On line la pagina diocesana di Avvenire del 3 Febbraio 2019
Comunicazioni Sociali
E lo chiamano AMORE – Festa dei fidanzati
Il processo di approfondimento pastorale – scaturito da due anni di particolare attenzione al tema della famiglia – ha suscitato nel cuore della Chiesa locale la consapevolezza che ogni momento aggregativo, che abbia come protagonista la famiglia, deve essere vissuto nello stile e nella dimensione familiare. È per questa ragione che il vescovo Luigi Renna, con l’Ufficio Diocesano per la Pastorale Familiare, ha voluto che la tradizionale giornata dedicata ai fidanzati, in particolar modo a coloro che stanno seguendo il percorso di preparazione al matrimonio, assumesse una veste nuova. Si chiede ai nubendi di impegnare una domenica per fare un’esperienza comunitaria di formazione. L’appuntamento, fissato per il 17 febbraio 2019, nei locali dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Cerignola, avrà inizio alle ore 9,30 e terminerà nel pomeriggio. Durante la giornata, la celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo, darà a tutti la possibilità di rendere completa una esperienza di fede che vuole essere anche un momento di aggregazione, di riflessione e di gioia.
Segni dei Tempi di Febbraio 2019
On line il nuovo numero del mensile “Segni dei tempi” (febbraio 2019).
Pagina diocesana di Avvenire – 6 Gennaio 2019
On line la pagina diocesana di Avvenire del 6 Gennaio 2019
Segni dei Tempi di Gennaio 2019
On line il mensile Segni dei Tempi di Gennaio 2019
Pagina diocesana di Avvenire – 2 Dicembre 2018
On line la pagina diocesana di Avvenire del 2 Dicembre 2018
Segni dei Tempi di Dicembre 2018
On line il mensile Segni dei Tempi di Dicembre 2018.
Pagina diocesana di Avvenire – 4 Novembre 2018
On line la pagina diocesana di Avvenire del 4 Novembre 2018
Segni dei Tempi di Novembre 2018
On line il mensile Segni dei Tempi di Novembre 2018.
Festa della Dedicazione della Chiesa Matrice: festa della comunità
Non sono risuonate le campane della Chiesa Matrice di Rocchetta Sant’Antonio, in quanto il campanile è in sicurezza a causa del fulmine che a metà agosto ha colpito la struttura. Ma la festa è stata grande lo stesso. Suonavano all’unisono i cuori dei fedeli che numerosi si sono riuniti domenica, 29 ottobre 2018, per partecipare alla solenne celebrazione delle ore 11 presieduta dal vescovo Luigi Renna e che ha visto la partecipazione delle autorità civili e militari e tra questi, ospite di riguardo, il giovane sindaco di Lacedonia.
È stato un bel giorno fatto di memoria e di fede, di orgoglio e di speranza. Quell’orgoglio e quella speranza che il Vescovo ha richiamato come punti di partenza per il rinnovamento di una comunità che è tale in quanto capace di seguire il filo continuo della tradizione e della storia. Ha ricordato le parole del prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, che il giorno prima era intervenuto sulle vicende storiche della chiesa, che quest’anno celebra il 250° anniversario della dedicazione.
Nell’omelia il Vescovo ha sottolineato che «Questa festa non appartiene solo a noi. È la festa di tutta Rocchetta». Si è celebrato il giorno della dedicazione, dove è nata la fede di ogni rocchettano. Quel giorno, il 28 ottobre 1768, è stato consacrato l’altare da cui è stata dispensata la Parola e da dove è stata distribuita l’Eucarestia: di generazione in generazione.
Dopo aver evidenziato la bellezza delle opere presenti nel tempio, il Vescovo ha approfondito i contenuti della Parola della domenica per sottolineare che l’arte più importante della esistenza di ciascuno è la preghiera. Alla luce di Cristo riusciamo a vedere bene nella nostra vita: «Tutti i volti sono volti di fratelli» e anche la natura che circonda Rocchetta Sant’Antonio ci racconta l’amore di Dio. La Chiesa tempio è la metafora dell’uomo di fede. Ciò che dice della bellezza del tempio è l’armoniosa stabilità cementata dall’amore e dalla forza della carità. Un’opera che non è mai veramente definita e che necessita di essere sempre recuperata al suo splendore originario. Con tre frasi – «Signore, Figlio di Davide, abbi pietà di me», «Signore, che io riabbia la vista», «Signore, fa’ che io sia pietra viva» – il Vescovo ha augurato alla comunità «Buon cammino!».
I ringraziamenti al Vescovo da parte del parroco, don Antonio Aghilar, e i saluti del presidente del Comitato organizzatore dei festeggiamenti, hanno concluso un evento che ha reso felici i piccoli e i grandi.
Al termine, i fedeli si sono accostati al fonte battesimale per baciarlo in segno di riconoscenza: tutti coloro che sono nati in questa comunità sono stati battezzati allo stesso fonte e nel baciare il fonte il Vescovo ha invitato i presenti a pronunciare il proprio «Grazie, Signore Gesù, perché mi hai donato la fede in Te. Aumenta la mia fede»: un gesto di chi riconosce nei fratelli un’unica famiglia che è la Chiesa.
Antonio Dacci