Comunicazioni Sociali

Giornalismo, etica e politica – L’incontro con Renato Brucoli

“Giornalismo, etica e politica”: sarà questo il tema dell’incontro che, organizzato dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali, per la memoria di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, si terrà sabato, 25 gennaio 2020, a partire dalle ore 19,30, nel salone “Giovanni Paolo II” della Curia Vescovile di Cerignola.

Moderato da Gennaro Balzano, giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e de “lanotiziaweb.it”, interverrà Renato Brucoli, editore e giornalista, già collaboratore di don Tonino Bello per il settimanale d’informazione religiosa della diocesi molfettese, oggi direttore della rivista d’arte “Tracce”, autore di contributi pubblicati sul magazine “Odysseo” e sul mensile “La Nuova Città”, nonché scrittore e curatore di saggi biografici su numerose personalità del Novecento pugliese.

L’iniziativa si pone sulla scia del più recente indirizzo magisteriale del vescovo Luigi Renna, il quale tra le pagine della lettera pastorale Il Seminatore e il buon terreno. Diventare cristiani nel nostro tempo (Cerignola 2019), ha evidenziato che: “C’è il buon terreno che cerca di fruttificare, ed è tanto, sia nelle nostre comunità, sia in tante associazioni nelle quali si opera per il bene dell’umanità. Tutti, però, abbiamo bisogno di crescere in due aspetti: la cura della concordia e la cura della formazione. […] Non poche volte, modi errati di usare i social e i media turbano la nostra comunione: sono spine che soffocano la vita della comunità cristiana. I social, che vedono gli adulti esprimere giudizi malevoli e istintivi su questioni che richiederebbero il confronto tra le persone; i media, perché spesso vogliono ‘tirarci dentro’ questioni importanti, ma nelle quali la Chiesa sta con uno stile diverso da quello di un partito politico o di un movimento culturale. È necessaria, poi, la cura della formazione, soprattutto di coloro che hanno responsabilità nei vari punti-cardine della società: scuola, lavoro, politica, cultura” (pp. 39-40).

Lo stile della nostra realtà ecclesiale

Carissimi, avevo fatto comunicare che il 2 gennaio p.v. avrei tenuto una conferenza stampa dal titolo Avviare processi di legalità, per illustrare il senso della Marcia della Pace, che si terrà a Cerignola il 18 gennaio, e i contenuti dell’intervento che, il prossimo 1° febbraio, terrò su Il cantiere dell’etica: il ruolo dei cattolici, a conclusione del ciclo di incontri che, per il secondo anno consecutivo, è stato organizzato dalla Scuola di Formazione Socio-Politica “Giorgio La Pira”; a queste due iniziative, si aggiunge un altro appuntamento, fissato per il 25 gennaio p.v., sul tema Giornalismo, etica e politica, con l’intervento del dott. Renato Brucoli, editore e giornalista. Ambedue le iniziative si terranno nel Salone “Giovanni Paolo II” della Curia Vescovile (piazza Duomo 42): il primo alle ore 16,30; il secondo alle ore 19,30.

Informo che la presente comunicazione sostituisce la conferenza stampa che non ritengo opportuna, nella evidente constatazione della scarsa onestà intellettuale di alcune testate giornalistiche on-line. Infatti, come è sotto gli occhi di tutti, ogni dichiarazione e ogni intervento diventano occasione non per fornire un’informazione obiettiva dei fatti e costruttiva della realtà, ma per denigrare e disinformare attraverso la diffusione di fake news. Già nella lettera Dal sentimento alla razionalità, diffusa lo scorso 20 ottobre, avevo stigmatizzato questi comportamenti, riportando quanto affermato al proposito da p. Francesco Occhetta, gesuita: “La cura per la ricostruzione dei fatti, l’aderenza alla realtà e il rigore del controllo delle fonti cedono il passo alla cultura della post-verità. Questa cresce grazie ad azioni precise: fomentare la violenza (hate speech), ridicolizzare le voci delle istituzioni, toccare le emozioni e le credenze (più irrazionali) delle persone, insinuare sospetti sui fatti, inventare bufale (fake news). Il terreno fertile nel quale le post-verità fioriscono sono soprattutto i social network, in cui si forma il consenso (politico), si alimentano le paure e si consolidano le identità” (F. Occhetta, Ricostruiamo la politica. Orientarsi nel tempo dei populismi, 42).

Scelgo la via del silenzio, che è espressione di rispetto verso ciascuno e verso tutti, e che è operoso nello stile della nostra realtà ecclesiale, per sottrarre situazioni e persone a sterili speculazioni e a notizie non vere.

A questo proposito e in questo contesto, ribadisco la mia fiducia nei miei collaboratori, presbiteri e laici, in modo particolare nei confronti di don Pasquale Cotugno, prete dedito al ministero di parroco, al ruolo di direttore diocesano della Caritas, particolarmente sensibile alla cura delle povertà del nostro territorio, da me scelto insindacabilmente per essere vicario foraneo di Cerignola.

Nello stile della “autonomia relazionale” ribadita fin dal mio ingresso a Cerignola, confermo che le scelte del Vescovo su persone e iniziative hanno goduto, godono e continueranno a godere di quella libertà interiore che ha per unico e solo scopo l’aedificare in charitate, che può non essere compreso, ma che richiede rispetto.

Cerignola, 30 dicembre 2019.

† Luigi Renna

     Vescovo

Il “Grazie!” del vescovo Luigi Renna

Il vescovo Luigi Renna esprime gratitudine a quanti, in questi giorni, gli hanno manifestato solidarietà per gli attacchi perpetrati a danno della Diocesi, suo personale, di alcuni sacerdoti e laici. Tali accuse sono continuate anche dopo la conferenza stampa tenutasi il 23 u.s.: segno che c’è una volontà di colpire con fake news e gettare discredito. Il Vescovo esprime gratitudine anzitutto agli Arcivescovi e Vescovi che, in questo frangente, gli hanno mostrato la loro solidarietà; in particolare ringrazia il fratello Arcivescovo padre Franco Moscone crs, che guida l’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo: più volte si è voluto contrapporre l’impegno del pastore della Chiesa sipontina a quello del pastore della Chiesa cerignolana, tacciando addirittura il secondo di disimpegno. Padre Franco ha precisato: “Manifesto vicinanza e sostegno al confratello nell’episcopato don Luigi Renna, oggetto di numerosi attacchi mediatici da parte di alcune testate giornalistiche. Insieme, nella trasparenza e nella condivisione, stiamo combattendo la medesima battaglia per affrontare e risolvere le diverse problematiche sociali, economiche e politiche del nostro territorio, in una fase così buia della nostra quotidianità. Sbagliano quanti utilizzano una distorta e limitata lettura del nostro operato per creare sterili e inutili contrapposizioni che, nella realtà, non esistono”. E inoltre: “Mi associo in perfetta comunione alle scelte compiute dal vescovo Renna e auspico che l’informazione si lasci sempre più guidare dalla onestà intellettuale e da una fattiva volontà di comunicare nella verità”.

Mons. Renna ringrazia ancora il presbiterio della Diocesi che, su iniziativa del vicario generale e del vicario foraneo di Cerignola, ha espresso solidarietà ed ha pregato perché l’impegno per la ricostruzione della società civile ferita dalle azioni malavitose disseminate sul nostro territorio sia riconosciuta e sia sempre più efficace, soprattutto nell’opera di prevenzione nei confronti dei più giovani.

Il Vescovo ringrazia l’Azione Cattolica e il Meic diocesano, quelli regionali e le Presidenze diocesane che, con dichiarazioni di solidarietà, hanno fatto corpo di fronte ad accuse infamanti, riconoscendo il lavoro di educazione alla legalità che è in atto nella Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano.

Ringrazia, altresì, il prof. don Rocco D’Ambrosio, presidente dell’Associazione “Cercasi un fine”, della cui rete la Scuola socio-politica di Cerignola fa parte, che più volte è stato a Cerignola sia per le lezioni della Scuola che per le Settimane Sociali a parlare di legalità ed etica politica.

Sono stati numerosi i sacerdoti, le comunità parrocchiali, i fedeli laici della diocesi, e delle Diocesi viciniori di Manfredonia e di Andria, gli ex alunni del Vescovo nel Seminario Regionale che, in tanti modi, si sono fatti vicini. Per loro il Vescovo scrive: “Con molti abbiamo collaborato per rendere più trasparente la vita della nostra società, traendo spunto dal Vangelo e dalla Dottrina della Chiesa, ma evidentemente questo impegno sfugge a qualcuno o viene addirittura contrastato con azioni calunniose”.

Michele Murgolo sarà ordinato diacono

Giovedì, 26 dicembre 2019, nella festa di Santo Stefano, primo martire, il vescovo Luigi Renna ordinerà diacono l’accolito Michele Murgolo. La celebrazione eucaristica, che si svolgerà nella chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi in Cerignola, avrà inizio alle ore 18,30.

Nato a Cerignola nel 1990, Michele è cresciuto e si è formato nella chiesa parrocchiale di Cristo Re, quindi nella chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi dove, guidato dal parroco mons. Nunzio Galantino, attuale presidente dell’Apsa, è stato impegnato in diversi ambiti della pastorale parrocchiale, partecipando anche a una esperienza di campo-lavoro in Romania presso la Fondazione Bambini in Emergenza, “esperienza che segnerà per sempre – afferma Michele – la mia vita e il mio cammino”. Conclusi gli studi filosofici e teologici nel Pontificio Seminario Regionale “Pio XI”, Michele si prepara a consacrare la sua vita nel ministero ecclesiale ricevendo l’ordine sacro del diaconato, in vista della ordinazione presbiterale.

“Vi invito – è l’esortazione del vescovo Renna – ad unirvi nella gioia dell’intera Chiesa diocesana, innalzando ancora al Signore le nostre preghiere perché ci siano numerosi e santi lavoratori nella sua messe”.

La conclusione del Giubileo per il bicentenario della istituzione della Diocesi di Cerignola (1819-2019): per continuare a essere “pietre vive”

“Due secoli fa, precisamente il 14 giugno 1819, Cerignola, da ‘prelatura nullius’, cioè porzione di Popolo di Dio guidata da un arciprete, diveniva Chiesa diocesana, e veniva unita alla Diocesi di Ascoli Satriano […]. Due secoli di cammino insieme, di grazia di Dio, che ha fatto di noi il Corpo di Cristo che è la Chiesa (cfr. 1 Cor 12,27), l’edificio di pietre vive (cfr. 1 Pt 2), il ‘segno e strumento’ dell’intima unione ‘con Dio e tra gli uomini’ (Gaudium et spes, 1)!”. Si legge così nel messaggio del vescovo Luigi Renna – Amare la Chiesa. Il Giubileo delle “pietre vive” di Cerignola (1819-2019) – distribuito lo scorso 17 aprile, al termine della Messa Crismale, in occasione dell’avvio delle celebrazioni giubilari indette dal pastore della Chiesa locale per il secondo centenario della erezione dell’arcipretura nullius di Cerignola a sede vescovile, che si concluderanno il prossimo 24 novembre 2019, con la solenne concelebrazione eucaristica e l’atto di affidamento a Cristo Re, presieduti da Sua Ecc. Mons. Vincenzo Pelvi, arcivescovo di Foggia-Bovino e metropolita delle Chiese di Capitanata, alle ore 19 in cattedrale. La celebrazione conclusiva sarà anticipata venerdì, 22 novembre 2019, nella chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi, dalla liturgia guidata dal vescovo Renna alle ore 19,30 per l’intronizzazione del nuovo Crocifisso ligneo donato dall’arciconfraternita del SS. Sacramento con la meditazione di fratel Raffaele Ogliara della Comunità di Bose.

Esiste un filo sotteso che ha legato durante gli ultimi mesi in forma quasi impercettibile – ma non per questo trascurabile – i diversi appuntamenti che, tra fede e preghiera, memoria e cultura, hanno cadenzato la celebrazione dell’Anno Giubilare: l’equivalenza semantica fra identità della “diocesi” e senso della “comunità”. Rievocare, infatti, gli aspetti salienti del bicentenario della diocesi di Cerignola, attraverso la celebrazione dell’Anno Giubilare, ha significato analizzare, nella loro giusta collocazione, le variopinte tessere di un articolato mosaico ecclesiale, la cui sintesi esprime bene l’unità nella molteplicità richiamata dall’immagine petrina delle “pietre vive”: “Ecco cosa vuole essere – continua il vescovo Renna nel messaggio Amare la Chiesa – la Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano dopo duecento anni: Madre feconda e Maestra premurosa, edificio di pietre vive, specchio della luce di Cristo sul mondo, ospedale da campo. Che lo Spirito Santo ci plasmi per essere così! Che la Vergine Maria, Madre della Chiesa, dia sostegno al nostro cammino”.

III Giornata Mondiale dei Poveri

Si celebrerà domenica 17 novembre 2019 (XXXIII del Tempo Ordinario) la terza Giornata mondiale dei Poveri, che Papa Francesco ha dedicato al tema “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”.

«Il santo Padre – spiega don Pasquale Cotugno, Direttore della Caritas Diocesana -, partendo dal Salmo 9, fa sempre più prendere consapevolezza a ogni credente di come l’impegno e la testimonianza della carità sono il segno concreto della realizzazione della speranza cristiana».

Il Messaggio parte dalla descrizione delle nuove forme di povertà e schiavitù che ogni giorno sono sotto i nostri occhi, per poi indicare come l’azione concreta, a livello personale o comunitario, possa essere strumento di speranza.

“Si possono costruire tanti muri e sbarrare ingressi per illudersi di sentirsi sicuri – continua il Papa – ma non sarà così per sempre. Il “giorno del Signore”, come descritto dai profeti,  distruggerà le barriere create tra i paesi  e sostituirà l’arroganza di pochi con la solidarietà di tanti”.

Dinanzi all’innumerevole schiera dei poveri, Gesù non ha avuto paura di identificarsi con ciascuno di loro, sfuggire da questo – afferma il Santo Padre – equivale a mistificare il vangelo e annacquare la rivelazione.

Quest’anno la Caritas Diocesana insieme all’ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, ufficio Migrantes, ufficio Missionario e Ufficio di Pastorale della salute ha distribuito a ogni Caritas parrocchiale, unitamente al messaggio del Papa, la “Carta della Speranza”. Uno strumento utile a ogni centro d’ascolto per elaborare una rete di prossimità intorno alle varie situazioni di povertà e rappresenta una risposta immediata e concreta che i volontari Caritas possono dare alle tante persone che si rivolgono alle nostre Caritas parrocchiali.

Come Papa Francesco indica nel messaggio, questa giornata non dev’essere l’elaborazione di una singola attività in favore dei poveri, ma deve rappresentare un metodo che la Chiesa deve attuare: testimoniare l’amore verso i poveri nella vita ordinaria. Questo ci permetterà di  essere i “Santi della porta accanto”!

 

Il direttore della Caritas diocesana

          don Pasquale Cotugno