Author: pierluigimastroserio

Solennnità della Immacolata Concezione – Parrocchia Sant’Antonio da Padova (Cerignola)

In occasione della solennnità della Immacolata Concezione, la parrocchia Sant’Antonio da Padova (Cerignola) e la Confraternita della Pietà (Cerignola) propongono alcune iniziative a carattere religioso e formativo. A partire dal 29 novembre al 7 dicembre 2022 si terrà la tradizionale novena.  Lunedi 5 dicembre, alle ore 20.00, la comunità incontra don Carmelo Rizzo, parroco di Lampedusa sul tema: “ACCOGLIERE: Voce del verbo AMARE”. Il giorno 7 dicembre, infine, alle ore 15.00, si terrà il pellegrinaggio mariano presso il Santuario diocesano di Maria SS. di Ripalta, mentre alle ore 20.15 Sua Ecc.za mons. Fabio Ciollaro, vescovo diocesano,  presiederà il tradizionale Inno Akatistos, antico canto bizantino alla Madre di Dio.

                                                                                                      

Mostra conferenza su “La via della bellezza: contemplare le icone”

Si terrà lunedi 28 novembre 2022, alle ore 19.30, presso il salone Giovanni Paolo II (Curia vescovile), la mostra conferenza sul tema: “La via della bellezza: contemplare le icone”.  L’iniziativa, organizzata dal MEIC diocesano, vedrà la partecipazione della prof.ssa Liana Petruzzelli, Responsabile Meic – Cerignola, della prof.ssa Enza Rutigliano, Docente di Storia dell’Arte – Liceo Scientifico Cerignola e di Gaetano Russo, Iconografo – Cerignola.

“Nella mia ora di libertà”: un progetto per la giustizia riparativa – L’impegno della Caritas diocesana per l’integrazione

Si è conclusa lo scorso 17 novembre la prima fase del Progetto Sperimentale di Giustizia Riparativa “Nella mia ora di Libertà”, che impegna, insieme ad altre, la Caritas della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Come ci ricorda papa Francesco: “La cultura della giustizia riparativa è l’unico e vero antidoto alla vendetta e all’oblio, perché guarda alla ricomposizione dei legami spezzati e permette la bonifica della terra sporcata dal sangue del fratello”. “Il perché amministrare – continua il pontefice – ci rimanda al significato della virtù della giustizia. Per la Bibbia saper rendere giustizia è il fine di chi vuole governare con sapienza, mentre il discernimento è la condizione per distinguere il bene dal male”. Il titolo del progetto si ispira alla celebre canzone di Fabrizio De Andrè dove, in un verso, canta “Per quanto voi vi crediate assolti, siete pur sempre coinvolti”.

Il Progetto – dichiara il direttore della Caritas, don Pasquale Cotugno – mira a creare una nuova cultura della giustizia e soprattutto del coinvolgimento di tutta la comunità civile ed ecclesiale con l’obiettivo di sentirci tutti corresponsabili nei processi di integrazione e riparazione. Non possiamo fermarci e limitarci a guardare e giudicare, ma dobbiamo mettere in atto processi di riconciliazione, dove ogni ostacolo, che non permette a ogni essere umano il raggiungimento della sua dignità, viene eliminato”. La Caritas Diocesana è stata selezionata per lo svolgimento di questo percorso in conseguenza dell’attività incessante sui temi della giustizia che da anni ormai svolge nella Chiesa locale, come dimostrano le ultime due edizioni della Settimana Sociale Diocesana e il progetto “Liberiamo la Speranza”.

Il Progetto Sperimentale è stato avviato il 27 ottobre e si è articolato in quattro incontri, durante i quali i partecipanti hanno potuto apprenderne i principi che, secondo quanto definito da Howard Zher, padre della giustizia riparativa, costituisce “un processo per coinvolgere, nella massima misura possibile, coloro che hanno un interesse in un reato specifico e per identificare e affrontare collettivamente danni, bisogni e obblighi, al fine di guarire e mettere le cose nel modo migliore possibile”. Una giustizia, quindi, che guarda alla persona e che scava fino a giungere al motivo che ha scatenato quel determinato comportamento, individuando nella comunità un importante alleato.

I primi protagonisti del percorso sono stati venti docenti dell’Istituto IISS “A. Righi” di Cerignola i quali, accompagnati dai due operatori del progetto, il dott. Gaetano Panunzio, responsabile del settore Giustizia della Caritas diocesana, e dalla dott.ssa Antonella Sciancalepore, psicologa, hanno potuto apprendere i principi della giustizia riparativa e della mediazione attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche con role playning e simulazioni di mediazione, senza dimenticare l’esperienza positiva di alcuni ragazzi e ragazze, nonché docenti di un istituto di Tempio Pausania sull’applicazione dei metodi riparativi. In tale prospettiva, considerato il target dei partecipanti, si è fatto particolare riferimento all’ambiente scolastico, alle situazioni che possono verificarsi a scuola nei rapporti che, a vario titolo, possono avere come protagonisti il dirigente scolastico, i docenti, il personale amministrativo, gli alunni e le famiglie. Gli incontri hanno avuto un riscontro molto positivo soprattutto nell’ottica di un cambio di paradigma più orientato all’ascolto, al rispetto e all’empatia con l’altro.

 

 

Visita pastorale – Cronaca / 2 – Chi ama Maria… Al Santuario di Serralonga a Rocchetta Sant’Antonio

Una ripida discesa e poi una ancor più ripida salita, fino ad un’altura a pochi chilometri dal paese, in mezzo a un panorama suggestivo, in località detta Serralonga. Lì è il cuore di Rocchetta Sant’Antonio: il santuario della Madonna del Pozzo. Ci siamo diretti lì con il vescovo Fabio e il parroco don Antonio, il 10 novembre 2022, al secondo giorno della Visita pastorale al paese. Siamo arrivati nel pomeriggio in piena luce. Alcuni pellegrini ci avevano preceduto a piedi, altri ci seguivano in auto. Breve sosta presso la cappellina, proprio dove avvenne il miracolo, che stupì e consolò l’anziano zappatore Giuseppe Mastrostefano nella campagna riarsa. Esausto per la fatica, sotto il sole cocente, sentendosi venir meno invocò la Madonna del Pozzo, di cui aveva ricevuto un’immaginetta pochi giorni prima da un frate questuante di Capurso. Riprendendo a zappare iniziò a vedere il terreno inumidito e poi acqua sorgiva, incredibile in quella aridità. Era sabato quel giorno, 24 agosto 1709. Il pozzo che fu costruito c’è ancora, l’acqua pure! L’attuale santuario è recente. Quello antico, collassato nel terremoto del 1980, dovette essere abbattuto. La nuova chiesa è di linee moderne ma decorosa, con alcuni locali accanto, una zona di rispetto che la circonda e una recinzione esterna che la protegge. Nell’abside un grande mosaico, di buona fattura, raffigura efficacemente la scena del miracolo. Ma il parroco che lo commissionò, don Tonino Mottola, attuale vicario generale della diocesi, suggerì alle maestranze che realizzarono il mosaico un dettaglio molto significativo. Al centro, proprio nello specchio d’acqua sorgiva, è collocato il Tabernacolo. È Gesù, infatti, la sorgente della grazia santificante, è Lui che ci dona l’acqua viva, come disse alla Samaritana. Il Santuario oggi è pieno, i rocchetani hanno accolto numerosi l’invito. Il Vescovo, salito quassù per la prima volta, è commosso. Sente l’amore dei presenti per Maria e avverte l’onda della devozione di tante precedenti generazioni. Al termine, mentre cala la sera, risuona un canto pieno di fervore. Il testo è di sant’Alfonso Maria de Liguori.  Sei pura, sei pia / sei bella Maria… Chi ama Maria contento sarà.  Parole sante. Esprimono la fiducia di Rocchetta e di ogni comunità cristiana.

                                                   Il cronista

Visita pastorale – Cronaca /1 – Frutto della terra e del lavoro dell’uomo – Aziende agricole da conoscere a Borgo San Carlo

Dalla piccola e vivace realtà di Borgo San Carlo è cominciata la Visita Pastorale a tutte le comunità della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, proprio nella festa  di San Carlo Borromeo, il  4 novembre 2022. Sono stati giorni di grazia, di vicinanza e di ascolto. Dai piccoli della scuola elementare e dell’infanzia, agli ammalati e agli anziani, ai giovani e agli adulti  della comunità, c’è stata per tutti la possibilità di un incontro semplice e familiare.

Date le caratteristiche del Borgo, molto tempo è stato dedicato alla conoscenza delle grosse aziende agricole del territorio, come quella dei fratelli Di Lauro, della famiglia Tummolo, SADA, Monterisi, Danaro Nicola e quella a conduzione familiare di Gerardo Donofrio. Con gioia i titolari, insieme ai più stretti collaboratori e al personale, hanno accolto il vescovo Fabio e hanno presentato con fierezza i luoghi del loro lavoro quotidiano, raccontando come con infaticabilità e lungimiranza hanno saputo trasformare l’eredità ricevuta dai loro genitori in vere imprese d’eccellenza apprezzate anche all’estero, ad esempio in Germania, in Austria, in Olanda e altrove.  Nei loro volti si leggeva l’orgoglio di chi ha saputo investire con intelligenza nella fecondità della terra, rispettandola come realtà viva con cura e senso di responsabilità verso l’ambiente, come ad esempio l’azienda di agricoltura biologica dei fratelli Di Lauro. Aziende agricole veramente da conoscere e da prendere a modello!

Toccanti sono state le confidenze dei vari titolari che raccontavano come dall’esempio dei propri cari hanno appreso l’onestà, la laboriosità instancabile, il senso del sacrificio e dell’adempimento del proprio dovere. Alla tradizione contadina hanno saputo unire l’innovazione tecnologica, per poter offrire prodotti di qualità, costantemente al passo coi tempi, pur radicati nei più genuini valori della terra che si sforzano di trasmettere ai loro figli, come fa ad esempio il Sig. Gerardo con il suo giovane figlio Vito Donofrio che lo affianca già con competenza e affidabilità. È stato bello constatare che non solo Vito, ma anche i figli di altri titolari d’azienda stanno seguendo la strada aperta dai loro genitori, assicurando il pane quotidiano anche alle famiglie degli operai trattati con umanità e giustizia. Davvero meritate sono state, dunque, le parole di lode che il Vescovo ha rivolto loro, dopo essersi messo in ascolto delle loro storie, spesso segnate dalla fame, da un’intuizione, dal coraggio di credere in un sogno, dalla fatica e dalla gioia dei risultati ottenuti.

“Tutto è stato creato perfetto da Dio”, – l’osservazione di un imprenditore – “noi dobbiamo solo ‘rispettare’ la natura perché possa dare il massimo, senza violentarla”. È la sapienza di chi riconosce nel creato un dono meraviglioso di Dio, un dono grande e magnifico che pure chiede a noi di essere custodito e coltivato: “frutto della terra e del lavoro dell’uomo”. Il celebrante lo ripete a ogni Messa, ogni qual volta presenta a Dio il pane per essere consacrato. È vero per quel pane benedetto che nell’Eucaristia diventa il Corpo di Cristo. È vero anche per il lavoro delle mani oneste di quei lavoratori incontrati. La visita del vescovo Fabio si è conclusa con una preghiera e una benedizione, che ha raggiunto, come una carezza del Signore, quei volti e quelle storie incrociate tra i vasti poderi di Borgo San Carl

                                                   Il cronista.

Memoria di Santa Cecilia

In occasione della memoria liturgica di Santa Cecilia, l’Ufficio Liturgico Diocesano, sezione di musica sacra, promuove alcune iniziative liturgiche e culturali. Verrà celebrata una Santa Messa presieduta dal vescovo mons. Fabio Ciollaro per martedi 22 novembre, alle ore 19, presso la Basilica Cattedrale di “San Pietro Apostolo”. Seguirà, alle ore 20, una Rassegna di musica sacra che vedrà protagonisti alcuni gruppi corali parrocchiali, oltre alla ensamble diocesana. Inoltre, per giovedi 24 novembre, alle ore 20,  è previsto un incontro con Mons. Antonio Parisi,  che relazionerà sul tema: “Musica e canto, strumenti di evangelizzazione da vivere con gioia e competenza”. L’incontro si terrà nella Sala Giovanni Paolo II presso la Curia vescovile.