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Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: gli appuntamenti del vescovo Luigi Renna

“Vorrei dirti che c’è bisogno di te per costruire, nella fraternità e nell’amicizia sociale, il mondo di domani: quello in cui vivremo – noi con i nostri figli e nipoti – quando la tempesta si sarà placata. Tutti ‘dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite’ (Fratelli tutti, 77). Tra i diversi pilastri che dovranno sorreggere questa nuova costruzione ce ne sono tre che tu, meglio di altri, puoi aiutare a collocare. Tre pilastri: i sogni, la memoria e la preghiera. La vicinanza del Signore donerà la forza per intraprendere un nuovo cammino anche ai più fragili tra di noi, per le strade del sogno, della memoria e della preghiera”: scrive così papa Francesco nel Messaggio “Io sono con te tutti i giorni” diffuso lo scorso 31 maggio, in vista della prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che si svolgerà domenica, 25 luglio 2021.

La celebrazione della Giornata si colloca al centro dell’Anno che il Santo Padre ha dedicato alla Famiglia, in occasione del quinto anniversario della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”. Per tale ragione, facendo proprio l’invito di papa Bergoglio, Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, incontrerà – nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19 – gli anziani con i familiari, per consegnare loro una copia del Messaggio del Papa, secondo il seguente calendario:

 

sabato, 24 luglio 2021

ore 18: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “San Tarcisio” con i loro familiari e i parrocchiani della chiesa della Beata Vergine Maria di Lourdes ad Orta Nova;

ore 20: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “Manfredi-Solimine” con i loro familiari e i parrocchiani della chiesa del Santissimo Crocifisso di Cerignola;

 

domenica, 25 luglio 2021

ore 9,30: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “Pompei” con i loro familiari e i parrocchiani della Concattedrale di Ascoli Satriano.

 

“Non importa quanti anni hai – si legge nel Messaggio di papa Francesco – se lavori ancora oppure no, se sei rimasto solo o hai una famiglia, se sei diventato nonna o nonno da giovane o più in là con gli anni, se sei ancora autonomo o se hai bisogno di essere assistito, perché non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti. C’è bisogno di mettersi in cammino e, soprattutto, di uscire da sé stessi per intraprendere qualcosa di nuovo”.

Presentato il Report di Caritas Puglia dal titolo “Chiese chiuse… Chiesa aperta. La testimonianza della carità nelle chiese di Puglia al tempo della pandemia” (Edizioni La Meridiana, Molfetta 2021)

Nella mattinata di lunedì, 19 luglio 2021) nell’Aula Sinodale dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto in Bari è stato presentato alla stampa il report a cura della Delegazione Regionale Caritas Puglia sull’azione della Caritas durante il primo lockdown prima ancora che entrassero in vigore gli aiuti statali.
Il testo del report è disponibile gratuitamente in formato ebook sul sito delle Edizioni La Meridiana di Molfetta all’indirizzo web https://www.lameridiana.it/chiese-chiuse-chiesa-aperta.html .
Alla conferenza stampa sono intervenuti Mons. Luigi Renna (Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano e Segretario della Conferenza Episcopale Pugliese, CEP), Mons. Giovanni Checchinato (Vescovo di San Severo, Delegato della Conferenza Episcopale Pugliese per la Pastorale della Carità), la prof.ssa Serena Quarta (Università di Salerno) e don Alessandro Mayer (Delegato Regionale Caritas Puglia) curatori del testo ed il giornalista RAI Enzo Quarto.
Mons. Renna ha messo in evidenza come il report rappresenti l’esplicitazione della competenza delle Caritas di Puglia che hanno saputo cogliere la gravità della situazione e condividere un tratto di strada con le nuove fasce di poveri emerse con la pandemia. La Caritas – ha affermato il presule – ha maturato e messo in campo quella che può essere definita la competenza del samaritano del Vangelo: guarda la situazione, si commuove, agisce e si prende cura.
Il Vescovo Delegato per la Pastorale della Carità, Mons. Checchinato, ha raccontato come il report “Chiese chiuse … Chiesa aperta” nasca dallo stupore di aver constatato la bellezza di una presenza, quella della Chiesa, che si è fatta carità in un momento particolare della storia di tutti. Il Vescovo di San Severo ha delineato le luci e le ombre emerse dall’analisi dei dati: per esempio, in poco più di due mesi quasi 50.000 famiglie (circa 120.000 persone) si sono rivolte alla Caritas tenendo presente che le Caritas locali hanno registrato la presenza di famiglie che fino a quel momento mai avrebbero pensato di rivolgersi a Caritas. Un ulteriore dato di riflessione riguarda l’approfondimento circa le radici di alcune povertà del nostro territorio come, solo per fare un esempio, la piaga del lavoro nero (che la pandemia ha messo ulteriormente in ginocchio) e la mancanza di giusta retribuzione. Accanto a questi dati sono da segnalare sia i 3291 volontari che, a vario titolo, hanno lavorato nel vivo dell’emergenza, sia la grande capacità di reazione manifestata dalla comunità ecclesiale attraverso una inedita fantasia della carità che ha favorito la creazione di nuove forme di vicinanza e di sostegno in un tempo in cui la distanza fisica traduceva una forma di cura nei confronti dell’altro.
La professoressa Serena Quarta ha presentato il metodo e le tempistiche della ricerca: una rilevazione capillare fatta dopo l’emergenza, raccogliendo i dati provenienti dai questionari diffusi alle parrocchie e, in seconda battuta, dalle interviste semi-strutturate proposte ad un campione di operatori di diversa provenienza per coglierne sentimenti, difficoltà e punti di forza e così approfondire ulteriormente i dati statistici già rilevati.
Durante la pandemia sono stati attivi ben 678 centri Caritas con diversi servizi offerti agli utenti, in modo particolare potenziando soprattutto il servizio di ascolto per l’accoglienza delle diverse richieste: dall’aiuto materiale a quello morale e di condivisione della tensione, della stanchezza e della paura.
La sociologa ha richiamato alcune buone prassi attivate nel corso della pandemia: CondividiAMO, ovvero l’iniziativa di una parrocchia che attraverso i social network faceva sapere quali erano le necessità e poi – attraverso lo stesso canale – rendicontava quanto fatto; la “spesa sospesa” presso i diversi supermercati e, ancora, l’iniziativa “Risto-bene” che ha permesso di aiutare anche il comparto dei ristoratori attraverso la preparazione dei pasti a prezzo calmierato distribuiti poi presso le mense.
È emerso quello che è stato definito il “Paradosso della povertà”: coloro che erano abituati a vivere una situazione di instabilità hanno retto meglio all’urto della situazione critica rispetto a coloro i quali non immaginavano di dover fare i conti da un giorno all’altro con una situazione di fronte alla quale si sono sentiti impreparati (tra questi artigiani, piccoli imprenditori e liberi professionisti); basti pensare che gli aiuti statali hanno richiesto del tempo prima di essere attivati e percepiti.
Il giornalista Enzo Quarto ha condiviso l’importanza e la necessità di una comunicazione dal volto umano che sappia raccontare l’attualità – anche le fasi critiche – con attenzione e rispetto delle persone.
Don Alessandro Mayer, Delegato per le Caritas di Puglia, ha richiamato come la pandemia abbia portato all’attenzione di tutti la presenza di problemi con radici antiche, nelle ingiustizie del passato: “È importante passare dalla risposte alle emergenze – ha continuato don Mayer – alle politiche di inclusione, ad una politica occupazionale che sia autentica progettualità per il futuro della nostra terra”. Come da Statuto della Caritas – ha continuato il Delegato – è importante che la Chiesa pugliese continui a svolgere questa importante opera di lettura del territorio per non far mancare ai poveri la sua vicinanza e prossimità e per discernere al meglio le azioni da intraprendere a tale scopo.
I tre passanti sulla strada che da Gerusalemme va a Gerico – ha concluso don Oronzo Marraffa (Segretario della Commissione per le comunicazioni sociali della CEP) riferendosi alla parabola evangelica del buon samaritano – hanno avuto davanti ai loro occhi lo stesso uomo lasciato mezzo morto dai briganti: la differenza – e questo report della Caritas ne è la prova – l’hanno fatta lo sguardo ed il cuore.

Sarà presentata a Bari la 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani

Mercoledì 21 luglio 2021, alle 11, nell’Aula Consiliare del Consiglio Regionale della Puglia, si terrà l’incontro “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso”.
Entra così nel vivo la preparazione della 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, in programma a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021, che punterà i riflettori sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale, nella consapevolezza che non ci sono due crisi separate bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale.
L’incontro si svolgerà alla presenza della Presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone e registrerà la partecipazione di Sua Ecc. Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali della Cei; di don Antonio Panico, preside LUMSA Taranto; di don Matteo Martire, segretario della Commissione Regionale per i problemi sociali della Conferenza Episcopale Pugliese.
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Conferenza Stampa di presentazione del Report Chiese chiuse… Chiesa aperta. La testimonianza della carità nelle chiese di Puglia al tempo della pandemia, edizioni la meridiana, Molfetta 2021

Il report a cura della Delegazione Regionale Caritas Puglia, disponibile gratuitamente in formato ebook sul sito dell’editore – https://www.lameridiana.it/chiese-chiuse-chiesa-aperta.html -, sarà presentato lunedì, 19 luglio 2021, alle ore 9,30, nell’Aula Sinodale dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto in via Alcide De Gasperi 274a a Bari.

Il primo lockdown – si legge nelle prime pagine del Report curato dalla prof.ssa Serena Quarta (sociologa dell’Università di Salerno) e da don Alessandro Mayer (delegato regionale Caritas Puglia) – è “stato un periodo in cui le chiese sono state chiuse al culto pubblico a causa delle restrizioni. Eppure la comunità ecclesiale ha vissuto il suo essere Chiesa in maniera forse ancora più dirompente che in passato, con una testimonianza di carità che è stata un ‘lievito’ che ha fatto fermentare la massa. Agli occhi di tanti un servizio inatteso; agli occhi dei credenti la naturale conseguenza dell’essere Chiesa, comunità dei credenti e degli amanti, mai chiusa, bensì sempre aperta alla speranza”.

Programma della conferenza stampa

Saluti

  1. E. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto
  2. E. Mons. Luigi Renna, Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, Segretario della Conferenza Episcopale Pugliese

Presentazione del Report

  1. E. Mons. Giovanni Checchinato, Vescovo di San Severo, Delegato della Conferenza Episcopale Pugliese per la Pastorale della Carità

Prof.ssa Serena Quarta, Università di Salerno, curatrice del testo

Don Alessandro Mayer, Delegato Regionale Caritas Puglia, curatore del testo

Dott. Enzo Quarto, Giornalista RAI

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming. Per richiedere il link di accesso inviare un’e-mail a: caritas@diocesidioria.it

Fr. Francesco M. Ricci op di Cerignola eletto Priore provinciale della Provincia “San Tommaso d’Aquino” in Italia

Il Capitolo Provinciale dell’Ordine dei Predicatori ha eletto Fr. Francesco Maria Ricci op Priore provinciale della Provincia “San Tommaso d’Aquino” in Italia.
Fr. Francesco nasce a Cerignola (Fg) il 17 settembre 1959. Entrerà nell’Ordine dei Frati Predicatori nel 1983. Dopo il noviziato espletato nel Convento Patriarcale di San Domenico in Bologna, prosegue gli studi prima a Napoli, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sezione “San Tommaso”, e poi a Roma presso la Pontificia Università San Tommaso all’Urbe, detta “Angelicum”. Ordinato sacerdote il 24 giugno 1989, sarà assegnato nella Comunità dei Frati Domenicani di San Domenico in Potenza. Sarà Promotore della Pastorale giovanile e vocazionale della Provincia per diversi anni.
Presso la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” in Roma conseguirà la Licenza in Mariologia e, più tardi, presso l’“Angelicum” il Dottorato in Teologia. Nel 1994 il Maestro dell’Ordine dei Predicatori, fr. Timothy Radcliffe, lo chiama a Santa Sabina come Segretario della Postulazione generale.
Il suo lungo servizio presso la Curia generalizia di Santa Sabina all’Aventino in Roma lo impegnerà anche in altri uffici legati alla storica Basilica di Santa Sabina, di cui sarà curatore di diversi progetti di restauro e di promozione, mettendo così sempre più a disposizione dell’intero Ordine la sua competenza quanto la sua generosa abnegazione.
Terminato il suo incarico a Roma, nel 2015 rientra in Provincia. Sarà assegnato al Convento di San Domenico Maggiore in Napoli dove viene prima istituito e poi eletto Priore.
Accanto al suo nuovo impegno a Napoli continuerà il suo ministero di Postulatore di alcune cause presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Per la Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano è il Postulatore della Causa di Beatificazione del Venerabile “Don Antonio Palladino (1881-1926)”. Tra i vari ministeri che svolge c’è anche quello di Predicatore itinerante e animatore di varie Congregazioni religiose femminili.
I Frati Predicatori della Provincia “San Tommaso d’Aquino” in Italia, riuniti in Capitolo provinciale a Madonna dell’Arco, lo hanno eletto il 3 luglio 2021 quale loro nuovo Priore provinciale. Dopo la conferma del Maestro dell’Ordine in data 6 luglio 2021, fr. Francesco ha accettato l’ufficio e ha prestato il suo giuramento di fedeltà, iniziando il suo ufficio di Priore provinciale nella medesima giornata, assumendo così la presidenza del Capitolo provinciale.

Messaggio alla Città di Cerignola – Per il bene comune e la qualità della vita

Carissimi Cerignolani,

mi rivolgo a voi nel giorno festivo dell’antico Santo Patrono della nostra Città, l’Apostolo Pietro, un tempo venerato nella Chiesa Madre e da poco meno di un secolo nel Duomo che, con la sua maestosa cupola, sembra vegliare sulla Città e sul suo vasto territorio.

Vi scrivo a pochi mesi dalle consultazioni elettorali durante le quali i cittadini sceglieranno la nuova Amministrazione Comunale, dopo il lungo periodo di guida dei Commissari Prefettizi in seguito allo scioglimento della precedente per infiltrazioni mafiose. È un momento di grande corresponsabilità, al quale non dobbiamo sottrarci e del quale ognuno deve avvertire la rilevanza.

Mentre la giustizia fa il suo corso, non possiamo non guardare con speranza al futuro, attenti ai bisogni di una Città che, con le sue borgate rurali, è fiaccata da tanti problemi, alcuni atavici, acuiti dalla situazione di pandemia dalla quale ci auguriamo di uscire definitivamente.

È il momento in cui la società civile, i partiti e i movimenti politici si stanno adoperando per esprimere dei candidati a Sindaco e all’amministrazione, che abbiano davvero a cuore il bene comune. Auspico, come tanti cittadini, un attento discernimento sulle candidature, che sia animato dal buon senso e dal desiderio di essere rappresentati da chi ponga fine alle tante situazioni che frenano lo sviluppo integrale della Città e la sua qualità della vita.

Il buon senso sappia scegliere uomini e donne che abbiano gli strumenti culturali per una chiara visione di ciò di cui Cerignola necessita, e la rendano protagonista di una ripresa economica favorita dal “Piano nazionale di ripresa e di resilienza”: anche se l’economia non è l’unico indice per indicare lo sviluppo integrale della Città, è tuttavia determinante perché dalla mancanza di investimenti sul lavoro dipende il bene comune. Si parla spesso di questo concetto, presente nella Dottrina Sociale della Chiesa, ma forse poco chiaro a tanti in quella che è la sua accezione nella visione cristiana, sempre rispettosa della laicità delle istituzioni civili.

Esso è definito dal Concilio Vaticano II come “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alla collettività sia ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più celermente” (Gaudium et spes, 26). Il bene comune non ha nulla a che vedere con l’assistenzialismo che aiuta la gente per renderla dipendente dai suoi “benefattori”, nello stile delle associazioni mafiose, ma “promuove” delle condizioni affinché ogni persona possa realizzarsi socialmente, culturalmente e professionalmente.

La Dottrina Sociale della Chiesa afferma anche: “Il bene comune non consiste nella semplice somma dei beni particolari di ciascun soggetto del corpo sociale. Essendo di tutti e di ciascuno è e rimane comune, perché è indivisibile e perché soltanto insieme è possibile raggiungerlo, accrescerlo e custodirlo, anche in vista del futuro” (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n. 164). La “somma dei beni particolari” mette insieme beni egoistici, secondo la logica “spartitoria”, in cui lo stile mafioso e l’interesse di pochi giocano sempre la parte del leone. Il “bene comune” è indivisibile perché non guarda ai benefici di qualcuno, ma di tutti: centro e periferie, città e borgate, zone artigianali e aree rurali. E mi permetto di suggerire ai candidati: assicuratelo sia a chi sosterrà la vostra elezione, sia a chi sarà vostro avversario politico.

Per questo, cari candidati, permettete che dia voce alle sofferenze dei cittadini, non per chiedere “per qualcuno”, ma per tutti. Chiedere che, nei vostri programmi, sia ben chiara la distanza da ogni forma di illegalità, da procedimenti amministrativi che possano favorire la corruzione e le infiltrazioni mafiose, da ogni tipo di contatto con chi, con i suoi loschi affari, ha ridotto in questo stato la Città. Nei vostri programmi si affermi con chiarezza cosa è l’illegalità, cosa è la mafia e come essa può bloccare la qualità della vita cerignolana. Tacere su questi temi, significherebbe partire col piede sbagliato.

Chiedo che vi circondiate di gente al di sopra di ogni sospetto, di persone che non hanno bisogno della politica per vivere, perché non si sentirebbero libere nei confronti del potere.

Chiedo che, nei vostri programmi, si prenda a cuore il buon funzionamento della “macchina” amministrativa, senza la quale anche le idee migliori non possono realizzarsi: che a farla funzionare siano persone competenti, presenti nella Città laddove c’è bisogno, sempre creative nello svolgere il proprio nobile lavoro.

Chiedo che siate rigorosi, nella collaborazione con le Forze dell’Ordine, per la sicurezza dei cittadini nel centro, nelle periferie e nelle zone rurali; che vigiliate sul commercio “selvaggio” di prodotti di dubbia provenienza, venduti senza licenza o in mancanza delle necessarie condizioni igieniche, sotto lo sguardo mortificato di chi paga spazi pubblici e autorizzazioni per fare il proprio onesto lavoro. Chiudere gli occhi su questo non significa aiutare i poveri, ma incrementare la mentalità del “Fai da te!” che non porterà mai alla crescita della Città.

Chiedo che abbiate a cuore il decoro urbano di Cerignola, che è tutt’uno con la natura rigogliosa e stupenda che il Creatore ha dato a questo territorio. Questione ambientale, questione dell’educazione allo smaltimento dei rifiuti, decoro delle piazze e anche delle periferie cresciute senza armonia e bellezza sono aspetti tra loro connessi.

Chiedo, a nome dei senza voce, i nostri fratelli immigrati, che portano ricchezza al nostro territorio con il loro lavoro, spesso mal pagato, accoglienza e servizi che permettano loro di lavorare senza doversi piegare alle logiche del caporalato.

Questo, e molto altro, è quello che i cittadini di buona volontà chiedono o chiederebbero. Vi prego di ascoltarli.

E prego voi, cari concittadini, di essere esigenti con chi voterete. Disdegnate gli slogan senza contenuti, non accontentatevi delle briciole, né dei favori personali, ma mirate alto, alla qualità della vita e al bene di tutti. È triste sapere che la nostra Provincia di Foggia, secondo il “report” sulla qualità della vita – frutto di una attenta ricerca dell’Università “La Sapienza” (cfr. Italia oggi, 30 novembre 2020) – occupa l’ultimo posto nella classifica nazionale: il 107mo! Non diamo la colpa solo agli Amministratori degli ultimi decenni, ma anche a noi, società civile. Non gridiamo allo scandalo, come se avessero parlato male della nostra famiglia, ma facciamo un esame di coscienza su come potremo contribuire a far sì che si realizzino positivamente i sette indicatori di questo triste primato: affari e lavoro; ambiente; sicurezza sociale; istruzione; formazione e capitale umano; reddito e ricchezza; reati, sicurezza e tempo libero.

Un suggerimento, cari candidati: prendete questi indicatori come obiettivi del vostro programma di governo. E voi, cari cittadini, considerateli come le aspettative su cui puntare. E, forse, cominceremo a parlare di un futuro radioso e solido per la nostra Cerignola.

Vi benedico e prego per tutti lo Spirito Santo perché ci illumini.

 

 

    † Luigi Renna

Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano

È scomparso il papà del vescovo Luigi Renna

Il Vicario Generale, mons. Antonio Mottola, unitamente a Sua Ecc. Mons. Felice di Molfetta, vescovo emerito della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, il Vicario Episcopale, i Vicari Foranei, gli officiali della Curia Vescovile, i sacerdoti e i diaconi, i religiosi e le religiose, i fedeli tutti, si stringono affettuosamente con la preghiera a Sua Ecc. Mons. Luigi Renna e ai Suoi familiari per la dipartita del caro papà Riccardo. Innalzano al Signore della Vita il suffragio per la Sua anima, nella certezza di fede che sia stata accolta nel numero degli eletti del cielo e invitano tutti alla preghiera. I funerali si svolgeranno oggi, sabato, 26 giugno 2021, alle ore 15,30, nella Chiesa Madre di Minervino Murge. Dalle ore 14 la salma sosterà in chiesa.

Le nomine del vescovo Luigi Renna in vista del nuovo Anno Pastorale

È stato Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, a rendere note le nuove nomine in vista del nuovo Anno Pastorale, durante l’assemblea del clero, svoltasi venerdì, 25 giugno 2021, nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo a Cerignola: Mons. Vincenzo D’Ercole è nominato Vicario episcopale per la Pastorale; don Gerardo Rauseo è nominato Economo diocesano, con inizio incarico dal 1° settembre 2021; don Rosario Lofrese è nominato Amministratore parrocchiale della Parrocchia Maria SS. Addolorata in Cerignola, con inizio incarico entro il 30 settembre 2021; don Angelo Mercaldi è nominato Parroco della chiesa di Santa Maria della Stella in Stornarella, con inizio incarico entro il 30 settembre 2021; don Silvio Pellegrino rimane unico Parroco di Ordona dall’8 agosto p.v., mentre don Salvatore Iorio lascia l’incarico di co-parroco per raggiunti limiti di età; don Vito Lapace è nominato Amministratore parrocchiale della Parrocchia San Gioacchino in Cerignola a partire dal 1° luglio 2021; don Vincenzo Alborea rimane Parroco-Rettore del Santuario di Maria SS. di Ripalta (Cerignola); don Claudio Barboni è nominato Parroco di San Giuseppe in Tressanti a partire dal 1° luglio 2021 e la detta Parrocchia entra a far parte dell’Unità Pastorale “San Francesco da Paola”; alla stessa parrocchia, a breve, sarà assegnato un vicario parrocchiale; don Vincenzo Giurato è nominato Vicario parrocchiale della Parrocchia dello Spirito Santo e inizierà il suo ministero domenica, 12 settembre p.v.; don Serge Finia Bussa, sacerdote studente della Repubblica Democratica del Congo, diventa Vicario parrocchiale della parrocchia di San Gioacchino in Cerignola dal 1° luglio 2021; don Nestor Joseph Rakotoniaina, sacerdote fidei donum della diocesi di Moramanga, è nominato vicario parrocchiale della Parrocchia Maria SS. del Buon Consiglio in Cerignola e inizierà il suo ministero il 12 settembre p.v.; il seminarista accolito Giuseppe Pio Di Donato è affidato, per completare il suo cammino di formazione pastorale, alla Parrocchia Santa Maria della Stella in Stornarella. Inoltre, l’Ispettore dei Salesiani per l’Italia Meridionale ha nominato Direttore dell’Opera Salesiana di Cerignola il rev. don Giuseppe Ciglione sdb.

A tutti i presbiteri vada la nostra gratitudine per la libertà interiore con cui hanno accettato i nuovi incarichi e per l’amore e la dedizione con cui hanno portato a termine il proprio incarico coloro che hanno lasciato: il tutto per l’edificazione nella carità della nostra Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano. Assicuriamo loro la nostra fervida preghiera perché siano presbiteri desiderosi di essere “pane spezzato” per il popolo di Dio.

Il vescovo Luigi Renna eletto Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Conferenza Episcopale Italiana

Durante i lavori della 74a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, in svolgimento in questi giorni a Roma, al termine delle votazioni tenutesi nel pomeriggio di mercoledì, 26 maggio 2021, il vescovo Luigi Renna, pastore della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, è stato eletto Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.

Di seguito l’elenco dei nuovi Presidenti delle altre Commissioni Episcopali che, con il vescovo Renna, faranno parte, per il prossimo quinquennio, del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana:

 

Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi:

presidente Franco Giulio Brambilla (vescovo di Novara)

 

Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute:

presidente Carlo Roberto Maria Redaelli (arcivescovo di Gorizia)

 

Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali:

presidente Domenico Pompili (vescovo di Rieti e amministratore apostolico sede vacante di Ascoli Piceno)

 

Commissione Episcopale per la famiglia, i giovani e la vita:

presidente Paolo Giulietti (arcivescovo di Lucca)

 

Commissione Episcopale per il laicato:

presidente Angelo Spinillo (vescovo di Aversa)

 

Commissione Episcopale per la liturgia:

presidente Gianmarco Busca (vescovo di Mantova)

 

Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata:

presidente Paolo Martinelli (vescovo ausiliare di Milano)

 

Commissione Episcopale per le migrazioni:

presidente Gian Carlo Perego (arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa)

 

Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo:

presidente Derio Olivero (vescovo di Pinerolo)

 

Commissione Episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese:

presidente Giuseppe Satriano (arcivescovo di Bari-Bitonto)

 

Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università:

presidente Claudio Giuliodori (assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore)

 

Al vescovo Renna e a tutti i neoeletti gli auguri di un proficuo lavoro!