Due nuovi cibori in marmo arricchiscono il patrimonio della Cattedrale di Cerignola. Il progetto, previsto nell’ambito delle celebrazioni per il Bicentenario dell’istituzione della Diocesi di Cerignola (1819-2019) concluso un anno fa, si completa in questi giorni a causa dei tempi di progettazione e delle fasi di esecuzione, rallentati dal lockdown della scorsa primavera. La realizzazione dei due cibori, che ben si armonizzano con l’altare in marmo della Cappella del Santissimo Sacramento, è stata affidata per la progettazione all’architetto Tommaso Massarelli e per la costruzione alla “Ditta Marmi” di Germinario Luigi di Canosa di Puglia.
Il “Grazie!” più sentito va al signor Edgardo Grillo, munifico offerente delle due eleganti strutture marmoree, che ha voluto abbellire la Cattedrale con i cibori in ricordo dei suoi genitori, Italo e Maria Paolillo, e di sua sorella Ornella.
I manufatti marmorei sono stati realizzati ai lati della Cappella. A sinistra, guardando il Crocifisso, è stata collocata la statua della Madre di Dio e delle Grazie (sec. XIII), proveniente dall’antica chiesa del Padreterno, conservata in questi anni nel Polo Museale “Mons. Felice di Molfetta” di Ascoli Satriano; la statua lignea raffigura la Vergine con il Bambino ed è l’immagine più antica della Madre di Dio, insieme all’Icona della Madonna di Ripalta, venerata a Cerignola. A destra è stato posizionato il busto argenteo del Patrono della Città, San Pietro Apostolo, opera del maestro Igino Legnaghi di Verona. La Cappella del Santissimo Sacramento, con la Presenza Eucaristica, con il Crocifisso del Trecento, con le immagini della Vergine e di San Pietro, diventa così il cuore della Cattedrale.
Il vescovo Luigi Renna ringrazia, oltre al signor Edgardo Grillo, al signor Luigi Germinario con le maestranze, alla Ditta “Metta Luigi”, al signor Antonio Stringaro e al maestro Gaetano Russo, anche il Direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali, sac. Ignazio Pedone, e il Direttore dell’Ufficio Tecnico Diocesano, geom. Antonio Totaro, per aver seguito con amore e competenza i lavori nelle loro varie fasi.