Author: pierluigimastroserio

7 ottobre 2024 – Giornata di preghiera e digiuno per il dono della Pace

Dalla lettera del cardinale Matteo Zuppi  agli E.mi Membri della Conferenza Episcopale Italiana…

“Papa Francesco, durante la Messa di apertura dell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, ha annunciato un doppio appuntamento di preghiera per la pace: «per invocare dall’intercessione di Maria Santissima il dono della pace, domenica prossima mi recherò nella Basilica di Santa Maria Maggiore dove reciterò il santo Rosario e rivolgerò alla Vergine un’accorata
supplica; se possibile, chiedo anche a voi, membri del Sinodo, di unirvi a me in quell’occasione. E, il giorno dopo, 7 ottobre, chiedo a tutti di vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo».
Facendo nostro il suo accorato appello, domenica 6 ottobre ci uniremo a Papa Francesco nella preghiera mariana, mentre lunedì 7 ottobre siamo chiamati a vivere una Giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo.

Per favorire la preghiera personale e comunitaria, l’Ufficio Liturgico Nazionale ha predisposto un Libretto per la recita del Rosario per la Pace e alcune intenzioni di preghiera.
Approfitto dell’occasione per un saluto cordiale e fraterno. “

Il Concilio e la Chiesa – Il Convegno Ecclesiale Diocesano dall’8 al 10 ottobre 2024

“La Chiesa è il corpo mistico di Cristo, ed è anche il suo gregge, il suo campo, il suo edificio, la sua famiglia, il suo tempio, la sua sposa. Ognuna di queste immagini bibliche esprime qualcosa del mistero della Chiesa. Il Concilio, però, ama descriverla anzitutto come ‘popolo di Dio’”: si legge così tra le pagine del più recente contributo magisteriale di Sua Ecc. Mons. Fabio Ciollaro, consegnato alla diocesi lo scorso 7 settembre, durante i primi vespri della solennità di Maria SS.ma di Ripalta. Il documento – “Il Concilio e la Chiesa. Testo della ‘Lumen Gentium’ e Linee pastorali per l’anno 2024-2025” – sarà oggetto di particolare approfondimento nei giorni del Convegno Ecclesiale Diocesano, in programma dall’8 al 10 ottobre prossimi, dalle ore 19 alle ore 20,30.

Ad animare i lavori, nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo in Cerignola, dopo la preghiera e il saluto del pastore della Chiesa locale e l’introduzione di mons. Vincenzo D’Ercole, vicario generale, interverranno: il giorno 8 ottobre 2024 (martedì), la prof.ssa Annalisa Caputo, docente dell’Università degli Studi di Bari e della Facoltà Teologica Pugliese, sul tema: “I colori del Mistero e della vita a partire dalla Lumen Gentium”; il giorno 9 ottobre 2024 (mercoledì), Sua Ecc. Rev.ma Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo emerito dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto ed Amministratore Apostolico per la Chiesa diocesana nel periodo immediatamente precedente la nomina del vescovo Fabio, su “Perché il Concilio diventi vita”. Al vescovo Fabio saranno affidate le conclusioni. Giovedì, 10 ottobre, il Convegno continuerà nelle parrocchie della diocesi con la partecipazione del Consiglio Pastorale Parrocchiale, chiamato a riunirsi secondo lo stile sinodale.

Siamo tutti invitati a partecipare!

Una promessa per Hyso. Racconti e testimonianze a venticinque anni dalla morte di Hyso Telharaj, vittima innocente di caporalato

Si svolgerà il prossimo 6 settembre, a partire dalle ore 18, nel salone “Giovanni Paolo II” dell’episcopio di Cerignola, l’iniziativa per ricordare Hyso Telharaj, vittima innocente del caporalato, a venticinque anni dalla sua scomparsa, avvenuta l’8 settembre 1999 nel comune ofantino. Arrivato in Italia dall’Albania nel 1994 con il sogno dello studio e del diploma da geometra, Hyso iniziò a lavorare come bracciante nella raccolta dei pomodori nelle campagne di Foggia, tra Cerignola e Borgo Incoronata, per potersi mantenere agli studi. La sua integrità morale lo portò ad opporsi ai soprusi dei caporali fino a ribellarsi. Il 5 settembre 1999 alcuni caporali albanesi, aiutati da italiani, entrarono nel casolare abbandonato, dove Hyso viveva, e lo massacrarono di botte. Tre giorni dopo, l’8 settembre, giorno della festa patronale, Hyso morì a Cerignola, in assoluta solitudine, a soli ventidue anni per le ferite riportate. A venticinque anni da quel terribile episodio, la Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, la Caritas Diocesana e la Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”, in collaborazione con il Coordinamento Provinciale di “Libera contro le mafie”, organizzano un momento aperto alla cittadinanza dal titolo “Una promessa per Hyso. Racconti e testimonianze a venticinque anni dalla morte di Hyso Telharaj, vittima innocente di caporalato”.
“Organizzare questo evento durante la nostra festa patronale – dichiara don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas Diocesana – significa rendere il nostro territorio più consapevole di quello che succede a tanti ragazzi vittime di un sistema mafioso fondato sullo sfruttamento lavorativo e sulla riduzione in schiavitù di migranti presenti nelle nostre campagne. La memoria di Hyso, quindi, ci deve rendere corresponsabili nel mettere in atto processi di giustizia e integrazione necessari per la nostra città allo scopo di smantellare un sistema fondato sul caporalato”.
Saranno numerosi gli ospiti che ricorderanno la vicenda di Hyso e che, a partire dalla sua storia, condivideranno istanze, riflessioni e proposte attraverso la formula dello “speech”: Polikseni Telharaj Pajaj, sorella di Hyso; Ludovico Vaccaro, Procuratore Capo della Repubblica di Foggia; Daniela Marcone, referente memoria di “Libera contro le mafie”; Marco Omizzolo, scrittore e ricercatore “Eurispes”, Toni Mira, capo redattore di Avvenire; don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano; Ajada Ismalaj, testimone di memoria; Pietro Fragasso, presidente della Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”. Gli interventi saranno introdotti da reading teatrali a cura delle attrici Mariantonietta Mennuni e Maria Sica.
“A Hyso e alla sua famiglia abbiamo fatto una promessa: fare in modo che mai più cada l’oblio su quanto accaduto venticinque anni fa. Ci sono voluti anni e l’impegno di tante persone per riuscire a dare un volto ed una dignità a quel giovane ragazzo ucciso dalla violenza mafiosa dei caporali – afferma Pietro Fragasso, presidente della Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” – La sua vita, il suo volto e la sua storia sono per noi quotidianità, memoria tangibile necessaria affinché si possa lottare uniti per il diritto alla dignità di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, italiani o stranieri che siano”.
Porteranno il saluto mons. Vincenzo D’Ercole, vicario generale della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano; Francesco Bonito, sindaco di Cerignola; Federica Bianchi, referente provinciale di “Libera contro le mafie”.
L’iniziativa, che si svolgerà all’interno del programma della festa patronale di Maria SS. di Ripalta, fa parte del progetto “Per motivi di giustizia”, realizzato dalla Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” con il sostegno della Regione Puglia – Legge Regionale 1° agosto 2014, n. 32 “Disposizioni per il sostegno e la diffusione del commercio equo e solidale” e art. 6, comma 1, delle disposizioni attuative approvato con DGR n. 2277 del 31/10/2014.

 

 

 

Messaggio del vescovo Fabio in occasione della festa patronale della Madonna di Ripalta – Programma religioso e ricreativo culturale

Madre della Chiesa, Madre di tutti noi

Il nome proprio della Madonna è Myriam, Maria. A lei lungo i secoli sono stati attribuiti vari titoli, appellativi e denominazioni. Noi amiamo invocarla come Maria Santissima “di Ripalta”, in riferimento al luogo dove sorge il suo santuario, nella zona dove si tramanda fu trovata la sua sacra Icona. Mentre ci apprestiamo a vivere la festa della Madonna di Ripalta, vi propongo di riflettere su un altro appellativo che a lei si addice, cioè “Madre della Chiesa”.
Fu il papa Paolo VI a riconoscerle solennemente questo titolo, mentre a Roma si stava svolgendo il Concilio Vaticano II. Il Concilio aveva concentrato i suoi lavori sulla natura e sulle componenti della Chiesa ed era giunto il momento di approvare la costituzione “Lumen Gentium”, che rileggeremo attentamente in questo nuovo anno pastorale nella nostra diocesi. Il capitolo VIII di tale documento è tutto dedicato alla Beata Vergine Maria e dice cose bellissime. Cercherò di esporvi il suo contenuto durante la Novena, predicando personalmente ogni giorno in Cattedrale.
Vi dico già che questo capitolo ottavo è di fondamentale importanza per comprendere la linea di rinnovamento del culto mariano promossa dal Concilio, in armonia con la tradizione, con equilibrio e saggezza pastorale. Quasi per riassumere gli insegnamenti del Vaticano II sulla Beata Vergine Maria, Paolo VI, autentico “timoniere del Concilio”, volle che Maria venisse onorata e invocata appunto come Madre della Chiesa. Ecco le sue parole:

Possiamo affermare che con questa Costituzione sulla Chiesa oggi promulgata, il cui capitolo che tratta della Beata Vergine Maria rappresenta come il vertice, la presente Sessione si conclude con un inno incomparabile nel quale si celebrano le lodi della Vergine Madre di Dio. Per la prima volta avviene – e dicendolo siamo profondamente commossi nell’animo – che un Concilio Ecumenico concentra in un’unica e così ampia sintesi la dottrina cattolica sul posto che si deve attribuire alla Beata Vergine Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa. Questo collima pienamente con ciò che è stato proposto a questo Concilio, che era cercare di manifestare il volto della santa Chiesa, alla quale la Madre di Dio è intimamente legata e della quale è «la parte più eccelsa, la parte migliore, la parte preminente, la parte più eletta», come qualcuno ha egregiamente affermato (Ruperto di Deutz, “In Apoc. 1”, VII, c. 12: PL 169, 1043).
…Per questo motivo Ci sembra necessario che in questa pubblica seduta enunciamo ufficialmente un titolo con il quale venga onorata la Beata Vergine Maria, che è stato richiesto da varie parti del mondo cattolico ed è a Noi particolarmente caro e gradito, perché con mirabile sintesi esprime la posizione privilegiata che nella Chiesa questo Concilio ha riconosciuto essere propria della Madre di Dio.
Perciò a gloria della Beata Vergine e a nostra consolazione dichiariamo Maria Santissima Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, sia dei fedeli che dei Pastori, che la chiamano Madre amatissima; e stabiliamo che con questo titolo tutto il popolo cristiano d’ora in poi tributi ancor più onore alla Madre di Dio e le rivolga suppliche (Paolo VI, “Allocuzione a conclusione della terza Sessione del Concilio Vaticano II”, 21 novembre 1964).

Anch’io, fratelli e figli, vi invito a invocarla con fervore con questo appellativo! Lei ci aiuti a riscoprire la vera missione della Chiesa, ad andare avanti con fiducia, a non sgomentarci nelle difficoltà, a collaborare con spirito di famiglia, a rendere accoglienti le nostre comunità, a rinsaldare il vincolo tra i pastori e i fedeli, a testimoniare serenamente la nostra fede.
È motivo di gioia vivere con lei la festa patronale nella città di Cerignola.
È motivo di fiducia avviare con Maria il nuovo anno pastorale nella nostra diocesi.
A tutti la mia benedizione.

Il vostro Vescovo
+ Fabio Ciollaro

 

“L’inclusione si fa insieme” – A Stornara, il 26 agosto 2024, una giornata dedicata all’accoglienza e all’inclusione

L’Associazione “Torniamo umani” ha organizzato, per il prossimo 26 agosto 2024, l’incontro su “L’inclusione è qualcosa che si fa insieme”, allo scopo di sensibilizzare e animare il territorio di Stornara sui temi dell’immigrazione e dell’inclusione. “La storia ci insegna – sottolinea papa Francesco nel Messaggio per la 108ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – che il contributo dei migranti e dei rifugiati è stato fondamentale per la crescita sociale ed economica delle nostre società. E lo è anche oggi. (…) Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati – continua il Pontefice – significa anche riconoscere e valorizzare quanto ciascuno di loro può apportare al processo di costruzione. (…) Il loro lavoro, la loro capacità di sacrificio, la loro giovinezza e il loro entusiasmo arricchiscono le comunità che li accolgono. Ma questo contributo potrebbe essere assai più grande se valorizzato e sostenuto attraverso programmi mirati. Si tratta di un potenziale enorme, pronto ad esprimersi, se solo gliene viene offerta la possibilità”, in quanto “Nessuno dev’essere escluso”. “Queste le parole che hanno ispirato l’Associazione nell’organizzare l’iniziativa – dichiara il diac. Vito D’Aniello, presidente dell’Associazione – affinché Stornara diventi sempre più un paese accogliente, come conferma la presenza di tanti nostri fratelli migranti”. All’evento parteciperanno i Padri Comboniani dell’Associazione “Black and White” di Castel Volturno.

La giornata sarà dedicata all’accoglienza, all’inclusione, alla gioia di stare insieme. La mattina sarà dedicata ai più piccoli con i giochi e i laboratori animati dall’Azione Cattolica di Carapelle e dall’Ufficio Migrantes Diocesano, guidato da don Claudio Barboni. Al termine dei giochi ci sarà la celebrazione della santa messa. Nel pomeriggio, alle ore 17, nel Centro Polifunzionale di Stornara, si terrà una tavola rotonda sull’immigrazione e sulle esperienze vissute nell’ambito dell’accoglienza. Al dibattito parteciperanno, con il diac. D’Aniello, il sindaco di Stornara Roberto Nigro, il direttore della Caritas diocesana don Pasquale Cotugno, la psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Rubina D’Errico, i padri missionari comboniani Daniele Moschetti, Filippo Ivardi Ganapini, Simone Parimbelli, missionario comboniano laico, Appia Kwasi, mediatore culturale ghanese. Modererà l’incontro la dott.ssa Adriana Russo, assessore alla cultura di Stornara. Le conclusioni saranno affidate a don Sergio Di Giovine, parroco della chiesa di San Rocco.

Organizzare questi eventi in un territorio come Stornara è di vitale importanza – dichiara don Cotugno – in quanto, oltre ad essere di estrema attualità, si rivelano preziosi per creare consapevolezza nella comunità: solo creando processi reali di integrazione si potrà costruire una società dove tutti si sentono corresponsabili, eliminando ogni differenza e disuguaglianza”. Il dibattito anticiperà la proiezione del film “Io Capitano” di Matteo Garrone, le cui immagini raccontano il difficile viaggio intrapreso da due giovani africani per raggiungere l’Europa.