Author: pierluigimastroserio

Solennità di San Pietro Apostolo – Patrono di Cerignola

In occasione della Solennità di San Pietro Apostolo, patrono di Cerignola, mercoledì 28 giugno 2023, alle ore 19.30, verranno celebrati i Primi Vespri solenni, presieduti da S. Ecc. Mons. Fabio Ciollaro, con la partecipazione del Capitolo Cattedrale. Giovedi 29 giugno 2023, sempre alle ore 19.30, Solenne Pontificale presieduto  da S. Ecc. Mons. Fabio Ciollaro, con la partecipazione del clero cittadino.

PER IL RISCATTO DI ORTA NOVA

Alla vigilia della festa patronale, la sera del 12 giugno 2023, su iniziativa dei parroci del luogo, si
è svolta davanti alla chiesa madre di Orta Nova una manifestazione cittadina per la giustizia e la
legalità. La gente ha partecipato molto numerosa. In prima fila erano presenti il prefetto Valiante,
il questore Rossi e i vertici della forze dell’ordine della Provincia di Foggia. Ha reso la sua
commovente testimonianza Daniela Marcone, figlia di una vittima della mafia foggiana. Sono
intervenuti con forza Don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera”, il dott. Ludovico Vaccaro, capo della
Procura della Repubblica di Foggia, e il nostro Vescovo Fabio che si è espresso così:
1. Ringrazio il Sig. Procuratore Capo dott. Vaccaro per il suo intervento che al tempo stesso ci ha
spronato e incoraggiato, e desidero sottolineare come le sue parole in questa piazza sono confermate
dalla sua testimonianza di vita a servizio della giustizia e della legalità. Ringrazio parimenti Daniela
per quello che ci ha detto in modo così toccante e don Luigi Ciotti per la sua presenza tra noi, per la
sua coraggiosa testimonianza e per il suo intervento di stasera. Ma desidero ringraziare anche i quattro
parroci di Orta Nova, don Donato, don Luciano, don Gerardo e don Leonardo, che all’unisono tra
loro e con me, hanno voluto questa importante iniziativa cittadina. E’ un’iniziativa nata in seguito
alla Visita pastorale che ho compiuto qui a febbraio scorso. Per circa un mese ho abitato a Orta Nova,
senza tornare a Cerignola la sera. Durante il giorno ho camminato per le vie del paese, ho avuto tanti
incontri di gruppo e tanti colloqui personali, dentro e fuori i locali parrocchiali. Al termine, facendo
sintesi con i quattro parroci, abbiamo visto anzitutto i punti prioritari di impegno pastorale e
spirituale. Tuttavia, poiché le parrocchie non vivono tra le nuvole, abbiamo sentito anche il bisogno
di esprimere da che parte sta la Chiesa riguardo la giustizia e la legalità gravemente minacciate e
offese in questa comunità cittadina. La malavita locale,a parte episodi eclatanti, si muove
normalmente sottotraccia eppure pretende di dominare la zona. Orta Nova, però, non può e non
deve soggiacere a queste forme di prepotenza spavalda, Orta Nova non può e non deve essere un
feudo della cosiddetta quarta mafia. Lo Stato deve far sentire forte la sua presenza, ma le coscienze
addormentate devono risvegliarsi e la cittadinanza deve collaborare al riscatto di questo paese.
2. E’ significativo che la manifestazione di stasera si svolga nell’ambito della festa patronale, alla
vigilia del giorno dedicato a S.Antonio di Padova. La vostra numerosa presenza qui in piazza
dimostra che avete capito il senso di questo appuntamento promosso dai parroci. Le luminarie, le
bande, i fuochi d’artificio, le bancarelle, le noccioline sono forme tradizionali nel nostro folklore e
sono occasioni liete di socialità. Le feste cristiane però non dovrebbe lasciare dietro di sé solo bucce
di noccioline. Dovrebbe ravvivare in noi quei valori che il santo patrono ha incarnato e di cui ci ha
dato l’esempio. Non è difficile trovare nella biografia di S.Antonio insegnamenti che rafforzano le
motivazioni che ci spingono in piazza stasera. Lui ha combattuto a viso aperto gli usurai e i
prepotenti del suo tempo. Riflettiamo: che cosa muoveva allora quelle persone e che cosa muove
oggi la mafia locale ? che cosa li porta al male, al crimine, a cercare e affermare il potere anche con
la violenza ? Il denaro, come un idolo a cui si immola ogni cosa. La volontà di arricchirsi a tutti
costi, calpestando la coscienza e ogni ostacolo. Ebbene, le fonti biografiche su S.Antonio riportano
un episodio impressionante. Egli si trovò una volta in Toscana mentre facevano i funerali di un uomo
straricco. Si trattava purtroppo di una ricchezza male acquisita. Era un funerale solenne, in pompa
magna, un’affermazione della sua potenza. Al termine avrebbe dovuto essere seppellito in chiesa,
nelle cripte sotterranee o in qualche monumento funebre, come avveniva allora poiché non c’era
ancora l’obbligo dei cimiteri fuori dell’abitato urbano. Ispirato da Dio, fra’ Antonio cominciò a
gridare: questo morto non deve essere sepolto in chiesa, non può stare in luogo consacrato. E’ morto
dannato. Gesù ha detto un giorno: dov’è il tuo tesoro, lì sarà il tuo cuore (Mt 6,19). Aprite il suo
cadavere, non troverete il cuore. Aveva parlato con tanta forza e sicurezza, e sapevano che lui era un
uomo di Dio. Decisero allora, in una specie di autopsia, di aprire il cadavere. Nel suo petto non trovarono il cuore. Controprova: andarono a casa di quel morto, con i familiari aprirono la sua
cassaforte, ed ecco il suo cuore stava lì, sull’oro che aveva ammassato, ma non aveva potuto portare
con sé.
3. Fratelli miei, la giustizia deve fare il suo corso, e dobbiamo collaborare a questo scopo, ma come
cristiani noi non odiamo nessuno. Non vogliamo la dannazione di nessuno. Perciò diciamo ai capi
della criminalità radicata in questa terra: fermatevi, finchè siete in tempo. Fermatevi, cambiate vita,
riparate il male fatto. Che cosa raccoglierete alla fine da questa vita malvagia? Lo ripeto ancora:
fermatevi, finchè siete in tempo. Lo dico per il vostro bene. Liberate voi stessi dall’ossessione del
denaro facile ma sporco. Liberate questo paese dalla cappa pesante che lo avvolge. Il nome di Orta
Nova non merita di essere di essere associato tristemente al male che voi avete fatto finora. Durante
la Visita pastorale io ho conosciuto tante persone brave, tante esperienze lodevoli, tanti aspetti
positivi. Ho conosciuto l’altra Orta Nova e ne ho parlato in ogni occasione. Questa è la parte sana
che deve prevalere, per il riscatto di questa comunità.
Orta Nova, 12 giugno 2023
+ Fabio Ciollaro

GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO 2023 – A Bovino, il 21 giugno, iniziative ed eventi per ‘praticare l’accoglienza’. Partecipa anche la San Giuseppe con una mostra fotografica sui bambini rifugiati

Come ogni anno, il 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato 2023, un giorno intero di riflessioni e di iniziative per mettere al centro le condizioni dei rifugiati e, allo stesso tempo, per celebrare la forza, il coraggio e la resilienza dei rifugiati in tutto il mondo.
‘Agire l’Accoglienza’, è il titolo del programma degli eventi che mercoledì 21 giugno sarà realizzato a Bovino e che intende raccontare e mettere in risalto la difficile realtà che vivono i rifugiati e, insieme, gli sforzi che si mettono in campo per sostenere questi fratelli fragili.
Il programma prevede, nello specifico, un mini torneo di calcio balilla umano, una mostra fotografica sui bambini rifugiati e una serie di attività itineranti per promuovere il dialogo interculturale che avranno luogo nella Villa Comunale.
Anche l’Associazione di Volontariato Onlus San Giuseppe, che da sempre opera accanto ai più deboli e, quindi accoglie e raccoglie le difficoltà e le esigenze anche dei rifugiati, partecipa alle attività promosse dal Comune e dalla Proloco di Bovino e da una ricca partnership di realtà che sul territorio sono attive a favore dei rifugiati, tra cui l’Ufficio Pastorale dei Migranti e dei Rifugiati Cerignola-Ascoli Satriano e la Fondazione Migrantes.
In particolare, la San Giuseppe propone la mostra fotografica Through Our Eyes realizzata e curata dall’Associazione Still I Rise e nata da un progetto fotografico partito nel 2019 sull’isola di Samos in Grecia che ha poi raggiunto anche il nord-ovest della Siria e lo slum di Mathare a Nairobi.
Le foto, scattate dagli studenti delle scuole di Still I rise, sono lo strumento per raccontare, attraverso gli occhi dei ragazzi e senza filtri, le condizioni dei bambini rifugiati che vengono troppo spesso strumentalizzati o completamente ignorati.
‘Attraverso gli occhi’ e, quindi, attraverso le fotografie realizzate dagli studenti di Still I Rise – afferma don Claudio Barboni, presidente della San Giuseppe – ci immergiamo nella loro quotidianità spesso disperata. Vediamo i campi profughi, la guerra e le sue drammatiche conseguenze, capiamo cosa significhi essere ghettizzati in uno slum di lamiera. Eppure vediamo un po’ più da vicino anche il loro percorso di crescita, le speranze, i sogni e le lotte coraggiose per un domani migliore.’.
‘La fotografia – continua don Claudio – fa parte del percorso educativo dei nostri studenti, il progetto fotografico è stato ideato e realizzato a Samos e Nairobi da Nicoletta Novara, mentre nel nord-ovest della Siria è stato condotto da Mahmoud Faisal.’.

Preparate la via al Signore

Si terrà mercoledi, 28 giungno 2023, alle ore 18:00, nel salone Giovanni Paolo II della Curia Vescovile, la presentazione del Progetto Catechistico Diocesano avente come tema: “Preparate la via al Signore”. Seguirà, alle ore 19:30, la celebrazione dei Primi Vespri di San Pietro Apostolo in Cattedrale.

IL MAGGIO DEI LIBRI: ULTIMO APPUNTAMENTO A CERIGNOLA – La lettura di Govoni per riflettere sul tema dei migranti

E’ in programma il 7 giugno 2023 a partire dalle ore 18.30, a Cerignola, presso il Salone Giovanni Paolo II, l’ultimo appuntamento con la rassegna ‘Il Maggio dei Libri’ la campagna nazionale, promossa dal Ministero della Cultura e giunta alla tredicesima edizione, che intende promuovere il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile di una comunità.

‘Un altro mondo è possibile’ è il titolo di questo ultimo incontro organizzato e promosso da UDPMR – Migrantes; Ass. San Giuseppe onlus; IC don Bosco Battisti – Plesso Tressanti e il gruppo territoriale Still I Rise – Puglia, che ha come destinatari l’Equipe Migrantes, le associazioni di volontariato e, in generale, studenti e docenti.

In occasione dell’ultimo appuntamento, sarà presentato il progetto umanitario di Nicolò Govoni “Still I rise” partendo dalle pagine dei suoi libri, riproposte in chiave personale dagli alunni. La presentazione sarà curata dal Plesso Scolastico di Borgo Tressanti.

‘Cerchiamo, nell’ambito della manifestazione culturale “Maggio dei libri”, don Claudio Barboni, presidente dell’Associazione San Giuseppe Onlus, – di analizzare ciò che succede a livello globale con lo sforzo di fare scaturire dalla lettura dei libri di Nicoló Govoni proposte costruttive che saranno certamente utili a definire i temi della prossima Giornata Mondiale del Migrante che si terrà nell’ultima domenica di settembre.’.

Visita pastorale – cronaca/22 Parrocchia “Sant’Antonio di Padova” – Cerignola

INCONTRO DI FAMIGLIE

Durante la visita alla comunità di Sant’Antonio a Cerignola

Il parroco non se l’aspettava. All’ora stabilita erano in tanti! Il grande stanzone, che funge da salone parrocchiale mentre si stanno completando i lavori per il nuovo Oratorio, era tutto pieno.

Famiglie di varie età avevano accolto l’invito a un incontro col vescovo Fabio nel corso della Visita Pastorale. Le coppie di sposi più giovani portavano con sé i figli piccoli che attiravano sguardi affettuosi. A un lato c’erano anche alcune coppie di fidanzati che si preparano al matrimonio.

Il Vescovo ha introdotto l’incontro con le tre parole che tornano spesso nel magistero di papa Francesco quando si rivolge agli sposi. Anzitutto la parola del rispetto reciproco, «permesso?», ossia «la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: “posso far questo? Ti piace che facciamo così? Che prendiamo questa iniziativa? Che educhiamo così i figli?”». Seconda parola: «grazie». Cioè la parola della gratitudine, che si insegna ai bambini, ma che a volte si dimentica proprio in casa, tra i coniugi o in generale nei rapporti quotidiani tra genitori e figli. Terza parola: «scusa». È la parola di chi sa riconoscere i propri sbagli perché non esiste la famiglia perfetta. Dice il Papa: «impariamo a chiedere scusa… Scusa se ho alzato la voce… se non ho salutato… se ho fatto tardi. Scusa se questa settimana sono stato troppo silenzioso. Oppure, scusa se ho parlato troppo e ho ascoltato poco… Scusa se mi sono dimenticato… Scusa se sono arrabbiato… Tante volte al giorno possiamo chiedere scusa».

Le famiglie presenti all’incontro sono state colpite da queste tre parole e dalla loro semplicità. Infatti lo hanno sottolineato nei diversi interventi spontanei sia le coppie più giovani sia quelle con tanti anni di vita matrimoniale alle spalle. Negli interventi raccontavano anche qualche aspetto del loro rapporto in famiglia, e così l’incontro col Vescovo è stato una buona occasione per scambiarsi piccole esperienze di vita. Pure qualcuno dei nubendi, in questo clima disteso e confidenziale, ha messo in evidenza in che cosa poteva migliorare la loro relazione di coppia in vista del matrimonio. Poi si è alzata una mano e c’è stato un piccolo “fuori programma” nato spontaneamente. Dal fondo della sala uno ha sentito il bisogno di intervenire così: «Ci troviamo tutti d’accordo che in famiglia fa bene sapersi dire grazie con sincerità. Anche la parrocchia è come una famiglia. Allora vorrei dire grazie al nostro parroco per tutto quello che fa per noi e per i nostri figli». Don Carmine era imbarazzato, ma durante l’applauso il Vescovo sorrideva. Del resto, in altre occasioni abbiamo sentito dalle labbra del nostro Pastore  che egli è sempre contento quando sente lodare i suoi preti!

Erano quasi le 22 quando, dopo aver consumato qualcosa insieme, ci si è salutati con cordialità. Uscendo dal salone sui volti si leggeva la gioia per il bel momento di familiarità vissuto. In molti c’era il proposito di usare spesso quelle famose tre parole per crescere come famiglie cristiane.

Cerignola, 19 maggio 2023

                                                                                                                                                                                                                 Il cronista