Author: pierluigimastroserio

“Prendersi cura dell’anello debole”: il convegno organizzato dalla Caritas della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano

La Caritas della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano ha organizzato il convegno sul tema “Prendersi cura dell’anello debole. Dalle povertà all’inclusione sociale”, in programma giovedì, 9 febbraio 2023, a partire dalle ore 18,30 nel Salone “Giovanni Paolo II” della Curia Vescovile di Cerignola (piazza Duomo, n. 42). L’iniziativa costituirà l’occasione per la presentazione del XXI Rapporto di Caritas Italiana, dal titolo L’anello debole”, su povertà ed esclusione sociale, e del Report 2022 sugli interventi effettuati dal Pronto Intervento Sociale (PIS), progetto dell’Ambito territoriale di Cerignola gestito dall’Organizzazione di Volontariato “Servi Inutili”, braccio operativo della Caritas Diocesana.

Dal Rapporto nazionale emerge che non esiste una sola povertà: ce ne sono tante, conseguenza dei disastrosi effetti della pandemia, ancora in corso, e delle ripercussioni della vicina guerra in Ucraina. Nel 2021 i poveri assoluti nel nostro Paese sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini. Tra gli “anelli deboli”, emergono i numerosi giovani colpiti dalle molte forme di povertà: dalla povertà ereditaria, che si trasmette “di padre in figlio”, per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito; alla povertà educativa, la cui consistenza evidenzia che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario.

Nel 2021 quasi 2.800 Centri di Ascolto Caritas hanno effettuato oltre 1,5 milioni di interventi, per poco meno di 15 milioni di euro, con un aumento del 7,7% delle persone che hanno chiesto aiuto rispetto all’anno precedente. Anche nel 2022 i dati raccolti fino a oggi confermano questa tendenza. Non si tratta sempre di nuovi poveri ma anche di numerose persone che oscillano al limite dello stato di bisogno. Il 23,6% di quanti si rivolgono ai Centri di Ascolto sono lavoratori poveri. Tale condizione tocca il vertice con gli assistiti stranieri, fra i quali il 29,4% è un lavoratore povero.

“Questi due report – dichiara don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana – ci danno una direzione chiara per come agire nei nostri territori e per come programmare gli interventi. La nostra Caritas continuerà a prendersi cura dell’anello debole e a mettere in atto processi d’integrazione nel tessuto sociale ed ecclesiale affinché nessuno si senta escluso”.

Al convegno interverranno, dopo i saluti istituzionali delle autorità, la dott.ssa Vera Pellegrino della Caritas di Trieste; don Alessandro Mayer, delegato regionale Caritas; la dott.ssa Daniela Conte, dirigente dei Servizi Sociali, ambito territoriale; Costanza Netti, presidente dell’Associazione “Servi Inutili”.

Visita pastorale – cronaca / 8 “Santa Maria del Principio in San Leone Vescovo” (Ordona)

Uno speciale gruppo giovanile…

I giovani di Ordona incontrano il vescovo Fabio

In occasione della Visita Pastorale del vescovo Fabio alla comunità di Ordona, si è tenuto sabato 21 gennaio 2023 nell’oratorio “Don Bosco” della Chiesa di Santa Maria del Principio un incontro con i giovani davvero particolare. La bellezza di questo speciale gruppo giovanile consiste nel fatto che i ragazzi della Parrocchia formano un unico gruppo con alcuni giovani diversamente abili di un’associazione locale, accolti e integrati con amore in tutti i momenti e le attività.

Un grande applauso ha accolto nella sala il Vescovo, accompagnato dal parroco don Silvio Pellegrino e da Domenico, Antonio, Gabriele e da altri ragazzi che avevano partecipato alla celebrazione eucaristica nella Chiesa di San Leone.

Travolgente è stato il loro entusiasmo ed affiatamento, come ammirevole è stata la loro capacità di accogliere tutti, senza fermarsi davanti alla diversità: Gigi, un giovane adulto con disabilità, ha introdotto in modo divertente e sereno la serata.

A partire da “La Cura” di Franco Battiato, cantata dal giovane Francesco, i ragazzi della comunità hanno poi posto al Vescovo alcune domande che sono nate durante un incontro-dibattito da loro vissuto in preparazione alla Visita: in un’epoca in cui giovani e adulti appaiono sempre più stanchi, sfiduciati e annoiati della vita, quale può essere la “cura” rispetto a questo male di vivere che talvolta conduce chi è più fragile a percorrere strade sbagliate (dipendenze da droga, alcol o gioco d’azzardo)? In una società liquida, dove tutto è incerto e precario, cosa può fortificare la sensibilità e la comprensione per  un miglioramento generale nei rapporti tra diverse persone?

Con leggerezza ma anche con grande profondità hanno proposto una riflessione sul valore delle relazioni e sull’essere, ciascuno a modo suo, “cura” per gli altri.

Successivamente, è stato proiettato un power point che raccoglieva le foto dei momenti più significativi vissuti dal gruppo giovanile in parrocchia: giochi estivi, uscite, musical e concerti.

Il Vescovo ha detto ai giovani presenti: “Mi avete chiesto qual è la ‘cura’ a questo mondo in crisi. La risposta, credo che me l’abbiate offerta proprio voi oggi: siete voi la ‘cura’, le vostre attenzioni per chi è solo o in difficoltà, il vostro impegno per la comunità”.

Li ha così incoraggiati a essere per il paese una presenza viva e stimolante. “Dinanzi alla tentazione di chiudervi in voi stessi, continuate a donare il vostro tempo!”.

La bellissima poesia “Amicizia” di Jorge Luis Borges, recitata da Gabriella, ha chiuso quell’intenso momento di confronto e di ascolto e, dopo aver cantato nuovamente tutti insieme il capolavoro di Battiato, i giovani e il Vescovo si sono fermati per un momento di agape fraterna.

Il cronista

Solo il perdono porta alla vera pace – Incontro con mons. Pierbattista Pizzaballa

Venerdì 27 gennaio, alle ore 19,00, sarà a Cerignola, presso la chiesa parrocchiale di “Sant’Antonio da Padova”, Sua Beatitudine Monsignor Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme e Gran Priore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che terrà un incontro sul tema “Solo il perdono porta alla vera pace”.

L’intervento del Patriarca sarà introdotto da S.E. Cav. Gr. Croce Prof. Notaio Ferdinando Parente, luogotenente per l’Italia meridionale adriatica dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Le conclusioni sono affidate a S.E. rev.ma Mons. Fabio Ciollaro, Vescovo diocesano di Cerignola – Ascoli Satriano.

L’incontro sarà moderato dal parroco Mons. Carmine Ladogana, canonico onorario del Santo Sepolcro di Gerusalemme e cerimoniere ecclesiastico della luogotenenza per l’Italia meridionale adriatica dell’O.E.S.S.G.

Per il Patriarca Latino, all’epoca Custode di Terra Santa e del Monte Sion, sarà un ritorno a Cerignola, difatti, il 2 dicembre 2006, fu invitato in occasione del “Decennale della Delegazione dell’Ordine del Santo Sepolcro di Cerignola-Ascoli Satriano”.

“La presenza del Patriarca Pizzaballa nella nostra comunità parrocchiale – ha dichiarato il parroco don Ladogana – vuole ancora di più sensibilizzare la comunità ad amare la Terra Santa ma soprattutto a sostenere i cristiani che lì custodiscono e conservano, con notevoli difficoltà, i luoghi santi nei quali è vissuto Gesù”.

 

Recapito di riferimento: Anna Lieggi 3394473122

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE DEI RAGAZZI E VII EDIZIONE DEL DON BOSCO DAY

Carissimi/e,
DOMENICA 29 GENNAIO 2023 vivremo insieme la Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi e la VII Edizione del DB-DAY (DON BOSCO DAY). In onore di questa festa siete tutti invitati (grandi e piccini) a parteciparvi nella città di Cerignola, che si attiverà per la buona riuscita di questa giornata all’insegna della preghiera, della riflessione e del divertimento…

(Scarica l’allegato)

Visita pastorale – cronaca / 7 – Unità pastorale di Carapelle

FATTI PER LA VITA

Una mattinata della Visita a Carapelle

Questa volta la cronaca della Visita vuole soffermarsi su una sola mattinata, e precisamente quella di sabato 14 gennaio. Il programma prevede la presenza del vescovo Fabio, senza intervalli, in ambienti assai diversi. A volte succede. Si concordano gli appuntamenti e gli orari in base alla disponibilità delle persone da incontrare. E così questa mattina inizia con gli studenti dell’unica scuola superiore del paese, un liceo linguistico, sezione staccata dell’Istituto “Olivetti”. La preside è venuta appositamente dalla sede centrale di Orta Nova. Un saluto cordiale a lei, al fiduciario e ad altri docenti nell’atrio d’ingresso, poi si entra nell’aula magna dove sono già in attesa tutti gli studenti. L’incontro, dal punto di vista didattico, è stato preparato benissimo dalla prof.ssa Annarita Di Conza. I ragazzi espongono in sintesi il lavoro preparatorio che hanno svolto su temi di dottrina sociale cristiana e poi partono con una raffica di domande su questi temi, o su problemi giovanili, oppure sulla situazione della Chiesa nel mondo di oggi e su altro ancora. Il vescovo risponde guardando gli occhi di questi ragazzi, affamati di vita più che di discorsi astratti, e perciò diverse volte, prendendo spunto dalle domande, racconta fatti concreti. Gli studenti seguono con attenzione, in certi momenti si vede sono toccati da ciò che si sta dicendo, ma in sala c’è un’aria distesa, non manca qualche piacevole battuta. Un’ora e mezza vola velocemente. Al momento di tornare in classe, passano davanti al vescovo sorridendo, salutano con semplicità, scherzano tra di loro, come tutti i ragazzi del mondo.

Fuori, è pronta l’auto del parroco. In cinque minuti si arriva in un luogo totalmente diverso. Infatti, è fissata per questa stessa mattina la preghiera comunitaria nel cimitero. Si cantano i salmi delle Lodi mattutine per i defunti, ma il vescovo parla della Pasqua, invita i presenti a ravvivare la fede nella risurrezione. Sta piovigginando, eppure i volti non sono rabbuiati. La Pasqua del Signore fa vedere anche il cimitero in modo diverso. Si è fatto quasi mezzogiorno. Di nuovo in auto con don Claudio Barboni, cinque minuti di strada, il vescovo raggiunge il luogo dell’ultimo appuntamento della mattinata e si ritrova negli ambienti luminosi e colorati della scuola dell’infanzia “Fantasylandia” con tanti bambini che lo accolgono festosi. Nella sala più ampia quelli più grandi cantano, danzano, battono le mani, circondano vivaci e senza alcuna soggezione l’insolito visitatore, le maestre sono felici, lo portano a salutare anche i piccolissimi da 1 a 3 anni in un’altra saletta coloratissima.

Ma come si può passare nella stessa mattinata, quasi senza prendere fiato, in ambienti così contrastanti? Sembrerebbe impossibile. Invece si può, con naturalezza e senza contraddizione. Si può, perché il cristianesimo, in qualunque ambiente, ci ricorda che siamo fatti per la vita. Ci fa apprezzare il dono della vita terrena in tutte le sue fasi. Ci rende sicuri anche dell’altra vita. Ci parla della vita che non muore. Ci apre alla speranza in ogni situazione.

Carapelle, 14 gennaio 2023

Il cronista

Visita pastorale – Cronaca / 6 – Parrocchia Natività – Concattedrale (Ascoli Satriano)

DUE INCONTRI  DUE ATTENZIONI

Durante la visita alla parrocchia Concattedrale di Ascoli Satriano 

 Già durante la scorsa estate il vescovo Fabio è stato per un mese parrocchiano della Concattedrale di Ascoli Satriano, adiacente alla sua abitazione.  L’ambiente, dunque, gli è noto, ma gli è divenuto ancora più familiare durante i giorni della Visita,  ricchi di incontri con tante persone.  In questa breve cronaca, richiamiamo in particolare due incontri, molto diversi, che esprimono due attenzioni pastorali.   Giovedì 15 dicembre verso mezzogiorno la visita al Municipio. Sulla soglia di palazzo Visciola lo attende sorridente la dott.ssa Angela Barbato, che da quasi un anno svolge il compito di  Commissario Prefettizio.  Saliti i gradini dell’imponente scalone, si entra nello studio dove in tempi normali lavora e riceve il sindaco. Ambienti e mobilio raccontano l’antica nobiltà di Ascoli, dalle finestre si scorge la bellezza del panorama.  Però non c’è  sindaco,  il commissariamento che dura già da parecchio attesta una crisi ancora irrisolta. Si chiudono le porte.  Un colloquio lungo e sincero,  al quale insieme al vescovo e  alla dott.ssa Barbato, partecipano il  parroco mons. Mottola, il subcommissario dott.ssa Tirelli  e il segretario comunale scelto ad hoc durante la gestione commissariale.  Un incontro tra persone responsabili che, con ruoli diversi, hanno a cuore il bene comune. Il vescovo ascolta con attenzione, espone con rispetto il suo pensiero,  incoraggia a cercare, senza interessi di parte, ciò che potrà giovare al progresso della città.

Di tutt’altro genere è l’incontro che si svolge nel pomeriggio di sabato 17 dicembre nelle sale della Concattedrale.  Sono stati invitati i portantini delle principali processioni locali.  Si presentano, raccontano perché ci tengono a queste tradizioni,  un papà mostra con orgoglio il giovane figlio che ha deciso di seguire l’esempio paterno in questo servizio devozionale.  Si evidenziano alcuni problemi oggettivi. Il clima tuttavia è sereno,  disponibile al confronto. Il vescovo fa delle proposte, raccomanda la  frequenza alla vita della comunità cristiana,  invita a riflettere sulle soluzioni pratiche di cui si è ragionato  e a intendersi con il parroco. Il saluto finale è cordiale da parte di tutti.

Due incontri, due attenzioni pastorali, una esterna, l’altra interna.  Il dialogo con le autorità civili, senza ingerenze, ma in spirito di collaborazione da ambedue le parti.  La cura  delle tradizioni religiose ascolane, con atteggiamento positivo e propositivo, stimolando a irrobustire la vita cristiana.  La missione della Chiesa è per il bene di tutti.

Ascoli, 18 dicembre 2022

  Il cronista

 

“Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace” – La Marcia Diocesana della Pace a Cerignola

Si terrà sabato, 21 gennaio 2023, dalle ore 16,30, con partenza dalla piazza antistante la chiesa di Cristo Re, la Marcia Diocesana della Pace, organizzata in occasione della 55a Marcia Nazionale della Pace che quest’anno ha avuto come tappa nazionale Altamura. Il tema scelto per questa edizione è “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”.
“Cosa, dunque, ci è chiesto di fare? – scrive papa Francesco nel Messaggio – Anzitutto, di lasciarci cambiare il cuore dall’emergenza che abbiamo vissuto, di permettere cioè che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà. Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un ‘noi’ aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune. (…) E allora, siamo chiamati – continua il Pontefice – a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione. Dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà; prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo e sono in grande difficoltà. Lo scandalo dei popoli affamati ci ferisce. Abbiamo bisogno di sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società. Solo spendendoci in queste situazioni, con un desiderio altruista ispirato all’amore infinito e misericordioso di Dio, potremo costruire un mondo nuovo e contribuire a edificare il Regno di Dio, che è Regno di amore, di giustizia e di pace”.
La Marcia visiterà alcuni luoghi cittadini, significativi durante il periodo pandemico. Ogni tappa illustrerà la testimonianza di uomini e donne che hanno dato un forte segno di speranza, sia durante l’emergenza che nell’attuale contesto di guerra. Ogni gruppo, associazione, parrocchia, durante il percorso, animerà la Marcia con canti e slogan, striscioni e cartelloni. Tutti siamo chiamati a camminare insieme per testimoniare che la pace è possibile e realizzabile: uomini, donne, ragazzi e bambini, accogliendo l’invito di papa Francesco a diventare “artigiani di pace”, possiamo essere segno di cambiamento nel nostro territorio.

Visita pastorale – Cronaca / 5 – Parrocchia San Potito Martire (Ascoli Satriano)

Una Chiesa in ascolto

Il “cantiere sinodale” nella comunità di San Potito

In occasione della prima Visita Pastorale di S.E.R. Mons. Fabio Ciollaro alla comunità parrocchiale di “San Potito martire” in Ascoli Satriano si è tenuto giovedì 1° dicembre 2022 un incontro sinodale con alcuni esponenti delle diverse realtà associative presenti e operanti sul territorio. È stato sin da subito desiderio vivo del Vescovo incrociare gli sguardi e le storie di coloro che, spesso lontani dai nostri ambienti ecclesiali, con generosità danno il loro specifico apporto al bene comune, incontrandoli proprio nei loro spazi.
«Desidero cogliere quest’occasione anche per aprire quei “cantieri sinodali” in diversi ambiti della vita sociale e civile, che la Conferenza Episcopale Italiana propone in questo nuovo anno pastorale, per ascoltare chi a volte non si sente ascoltato o compreso dalla Chiesa»: così si legge nel decreto con cui il vescovo Fabio ha indetto la Visita Pastorale in tutto il territorio della nostra Chiesa diocesana. E così, nel suggestivo auditorium “Santa Maria degli Angioli” si sono alternati gli interventi di chi, a vario titolo, rende la bella Ascoli Satriano una cittadina culturalmente vivace e dinamica: Armando Di Napoli, presidente della sezione di Ascoli dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), che, nel suo impegno culturale pacifista, sta promovendo l’ottenimento della medaglia d’oro al valore civile in favore dell’amato Mons. Vittorio Consigliere; Angelo D. Infante, presidente del Centro Studi “Atlantide”, che, come suggerisce il nome stesso, si propone di far “emergere” la cultura, recuperando tradizioni e prassi che hanno forgiato l’identità di un popolo intero; la dott.ssa Alina Capuano, che, nell’esperienza di confronto e di dialogo degli incontri bisettimanali del Caffè letterario, si propone di suscitare la passione per la lettura; il giovane Giuseppe Frisiello, che ha invece raccontato l’esperienza delle compagnie dei “teatranti improvvisati” Junior e Senior, che, nate per volere del Centro Studi “Atlantide”, si prefiggono un vero e proprio cammino di scoperta ed espressione di sé; Francesco Roccia, con la sua associazione Flower’s Child, volta all’insegnamento del suono della batteria; e Laura Flagella, che rappresentava la Power Drum Band, un gruppo di musicisti che da diversi anni animano le serate delle principali piazze del territorio e non solo.
Dopo le presentazioni, il vescovo Fabio ha chiesto ai presenti di guardare alla realtà ecclesiale e di mettere in luce punti di forza e di debolezza, positività e criticità, per poter avanzare qualche proposta concreta. C’è stato chi ha apprezzato la bellezza dell’inclusione di cui la Chiesa è capace, vera e propria casa dove tutti possono partecipare; chi ha sperimentato la disponibilità dei suoi ministri, la cui vita è spesa nella gratuità del dono; chi ha visto nello stile del servizio la cifra di una vita pienamente riuscita; e infine chi ha sensibilmente riconosciuto la capacità di ascolto e di accoglienza che le comunità cristiane vivono nelle parrocchie e sulle strade del mondo. C’è stato chi ha, inoltre, messo in luce le sfide che la Chiesa è chiamata ad affrontare, in particolare rispetto alla delicata questione educativa.
L’ascolto attento è stato, così, un’occasione preziosa di conoscenza e di confronto: con grande affabilità, il Vescovo ha incoraggiato ciascuno a offrire il proprio contributo perché lo scoraggiamento e la fatica non prendano il sopravvento e perché la cultura possa fiorire in una terra, come quella ascolana, da sempre intrisa di storia e di bellezza.

Il cronista