Author: pierluigimastroserio

Visita Pastorale – cronaca/25 – Parrocchia “B.V.M. Addolorata” – Cerignola

COLLABORATORI DI UN’UNICA MISSIONE

Alcuni momenti significativi della Visita

 

Davvero i giorni della Visita sono tempo di Grazia e di conoscenza, in cui le varie comunità parrocchiali, incoraggiate dal loro Pastore, sono invitate a “rilanciare” il loro entusiasmo e a vivere una nuova esperienza di “semina”. Proprio all’insegna di questo incoraggiamento sono trascorsi i giorni della Visita Pastorale alla Parrocchia della “B.V.M. dell’Addolorata” a Cerignola, nella settimana dal 16 al 22 ottobre. L’incontro sereno e semplice con il Consiglio Pastorale Parrocchiale, la prima sera, ha permesso al nostro vescovo Fabio di rivolgere agli stretti collaboratori del parroco don Rosario una parola di stimolo. Anche se si è una comunità piccola, non bisogna mai scoraggiarsi e occorre sempre ritrovare nuova “linfa” dalla forza che viene dalla Pasqua di Gesù, ricordando che tutti, parroco e laici, siamo “collaboratori e corresponsabili” della missione della Chiesa.

Proprio l’espressione “collaborazione” è ritornata frequentemente nelle parole degli operatori pastorali: tutti, a vario modo, sentivano di voler dare una mano, di contribuire a costruire qualcosa di bello e di buono per la loro Parrocchia. E questa parola è tornata anche nel bell’incontro sinodale vissuto la sera di giovedì 19 ottobre con gli operatori del centro educativo “Diorama”, che ha sede nei locali della Rettoria dell’Ausiliatrice. Questa realtà, nata da un progetto 8xmille della Caritas diocesana, si propone di essere un “avamposto” di formazione per quel quartiere, un luogo sicuro, in cui i bambini, grazie alle attività di dopo-scuola, di laboratorio, di gioco, possano crescere nei valori della legalità e del rispetto degli altri.

Il centro di questa attenzione sono proprio i piccoli, che corrono il rischio di cadere troppo presto nelle “maglie” della criminalità e che sono i destinatari sia della premura della Parrocchia sia dell’azione educativa del Centro “Diorama”. E così, il nostro Pastore ha invitato a unire le forze, a collaborare con serenità, provando a organizzare in sintonia con il parroco e i catechisti della parrocchia dei momenti comuni, come la prossima festa di Tutti i Santi e altre iniziative in vari momenti dell’anno. È stato bello scorgere nei giovani volti degli educatori di Diorama, Gianvito, Carla, Alessandro, Daniele, Francesca, e del presidente Gaetano, la gioia e la gratitudine per quello che vivono quotidianamente nel Centro e che quella sera hanno raccontato al Vescovo: dai momenti più semplici coi ragazzi ai laboratori mattutini con le mamme del quartiere. E quando il nostro Pastore li ha invitati a mettere in luce la bellezza della Chiesa (insieme a quelle “rughe” che sempre si porta per l’umanità di chi ne fa parte), da diversi è emerso il desiderio di “fare rete” nel territorio, per non disperdere le forze.

Una visita, dunque, caratterizzata dalla parola “collaborazione”. Persino la bella tavola festiva del pranzo della domenica, preparata nel salone parrocchiale, ne è stata il segno: con le famiglie dei membri del Consiglio Pastorale il Vescovo si è fermato per vivere la gioia di ritrovarsi insieme. Ciascuno ha preparato qualcosa da condividere. Ciascuno ha “collaborato” per fare di quel pasto un momento semplice e familiare, anche raccontando la propria storia segnata da tanto dolore ma anche dall’invincibile amore di Dio che fa sperare contro ogni speranza: la storia di una gravidanza insperata, che i medici dicevano impossibile per ragioni di infertilità, o quella di chi, dopo un iniziale sbandamento, ha ritrovato la “via” di casa. Tutto illuminato dalla luce della Risurrezione!

Un dettaglio: tra le varie portate, su quella mensa riccamente decorata, dei bei cesti di melagrane. Gli antichi Padri della Chiesa vedevano in quel segno il simbolo della comunione ecclesiale. Sotto un’unica scorza tanti chicchi, uno diverso dall’altro, tutti compatti. E così, anche noi con il Vescovo, simbolo di quella unità, siamo chiamati a essere, pur nella diversità dei doni, un’unica Chiesa. Tutti, quindi, chiamati a “collaborare”… perché l’amore di Gesù porti frutto!

Cerignola, 22 ottobre 2023

Il cronista

Bioetica: una morale della concretezza per la cura del malato

Congresso di Bioetica e Medicina. Due discipline chiamate a dialogare tra loro, affinché la Medicina non si riduca solo a medicamenti ma sia sempre più umanizzata così da far emergere tutta la portata della dignità della persona e il prendersi cura di tutta la persona.

📍Dove? Sala Convegni presso Ospedale Tatarella di Cerignola;

🗓️ Quando? 28 Ottobre;

👩🏻‍⚕️🧑🏻‍⚕️👩🏻‍🔬🧑🏻‍🔬💉🏥🩻 A chi è rivolto? Studenti universitari di Medicina, Infermieristica, Biologia, Tecnico Santiario di Radiologia Medica. Agli studenti che prenderanno parte saranno dati n. 4 ECM (crediti formativi)

L’annunzio fondamentale. «Vi ho trasmesso anzitutto ciò che anch’io ho ricevuto». Dal 17 al 19 ottobre 2023 il Convegno Ecclesiale Diocesano

Si terrà nei giorni 17-19 ottobre prossimi, con inizio alle ore 19, nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo a Cerignola, l’ormai tradizionale appuntamento con il Convegno Ecclesiale Diocesano che, quest’anno, approfondirà il tema de L’annunzio fondamentale. «Vi ho trasmesso anzitutto ciò che anch’io ho ricevuto».
A guidare i lavori, inaugurati dall’intervento del vescovo Fabio Ciollaro e introdotti da mons. Vincenzo D’Ercole, vicario episcopale per la pastorale, martedì, 17 ottobre,
sarà il sac. Sandro Ramirez, che relazionerà sul tema «Il cuore dell’annunzio cristiano», mentre mercoledì, 18 ottobre, interverrà il prof. Stefano Biavaschi su «Rendere ragione della nostra speranza (1 Pt 3,15). Le domande della ragione di fronte alla resurrezione di Cristo».
Il terzo giorno dell’annuale appuntamento assembleare sarà dedicato alla riflessione interna alle singole comunità parrocchiali, con il coinvolgimento delle diverse voci presenti sul territorio. L’incontro, infatti, costituirà la porta d’ingresso nel terzo anno del cammino diocesano segnato dallo stile sinodale, dedicato alla fase sapienziale.

Visita pastorale – cronaca/24 Parrocchia “San Domenico” – Cerignola

L’UOMO CHE MI HA CAMBIATO LA VITA
Don Palladino e i ragazzi di San Domenico

 

“Non sapevo di aver incontrato, quel giorno, l’uomo che mi avrebbe cambiato la vita”: ha esordito così Andrea nei panni del giovane Trifone nello spettacolo che i giovanissimi di “San Domenico” hanno messo in scena per salutare il vescovo Fabio in Visita Pastorale alla loro comunità.

In modo semplice e simpatico, la sera di sabato 30 ottobre, hanno raccontato la storia del primo parroco della loro Parrocchia, il venerabile sacerdote Antonio Palladino, proprio tra le mura di quella chiesa che custodisce la sua memoria grata. Nonostante i flash dei cellulari di genitori e parenti che riprendevano e immortalavano le varie scene, i ragazzi non si sono lasciati vincere dall’imbarazzo e, mettendosi in gioco fino in fondo, hanno dimostrato grande sicurezza. Così, Marco, con talare e berretta, ha impersonato don Antonio Palladino nei momenti salienti della sua vita: quasi delle “istantanee” che raccontano i vari passaggi, dal suo arrivo a Cerignola dopo l’ordinazione sacerdotale alla costituzione del circolo “San Luigi”, allo scontro con la Confraternita (con tanto di schiaffo del priore al Venerabile!) fino alla sua morte.
E per la gioia delle suore, venute anch’esse per lo spettacolo, anche la giovane Mariantonietta, nei panni di madre Tarcisia, ha vestito l’abito domenicano con il velo nero che le contraddistingue.
Scambi di battute veloci e interessanti, quelli tra don Palladino e i suoi confratelli don Ruocco e don De Santis per comprendere come “muoversi” in quel quartiere così difficile e così affamato di amore!
Commovente la scena in cui alcune “popolane” vedono il loro parroco piangere in ginocchio davanti al tabernacolo e dicono con voce sommessa: “Piange, perché ci vuol bene!”. Simpatico il dialogo con mamma Lucia, a cui confida il suo desiderio di fondare un nuovo istituto di suore.
E tra i consigli della Contessa Pavoncelli che lo redarguisce sul suo stato di salute, invitandolo a prendersi cura di se stesso, e gli interventi sinceri dello “scapestrato” Trifone, si snoda una storia bella: bella, perché vera; bella, perché tutta vissuta nell’amore di Cristo.
E proprio Andrea, che aveva aperto il “sipario” col suo intervento, lo chiude, ricordando a tutti quello che è stato il motto del “santo” parroco di San Domenico: “Tutte le anime a me affidate, tutte le condurrò a te e la mia vita non sarà che un olocausto per te”.
Il nostro vescovo Fabio ha così preso la parola e, complimentandosi con loro, li ha invitati a essere sempre coraggiosi e a non vergognarsi della loro fede. “È stata una cosa simpatica ma anche
toccante, perché ci ha dato la possibilità di pensare a persone vere vissute qui!”, ha continuato il nostro Pastore.
È stato bello vedere la genuinità di quei ragazzi che hanno “cucito” meglio quegli sketch, preparati per rallegrare i pomeriggi dei bambini venuti in Parrocchia per l’Estate-Ragazzi, e quella sera riadattati per fare un pensiero gentile al Vescovo. Li ha così salutati, uno ad uno: Marco, Francesco, Luca, Andrea,
Luigi, Vincenzo, Francesco, Kife, Giulia, Mariantonietta, Letizia, Francesca, Nicole e Rita. Tutti fieri e gioiosi, tra gli applausi e gli sguardi compiaciuti di don Giuseppe Ciarciello e degli
altri spettatori. E la gioia è proseguita nel momento di festa vissuto da tutta la comunità nel cortile dell’oratorio parrocchiale, in cui, tra una canzone appositamente composta da un parrocchiano per l’occasione e qualcosa da condividere, i ragazzi hanno sentito la vicinanza paterna del loro Vescovo e l’hanno
ricambiata con il loro affetto sincero e familiare.
Così quell’uomo che ha cambiato la vita del piccolo Trifone continua a parlare anche oggi, ai giovani di quella comunità che ha amato e servito nei suoi giorni e che ora continua a pascere intercessione et exemplo (con la sua intercessione e il suo esempio), come si legge sul suo sepolcro entrando a San Domenico.

Cerignola, 30 settembre 2023
Il cronista

L’Icona di Ripalta torna nel Santuario Diocesano – Il pellegrinaggio, guidato dal vescovo Fabio, si svolgerà domenica, 8 ottobre 2023

Sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Fabio Ciollaro, alle ore 5, nella cattedrale di Cerignola, a devozione del Pio sodalizio dei portantini “Maria SS.ma di Ripalta”, a dare inizio, domenica, 8 ottobre 2023, al pellegrinaggio che accompagnerà l’Icona di “Ripalta” nell’omonimo Santuario Diocesano, posto a circa nove chilometri dal centro abitato. È un giorno molto atteso, quello del ritorno dell’Icona nella cappella campestre, dalla popolazione locale, a conferma dell’antico legame che unisce i fedeli alla propria Protettrice, rinvigorito negli ultimi anni dalla corale partecipazione dei membri delle comunità parrocchiali, dei gruppi-famiglia, dei giovani, delle diverse
espressioni dell’associazionismo ecclesiale.
Domenica, 8 ottobre, al termine della santa messa (ore 6), il pellegrinaggio raggiungerà piazza Castello (ore 6,45) per dirigersi al Piano San Rocco, nella chiesa di San Domenico (ore 7,15), dove la recita delle Lodi mattutine (ore 7,30) anticiperà la partenza dell’Icona verso il Santuario Diocesano (ore 7,45). Le soste nelle cappelle de “Le Pozzelle” (ore 9,30) e de “La Salve Regina” (ore 10,40) costituiranno le tappe del cammino che terminerà sulla “ripa-alta” del fiume Ofanto con la celebrazione della santa messa (ore 12,30).
La festa di fede che accompagna l’Icona al Santuario permette di pregustare la gioia del ritorno: impariamo da Maria – è stato l’invito rivolto dal vescovo Fabio a conclusione del messaggio diffuso in occasione delle recenti festività patronali – “ad avere fede sempre, anche nelle ore più buie, perché dietro le nuvole più nere c’è sempre il sole e, prima o poi, tornerà a splendere. Chiediamo a Maria che tenga sempre salda in noi questa fede pasquale. Ricordiamoci quanta gioia ci dà quando ogni anno vediamo tornare la sua sacra Icona nella nostra Cerignola proprio il sabato in Albis, proprio nella settimana di Pasqua!”.

Omelia nella Festa patronale – 8 settembre 2023

E TU, CERIGNOLA…

Omelia nella Festa patronale – 8 settembre 2023

 

  1. La profezia di Michea

Lo abbiamo sentito nella Prima Lettura: una piccola località a sud di Gerusalemme viene interpellata direttamente. Una località che non contava niente nei rapporti di forza. Non aveva nessun peso politico. Ma lo sguardo antiveggente del profeta Michea, otto secoli prima della nascita di Cristo, intravede per lei qualcosa di grande e di unico: “E tu Betlemme di Efrata, così piccola tra i villaggi della Giudea, da te uscirà il Dominatore di Israele…”. Tutta la tradizione ebraica ha sempre inteso questa profezia in riferimento al re Davide, che realmente nacque nella piccola borgata di Betlemme, e fu il più grande re d’Israele. Se andate a cercare nella Bibbia il breve libro del profeta Michea – e vi consiglio molto di farlo – vi accorgerete che è un continuo alternarsi di denunce sociali, di parole fortissime contro la pseudo-religione, ma anche di oracoli di salvezza, di annunci che aprono alla speranza che viene da Dio. Infatti, quando dice: “E tu Betlemme di Efrata… intende annunciare tempi migliori, a vantaggio di tutti. Ebbene, ciò che sembrava riferirsi solo alla nascita del grande re Davide, il Nuovo Testamento lo vede pienamente realizzato in Gesù, figlio di Maria, nato a Betlemme. Esplicitamente l’evangelista Matteo cita le parole di Michea, constatando il sorprendente avverarsi dell’antica profezia. È affascinante la fitta rete di continui rimandi dall’Antico Testamento al Nuovo e dal Nuovo all’Antico, per cui la Sacra Scrittura si comprende pienamente solo nell’insieme!

E perché oggi, otto settembre, nella Liturgia si legge proprio questo passo della Scrittura? Perché in questo brano, in cui aleggia ottimismo e speranza, tanto che può essere considerato un piccolo proto-vangelo, a un certo punto si parla di una donna e di un parto:  “…fino a quando Colei che deve partorire, partorirà”. Michea, come del resto Isaia (cfr 7,14), mette in evidenza la madre del futuro re davidico, e questa Madre noi la riconosciamo in Maria, la riconosciamo in questa splendida icona che è qui davanti a noi, la riconosciamo in Colei che ognuno di noi ama profondamente e incondizionatamente: Maria Santissima di Ripalta. Il Bambino che regge su un braccio è il Figlio di Dio fatto uomo nel suo grembo verginale, e Lei ce lo indica con la mano destra. Ce lo indica con mano sicura, perché Lei sa che solo in Gesù troveremo sempre luce, forza e speranza.

Vergine di Ripalta, Madre nostra, ti guardiamo con gratitudine e con fiducia, nel giorno della tua festa. Grazie perché Tu sei il presidio della nostra speranza, grazie perché tu ci leggi nel cuore senza nemmeno parlare, quando non riusciamo neanche a pregare: il figlio muto/la figlia muta la mamma lo intende! So che c’è anche in dialetto cerignolano questo detto. Anche quando non riusciamo ad esprimerti quello che c’è nel guazzabuglio del nostro cuore, tu ci comprendi, o Maria!

  1. Una parola alla nostra Città

E tu, Cerignola”, sii sempre felice di avere una Madre così, e perciò non lasciarti cadere le braccia. Non ti avvilire se l’operosità di tante persone e l’impegno degli onesti sembrano oscurati da tante cose che succedono. La scena surreale, ripresa dalle telecamere di sicurezza poche settimane fa, del parchimetro abbattuto, sradicato e caricato in auto e la notizia battuta dall’Ansa che rimbalza in tutt’Italia, non sono e non devono essere la fotografia della nostra città. Chi lavora onestamente, chi governa cercando il bene comune, chi tutela l’ordine pubblico, chi dimostra senso civico, chi  dona il suo tempo nel volontariato e chi si sforza di essere religioso in maniera coerente si sentano sempre sostenuti dallo sguardo materno di Maria SS. di Ripalta e dall’umile incoraggiamento del Vescovo.

E proprio a onore di Maria e a nostro conforto, vorrei richiamare ciò che abbiamo vissuto l’altra sera qui in Duomo. Fra i tanti ragazzi e giovani che hanno partecipato alle attività estive nelle parrocchie di Cerignola, un gruppo ben motivato è partito per Lisbona e si è unito alla pacifica folla cosmopolita della GMG, la Giornata Mondiale della Gioventù intorno al Papa. Non era un viaggio turistico, anzi non sono mancati aspetti faticosi e scomodi, previsti e imprevisti. Eppure i nostri ragazzi sono tornati entusiasti, allegri come è giusto alla loro età, ma anche commossi per certi momenti toccanti che hanno vissuto. L’altra sera erano qui, hanno raccontato la loro esperienza agli altri giovani che erano in Duomo e insieme si sono rivolti alla Madonna di Ripalta con la preghiera così cara al nostro popolo: Vergine bella, Madre dolcissima di Ripalta… Per la comunità cristiana e per la nostra città, non sono motivo di speranza questi ragazzi? E in più, davanti a loro, l’altra sera, sotto gli occhi di Maria, un giovane cerignolano, Pasquale, ha fatto la “Declaratio”, il giuramento canonico, prima di ricevere gli Ordini Sacri. Non è anche questo un motivo di speranza?   Persone che, per amore, vogliono dedicare tutta la vita a Dio e al prossimo non sono una grazia di Maria per questo popolo?

E tu, Cerignola”, così bistrattata nelle cronache italiane, non sei davvero solo quello che raccontano gli organi di informazione. Hai le tue ferite e i tuoi guai, ma hai anche tante risorse e positività. Soprattutto, hai una Madre, che dall’alta ripa dell’Ofanto e da questa sacra Icona continua a infonderti fiducia e rinnovato desiderio di progredire nel bene. E cosi sia.

+  Fabio Ciollaro