Author: pierluigimastroserio

LA COCAINA O LA PASQUA? – Messaggio del Vescovo alla città di Cerignola per la Pasqua 2023

Possiamo far finta di non capire. Oppure possiamo riflettere con serietà su ciò che avviene e trarne indicazioni pratiche. Sta arrivando la Pasqua, e vogliamo viverla in tutta la sua pienezza. Non possiamo, tuttavia, mettere la testa sotto la sabbia, come gli struzzi. Recenti blitz e molti arresti hanno manifestato ancora una volta che un numero troppo alto di cerignolani vive male. Tra le varie attività della malavita locale prospera il traffico di droga. Cose risapute. C’è un particolare però che non possiamo ignorare: lo spaccio ha tanti clienti qui sul posto, e non si tratta solo di giovani! Sarebbe comodo pensarlo, per scaricare su di loro il problema. Ci sono invece anche i “grandi” e sono di più di quello che ci aspetteremmo. Il consumo di stupefacenti è diffuso anche tra gli adulti. Se c’è tanto spaccio in città, significa che c’è tanta richiesta, anche con modalità più ovattate. I ragazzi vanno senz’altro aiutati, perché cadono per fragilità o per condizionamenti di gruppo. E non mancano a Cerignola tentativi per aiutarli, da parte della Chiesa o di altre agenzie educative. Ma cosa pensare degli adulti che consumano droga? Lo fanno per passare qualche serata “brillante”? O cercano negli stupefacenti un sostegno per affrontare gli impegni e i problemi della vita?

Ecco il punto. Perché anche persone adulte fanno uso di cocaina, marjuana e hashish? Lo so, a noi non mancano le parole quando vogliamo giustificarci a buon mercato. E ci viene facile la frase emblematica: che male c’è? Ma l’auto-assoluzione non lascia serene la coscienza e la vita. Queste sostanze, anche se non portassero danno alla salute fisica (ipotesi molto fantasiosa), certamente arrecano danno alla nostra salute psicologica e spirituale, perché indeboliscono o alterano le nostre facoltà più propriamente umane, cioè l’intelligenza e la volontà.

Che c’entra dunque tutto questo con la Pasqua? C’entra! Perché la fede, quando è autentica, non è “oppio”, ma forza inesauribile. Non è illusione per stordirci e dimenticare i problemi, ma riserva di coraggio e di speranza. Dunque, si tratta di scegliere: la cocaina o la Pasqua?  Pasqua è la certezza che in fondo al tunnel c’è sempre una luce. Pasqua vuol dire che ogni dolorosa passione alla fine può trovare senso. Pasqua vuol dire che la morte non è l’ultima parola. Pasqua vuol dire che le forze del male, per quanto sembrino potenti, alla fine non prevarranno. Proprio per questo a Pasqua tutti siamo invitati a riorientare la nostra vita. Siamo invitati a celebrare con gioia i sacramenti pasquali. Siamo invitati alla Confessione, cioè al riconoscimento sincero delle nostre debolezze, di qualunque tipo. Cadere è umano, ma, se lo vogliamo, il Signore è pronto a risollevarci. La bandiera di Cristo Risorto è speranza per tutti!

Buona Pasqua, città di Cerignola!

Sabato 1° aprile 2023

+ Fabio Ciollaro

Vescovo

 

Don Antonio Aghilar è tornato alla Casa del Padre

La Chiesa di Cerignola – Ascoli Satriano, con il suo pastore mons. Fabio Ciollaro, col vescovo emerito Mons. Felice di Molfetta e con tutto il presbiterio diocesano, si unisce al dolore della comunità parrocchiale di Rocchetta Sant’Antonio e della famiglia Aghilar per la dipartita del confratello sacerdote ANTONIO AGHILAR. La camera ardente è allestita presso la Chiesa “della Maddalena” (vicino alla piazza).
I funerali si svolgeranno venerdì 24 marzo 2023 presso la Chiesa Madre di Rocchetta Sant’Antonio alle ore 16.00.
Si chiedono preghiere di suffragio.

Visita Pastorale – cronaca/16 – Parrocchia “Spirito Santo” (Cerignola)

UNA PRESENZA A “FORT APACHE”

Gli operatori e i ragazzi del Centro Sociale “don Antonio Palladino”

La sera di giovedì 16 marzo 2023, durante la Visita pastorale alla comunità dello Spirito Santo, il Vescovo Fabio, accompagnato dal parroco mons. Vincenzo D’Ercole, ha incontrato la vivace realtà del Centro Sociale “Don Antonio Palladino”, presente e operante nel territorio parrocchiale. Accolto da Giuseppe Russo e dai volontari e soci della cooperativa “Nuova Alba”, il nostro Pastore ha salutato affettuosamente i bambini e i ragazzi che ogni giorno partecipano alle varie attività proposte dal Centro.

Per tutto il territorio del rione Gran Sasso, soprannominato “Fort Apache”, il Centro è un imprescindibile punto di riferimento e un aiuto concreto alle famiglie nell’educazione dei propri figli. Una missione che dura dal 1997 e che continua con passione instancabile ancora oggi: un’attenzione alle fasce più fragili e deboli del quartiere, una possibilità per i giovani adolescenti di ritrovarsi e di crescere con valori sani. Tante sono le attività svolte nel centro: dal doposcuolaper i minori in età scolare allo sport (calcio, pallavolo, zumba ecc.), dai laboratori di manualità al teatro e alla cucina. Diversi sono anche gli incontri formativi, come le feste tematiche che frequentemente vedono il coinvolgimento della comunità parrocchiale dello “Spirito Santo”.

Il Vescovo ha incoraggiato i ragazzi presenti a lasciarsi coinvolgere nelle belle iniziative e a collaborare perché non “sciupino” la grandissima opportunità che il Centro sociale offre loro. Si è poi fermato con i volontari e gli operatori del Centro per un momento di ascolto e di scambio reciproco.

In un primo giro, in cui i giovani operatori sono stati invitati da don Vincenzo a riconoscere gli aspetti positivi della Chiesa, molti hanno dimostrato apprezzamento per i valori che promuove, come la solidarietà, e per il suo ruolo di mediazione tra gli uomini e Dio. Giulio, Elisa, Rita, Mariapia, Annamaria, Antonella, Pia, Alessandra, Luca, Vito, Morena Pia, Michela, Antonio si sono alternati, uno dopo l’altro, sottolineando che la comunità ecclesiale è capace di ascolto e di inclusione. Subito dopo, hanno presentato qualche criticità, nel desiderio di avere una Chiesa più semplice e povera. C’è stato chi ha aperto il cuore, in un clima che si è fatto sempre più confidenziale, e ha condiviso un momento di dolore, in cui ha avvertito Dio un po’ distante o del tutto assente. Del resto, per qualcuno “credere” è un vero e proprio atto di coraggio.

Il Vescovo si è messo accanto a loro, in atteggiamento di ascolto profondo e di incoraggiamento, invitandoli a mettersi sempre in gioco nel servizio ai più piccoli e ricordando quello che è l’orizzonte della fede: la risurrezione di Gesù. Proprio questa verità continua illuminare il cammino della Chiesa nella storia, anche fra mille contraddizioni e fragilità. Si è poi fermato a salutare ciascuno di loro, con l’augurio di vedersi ancora altre volte, per sostenere il cammino personale e il loro impegno nel Centro.

Cerignola, 16 marzo 2023

Il cronista

Ramadan Kariim, Ramadan generoso a voi!

Messaggio della Migrantes Diocesana di augurio inviato ai musulmani e alle musulmane presenti nel territorio della Diocesi Cerignola Ascoli Satriano ad inizio del Ramadan.

Inizia la sera del mercoledì 22 marzo 2023 per 1 milione e 700mila i musulmani presenti nel nostro Paese il mese sacro del Ramadan. È il mese nel quale, secondo la tradizione, Allah, attraverso l’arcangelo Gabriele, ha rivelato il suo messaggio al profeta Maometto.

Se l’inizio del Ramadan non è uniforme in tutti i Paesi musulmani del mondo perché è  legato dall’apparizione in cielo del primo spicchio di luna, è per tutta la comunità islamica mondiale un periodo dedicato alla preghiera e alla meditazione.

L’osservanza del digiuno, “sawm”, è uno dei cinque pilastri dell’Islam e chiede a tutti i musulmani praticanti adulti e sani, dalle prime luci dell’alba e fino al tramonto, di non mangiare, bere, fumare e praticare sesso. Al tramonto il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere d’acqua. Poi segue il pasto serale (“iftar”).

Il Ramadan dura 29/30 giorni e la sua fine quest’anno verrà celebrata il 20 aprile con la Festa di ‘id al-fitr.

Cari fratelli e sorelle musulmani, in occasione del mese sacro di Ramadan, a nome della Migrantes della Chiesa Cattolica della diocesi di Cerignola Ascoli Satriano e mio personale desidero augurare di cuore a tutti voi che ciascun credente riceva i benefici spirituali promessi a chi obbedisce ai precetti dell’Altissimo con intenzione retta e impegno sincero.

Quest’anno del Cammino Sinodale ancora più intensamente vogliamo pregare Dio Clemente e Misericordioso, affinché Egli si degni di benedire voi e noi tutti!  Ramadan Kariim, Ramadan generoso a voi!

Nel ricordare le tante iniziative promosse della Chiesa l’invito che facciamo è di trovare, laddove è possibile, modi per esprimere loro la nostra vicinanza e creare gesti che mostrino come noi, pur nella nostra diversità, possiamo aiutarci a vivere in maniera fraterna e non nell’odio e nella inimicizia.

Vivere il Ramadan nelle campagne, come a Tre Titoli o Zona Madonna di Ripalta
non è facile e richiede grande spirito di sacrificio e fedeltà.

In Italia, il Ramadan coinvolge 1 milione e 700mila persone. Tanti sono i musulmani presenti nel nostro Paese, pari al 32% del totale degli oltre 5 milioni di stranieri presenti in Italia. Negli anni, l’islam è diventato la seconda religione più professata in Italia ma tracciare una radiografia dai contorni precisi sulla presenza quantitativa dei musulmani in Italia è impresa quasi impossibile perché non esistono archivi pubblici dedicati alle scelte religiose delle persone.

Secondo le stime della Fondazione Ismu, gli stranieri di fede islamica presenti in Italia sono soprattutto marocchini, seguiti da egiziani, tunisini, bengalesi. Sunniti per il 98%.

Nell’Unione europea sono 15 milioni (il 3% della popolazione).
Nel nostro Paese sono 6 le moschee attive: Segrate, Colle Val d’Elsa, Ravenna, Catania, Palermo.

La Grande Moschea di Roma è la più grande d’Europa. Si contano poi sul nostro territorio oltre 700 sale di preghiera che fanno capo ad associazioni o centri culturali islamici.

Don Claudio B.
Direttore Diocesano della Migrantes
Diocesi Cerignola Ascoli Satriano

Dolce legno – I giovani “dei Sacri Cuori” durante la Visita Pastorale

Dolce legno

I giovani “dei Sacri Cuori” durante la Visita Pastorale

 

C’è un bellissimo inno alla Croce che dice così: “Dolce legno…, che sorreggi il dolce Corpo del Signore”. Proprio queste parole potevano venire in mente, mentre i giovani della Parrocchia “Sacri Cuori” di Cerignola recitavano un significativo testo teatrale al termine della Visita Pastorale che il vescovo Fabio ha compiuto nella loro comunità dall’8 al 12 marzo 2023.

I giovani attori con grande entusiasmo e bravura hanno messo in scena, pur nella povertà dei mezzi, uno spettacolo che ben si addice al tenore spirituale di questo tempo di Quaresima.

Sostenuti e incoraggiati dai Padri missionari dei Sacri Cuori, padre Tibu e padre Michael, i ragazzi hanno vinto l’imbarazzo e, con l’aiuto della loro responsabile Marinella, si sono messi in gioco fino in fondo, riuscendo a dare voce e colore a dei semplici alberi!

Tre alberi sono infatti i protagonisti di questo simpatico e profondo spettacolo: Palissandro che, vantandosi del suo legno pregiato e raro, nutre il desiderio di diventare uno scrigno per contenere monete d’oro e pietre preziose; la Quercia, che, nella sua imponenza, vuol diventare una nave robustissima e sicura, per trasportare re e regine tra le onde di tutti i mari del mondo; l’Abete rosso, che, divenuto ormai il più alto tra tutti gli alberi, progetta di rimanere nel bosco per aiutare coloro che lo osservano a spingere i loro pensieri fino alle altezze di Dio! L’arrivo di tre taglialegna, tuttavia, sgretolerà i loro piani e le loro aspirazioni, ma la Provvidenza saprà realizzarli in altro modo.

Palissandro, infatti, divenuto tra le mani del falegname Abner un’umile mangiatoia, accoglierà il piccolo Gesù appena nato, “il più grande tesoro di tutti i tempi”! La Quercia, dal falegname Natan trasformata in una semplice barchetta, potrà raccontare invece con stupore di aver trasportato il “Re dei Re”, che con un solo suo ordine sa placare il mare e il vento. L’abete rosso, infine, trasformato in una croce, accoglierà tra le sue braccia il corpo crocifisso di Gesù.

Le parole conclusive della Madonna svelano il significato profondo di questi eventi: “Ma lo capisci ora che l’amore di Dio ha trasformato tutto? Ha fatto del primo albero il meraviglioso scrigno del più tenero e incredibile dei tesori. Ha reso il secondo forte e robusto per trasportare il Creatore del cielo e della terra. E ogni volta che un uomo guarderà il terzo albero trasformato in croce vedrà Dio”.

“Sussurri nel bosco”: è stato questo il nome dato alla rappresentazione teatrale. E davvero coloro che hanno assistito si sono sentiti “catapultati” in quel bosco, grazie alla passione dei giovani della comunità: Giuseppe A., Vittorio, Giuseppe M., Caterina, Francesca, Claudia, Daniele, Pierluigi, Francesco, Fabiana, Aniello, Alessandro P., Imma, Michelangelo, Filippo e Alessandro R.

Con commozione il vescovo Fabio ha ringraziato i ragazzi per l’originale omaggio e li ha spronati a impegnarsi sempre di più, mettendo a frutto i talenti e la loro gioia travolgente. Quasi come una “sfida”, li ha invitati a realizzare un altro spettacolo in occasione della festa parrocchiale dei Sacri Cuori. Li ha così salutati uno ad uno e, tra un abbraccio e una parola di incoraggiamento, ha “benedetto” il loro entusiasmo, la bellezza del loro giovane cuore!

 

Cerignola, 12 marzo 2023

Il cronista

 

 

“Pietra di Scarto” e Caritas Diocesana ricevono il Premio “Chiara Lubich – Manfredonia città per la fratellanza universale”

Nella splendida cornice della Sala Marianna De Fusco, all’interno del Santuario della Madonna di Pompei, ha avuto luogo la 13^ edizione del Premio “Chiara Lubich – Manfredonia città per la fratellanza universale”, organizzato dall’Associazione “Mondo Nuovo”.

Obiettivo degli organizzatori è diffondere il valore della fraternità nel ricordo di Chiara Lubich, Serva di Dio, figura esemplare che  ha sempre incarnato e diffuso il valore della fraternita’ tra tutti gli uomini.

Nelle scorse edizioni il premio è stato consegnato a varie personalita’ e associazioni che si sono distinte nel campo della solidarietà: il prof. Stefano Zamagni dell’Università di Bologna”, il Prof. Luigino Bruni per l’Economia Civile e l’Economia di Comunione, la Comunita’ di Sant’Egidio, la Casa Editrice Citta’ Nuova’, il Centro Internazionale “La Pira” di Firenze, l’AIPEC  per l’economia di Comunione, il Popolo Bangwa del Camerun, la Sindaca Giusy Nicolini e tutta la popolazione di Lampedusa per la grande accoglienza agli immigrati.

Tra i premiati di questa edizione ci sono stati anche due realtà di Cerignola: la Caritas Diocesana e la Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”.

Ad entrambe è stato riconosciuto il grande valore del lavoro svolto verso i più fragili, attraverso azioni che mettono in luce la possibilità per le persone di autodeterminarsi, tornando ad essere protagonisti delle proprie esistenze.

Una delle iniziative evidenziate è stato il progetto “Salsa Bakhita”: realizzato in sinergia presso il ghetto di “Tre Titoli” a Cerignola con il coinvolgimento di “Casa Bakhita”, centro pastorale gestito dalla Caritas, ha visto la produzione di pomodoro ciliegino presso i terreni adiacenti la struttura, coinvolgendo nell’attività agricola persone residenti nel ghetto e assunte dalla Cooperativa.

La materia prima è stata successivamente trasformata presso il Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”, bene confiscato dalla Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” in cui si realizzano inserimenti lavorativi per persone in situazione di fragilità.

A ritirare il premio sono stati il Direttore della Caritas, Don Pasquale Cotugno, e il Presidente di “Pietra di Scarto”, Pietro Fragasso.

“Abbiamo da sempre una grande attenzione ad avviare azioni sinergiche con il terzo settore della nostra Diocesi” – ha detto Don Pasquale Cotugno, ritirando il premio.

Salsa Bakhita è un progetto che ha avuto la presunzione di avviare azioni di lavoro regolare in un luogo caratterizzato da sfruttamento e sofferenza. Bakhita vuol dire “Fortunata”:ecco questa passata di pomodoro rappresenta un segno di riscatto sociale sul nostro territorio”

“Siamo qui a rappresentare quella che da 27 anni è l’eresia delle Pietre di Scarto che diventano testate d’angolo, provando ad andare oltre l’elemento religioso e facendone un manifesto di  impegno civile” – ha continuato Pietro Fragasso.

“Proviamo a vivere quotidianamente un modello di antimafia radicale che non delega ma decide di fare la propria parte e lo fa – nel nostro caso – trasformando quello che era un bene mafioso in un luogo di riscatto di uomini e donne che condividono la sorte provando a realizzare quella che è l’ambizione di ciascuno di noi: una giustizia sociale che sia viatico al raggiungimento della propria felicità”.

“Una storia sbagliata”: il libro di Giancarlo Visitilli sarà presentato nel Centro Educativo “Diorama”

Si svolgerà mercoledì, 22 marzo 2023, alle ore 18,30, nel Centro Educativo “Diorama”, sito in Vico V Addolorata 79 a Cerignola, la presentazione del libro di Giancarlo Visitilli “Una storia sbagliata”, iniziativa organizzata dalla Cooperativa Sociale “Charlie fa Surf” in collaborazione con la Caritas Diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano. Il prof. Visitilli, già ospite della Settimana Sociale Diocesana più recente, è insegnante liceale di Lettere, e ha fondato la cooperativa sociale “Bambini di Truffaut”, che cura infanzie e adolescenze disagiate; organizza e dirige il Festival “Cinema&Letteratura del racconto, il Film”; collabora con cantautori e scrittori ed è giornalista nonché critico cinematografico (per “la Repubblica” e, per il “Corriere del Mezzogiorno”); ha pubblicato “E la felicità, prof?” (Einaudi, 2012), diventato uno spettacolo teatrale, “La pelle in cui abito” (Laterza, 2019), “È bravo ma potrebbe fare di più. Ha le capacità ma non le sfrutta” (Progedit, 2021).

“Una storia sbagliata” (LiberAria, 2022) è il suo primo romanzo, così sintetizzato nella quarta di copertina: “Saverio ha sedici anni, una vita familiare difficile e una rapina finita male alle spalle. Anche Anna ha sedici anni, frequenta il liceo classico e proviene da una famiglia benestante di Bari. Il destino che li unisce sarà lo stesso che li dividerà, uno in carcere, l’altra fuori ad aspettarlo e a cercare notizie sul suo conto. Fra loro la scuola, gli assistenti sociali e i familiari ma anche il teatro, la letteratura, il cinema e la musica come ancore di salvezza, tentativi di sfuggire a un destino”.

Visitilli, nel suo romanzo, ci accompagna in una Bari dicotomica, abitata da case borghesi e periferie degradate che sono lo sfondo di “Una storia sbagliata” come tante, in cui si fronteggiano amore e violenza in una geografia fatta di spazi umani, rette parallele senza punti fissi, dove l’unica speranza che rimane è nello sguardo degli adolescenti. Una storia senza redenzione, in cui lo spazio e il tempo diventano categorie adatte solo per il volo, per andare via senza previsione di ritorno.

Introdurranno la presentazione il dott. Gaetano Panunzio, presidente della Cooperativa Sociale “Charlie fa Surf” e don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana. Sarà presente l’Autore che dialogherà con la dott.ssa Carla Conte, coordinatrice del Centro “Diorama”: “Questo evento – dichiara la dott.ssa Conte – rappresenta per noi un’opportunità per mettere a fuoco le dinamiche giovanili inserite in un contesto socioculturale molto simile a quello in cui noi operiamo. Costituisce, soprattutto, una sfida: coinvolgere le famiglie dei ragazzi da noi seguiti per metterle a confronto con i figli. Il nostro ruolo di educatori è anche quello di costruire dei ponti dialogici tra genitori, figli e agenzie educative”.

Visita pastorale – cronaca / 14 – Parrocchia “S. Rocco” (Stornara)

U nonn gheij chiù simbt’c !

I giovanissimi di Stornara fanno sorridere il Vescovo

È stata proprio una bella idea quella dei giovanissimi di Stornara! In occasione della Visita Pastorale hanno preparato e recitato una divertente commedia in dialetto, che il vescovo Fabio ha gradito moltissimo. Chiarastella Cifaldi, brava commediografa locale, ha steso il copione di un Atto unico. Loro l’hanno realizzato brillantemente. La scenografia era essenziale (alle spalle degli attori alcune stampe dei murales di Stornara e sullo sfondo la facciata di una casa), il salone non era molto grande ma era gremito da un pubblico caloroso che applaudiva spesso la vivace recitazione dei ragazzi. Con piacevole disinvoltura Savino, Benedetta, Alice, Vincenza, Luigi ed Emma, presentati da Denise, hanno messo in scena due generazioni a confronto, quella dei nipoti e quella dei nonni, così diversi eppure così affezionati a vicenda.

La trama era assai pertinente all’occasione. Un gruppo di ragazzi dell’oratorio si incontra per preparare qualcosa in vista della visita del Vescovo. Vanno a chiamare la loro coetanea Carol a casa dei nonni. Il nonno li invita a sedersi e, davanti a loro, punzecchia la moglie Rosina. I ragazzi si divertono al battibecco dei due. Ridono alle battute della nonna, ma non hanno dubbi: U nonn gheij chiù simbt’c! Infatti, nonno Ciccillo, dopo aver rintuzzato la moglie, sa canzonare anche loro che perdono tanto tempo sui social: Che gheij wozap? Ai teimp meij steiv la zap …e che zap! T’addr’zzeiv l’oss’r e assiv oume …e che oume! Poi commentano insieme i metodi catechistici di un tempo dove si imparavano bene le cose a memoria e quelli di oggi, che sembrano molto meno efficaci. Papanonn sfida i ragazzi a dirgli i 7 sacramenti, ma i ragazzi si confondono e perdono la gara improvvisata e lui snocciola trionfante in perfetto ordine e al completo i nomi dei sacramenti. Sarà ardua, dicono i due nonni, la missione del nuovo parroco, specie con i genitori di oggi. I ragazzi, però, mettono in evidenza che, anche se sembra timido, don Sergio è bravo, dimostra affetto ai ragazzi, sa spiegare bene le cose e le sue catechesi sono molto seguite! Poi il discorso si sposta sui preparativi per la Visita Pastorale e su come accogliere il Vescovo. Nonno Ciccillo ha un attimo di smarrimento quando sente che il Vescovo non si chiama più monsignor Mario Di Lieto, ma si riprende subito… E comunque ha ben chiari quali sono i compiti di un Pastore nella Chiesa e li dice ai ragazzi con parole semplici. Ammiccando, tuttavia, raccomanda alla moglie e alle vicine di casa di non dimenticare i doveri dell’ospitalità paesana: ce presend’t nu bell piatt d cavatill d gran’ars ch la pummadora fresc e sua eccellenza ne s n v’ chiù da Sturn’r!

 Quest’ultima proposta non era affatto disdicevole… ma il vescovo Fabio, che ha riso tanto durante la commedia, quando si è alzato per ringraziare dell’omaggio ha ricordato il compito educativo, di supporto ai genitori, che i nonni oggi possono avere nel trasmettere la fede alle giovani generazioni. Infine, ha raccomandato ai bravi attori di continuare su questa strada, tra le varie attività possibili all’oratorio, e li ha invitati in qualche altra occasione a mettere ancora in scena qualche commedia preparata da loro. Sempre in dialetto, ma in tre atti! Se potrà, lui tornerà volentieri ad applaudirli. In ogni caso, dalla Visita Pastorale a Stornara porterà con sé anche questo bel ricordo!

3 marzo 2023

Il Cronista