Author: pierluigimastroserio

Nata la cooperativa sociale “Charlie fa surf”: sostenuta dalla Caritas diocesana, è frutto del Progetto Policoro

Si è costituita lo scorso 21 luglio la cooperativa sociale “Charlie fa surf” con sede a Cerignola, nei locali del Centro Educativo “Diorama” (vico V Addolorata, 79), nata per fornire continuità alle attività e ai progetti promossi dalla Caritas della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano sostenuti dalla Caritas Italiana con i fondi dell’OttoxMille: come avvenuto dal 2017 proprio con il progetto “Charlie fa Surf”, che denomina l’iniziativa, finalizzato al contrasto della dispersione scolastica e all’orientamento al lavoro per i minori e i giovani della diocesi. Sulla scia del progetto, la cooperativa si propone di coinvolgere l’interesse generale della comunità locale nella promozione umana e nell’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi. La cooperativa, che nasce come gesto concreto del Progetto Policoro, scaturisce, inoltre, dall’incontro di operatori che, da tempo, svolgono il servizio di prossimità nel settore dell’educativa di strada, dell’assistenza ai bisognosi, dell’immigrazione, dell’educazione alla legalità.

La cooperativa – afferma il presidente avv. Gaetano Panunzio – rappresenta una nuova avventura che, grazie al sostegno fornito dal vescovo Luigi Renna e da don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana, stiamo per intraprendere. Continueremo a svolgere il nostro servizio in maniera concreta e organica, attivando collaborazioni sul territorio con enti e istituzioni nella consapevolezza che, come ci insegna papa Francesco, ‘ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie’. Siamo tutti entusiasti di iniziare questo nuovo percorso che trova negli incroci, diventati incontri di talenti, la sua vera forza”.

Sostenere i giovani nella creazione di un’impresa – dichiara don Cotugno – vuole essere per il nostro territorio un segno di speranza. Il lavoro diventa l’opportunità per mettere a fuoco la vocazione di ciascuno, rendendo la propria vita prolungamento della fantasia di Dio. È questa la mission del Progetto Policoro: animare le comunità e sostenere i giovani nella creazione del lavoro. La nuova cooperativa nasce da un lungo percorso di formazione e di animazione su temi sociali e sul contrasto alle povertà soprattutto quelle educative. Auguro a questi giovani di continuare a mantenere vivo il fuoco della carità che ha animato i progetti della Caritas diocesana e che ha visto alcuni di loro protagonisti, continuando ad essere anche tra i loro coetanei la voce di coloro che si sanno riappropriare positivamente del territorio, rendendolo un posto sicuro dove fare esperienza di gratuità e di amore”.

Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: gli appuntamenti del vescovo Luigi Renna

“Vorrei dirti che c’è bisogno di te per costruire, nella fraternità e nell’amicizia sociale, il mondo di domani: quello in cui vivremo – noi con i nostri figli e nipoti – quando la tempesta si sarà placata. Tutti ‘dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite’ (Fratelli tutti, 77). Tra i diversi pilastri che dovranno sorreggere questa nuova costruzione ce ne sono tre che tu, meglio di altri, puoi aiutare a collocare. Tre pilastri: i sogni, la memoria e la preghiera. La vicinanza del Signore donerà la forza per intraprendere un nuovo cammino anche ai più fragili tra di noi, per le strade del sogno, della memoria e della preghiera”: scrive così papa Francesco nel Messaggio “Io sono con te tutti i giorni” diffuso lo scorso 31 maggio, in vista della prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che si svolgerà domenica, 25 luglio 2021.

La celebrazione della Giornata si colloca al centro dell’Anno che il Santo Padre ha dedicato alla Famiglia, in occasione del quinto anniversario della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”. Per tale ragione, facendo proprio l’invito di papa Bergoglio, Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, incontrerà – nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19 – gli anziani con i familiari, per consegnare loro una copia del Messaggio del Papa, secondo il seguente calendario:

 

sabato, 24 luglio 2021

ore 18: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “San Tarcisio” con i loro familiari e i parrocchiani della chiesa della Beata Vergine Maria di Lourdes ad Orta Nova;

ore 20: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “Manfredi-Solimine” con i loro familiari e i parrocchiani della chiesa del Santissimo Crocifisso di Cerignola;

 

domenica, 25 luglio 2021

ore 9,30: incontro con gli anziani nella Casa di Riposo “Pompei” con i loro familiari e i parrocchiani della Concattedrale di Ascoli Satriano.

 

“Non importa quanti anni hai – si legge nel Messaggio di papa Francesco – se lavori ancora oppure no, se sei rimasto solo o hai una famiglia, se sei diventato nonna o nonno da giovane o più in là con gli anni, se sei ancora autonomo o se hai bisogno di essere assistito, perché non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti. C’è bisogno di mettersi in cammino e, soprattutto, di uscire da sé stessi per intraprendere qualcosa di nuovo”.

Il progetto “Liberiamo la Speranza”: al via le borse lavoro!

Concluso il primo step di formazione del Progetto, che ha registrato l’attiva partecipazione di operatori delle Caritas parrocchiali, di Avvocati, di Associazioni di Categoria, con l’assistenza e la prossimità degli operatori prende il via una delle fasi più importanti del progetto “Liberiamo la Speranza”: l’assegnazione di cinque borse lavoro.

Nel pomeriggio di martedì, 20 luglio 2021, nel Salone “Giovanni Paolo II” della Curia Vescovile di Cerignola, alla presenza di Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo diocesano; di don Pasqua

le Cotugno, direttore della Caritas diocesana; delle Aziende aderenti; della dott.ssa Mirella Enza Pina Malcangi, direttore UEPE (Ufficio di Esecuzione Penale Esterna) di Foggia; del dott. Matteo Padovano, ispettore della Polizia Penitenziaria e coordinatore del Nucleo di Foggia; e dei Borsisti, sono state firmate le convenzioni per l’assegnazione di cinque borse lavoro. I beneficiari, individuati dall’ULEPE (Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna) di Foggia, avvieranno un periodo lavorativo grazie alla disponibilità di alcune aziende di Cerignola: la Coop. Soc. “Pietra di Scarto”, la Coop. Soc. “Altereco”, la Società Agricola “F.lli Merra” e la Società “Marmi Ciannamea”.

Il Progetto, avviato dalla Caritas diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano in collaborazione con l’UEPE di Foggia e finanziato con i fondi OttoxMille della Chiesa Cattolica, ha l’obiettivo di sensibilizzare la comunità in materia di giustizia e di misure alter

native e si sviluppa attraverso tre punti: la formazione di un gruppo di operatori e di volontari che operino nei vari contesti come le parrocchie, le associazioni e le cooperative, dove mettere in atto progetti sulla giustizia per sensibilizzare il territorio ad una maggiore consapevolezza del tema; l’assistenza domiciliare alle famiglie dei detenuti, con particolare attenzione ai minori; l’assegnazione di cinque borse lavoro. L’obiettivo delle borse lavoro è favorire processi di accoglienza e di integrazione sociale dei detenuti, nonché lo sviluppo di un nuovo paradigma di giustizia, più attento all’uomo e al suo sviluppo integrale attraverso un percorso inclusivo e partecipativo.

I borsisti avranno un regolare contratto di lavoro della durata di sei mesi presso le aziende resesi disponibili: le stesse saranno accompagnate durante il percorso non soltanto dall’UEPE di Foggia, ma anche dagli operatori del Progetto attraverso una stretta collaborazione e un proficuo dialogo.

“Questa fase del Progetto – dichiara don Cotugno – ci rimanda al n. 287 del ‘Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa’ dove si legge: ‘Il lavoro è un diritto fondamentale ed è un bene per l’uomo: un bene utile, degno di lui perché adatto appunto ad esprimere e ad accrescere la dignità umana. La Chiesa insegna il valore del lavoro non solo perché esso è sempre personale, ma anche per il carattere di necessità’. Il lavoro – continua il direttore della Caritas diocesana – è lo strumento attraverso il quale si può davvero avviare un processo di integrazione e di rinnovamento dell’intero nucleo familiare per scardinarsi da un sistema culturale e sociale che tenta di affiliare e sottomettere gli uomini a una logica criminale ed illegale. Il lavoro, regolarmente pagato e disciplinato da un contratto, apre gli uomini ad una logica di corresponsabilità e di autonomia. Per tale motivo, questa fase del Progetto rappresenta un vero punto di partenza per la creazione di nuovi stili di vita”.

 

Presentato il Report di Caritas Puglia dal titolo “Chiese chiuse… Chiesa aperta. La testimonianza della carità nelle chiese di Puglia al tempo della pandemia” (Edizioni La Meridiana, Molfetta 2021)

Nella mattinata di lunedì, 19 luglio 2021) nell’Aula Sinodale dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto in Bari è stato presentato alla stampa il report a cura della Delegazione Regionale Caritas Puglia sull’azione della Caritas durante il primo lockdown prima ancora che entrassero in vigore gli aiuti statali.
Il testo del report è disponibile gratuitamente in formato ebook sul sito delle Edizioni La Meridiana di Molfetta all’indirizzo web https://www.lameridiana.it/chiese-chiuse-chiesa-aperta.html .
Alla conferenza stampa sono intervenuti Mons. Luigi Renna (Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano e Segretario della Conferenza Episcopale Pugliese, CEP), Mons. Giovanni Checchinato (Vescovo di San Severo, Delegato della Conferenza Episcopale Pugliese per la Pastorale della Carità), la prof.ssa Serena Quarta (Università di Salerno) e don Alessandro Mayer (Delegato Regionale Caritas Puglia) curatori del testo ed il giornalista RAI Enzo Quarto.
Mons. Renna ha messo in evidenza come il report rappresenti l’esplicitazione della competenza delle Caritas di Puglia che hanno saputo cogliere la gravità della situazione e condividere un tratto di strada con le nuove fasce di poveri emerse con la pandemia. La Caritas – ha affermato il presule – ha maturato e messo in campo quella che può essere definita la competenza del samaritano del Vangelo: guarda la situazione, si commuove, agisce e si prende cura.
Il Vescovo Delegato per la Pastorale della Carità, Mons. Checchinato, ha raccontato come il report “Chiese chiuse … Chiesa aperta” nasca dallo stupore di aver constatato la bellezza di una presenza, quella della Chiesa, che si è fatta carità in un momento particolare della storia di tutti. Il Vescovo di San Severo ha delineato le luci e le ombre emerse dall’analisi dei dati: per esempio, in poco più di due mesi quasi 50.000 famiglie (circa 120.000 persone) si sono rivolte alla Caritas tenendo presente che le Caritas locali hanno registrato la presenza di famiglie che fino a quel momento mai avrebbero pensato di rivolgersi a Caritas. Un ulteriore dato di riflessione riguarda l’approfondimento circa le radici di alcune povertà del nostro territorio come, solo per fare un esempio, la piaga del lavoro nero (che la pandemia ha messo ulteriormente in ginocchio) e la mancanza di giusta retribuzione. Accanto a questi dati sono da segnalare sia i 3291 volontari che, a vario titolo, hanno lavorato nel vivo dell’emergenza, sia la grande capacità di reazione manifestata dalla comunità ecclesiale attraverso una inedita fantasia della carità che ha favorito la creazione di nuove forme di vicinanza e di sostegno in un tempo in cui la distanza fisica traduceva una forma di cura nei confronti dell’altro.
La professoressa Serena Quarta ha presentato il metodo e le tempistiche della ricerca: una rilevazione capillare fatta dopo l’emergenza, raccogliendo i dati provenienti dai questionari diffusi alle parrocchie e, in seconda battuta, dalle interviste semi-strutturate proposte ad un campione di operatori di diversa provenienza per coglierne sentimenti, difficoltà e punti di forza e così approfondire ulteriormente i dati statistici già rilevati.
Durante la pandemia sono stati attivi ben 678 centri Caritas con diversi servizi offerti agli utenti, in modo particolare potenziando soprattutto il servizio di ascolto per l’accoglienza delle diverse richieste: dall’aiuto materiale a quello morale e di condivisione della tensione, della stanchezza e della paura.
La sociologa ha richiamato alcune buone prassi attivate nel corso della pandemia: CondividiAMO, ovvero l’iniziativa di una parrocchia che attraverso i social network faceva sapere quali erano le necessità e poi – attraverso lo stesso canale – rendicontava quanto fatto; la “spesa sospesa” presso i diversi supermercati e, ancora, l’iniziativa “Risto-bene” che ha permesso di aiutare anche il comparto dei ristoratori attraverso la preparazione dei pasti a prezzo calmierato distribuiti poi presso le mense.
È emerso quello che è stato definito il “Paradosso della povertà”: coloro che erano abituati a vivere una situazione di instabilità hanno retto meglio all’urto della situazione critica rispetto a coloro i quali non immaginavano di dover fare i conti da un giorno all’altro con una situazione di fronte alla quale si sono sentiti impreparati (tra questi artigiani, piccoli imprenditori e liberi professionisti); basti pensare che gli aiuti statali hanno richiesto del tempo prima di essere attivati e percepiti.
Il giornalista Enzo Quarto ha condiviso l’importanza e la necessità di una comunicazione dal volto umano che sappia raccontare l’attualità – anche le fasi critiche – con attenzione e rispetto delle persone.
Don Alessandro Mayer, Delegato per le Caritas di Puglia, ha richiamato come la pandemia abbia portato all’attenzione di tutti la presenza di problemi con radici antiche, nelle ingiustizie del passato: “È importante passare dalla risposte alle emergenze – ha continuato don Mayer – alle politiche di inclusione, ad una politica occupazionale che sia autentica progettualità per il futuro della nostra terra”. Come da Statuto della Caritas – ha continuato il Delegato – è importante che la Chiesa pugliese continui a svolgere questa importante opera di lettura del territorio per non far mancare ai poveri la sua vicinanza e prossimità e per discernere al meglio le azioni da intraprendere a tale scopo.
I tre passanti sulla strada che da Gerusalemme va a Gerico – ha concluso don Oronzo Marraffa (Segretario della Commissione per le comunicazioni sociali della CEP) riferendosi alla parabola evangelica del buon samaritano – hanno avuto davanti ai loro occhi lo stesso uomo lasciato mezzo morto dai briganti: la differenza – e questo report della Caritas ne è la prova – l’hanno fatta lo sguardo ed il cuore.

Sarà presentata a Bari la 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani

Mercoledì 21 luglio 2021, alle 11, nell’Aula Consiliare del Consiglio Regionale della Puglia, si terrà l’incontro “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso”.
Entra così nel vivo la preparazione della 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, in programma a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021, che punterà i riflettori sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale, nella consapevolezza che non ci sono due crisi separate bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale.
L’incontro si svolgerà alla presenza della Presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone e registrerà la partecipazione di Sua Ecc. Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali della Cei; di don Antonio Panico, preside LUMSA Taranto; di don Matteo Martire, segretario della Commissione Regionale per i problemi sociali della Conferenza Episcopale Pugliese.
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“Brucia il Gargano…”: il vescovo Luigi Renna esprime solidarietà a Sua Ecc. Mons. P. Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo

È stato diffuso ieri, 14 luglio 2021, ed è leggibile sulla home page del sito dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, il testo del comunicato stampa con cui l’arcivescovo della Chiesa sipontina, Sua Ecc. Mons. P. Franco Moscone, denuncia l’oltraggio compiuto in questi ultimi giorni ai danni del Gargano, area colpita da incendi, le cui “fiamme alte anche 20 metri – scrive l’Arcivescovo – alimentate dal vento caldo” stanno distruggendo “il patrimonio naturalistico del territorio tra Vico del Gargano e Ischitella, creando preoccupazione nei residenti e nei turisti alloggiati nelle vicine località di S. Menaio, Foce Varano e Lido del Sole, per l’alta colonna di fumo ben visibile e dalle zone costiere e dai Comuni viciniori”.

Il vescovo Luigi Renna, pastore della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano, nell’esprimere profonda vicinanza al confratello nell’episcopato, fa suo il grido di allarme e ribadisce che “Non è possibile continuare a vedere il nostro Gargano deturpato e danneggiato da incendi di chiara cultura ancestrale, prepotente e delinquenziale, appiccati certamente da mani insanguinate di criminali senza rispetto di niente e di nessuno”, ricordando – alla scuola della “Laudato si’” di papa Francesco – che “L’ambiente è un bene collettivo, patrimo­nio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti. Chi ne possiede una parte è solo per amministrarla a beneficio di tutti. Se non lo facciamo, ci carichiamo sulla coscienza il peso di negare l’esistenza degli altri” (n. 95).

Occorre, quindi, come scrive p. Moscone, sentire “il dovere civico di opporci con ogni forza al vecchio andazzo di omertà, indifferenza, insensibilità verso il comune ‘tesoro’ del Creato affidato alla nostra custodia e ammirazione, che richiede cura e rispetto da parte di tutti”. Nasce da tale urgente necessità l’invito finale dell’Arcivescovo a “un dialogo sereno e fraterno sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e del nostro territorio in particolare, certo che tutti possiamo collaborare, come strumenti di Dio, per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità”.

Fa eco a tale consapevolezza la vicinanza del vescovo Renna, il quale riprende e rilancia uno dei capisaldi della Lettera Enciclica di papa Bergoglio sulla cura della casa comune: “Non dobbiamo dimenticare che l’ambiente chiama in causa una relazione: quella che esiste tra la natura e la società che la abita. Per tale ragione – continua il Vescovo – sbagliamo quando pensiamo alla natura come a qualcosa che non ci riguarda. ‘Siamo inclusi in essa – ci ricorda il pontefice al n. 139 della Laudato si’ – siamo parte di essa e ne siamo compenetrati’”.

L’Azione Cattolica della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, in merito al brutale pestaggio avvenuto in via Corsica a Cerignola, condanna ogni forma di violenza e confida in un futuro migliore per la nostra Città

Ancora una volta Cerignola è stata colpita da un atto di violenza. Non sono stati soltanto il giovane ventenne e la sua famiglia ad essere colpiti, ma l’intera comunità. L’Azione Cattolica di Cerignola-Ascoli Satriano vuole, senza esitazioni, dire “No!” ad ogni atto di violenza.

Come aderenti di AC, riteniamo che il dialogo e il confronto costituiscano le uniche vie per affrontare ogni controversia o difficoltà e che la diversità sia garanzia di ricchezza. Ribadiamo che il valore dell’umanità, trasversale a chiunque (non solo ai cattolici), sia da perseguire e custodire sempre e comunque. Questi gravissimi episodi rischiano di farci sentire soli e rassegnati. Vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia, ma anche a ciascuno di noi: vogliamo dire convintamente che non siete soli, che non siamo soli.

La gente per bene c’è e non è poca. La gente che mette al primo posto il valore e la dignità della persona c’è e non è poca.

Non rassegniamoci al male, anche se fa più rumore!

 

 

La Presidenza Diocesana

 di Cerignola-Ascoli Satriano

Conferenza Stampa di presentazione del Report Chiese chiuse… Chiesa aperta. La testimonianza della carità nelle chiese di Puglia al tempo della pandemia, edizioni la meridiana, Molfetta 2021

Il report a cura della Delegazione Regionale Caritas Puglia, disponibile gratuitamente in formato ebook sul sito dell’editore – https://www.lameridiana.it/chiese-chiuse-chiesa-aperta.html -, sarà presentato lunedì, 19 luglio 2021, alle ore 9,30, nell’Aula Sinodale dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto in via Alcide De Gasperi 274a a Bari.

Il primo lockdown – si legge nelle prime pagine del Report curato dalla prof.ssa Serena Quarta (sociologa dell’Università di Salerno) e da don Alessandro Mayer (delegato regionale Caritas Puglia) – è “stato un periodo in cui le chiese sono state chiuse al culto pubblico a causa delle restrizioni. Eppure la comunità ecclesiale ha vissuto il suo essere Chiesa in maniera forse ancora più dirompente che in passato, con una testimonianza di carità che è stata un ‘lievito’ che ha fatto fermentare la massa. Agli occhi di tanti un servizio inatteso; agli occhi dei credenti la naturale conseguenza dell’essere Chiesa, comunità dei credenti e degli amanti, mai chiusa, bensì sempre aperta alla speranza”.

Programma della conferenza stampa

Saluti

  1. E. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto
  2. E. Mons. Luigi Renna, Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, Segretario della Conferenza Episcopale Pugliese

Presentazione del Report

  1. E. Mons. Giovanni Checchinato, Vescovo di San Severo, Delegato della Conferenza Episcopale Pugliese per la Pastorale della Carità

Prof.ssa Serena Quarta, Università di Salerno, curatrice del testo

Don Alessandro Mayer, Delegato Regionale Caritas Puglia, curatore del testo

Dott. Enzo Quarto, Giornalista RAI

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming. Per richiedere il link di accesso inviare un’e-mail a: caritas@diocesidioria.it