Author: pierluigimastroserio

Don Michele è tornato alla Casa del Padre

Don Michele Piano, fra i suoi tanti incarichi già parroco della chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria della Stella in Stornarella e cappellano dell’Istituto “San Tarcisio” della Congregazione delle Suore Domenicane del SS. Sacramento in Orta Nova, questa mattina è tornato alla Casa del Padre. Siamo tutti invitati alla preghiera perché il Signore lo accolga nella sua pace.
Le esequie saranno celebrate domani, mercoledì, 5 gennaio 2022, alle ore 16, nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria Addolorata (Chiesa Madre) in Orta Nova.

 

“Cerignola” al XIX Convegno di Studio dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa

Si terrà a Roma, dal 13 al 15 gennaio 2022, nell’Aula Magna dell’Accademia Alfonsiana, con il patrocinio di prestigiose istituzioni accademiche, il XIX Convegno di Studio dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa (AIPSC) che, sulla scia del Forum svoltosi nel 2020 su “Storia dei Capitoli Canonicali secolari. Approccio metodologico e storiografico” – i cui atti sono stati pubblicati tra le pagine della rivista “Chiesa e Storia” – approfondirà il tema de “I Capitoli Canonicali secolari. Indagini per una storia del clero tra medioevo ed età contemporanea”.

Per tre giorni docenti, storici ed esperti approfondiranno l’argomento, offrendo i risultati delle proprie ricerche che abbracciano uno spazio – la penisola italiana e non solo – e un tempo – dall’età medievale a oggi – capaci di descrivere i diversi aspetti di una realtà – quella dei Capitoli Canonicali – la cui analisi contribuisce a meglio approfondire il ruolo svolto dal clero nel rapporto fra Chiesa e società.

Tra gli interventi non mancherà il contributo su Il Capitolo arcipretale e l’istituzione della Diocesi di Cerignola del prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente di Storia della Chiesa nell’Università Pontificia Salesiana (Roma) e nella Facoltà Teologica Pugliese (Bari) nonché segretario dell’AIPSC, il cui contenuto mirerà a esaminare il ruolo e la funzione esercitati dalla locale realtà capitolare nel periodo precedente e successivo la pubblicazione della bolla “Quamquam per nuperrimam”, promulgata il 14 giugno 1819 da papa Pio VII (1800-1823), con cui il pontefice elevò l’allora arcipretura “nullius dioecesis” di Cerignola a sede vescovile, unendola “aeque principaliter” alla già cattedra episcopale di Ascoli Satriano.

Gli organizzatori dell’appuntamento culturale precisano che la partecipazione in presenza sarà consentita a quanti risulteranno in possesso della Certificazione verde Covid-19 (Green Pass), previa iscrizione obbligatoria gratuita all’indirizzo di posta elettronica aidpscroma@gmail.com e limitatamente ai posti disponibili. Comunicano, inoltre, che per accedere all’Accademia Alfonsiana sarà obbligatorio l’uso della mascherina e non sarà consentito l’ingresso a quanti avranno una temperatura corporea pari o superiore a 37,5° C. Per i docenti interessati (docenti di Storia della Chiesa e del Cristianesimo nelle Facoltà teologiche e civili e negli Istituti Superiori di Scienze Religiose Metropolitani, docenti di religione cattolica nelle scuole pubbliche, studenti nelle medesime Facoltà e Istituti Superiori di Scienze Religiose Metropolitani) sarà rilasciata la dichiarazione di partecipazione per l’esonero dall’obbligo del servizio, nei giorni del Convegno, concesso dal MIUR (U. 0029769 del 29 settembre 2021).

L’AIPSC, riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana, è un organismo costituito nel 1967 a La Mendola, nel Centro di cultura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per favorire il coordinamento e l’aggiornamento dei docenti di Storia della Chiesa. Attualmente l’Associazione, che conta centocinquanta soci distribuiti sull’intero territorio nazionale con alcune adesioni dall’estero, comprende docenti di università pontificie e statali, nonché di facoltà teologiche, studentati religiosi e istituti superiori di scienze religiose metropolitani.

 

Uni…verso Natale 2021 – UNIti verso un Natale inclusivo

Anche quest’anno, vista la situazione difficile dei bambini e degli adolescenti e il bisogno urgente di venire incontro alle famiglie, l’ Oratorio San Giovanni Bosco delle due Parrocchie della città di Carapelle – BVM del Rosario e S. Giuseppe Sposo BVM del Rosario dell’Unità Pastorale “S. Francesco da Paola”, in collaborazione con il Circolo ANSPI “San Potito”, l’Azione Cattolica italiana (ACR) e RnS , con il Patrocinio del Comune di Carapelle, intendono offrire un programma di attività ludico-ricreative, dal titolo UNI.VERSO natale – in continuità con il progetto UNIti verso un’ESTATE inclusiva del periodo estivo di luglio- agosto 2021, in cui gli stessi servizi educativi e scuole prevedono una fase di chiusura per le ferie natalizie.

Il progetto delle attività offerte predilige il riferimento ad attività ludiche che consentano di utilizzare il tempo della giornata in modo disteso e piacevole.

Il progetto che andiamo a presentare è elaborato dagli enti proponenti ricomprendendo la relativa assunzione di responsabilità, condivisa con le famiglie, nei confronti dei bambini e degli adolescenti accolti, soprattutto in considerazione del particolare momento di emergenza sanitaria in corso.

Omelia nella solennità del Natale del Signore – Messa della notte

Il Segno piccolo e grande che ci mette in cammino

 

Il buio di questa notte e di ogni notte dell’umanità viene illuminato da una luce che raggiunge un popolo che cammina al buio, dice il profeta Isaia (cf 9, 1): come non vedere in queste parole la condizione dell’umanità intera che tante volte brancola nell’oscurità di ogni tipo? Il buio non fa intravedere l’orizzonte e la direzione dove andare: anche a noi sembra tante volte che, a problemi più grandi di noi, non ci siano soluzioni e non si intravedano vie d’uscita. C’è la pandemia che incalza ancora, ci sono le guerre e la crisi ambientale che metteno in fuga popolazioni intere, ci sono le povertà di tanta fascia di popolazione e i ghetti degli immigrati ai margini delle nostre città. Il Signore non vuole che l’umanità si abitui al buio, ma fa intravedere in ogni tempo la Sua Luce.

Il volto del nostro prossimo, a causa delle tenebre dell’odio e del sospetto, assume i tratti del nemico e dell’avversario; ma questa non è la verità sull’altro, bensì è un’illusione del buio, che deforma la nostra umanità e non ci fa intravedere l’immagine e la somiglianza con il Creatore che è impressa nell’identità di ogni essere umano. Papa Francesco ci ha ricordato che “In questo scontro di interessi che ci pone tutti contro tutti, dove vincere viene ad essere sinonimo di distruggere, com’è possibile alzare la testa per riconoscere il vicino o mettersi accanto a chi è caduto lungo la strada? Un progetto con grandi obiettivi per lo sviluppo di tutta l’umanità oggi suona come un delirio. Aumentano le distanze tra noi, e il cammino duro e lento verso un mondo unito e più giusto subisce un nuovo e drastico arretramento” (Francesco, Fratelli tutti, 16).

“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” (Is 9,1): è quella che appare all’orizzonte nella Notte Santa, la Luce vera, Colui che ha detto di sé: “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12). Questa luminosità non abbaglia, ma si leva dolce e dorata come l’aurora dentro le colline e gli orizzonti delle nostre pianure perché ha i caratteri della tenerezza e della piccolezza. Ai primi ad essere invitati a svegliarsi nella Notte, i pastori delle campagne di Bethlem, è indicato un segno davvero molto piccolo: un Bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’albergo (cf Lc 2,7.12). Come tutti i segni che Dio dona, quello di Bethlem ci sorprende per la sua dimensione; ma è proprio di Dio agire così, come afferma una espressione della tradizione gesuitica: “Non essere costretto da ciò che è più grande e tuttavia essere contenuto in ciò che è più piccolo, questo è divino” (non coerceri a maximo, contineri tamen a minimo divinum est).

Davanti a questo prodigio del Grande “contenuto” nel piccolo, Sant’ Agostino, uomo che ha scoperto Dio dopo aver cercato a lungo il segreto della vita, esclama: “Il Creatore è nato da Maria; il figlio di David è il Signore di David; discende da Abramo colui che era prima di Abramo; l’autore della terra è formato sulla terra; il Creatore del cielo è creato sotto il cielo”. Come non fare nostra questa meraviglia? Il Segno del Bambino nella mangiatoia è umile, ma ha delle grandi risposte per l’umanità. Sono le risposte che ci svelano i grandi misteri che interpellano il nostro cuore e ci mettono in cammino, tutti insieme. È un segno che ci indica quale è la strada e come percorrerla.

Il Bambino è avvolto in fasce ed è deposto in una mangiatoia perché non c’era posto per loro nell’albergo (cf Lc 2,7). In quel “per loro” c’è quasi una sottolineatura che parla di discriminazione: per altri c’era un giaciglio, per Maria e Giuseppe invece no. Può essere questo piccolo Segno una grande luce? Pare proprio di sì, e continua ad essere il lieto annuncio di duemila anni.

Il Bambino avvolto in fasce è Dio che si fa creatura fragile che ha bisogno di cura e di accoglienza; la luce che illumina i buoi orizzonti della storia è in questo Dio che si è fatto uomo come ogni uomo, per insegnarci a riconoscere, accogliere, prenderci cura, a partire dalle mangiatoie, che sono il segno di ogni periferia e di ogni esclusione. Come non ricordare questa sera le mangiatoie dei nostri ghetti e i lettini andati in fiamme con quelle tenere creature che riposavano su di essi, all’accampamento vicino a Stornara? Le fasce, il luogo della nascita, la mangiatoia: la luce, che illumina i popoli, si irradia da lì dove Dio si è voluto manifestare e disarma i nostri progetti, le nostre impalcature ideologiche, le divisioni che erigiamo nei cuori, l’inequità che costruiamo con una economia che crea diseguaglianza, la corruzione e con il malaffare che generano povertà che si perpetuano a volte per generazioni, perché impediscono proprio ai più piccoli di crescere.

Questa notte alcuni godono della loro iniqua ricchezza, rimanendo nel buio del cuore, mentre i poveri che hanno impoverito con i loro loschi affari e con lo spaccio di droga vedono tarpate le ali del loro futuro. Guardando quel piccolo e allo stesso tempo grande Segno, oggi noi ci chiediamo se lo abbiamo compreso ed accolto, se la nostra vita si sta consumando nel buio e nella ricerca di vanità grandiose, oppure si sta convertendo alla luce dell’amore, della riconciliazione, della cura dell’umanità che rifulge nella mangiatoia di Bethlem.

Il popolo che vede la Luce è un gruppo di pastori perché i grandi progetti e le strade di salvezza non sono per una élite di persone, ma sono per tutti, nessuno escluso. C’è una poesia di un autore francese che ha lottato contro il nazismo ed ha scritto molto sulla pace, che sembra incarnare questa aspirazione che nel Vangelo risplende in tutta la sua verità. Egli scrive: “Non verremo alla méta ad uno ad uno. Ma a due a due, se ci conosceremo. A due a due, noi ci conosceremo. Tutti, noi ci ameremo tutti e i figli un giorno rideranno della leggenda nera dove un uomo lacrima in solitudine” (Paul Eluard, 1895-1952).

Il popolo in cammino è costituito da tutti gli uomini, amati da Dio, che si mettono in cammino verso un futuro che assicuri dignità per tutti. È il popolo dei discepoli del Signore Gesù, che Egli invita ad andare ad annunciare il Vangelo a “due a due”, perché testimonino fraternità. È il popolo della Chiesa di ogni tempo, di cui Paolo VI ebbe a dire: “Tutto ciò ch’è umano ci riguarda. (…) Dovunque i consessi dei popoli si riuniscono per stabilire i diritti e i doveri dell’uomo, noi siamo onorati, quando ce lo consentono, di assiderci fra loro” (Paolo VI, Ecclesiam suam, 101). È il popolo dei sante e delle sante, di cui il nostro popolo è tanto devoto, che si sono sempre fatti fratelli e sorelle di tutti. La luce di Cristo fa questo miracolo: illumina il volto dell’altro e ci fa scoprire che è quello di un fratello.

Il mistero del Natale rafforzi nella Chiesa il senso del cammino sinodale, che è strada da percorre insieme alla Luce di Cristo. Rafforzi la nostra testimonianza, perché siamo chiamati a divenire artigiani di fraternità in ogni relazione, anche le più difficili, attraverso il silenzio verso chi ci offende, il dialogo con tutti, la pazienza dei costruttori di pace. Illumini ogni uomo e ogni donna, perché scopra che la Luce di quel piccolo segno fa intravedere la strada della salvezza e dia incoraggiamento a percorrerla nella fraternità, l’unico modo che è dato all’umanità per raggiungere la beatitudine che Dio prepara a tutti gli uomini, da Lui immensamente amati.

Auguri ad ogni fratello o sorella che cerca una Luce: sollevi il capo verso la mangiatoia di Bethlem. Auguri a chi si sente solo: cerchi il volto dell’altro e scoprirà che c’è. Auguri a chi si sente incamminato verso la Luce e non è solo: guardi lungo i cigli della strada se c’è qualcuno che attende la sua compagnia.

 

 

                                                                                    † Luigi Renna

                                                                  Vescovo di Cerignola- Ascoli Satriano

Il programma delle celebrazioni del vescovo Luigi Renna per il Natale con la santa messa a Casa “Bakhita”: per esprimere vicinanza

In un clima pregno di sinodalità, il Natale costituisce un’occasione preziosa per “mettersi in ascolto di persone che condividono la stessa fede, che si sentono animate dalle stesse passioni e che, se in queste virtù non trovano nessun compagno di strada, si sentono ugualmente compagni di strada di tutti perché seguire Gesù Cristo, significa non selezionare o escludere nessuno, perdonare sempre, dare un segno di pace nonostante tutto, sentire che il dolore dell’altro ti riguarda, come anche la sua gioia…”: scrive così Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, nel Messaggio “Andiamo fino a Betlemme: il Signore desidera incontrarci!” distribuito, per l’imminente solennità del Natale, nelle parrocchie della diocesi.

Sulla scia di tale indirizzo, questo il programma delle celebrazioni che caratterizzeranno gli impegni del Vescovo:

venerdì, 24 dicembre 2021

ore 16,30: celebrazione della Santa Messa nei locali del Centro Pastorale per la cura e lo sviluppo umano integrale della persona immigrata Casa “Santa Bakhita”, in località “Tre Titoli”, in agro di Cerignola, per esprimere vicinanza alle periferie perché non siano ghetti

ore 21: Veglia di Natale in Cattedrale (Cerignola);

sabato, 25 dicembre 2021 – Natale del Signore

ore 11,30: Solenne Pontificale in Cattedrale (Cerignola);

ore 19: Solenne Pontificale nella Concattedrale (Ascoli Satriano).

 

“Vi auguro di essere come i pastori nella Notte Santa” – continua il Vescovo nel Messaggio – affinché “tutti possiamo essere capaci di ascoltare la voce di Dio, nella sua Parola e nel suo risuonare limpido e trasparente nel profondo della nostra coscienza, dove un ricordo di fede, una Parola che ci ha affascinato, un sentimento che ci ha commosso, un cattivo ricordo che abbiamo voluto rimuovere, possono essere il varco che un annuncio di salvezza può entrare”.

Servizio Civile Universale Caritas diocesana Cerignola – Ascoli Satriano Avviso Bando 2021

Il 14 dicembre 2021 il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale hanno emanato un Bando volontari per la selezione di 56.205 giovani da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all’estero.

Facciamo nostro l’invito di Papa Francesco nel messaggio della pace del 1 gennaio 2022 “In ogni epoca, la pace è insieme dono dall’alto e frutto di un impegno condiviso. C’è, infatti, una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società, e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona.”

Il servizio civile universale diventa un’opportunità per essere nel nostro territorio artigiani della pace, costruttori corresponsabili di una società in cui il più fragile e povero possa sentirsi accolto”.

La nostra Caritas Diocesana vede finanziati 2 progetti in Italia, per un totale di 27 posti. I progetti hanno una durata di 12 mesi.

I due progetti sono:

Avanti il prossimo-Caritas Cerignola, che prevede l’impiego di 12 volontari (3 per ogni sede), da impiegare nelle seguenti sedi:

Casa della Carità, piano san Rocco, snc – Cerignola;

Parrocchia sant’Antonio, via Cola di Rienzo, 2 – Cerignola,

Parrocchia SS. Crocifisso, via Emilia Romagna, snc – Orta Nova,

Parrocchia San Giuseppe, Piazza Padre Pio, snc – Carapelle;

 

Cerignola contro la povertà educativa, Che prevede l’impiego di 15 volontari (3 per ogni sede) da impiegare nelle seguenti sedi:

Centro educativo Diorama, via V Addolorata, 79 – Cerignola;

Parrocchia San Domenico, piano San Rocco, snc – Cerignola,

Parrocchia san Francesco d’Assisi/Sostegno scolastico, via sant’Agostino, 12 – Cerignola,

Parrocchia san Leonardo Abate, via Stella, 1 – Cerignola,

Parrocchia Buon Consiglio, viale di Ponente, 67 – Cerignola.

La scadenza per le domande da parte dei giovani è fissata al 26 gennaio 2022 alle ore 14.00. Tutte le informazioni tecniche sul Bando sono disponibili sul sito del Servizio Civile, www.politichegiovanili.gov.it.

Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it.

Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre essere riconosciuto dal sistema.

I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede.

Per la Domanda On-Line di Servizio civile occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2. I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

I cittadini extra comunitari regolarmente soggiornanti in Italia al momento della presentazione della domanda On-Line devono obbligatoriamente allegare, oltre ad un documento di identità valido, anche il permesso di soggiorno in corso di validità o la richiesta di rilascio/rinnovo dello stesso.

Si può presentare una sola domanda per una sola sede.

 

Possono presentare domanda di Servizio civile i giovani che, fermo restando il possesso dei requisiti di cui agli articoli 2 e 3 del bando:

– nel corso del 2020/2021, a causa degli effetti delle situazioni di rischio legate all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e/o legate alla sicurezza di alcuni Paesi esteri di destinazione, abbiano interrotto il servizio volontariamente o perché il progetto in cui erano impegnati è stato definitivamente interrotto dall’ente;

– abbiano interrotto il Servizio civile a conclusione di un procedimento sanzionatorio a carico dell’ente che ha causato la revoca del progetto, oppure a causa di chiusura del progetto o della sede di attuazione su richiesta motivata dell’ente, a condizione che, in tutti i casi, il periodo del servizio prestato non sia stato superiore a sei mesi;

– abbiano interrotto il Servizio civile nazionale o universale a causa del superamento dei giorni di malattia previsti, a condizione che il periodo del servizio prestato non sia stato superiore a sei mesi;

– abbiano già prestato servizio in passato in un progetto finanziato dal PON-IOG “Garanzia Giovani” ed intendano presentare la propria candidatura per gli altri progetti di servizio civile universale e servizio civile digitale;

– abbiano già prestato servizio in un progetto di servizio civile nazionale ed universale ed intendano presentare la propria candidatura per un progetto finanziato dal PON-IOG “Garanzia Giovani” e Bando servizio civile digitale;

– abbiano già svolto il Servizio civile nell’ambito del progetto sperimentale europeo International Volunteering Opportunities for All e nell’ambito dei progetti per i Corpi civili di pace;

– abbiano già svolto il “servizio civile regionale” ossia un servizio istituito con una legge regionale o di una provincia autonoma;

– nel corso del 2021 siano stati avviati in servizio per la partecipazione ad un progetto finanziato dal PON-IOG “Garanzia Giovani” e successivamente, a seguito di verificheeffettuate dal Dipartimento, esclusi per mancanza del possesso dei requisiti aggiuntivi di cui all’articolo 3;

Possono inoltre presentare domanda di Servizio le operatrici volontarie ammesse al Servizio civile in occasione di precedenti selezioni e successivamente poste in astensione per gravidanza e maternità, che non hanno completato i sei mesi di servizio, al netto del periodo di astensione, purché in possesso dei requisiti di cui ai precedenti articoli.

 

Non possono presentare domanda i giovani che:

– appartengano ai corpi militari e alle forze di polizia;

– abbiano interrotto un progetto di servizio civile nazionale, universale o finanziato dal PON-IOG “Garanzia Giovani” prima della scadenza prevista ed intendano nuovamente candidarsi a tali tipologie di progetti;

– intrattengano, all’atto della pubblicazione del presente bando, con l’ente titolare del progetto rapporti di lavoro/di collaborazione retribuita a qualunque titolo, oppure abbiano avuto tali rapporti di durata superiore a tre mesi nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del bando; in tali fattispecie sono ricompresi anche gli stage retribuiti.

 

Per ulteriori informazioni e contatti è possibile:

– consultare il sito della diocesi: www.cerignola.chiesacattolica.it

– consultare i siti istituzionali: www.caritas.it

www.politichegiovanili.gov.it

www.scelgoilserviziocivile.gov.it

–   al seguente indirizzo email: caritas.cerignola@gmail.com

 

Si allega:

Bando

Schede tecniche dei due progetti

 

Il direttore della Caritas diocesana

don Pasquale Cotugno