Author: pierluigimastroserio

“Pietra di Scarto” e Caritas Diocesana ricevono il Premio “Chiara Lubich – Manfredonia città per la fratellanza universale”

Nella splendida cornice della Sala Marianna De Fusco, all’interno del Santuario della Madonna di Pompei, ha avuto luogo la 13^ edizione del Premio “Chiara Lubich – Manfredonia città per la fratellanza universale”, organizzato dall’Associazione “Mondo Nuovo”.

Obiettivo degli organizzatori è diffondere il valore della fraternità nel ricordo di Chiara Lubich, Serva di Dio, figura esemplare che  ha sempre incarnato e diffuso il valore della fraternita’ tra tutti gli uomini.

Nelle scorse edizioni il premio è stato consegnato a varie personalita’ e associazioni che si sono distinte nel campo della solidarietà: il prof. Stefano Zamagni dell’Università di Bologna”, il Prof. Luigino Bruni per l’Economia Civile e l’Economia di Comunione, la Comunita’ di Sant’Egidio, la Casa Editrice Citta’ Nuova’, il Centro Internazionale “La Pira” di Firenze, l’AIPEC  per l’economia di Comunione, il Popolo Bangwa del Camerun, la Sindaca Giusy Nicolini e tutta la popolazione di Lampedusa per la grande accoglienza agli immigrati.

Tra i premiati di questa edizione ci sono stati anche due realtà di Cerignola: la Caritas Diocesana e la Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”.

Ad entrambe è stato riconosciuto il grande valore del lavoro svolto verso i più fragili, attraverso azioni che mettono in luce la possibilità per le persone di autodeterminarsi, tornando ad essere protagonisti delle proprie esistenze.

Una delle iniziative evidenziate è stato il progetto “Salsa Bakhita”: realizzato in sinergia presso il ghetto di “Tre Titoli” a Cerignola con il coinvolgimento di “Casa Bakhita”, centro pastorale gestito dalla Caritas, ha visto la produzione di pomodoro ciliegino presso i terreni adiacenti la struttura, coinvolgendo nell’attività agricola persone residenti nel ghetto e assunte dalla Cooperativa.

La materia prima è stata successivamente trasformata presso il Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”, bene confiscato dalla Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” in cui si realizzano inserimenti lavorativi per persone in situazione di fragilità.

A ritirare il premio sono stati il Direttore della Caritas, Don Pasquale Cotugno, e il Presidente di “Pietra di Scarto”, Pietro Fragasso.

“Abbiamo da sempre una grande attenzione ad avviare azioni sinergiche con il terzo settore della nostra Diocesi” – ha detto Don Pasquale Cotugno, ritirando il premio.

Salsa Bakhita è un progetto che ha avuto la presunzione di avviare azioni di lavoro regolare in un luogo caratterizzato da sfruttamento e sofferenza. Bakhita vuol dire “Fortunata”:ecco questa passata di pomodoro rappresenta un segno di riscatto sociale sul nostro territorio”

“Siamo qui a rappresentare quella che da 27 anni è l’eresia delle Pietre di Scarto che diventano testate d’angolo, provando ad andare oltre l’elemento religioso e facendone un manifesto di  impegno civile” – ha continuato Pietro Fragasso.

“Proviamo a vivere quotidianamente un modello di antimafia radicale che non delega ma decide di fare la propria parte e lo fa – nel nostro caso – trasformando quello che era un bene mafioso in un luogo di riscatto di uomini e donne che condividono la sorte provando a realizzare quella che è l’ambizione di ciascuno di noi: una giustizia sociale che sia viatico al raggiungimento della propria felicità”.

“Una storia sbagliata”: il libro di Giancarlo Visitilli sarà presentato nel Centro Educativo “Diorama”

Si svolgerà mercoledì, 22 marzo 2023, alle ore 18,30, nel Centro Educativo “Diorama”, sito in Vico V Addolorata 79 a Cerignola, la presentazione del libro di Giancarlo Visitilli “Una storia sbagliata”, iniziativa organizzata dalla Cooperativa Sociale “Charlie fa Surf” in collaborazione con la Caritas Diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano. Il prof. Visitilli, già ospite della Settimana Sociale Diocesana più recente, è insegnante liceale di Lettere, e ha fondato la cooperativa sociale “Bambini di Truffaut”, che cura infanzie e adolescenze disagiate; organizza e dirige il Festival “Cinema&Letteratura del racconto, il Film”; collabora con cantautori e scrittori ed è giornalista nonché critico cinematografico (per “la Repubblica” e, per il “Corriere del Mezzogiorno”); ha pubblicato “E la felicità, prof?” (Einaudi, 2012), diventato uno spettacolo teatrale, “La pelle in cui abito” (Laterza, 2019), “È bravo ma potrebbe fare di più. Ha le capacità ma non le sfrutta” (Progedit, 2021).

“Una storia sbagliata” (LiberAria, 2022) è il suo primo romanzo, così sintetizzato nella quarta di copertina: “Saverio ha sedici anni, una vita familiare difficile e una rapina finita male alle spalle. Anche Anna ha sedici anni, frequenta il liceo classico e proviene da una famiglia benestante di Bari. Il destino che li unisce sarà lo stesso che li dividerà, uno in carcere, l’altra fuori ad aspettarlo e a cercare notizie sul suo conto. Fra loro la scuola, gli assistenti sociali e i familiari ma anche il teatro, la letteratura, il cinema e la musica come ancore di salvezza, tentativi di sfuggire a un destino”.

Visitilli, nel suo romanzo, ci accompagna in una Bari dicotomica, abitata da case borghesi e periferie degradate che sono lo sfondo di “Una storia sbagliata” come tante, in cui si fronteggiano amore e violenza in una geografia fatta di spazi umani, rette parallele senza punti fissi, dove l’unica speranza che rimane è nello sguardo degli adolescenti. Una storia senza redenzione, in cui lo spazio e il tempo diventano categorie adatte solo per il volo, per andare via senza previsione di ritorno.

Introdurranno la presentazione il dott. Gaetano Panunzio, presidente della Cooperativa Sociale “Charlie fa Surf” e don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana. Sarà presente l’Autore che dialogherà con la dott.ssa Carla Conte, coordinatrice del Centro “Diorama”: “Questo evento – dichiara la dott.ssa Conte – rappresenta per noi un’opportunità per mettere a fuoco le dinamiche giovanili inserite in un contesto socioculturale molto simile a quello in cui noi operiamo. Costituisce, soprattutto, una sfida: coinvolgere le famiglie dei ragazzi da noi seguiti per metterle a confronto con i figli. Il nostro ruolo di educatori è anche quello di costruire dei ponti dialogici tra genitori, figli e agenzie educative”.

Visita pastorale – cronaca / 14 – Parrocchia “S. Rocco” (Stornara)

U nonn gheij chiù simbt’c !

I giovanissimi di Stornara fanno sorridere il Vescovo

È stata proprio una bella idea quella dei giovanissimi di Stornara! In occasione della Visita Pastorale hanno preparato e recitato una divertente commedia in dialetto, che il vescovo Fabio ha gradito moltissimo. Chiarastella Cifaldi, brava commediografa locale, ha steso il copione di un Atto unico. Loro l’hanno realizzato brillantemente. La scenografia era essenziale (alle spalle degli attori alcune stampe dei murales di Stornara e sullo sfondo la facciata di una casa), il salone non era molto grande ma era gremito da un pubblico caloroso che applaudiva spesso la vivace recitazione dei ragazzi. Con piacevole disinvoltura Savino, Benedetta, Alice, Vincenza, Luigi ed Emma, presentati da Denise, hanno messo in scena due generazioni a confronto, quella dei nipoti e quella dei nonni, così diversi eppure così affezionati a vicenda.

La trama era assai pertinente all’occasione. Un gruppo di ragazzi dell’oratorio si incontra per preparare qualcosa in vista della visita del Vescovo. Vanno a chiamare la loro coetanea Carol a casa dei nonni. Il nonno li invita a sedersi e, davanti a loro, punzecchia la moglie Rosina. I ragazzi si divertono al battibecco dei due. Ridono alle battute della nonna, ma non hanno dubbi: U nonn gheij chiù simbt’c! Infatti, nonno Ciccillo, dopo aver rintuzzato la moglie, sa canzonare anche loro che perdono tanto tempo sui social: Che gheij wozap? Ai teimp meij steiv la zap …e che zap! T’addr’zzeiv l’oss’r e assiv oume …e che oume! Poi commentano insieme i metodi catechistici di un tempo dove si imparavano bene le cose a memoria e quelli di oggi, che sembrano molto meno efficaci. Papanonn sfida i ragazzi a dirgli i 7 sacramenti, ma i ragazzi si confondono e perdono la gara improvvisata e lui snocciola trionfante in perfetto ordine e al completo i nomi dei sacramenti. Sarà ardua, dicono i due nonni, la missione del nuovo parroco, specie con i genitori di oggi. I ragazzi, però, mettono in evidenza che, anche se sembra timido, don Sergio è bravo, dimostra affetto ai ragazzi, sa spiegare bene le cose e le sue catechesi sono molto seguite! Poi il discorso si sposta sui preparativi per la Visita Pastorale e su come accogliere il Vescovo. Nonno Ciccillo ha un attimo di smarrimento quando sente che il Vescovo non si chiama più monsignor Mario Di Lieto, ma si riprende subito… E comunque ha ben chiari quali sono i compiti di un Pastore nella Chiesa e li dice ai ragazzi con parole semplici. Ammiccando, tuttavia, raccomanda alla moglie e alle vicine di casa di non dimenticare i doveri dell’ospitalità paesana: ce presend’t nu bell piatt d cavatill d gran’ars ch la pummadora fresc e sua eccellenza ne s n v’ chiù da Sturn’r!

 Quest’ultima proposta non era affatto disdicevole… ma il vescovo Fabio, che ha riso tanto durante la commedia, quando si è alzato per ringraziare dell’omaggio ha ricordato il compito educativo, di supporto ai genitori, che i nonni oggi possono avere nel trasmettere la fede alle giovani generazioni. Infine, ha raccomandato ai bravi attori di continuare su questa strada, tra le varie attività possibili all’oratorio, e li ha invitati in qualche altra occasione a mettere ancora in scena qualche commedia preparata da loro. Sempre in dialetto, ma in tre atti! Se potrà, lui tornerà volentieri ad applaudirli. In ogni caso, dalla Visita Pastorale a Stornara porterà con sé anche questo bel ricordo!

3 marzo 2023

Il Cronista

 

Ritiro di Quaresima per tutti i giovani dai 15 anni in su e i partecipanti alla GMG 2023

“Anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a “salire su un alto monte” insieme a Gesù, per vivere con il Popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi”. (Papa Francesco – Messaggio per la Quaresima)

Ti aspettiamo domenica, 12 marzo 2023, presso l’ Istituto Opra Buonsanti di Cerignola (FG)

Visita Pastorale – cronaca/13 – Parrocchia “B.V.M. Addolorata” (Orta Nova)

ROSARIA, GIUSEPPE E L’ALTRA ORTA NOVA

Incontri nella comunità della Chiesa Madre a Orta Nova

 Quando il Vescovo torna in episcopio a Cerignola, ama raccontare agli stretti collaboratori gli incontri più significativi che ha avuto nel corso delle singole Visite Pastorali. Nei giorni che ha vissuto nella comunità della Chiesa Madre a Orta Nova, alcune storie gli sono rimaste impresse in modo particolare.

Rosaria è una lucidissima anziana, che ormai non esce da tempo. Ha avuto grandi dolori, ma li ha affrontati con la forza che nasce dalla fede. Le è morta di tumore una figlia sposata, lasciando cinque orfani in giovane età. Lei si è rimboccata le maniche e ha cresciuto i nipoti, dando loro tanto amore e seguendoli in tutto (necessità quotidiane, scuola, salute, attività sportive, catechismo ecc.). Il più grande vive ormai lontano per motivi di lavoro, ma lei lo segue ancora e ha imparato a usare le video-chiamate per sentirlo ogni giorno. I più piccoli sono gemelli, ormai ventenni e universitari: sono rimasti a Orta Nova e stanno continuamente a casa della nonna, punto fermo della loro crescita. Lei ne parla con tenerezza e con orgoglio. Mentre sta raccontando queste cose al vescovo Fabio, arriva una nuora. Si vede che è molto affezionata a Rosaria, che sa trovare parole di incoraggiamento per tutti. Ha solo il rammarico di non poter andare in chiesa, perché impedita dalle sue condizioni di salute. Ma, fedele al suo nome, recita il rosario ogni giorno, aiutandosi con you-tube che i nipoti le hanno insegnato a usare!

Giuseppe è il titolare di un avviato Panificio, in cui lavorano diversi dipendenti. Aiutano nel lavoro anche la moglie e i tre figli che studiano all’università, ma non temono, all’occorrenza, di dare concretamente una mano. Ricevono con gioia la visita del Vescovo, pregano con fede insieme a lui, gli mostrano i locali e le attività produttive, gli raccontano le tradizioni di famiglia, i progressi compiuti ma anche le difficoltà notevoli di quest’ultimo periodo, per gli aumenti smisurati delle bollette e per gli oneri delle leggi vigenti. Eppure continuano ogni giorno, come fanno da anni, a donare tutto il pane che serve per la  Mensa della Caritas. Non si sono tirati indietro e lo fanno con semplicità, come una cosa normale…

Eduard ha 23 anni ed è rumeno. Fa il ministrante in Chiesa Madre e gli piace stare vicino all’Altare. È molto grato ai genitori di Orta Nova che lo hanno adottato quando lui aveva 15 anni. Questo gesto di generosità dei genitori adottivi (non è facile prendere in casa un adolescente a quell’età) gli ha trasmesso senza parole un esempio e lui lo ha recepito. Ha fatto il servizio civile presso la “Misericordia”; ora ha trovato lavoro presso il 118 in un altro paese, ma continua a fare anche volontariato, senza gratifiche economiche, alla Misericordia, donando il suo tempo libero per gli altri.

Brigida è il nome di un’anziana signora, quasi ottantenne, che ogni mattina va a cucinare gratis alla Mensa della Caritas. Lì, quotidianamente ricevono il pranzo e il calore di parole buone circa ottanta persone bisognose. Quando il Vescovo arriva, due pentoloni bollono già sui fornelli della cucina. Sono le 10, ma Brigida è lì già dalle ore 7. Collaborano Maria, Alfonso ed altri ancora. Ma “zia” Brigida, come molti la chiamano affettuosamente, ha una motivazione tutta sua. Anni fa le è morto d’incidente un giovane figlio. Lei non ha voluto chiudersi nel dolore. Offre ogni giorno il suo servizio di carità in suffragio del figlio e degli altri morti giovani. Ha capito che solo l’amore medica il dolore!

Rosaria, Giuseppe, Eduard, Brigida. Questa è l’altra Orta Nova. Non quella che rimbalza nelle cronache della criminalità organizzata. Non quella della malavita. Questa è una vita buona. Questo è il bene, che non fa notizia, ma c’è.

28 febbraio 2023

Il cronista

 

Visita pastorale – cronaca/12 Parrocchia “B.V.M. di Lourdes” – Orta Nova

Le stagioni della vita

La visita del Vescovo all’istituto “San Tarcisio” in Orta Nova

Nel corso della visita pastorale alla comunità della “B.V.M. di Lourdes” a Orta Nova il Vescovo Fabio ha visitato l’istituto “San Tarcisio” delle Suore Domenicane del SS. Sacramento, nel territorio parrocchiale.

Accompagnato da don Luciano Avagliano, don Angelo Festa e don Vincenzo Alborea, è stato accolto con gioia dirompente dai bambini dell’asilo: sventolando bandierine, hanno salutato il Vescovo, sotto lo sguardo commosso e divertito dei loro genitori.

Hanno ballato la “danza della pace”, prendendosi per mano e mostrando tutto il loro affiatamento. Il Vescovo si è poi avvicinato per compiere un gesto semplice e molto eloquente: ha posto le mani sulla loro testa, proprio come Gesù che “prendendoli tra le braccia, li benediceva e imponeva loro le mani” (Mc 10,16). Il dono di uno stendardo, realizzato dai piccoli dell’istituto, ha concluso questo primo momento semplice e intenso, in cui il nostro Pastore ha invitato i bambini a portare la “pace” in casa, contagiando i propri famigliari con l’allegria della loro età.

Successivamente, il Vescovo ha celebrato l’Eucaristia con gli anziani e gli ammalati della casa di riposo. Nell’omelia ha sottolineato che, come l’anno ha le sue stagioni, così anche la vita umana. Non bisogna però cedere all’illusione di ritenere che, quando si è ormai anziani, non si è più capaci di dare qualcosa agli altri. Ogni stagione, come ci insegna la natura, dà sempre i suoi frutti! Infatti, si è richiamato alle parole piene di speranza del salmista, “Nella vecchiaia daranno ancora frutti” (Sal 92,15), e ha invitato gli anziani e gli ammalati a vivere la loro età come un “compimento” e non come una interruzione. Tutte le “stagioni” della vita, ribadiva il Vescovo, vivono  in questo istituto in un legame profondo e fecondo: per una bella intuizione delle Suore, i bambini dell’asilo hanno “adottato” ciascuno un nonno tra gli ospiti dell’istituto. È uno scambio gioioso in cui il cuore degli anziani si rallegra e si ringiovanisce nel contatto coi più piccoli, mentre gli adulti del personale si prendono cura degli uni e degli altri.

In questa meravigliosa realtà un “motore” muove con passione la casa: le Suore Domenicane del SS. Sacramento. Proprio a loro è andato il “grazie” del Vescovo, che ha invitato i presenti a benedire il Signore per il dono di queste vite consacrate a Dio e spese per servire i più fragili. “Si sono sposate col Re dei re”, diceva una signora dall’assemblea. E il Vescovo replicava: “Sì, ma il Re dei re non le tiene solo per sé, vuole che si donino agli altri!”. E così, tra intimità vissuta con Dio nella preghiera e servizio concreto ai piccoli e agli anziani, trascorrono le loro giornate suor Dorotea e le altre consorelle.

Dopo il saluto di don Vincenzo e il canto finale della celebrazione, il Vescovo si è poi fermato per ascoltare un’esibizione degli anziani piuttosto dinamica: una canzone vivace, quasi “rock”, da cui traspariva la loro grande gioia: “Noi viviamo per Gesù,/ perché Gesù è la via, la verità!/ Niente e nessuno ci fermerà!”. E così, con questo entusiasmo grandissimo il Pastore della nostra Chiesa è passato a salutare ciascun anziano: una carezza, una parola, un sorriso, a conferma che tutto è Grazia, in ogni stagione della vita!

Orta Nova, 16 febbraio 2023

Il cronista