica”: la presentazione del volume di don Giuseppe Ciarciello

Appuntamento lunedì, 12 dicembre 2022, alle ore 17,30, nella sala conferenze “Giovanni Paolo II” della Curia Vescovile (Piazza Duomo, Cerignola), per la presentazione del volume “Prendimi per mano. Riflessioni teologiche per una Chiesa mistagogica” (Effatà Editrice) di don Giuseppe Ciarciello, parroco della chiesa di San Domenico, dottore di ricerca in Teologia liturgica, docente nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano “San Michele Arcangelo” in Foggia.

“‘Prendimi per mano’ – si legge nella quarta di copertina – è il titolo denso di tenerezza e mistero di questo libro, che credo sia un invito di Cristo rivolto alla mia vita. Prendere per mano è per eccellenza il gesto più significativo e concreto di ogni azione educativa. Per condurre qualcuno in qualsiasi direzione, non basta che gli si dica cosa fare o dove andare, è necessario prendere per mano, accompagnare, un passo alla volta fino alla meta. Questo testo è il tentativo di riflettere teologicamente e sognare una Chiesa mistagogica, desiderosa di prendere per mano e condurre l’umanità all’incontro col Maestro, lungo le strade dell’esistenza”.

Con l’Autore, interverranno Sua Ecc. Rev.ma Mons. Fabio Ciollaro, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, e Sua Ecc. Rev.ma Mons. Felice di Molfetta, vescovo emerito. L’incontro sarà moderato dal prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente della Facoltà Teologica Pugliese a Bari.

L’esempio di Aldo Moro (1916-1978) – A Bari, con la presenza di Agnese Moro, la seconda Giornata di Studio sull’impegno politico dei cattolici nel Novecento

Organizzata dall’Istituto Salesiano del “SS. Redentore”, diretto da don Pasquale Martino sdb, e dall’APS “Laboratorio Don Bosco oggi: Educazione-Cultura-Pastorale”, presieduto da don Giuseppe Ruppi sdb (via Martiri d’Otranto, 65 – Bari), con il patrocinio di prestigiose istituzioni ecclesiali (Ufficio Nazionale per i Problemi sociali e il Lavoro/CEI; Salesiani per il Sociale; CIF-Bari), civili (Regione Puglia; Comune di Bari) e accademiche (Facoltà di Filosofia dell’Università Pontificia Salesiana; Facoltà Teologica Pugliese; Università degli Studi “Aldo Moro”; Università “Giustino Fortunato”; Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa), si svolgerà sabato, 10 dicembre 2022, dalle ore 9, la seconda Giornata di Studio sul tema “Il Vangelo e la politica: valori, modelli, esperienze”, dedicata a “L’esempio di Aldo Moro (1916-1978)”.

«L’iniziativa – afferma il prof. Ruppi – si colloca sulla scia del precedente appuntamento svoltosi lo scorso 28 maggio quando, nell’analizzare “Il caso del Novecento”, ci siamo posti alla scuola di Luigi Sturzo e di Giorgio La Pira, modelli per lo studio dell’“impegno politico dei cattolici: dallo ieri nell’oggi per il domani”. Il 10 dicembre approfondiremo il contributo fornito da Aldo Moro, autorevole interprete del panorama ecclesiale e politico italiano, illustrato dalle relazioni di due noti docenti universitari e testimoniato dall’intervento della figlia, la dott.ssa Agnese Moro. Nell’insieme le due iniziative, i cui testi confluiranno nel volume che pubblicheremo agli inizi del prossimo anno, hanno lo scopo di offrire una riflessione sul ruolo ricoperto dai cattolici, durante il XX secolo, in ambito politico, mossi dall’unico scopo di operare per il bene dell’Italia e degli italiani, riflesso particolare dell’antico e sempre valido principio del bene comune».

Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione ai lavori del prof. Ruppi, docente della Pontificia Università della Santa Croce (Roma) e della Facoltà Teologica Pugliese (Bari), moderati dalla dott.ssa Rosanna Mastroserio del Laboratorio “Don Bosco oggi”, interverranno: il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente dell’Università Pontificia Salesiana (Roma) e della Facoltà Teologica Pugliese (Bari) su “Aldo Moro: il cattolico vocato alla politica”; il prof. Guido Formigoni, docente dell’Università IULM (Milano) su “Aldo Moro: lo statista e il suo dramma”; la dott.ssa Agnese Moro, su “Aldo Moro: mio padre”. Le conclusioni saranno affidate al prof. Giuseppe Acocella, rettore dell’Università “Giustino Fortunato” di Benevento.

«L’invito – conclude il prof. Ruppi – è rivolto non soltanto ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti presenti sul territorio e a quanti sono impegnati a vario titolo in politica, ma anche e soprattutto ai giovani e agli studenti, per i quali la conoscenza dell’illuminante esempio di alcuni modelli potrà costituire un’ulteriore tappa di formazione, alla scuola di Don Bosco, per essere “Buoni cristiani e onesti cittadini”».

            

Le celebrazioni per il 141° anniversario della nascita del ven. «Mons. Antonio Palladino» (1881-1926)

Sarà Sua Ecc. Mons. Felice di Molfetta, vescovo emerito della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, a concludere, con la celebrazione eucaristica che avrà inizio alle ore 19 nella chiesa parrocchiale di San Domenico il prossimo 10 novembre, il triduo di preghiera organizzato dall’Ufficio di Vice-Postulazione per la causa di beatificazione e canonizzazione del venerabile «Mons. Antonio Palladino» (1881-1926).

Nel 141° anniversario della nascita del presbitero che istituì la Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Sacramento, quale concreta testimonianza della sua spiritualità eucaristica e del suo impegno sociale, la Chiesa locale si preparerà all’importante appuntamento nei giorni precedenti con l’adorazione eucaristica (8 novembre) che si svolgerà negli istituti delle religiose presenti ad Orta Nova e ad Ascoli Satriano (ore 18) e nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova (ore 19,30) a Cerignola, e con la santa messa (9 novembre) che mons. Carmine Ladogana, vicepostulatore, celebrerà nella chiesa della Pia Opera del Buon Consiglio (Cerignola) alle ore 18.

Nato il 10 novembre 1881, Antonio Palladino fu ordinato presbitero nel 1905. Testimone della devozione eucaristica – «Tutte le anime a me affidate, tutte le condurrò a Te, e la mia vita non sarà che un olocausto per Te» fu l’espressione concreta del suo zelo pastorale – e interprete del magistero sociale di papa Leone XIII – l’autore della lettera enciclica “Rerum novarum” – dal 1909 fu il primo parroco della chiesa di San Domenico dove, accanto alla preghiera, coltivò la carità nelle sue molteplici espressioni.

Promosse l’associazionismo ecclesiale e, tra le diverse iniziative messe in atto per tutelare le fasce più deboli della società, fondò la “Cassa Rurale” per arginare la già diffusa piaga dell’usura e la Pia Opera del Buon Consiglio, casa di accoglienza per fronteggiare l’articolato disagio sociale ed economico. La sua spiritualità confluì nell’istituzione della Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Sacramento che – del Palladino – perpetua nell’oggi il carisma. Colto da male incurabile don Antonio morì il 15 maggio 1926. È «venerabile» dal 10 dicembre 2010.

Ammissione tra i candidati agli Ordini del Seminarista Domenico Dibartolomeo

«Al termine della tappa degli studi filosofici, o discepolare, il seminarista, raggiunte una libertà e una maturità interiori adeguate, dovrebbe disporre degli strumenti necessari per iniziare, con serenità e gioia, quel cammino che lo conduce verso una maggiore configurazione a Cristo nella vocazione al ministero ordinato. Infatti, dopo tale tappa sarà possibile l’ammissione del seminarista tra i candidati agli Ordini (petitio, o candidatura, etc.), quando risulta che il suo proposito, sostenuto dalle doti richieste, abbia raggiunto una sufficiente maturazione. La Chiesa accogliendo l’offerta di sé da parte del seminarista, lo sceglie e lo chiama, perché si prepari a ricevere in futuro l’Ordine Sacro. Presupponendo una decisione responsabile da parte del seminarista, l’ammissione tra i candidati agli Ordini rappresenta per lui l’invito a proseguire la propria formazione, nella configurazione a Cristo Pastore, mediante un riconoscimento formale della Chiesa»

Congregazione per il clero, Il dono della vocazione presbiterale. Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, n.67.

L’icona di Ripalta ritorna nel Santuario Diocesano

Superata la fase emergenziale imposta dalla pandemia da Covid-19, l’icona di Maria
SS.ma di Ripalta tornerà nel suo Santuario Diocesano, posto a circa nove chilometri dal
centro abitato sulla “ripa alta” del fiume Ofanto. Organizzato dalla Diocesi di
Cerignola-Ascoli Satriano, in collaborazione con la Deputazione Feste Patronali, la
Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo e il Comune di Cerignola, il pellegrinaggio al
sito di Ripalta si svolgerà domenica, 9 ottobre 2022, attraversando dalla Basilica
Cattedrale di San Pietro Apostolo al Piano San Rocco (delle Fosse), come da tradizione,
la zona più antica della città secondo il seguente programma:
ore 5: santa messa a devozione del Pio Sodalizio dei Portantini “Maria Santissima di
Ripalta”, presieduta nella basilica cattedrale da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Fabio Ciollaro,
vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano;
ore 6: uscita della Sacra Icona dalla Basilica Cattedrale;
ore 6,40: arrivo della processione in piazza Castello;
ore 7: partenza della processione da piazza Castello;
ore 7,25: arrivo della processione in Piano San Rocco (chiesa di San Domenico);
ore 8: partenza da Piano San Rocco (chiesa di San Domenico);
ore 9,45: arrivo alle “Pozzelle”;
ore 10: partenza dalle “Pozzelle”;
ore 10,50: arrivo alla “Salve Regina”;
ore 11,05: partenza dalla “Salve Regina”;
ore 12,15: arrivo al Santuario Diocesano;
ore 12,30: celebrazione eucaristica.
“Questa singolare Vergine Madre – ha affermato il vescovo Fabio durante l’omelia
tenuta lo scorso 8 settembre, in occasione della festa patronale – noi non la sentiamo
affatto una creatura remota e irraggiungibile. Divenuta Madre di Gesù, Maria è stata poi
costituita anche Madre nostra”.