“Non è soltanto un atto di carità. È soprattutto un atto di responsabilità: responsabilità verso chi, in questo particolare momento storico, in questa emergenza da Covid-19, si trova in una evidente situazione di difficoltà economica e sociale, di marginalità e di abbandono. Di fronte a ciò, abbiamo l’obbligo di non girare la testa, ma di agire, di mutare la nostra preghiera in azione concreta”. Così don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana, descrive le diverse iniziative messe in atto per contrastare le numerose difficoltà che la pandemia ha scatenato: “Con i volontari, provenienti da tutte le parrocchie della diocesi, ci sono il vescovo Luigi Renna e i parroci, le Figlie della Carità, le Forze dell’Ordine, gli scout, i laici, i ragazzi del Servizio Civile, coloro che hanno già prestato servizio, i membri della Croce Rossa Italiana. Non ci tiriamo mai indietro, rispondiamo a tutte le chiamate” continua don Pasquale. “Un grazie particolare va a quanti, e sono circa 40, ci stanno offrendo in questi giorni, di propria iniziativa, una preziosa collaborazione”.
La realtà che descrive don Pasquale è significativa di una situazione al collasso. “In questi giorni, nei locali della Casa della Carità ‘Santa Luisa’, anche grazie al contributo di alcune realtà imprenditoriali locali e con la collaborazione di alcune associazioni, stiamo consegnando numerosi pacchi viveri, con generi alimentari di prima necessità. Raggiungiamo non soltanto le zone più deboli della città, ma anche le periferie come Borgo Tressanti, Borgo Libertà, Pozzo Terraneo, dove vivono numerosi immigrati che adesso non lavorano, ma anche nostri connazionali che, con la chiusura delle fabbriche e il blocco governativo, vivono in seria difficoltà”.
Una situazione difficile che la Caritas diocesana conosce benissimo e che rientra nella quotidianità di un impegno teso a fronteggiare numerose difficoltà. Ma adesso bisogna amplificare gli sforzi perché questa emergenza sta creando un ampio disagio a livello trasversale, ulteriormente accentuata dall’inasprirsi delle temperature: “Con i ragazzi abbiamo messo su un Comitato di Emergenza, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7” dichiara don Cotugno. Sono molteplici i servizi messi in atto dalla Caritas diocesana per far fronte all’emergenza, come la disponibilità offerta a persone sole, anziane e non autosufficienti, con problemi ad uscire di casa, per le quali è stato attivato il servizio di consegna della spesa a domicilio, il pagamento delle bollette, la prenotazione e il ritiro dei farmaci, oltre ad un supporto psicologico, raggiungibile al numero di telefono 391.77.24.915. A disposizione, inoltre, anche i numeri di telefono dei Servizi Sociali del Comune di Cerignola: 0885.410221 – 0885.410279 – 0885.410319.
Inoltre, nella Casa della Carità, nota come “Casa Rosati”, in piazza Zingarelli a Cerignola, è stata inaugurata l’accoglienza per i senza fissa dimora: “Era un progetto che avevo da sempre in mente di realizzare”, afferma don Pasquale, “ogni ospite ha la sua stanza, così da poter garantire la distanza di sicurezza. Offriamo il servizio doccia, assicurando la possibilità di pernottare dalle ore 19 fino alle ore 7 del giorno successivo”.