Materiali per le parrocchie per il mese di marzo e per l’Anno di San Giuseppe
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“Dietro la notizia, il volto. Fake news e reti sociali”: il libro sulla comunicazione del prof. Alejandro De Marzo e del vescovo Luigi Renna
Con la Prefazione di Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, è in libreria in questi giorni il volume “Dietro la notizia, il volto. Fake news e reti sociali” del prof. Alejandro De Marzo, sociologo della comunicazione nell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, e di Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.
Il testo, pubblicato dalla Casa Editrice “La Meridiana” di Molfetta, nel fornire un’attenta analisi dell’odierno “contesto mediatico”, definisce “Cos’è la comunicazione”, “Come funzionano le fake news” e “Come contrastarle”, suggerendo inedite piste di riflessione per “un’Etica della comunicazione 2.0”. Se la prima parte, redatta dal docente, illustra l’articolata realtà della comunicazione, le pagine successive, a firma del vescovo, rivelano il significato profondo del comunicare, nella consapevolezza che “dietro ogni contatto” vi è “un volto” e, quindi, delle relazioni, che occorre intrecciare alla luce della verità, elemento fondamentale “per costruire una comunità”.
“È diventato più che mai urgente imperativo deontologico di ognuno di noi – sostiene il prof. De Marzo – saper comportarci comunicativamente con lealtà, rispetto, esemplarità tecnica, originalità e vitale creatività”, senza dimenticare, come sottolinea il vescovo Renna, che “l’atto del comunicare esige responsabilità verso sé stessi, per la dignità di cui è protagonista chi pronuncia parole, per chi è destinatario di comunicazione. La responsabilità passa per il discernimento, perché si possa cogliere l’intenzionalità di ogni discorso, la sua possibilità di armonizzare e creare relazioni o di distruggerle”. Non è, quindi, un caso se il dott. Corrado nella Prefazione scrive che “Questo testo del Prof. Alejandro De Marzo e di Monsignor Luigi Renna si addentra nel contesto mediatico contemporaneo, analizzandolo e proponendo una visione etica rinnovata che punti alla costruzione della grande comunità umana”.
Santa Messa de “Le Ceneri” e “Quindici minuti con Dio”: inizia un “Tempo per gustare il Pane della Vita e guarire le ferite”
L’inizio della Quaresima, nella diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, coinciderà, anche quest’anno, con la celebrazione della Santa Messa de “Le Ceneri” e l’avvio dei “Quindici minuti con Dio”, iniziativa organizzata dall’Ufficio di Pastorale Giovanile che segnerà il cammino quotidiano della Chiesa locale verso la Pasqua.
Dopodomani, 17 febbraio 2021, il vescovo Luigi Renna presiederà, con inizio alle ore 19,30, nella Cattedrale di Cerignola, la celebrazione eucaristica del Mercoledì de “Le Ceneri”. Inoltre, durante la Quaresima, ogni mattina, dal lunedì al sabato, alle ore 7,30, sulla pagina Facebook “Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano”, gli interventi del vescovo Renna, di alcuni parroci, di alcuni responsabili di altrettanti settori pastorali – dalla scuola al lavoro, dall’educazione alla famiglia, ai giovani – con un approfondimento storico-artistico dedicato settimanalmente alle immagini di alcuni Crocifissi, illustreranno i contenuti del Messaggio del Vescovo per la Quaresima 2021 – Tempo per gustare il Pane della Vita e guarire le ferite. Verso la Pasqua con i discepoli di Emmaus e il buon Samaritano – fra le cui righe si legge: “I giorni che vanno dal Mercoledì de Le Ceneri alla Pasqua potrebbero essere per noi come la strada di Emmaus per ritornare con gioia rinnovata nella nostra comunità parrocchiale, come a casa nostra. La parrocchia può riscoprire sé stessa ‘come luogo fondamentale dell’annuncio evangelico, della celebrazione dell’eucaristia, spazio di fraternità e carità, da cui si irradia la testimonianza cristiana per il mondo’”.
Tempo per gustare il Pane della Vita e guarire le ferite – Il Messaggio per la Quaresima del vescovo Luigi Renna
“Carissimi fratelli e sorelle, buon cammino verso la Pasqua!”. È l’incipit con cui Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, introduce il messaggio distribuito nel giorno de “Le Ceneri” per accompagnare sacerdoti e diaconi, religiosi e religiose, membri dell’associazionismo ecclesiale e fedeli tutti verso la celebrazione del Triduo che è il centro e il cuore dell’anno liturgico, lasciandosi guidare dai discepoli di Emmaus e dal Buon Samaritano, due situazioni che, nel tempo della pandemia, illuminano il cammino diocesano “sulla strada di salvezza che costantemente possiamo smarrire”: “La smarriamo – afferma il Vescovo – quando, invece di avere uno sguardo fiducioso verso Dio e benevolo verso gli altri, […] pensiamo solo a noi stessi”.
Nella consapevolezza che saranno “una Quaresima e una Pasqua diverse”, senza dimenticare “La croce della sofferenza, che stanno vivendo molte famiglie”, mons. Renna invita i diocesani a intraprendere “un cammino di rinnovamento della vita” nella certezza che “è Lui, il Signore stesso che aiuta ciascuno di noi a portare i nostri pesi con coraggio e speranza verso un tempo di risurrezione”. Se durante il lockdown, “le chiese chiuse, la stagione estiva, la paura del contagio” hanno provocato un’evidente “inappetenza eucaristica”, alla scuola di papa Francesco il Vescovo ricorda che “La Messa non può essere solo ‘ascoltata’”, ma costituisce “un Invito da accogliere, un Dono da ricevere, dal quale scaturisce tutto il bene per la vita del cristiano”.
Nel fondere Parola e Magistero, la riflessione suggerita dall’episodio dei discepoli di Emmaus illumina il senso di appartenenza alla “comunità parrocchiale”: “Come non vedere in questo brano il Signore che si fa vicino alla nostra vita di tutti i giorni? […] Come non scoprire in quel segno del pane spezzato e donato l’Eucarestia, nella quale Gesù è voluto rimanere tra noi?”. È nella quotidianità quaresimale, tempo utile per superare “una certa pigrizia”, che si può riscoprire “La comunità parrocchiale come la locanda dei discepoli di Emmaus”: “I giorni che vanno dal Mercoledì de Le Ceneri alla Pasqua – scrive il Vescovo – potrebbero essere per noi come la strada di Emmaus per ritornare con gioia rinnovata nella nostra comunità parrocchiale, come a casa nostra”. Un senso di appartenenza legato non soltanto alla “festa da fare per la Prima Comunione o per la Cresima o per preparasi al Matrimonio”, ma da abitare per l’“Incontro unico con Dio”.
Echeggia alcune pagine della sua più recente lettera pastorale (La via della speranza. Per non ricominciare allo stesso modo, Cerignola 2020, 37-38, 40) mons. Renna per ribadire, sull’esempio del Buon Samaritano, che basta “guardarci attorno e sentire che il Signore ci chiede ‘Di chi ti sei fatto prossimo?’”, individuando in Isah, giovane senegalese volontario della Caritas recentemente scomparso, l’icona della gentilezza che “permette di donare anche quando abbiamo le mani vuote”: perché “è bello incontrare una persona gentile, così come ci ricorda ancora una volta il Papa: ‘La persona che possiede questa qualità aiuta gli altri affinché la loro esistenza sia più sopportabile, soprattutto quando portano il peso dei loro problemi, delle urgenze e delle angosce’”.
Sintesi del messaggio quaresimale, quindi, è la “parrocchia, famiglia di famiglie!”. E non è un caso se nell’anno di Amoris laetitia, l’Esortazione Apostolica di papa Bergoglio che abbraccia le famiglie, il vescovo Renna indica in San Giuseppe – come insegna la Lettera Apostolica Patris corde di papa Francesco – “un uomo dal grande cuore di padre, uomo tenero e forte, […] un modello di vita per i papà, ma non solo per loro!”, capace di insegnare che “per noi non devono esistere ‘lontani’, perché nell’amore di Dio tutti ci sentiamo vicini!”. Per tale ragione, la conclusione del messaggio ha un chiaro sapore familiare: “Vi invito anche quest’anno ad allestire il presepe pasquale: una croce, un ramoscello di ulivo, la Bibbia, un pezzo di pane che ci rimanda all’Eucaristia e le bende che ci ricordano la cura del Buon Samaritano”.
Le celebrazioni del vescovo Luigi Renna per la Giornata del Malato
Il vescovo Luigi Renna, non avendo potuto celebrare l’11 febbraio scorso la Giornata del Malato in ospedale, non farà mancare la visita ai malati e i ringraziamenti per i medici e per il personale sanitario, impegnati accanto ai degenti, in particolar modo in questo periodo segnato dalla pandemia per il Covid-19.
Dopodomani, 17 febbraio 2021, nel giorno del Mercoledì de Le Ceneri, il Vescovo celebrerà la Santa Messa per il personale alle ore 12 nella Cappella dell’Ospedale “G. Tatarella” di Cerignola. Nel pomeriggio, alle ore 16, visiterà e benedirà i reparti, facendo dono ai medici e agli amministratori, agli infermieri e agli operatori sociosanitari di una copia del Vangelo, “Parola che risana le ferite dell’umanità”.
È scomparso il nostro amico Isah
È venuto a mancare oggi, all’età di 25 anni, in Ghana, il nostro carissimo Isah Abdul Salam. Il vescovo, Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, il direttore della Caritas diocesana, don Pasquale Cotugno, e tutti i volontari della Caritas si stringono nel dolore in questo giorno. Abbiamo conosciuto Isah perché selezionato per il Servizio Civile in Caritas e, da quel momento, ha collaborato sempre con noi come mediatore linguistico, sia per le attività del Progetto Presidio nella zona di Borgo “Tre Titoli”, sia come primo operatore per la nostra Casa di Accoglienza “Casa Rosati”. Ragazzo generoso, corretto e disponibile, che ci ha aiutato a guardare con i suoi occhi, gli occhi di chi ha viaggiato ed è scappato per cercare una vita migliore: il mondo dei nostri fratelli migranti.
Il vescovo incontra il papa
- Oggi, sabato, 30 gennaio 2021, il vescovo Luigi Renna ha incontrato Papa Francesco.
Questo il messaggio del Vescovo ai suoi diocesani: «Un caro saluto dalla Sala Clementina. Ho ricevuto la Benedizione, pensando a voi e ai catechisti. Papa Francesco ha tenuto un bellissimo discorso sulla catechesi»
Discorso del Santo Padre
Dolore, indignazione, responsabilità: perché la cronaca di questi giorni ad Orta Nova non sia dimenticata
Ieri, Orta Nova si è svegliata avvolta dalla nebbia del dolore per quanto accaduto la notte prima: la morte violenta di Tiziana Gentile e gli episodi che stanno diventando sempre più ordinari nella vita della laboriosa cittadina del Tavoliere di Puglia, ossia l’esplosione di una bomba davanti ad un bar e una rapina alle Poste Italiane.
In un tempo in cui tutti quanti stiamo cercando di tutelare la vita dei più fragili dalla pandemia, c’è chi semina morte e continua ad impoverire la nostra gente con episodi di manifesta, o più o meno occulta, illegalità. L’irrazionalità che ha spezzato la vita di una madre di famiglia che, con dignità e fatica, si guadagnava il pane, ci deve interrogare su stili di vita e mentalità che opprimono le donne e non esitano a passare dal diverbio alle armi. Mi chiedo se non sia soprattutto dal cuore di tanti uomini che occorra scardinare la convinzione che della donna si possa fare quello che si vuole. È nel cuore che si annidano questi presupposti, che poi conducono all’irreparabile. Invito, perciò, tutti a fare un esame di coscienza e supplico il responsabile di questo omicidio a cercare la pace della sua coscienza nel pentimento da chiedere a Dio, alla famiglia, alla città.
Non abituiamoci neppure alle bombe davanti alle saracinesche o alle rapine: sono il cancro causato da una malavita che vede protagonista gente che non può essere degna del nome di “cristiano”, ammesso che ci si ritenga tale. Chiedo a queste persone: Nel tempo in cui tanti stanno morendo, soffrendo, si stanno impoverendo, voi non avete nessun sentimento di pietà?
E chi sa, non taccia, perché come ci ricorda papa Francesco: “I ‘briganti della strada’ hanno di solito come segreti alleati quelli che ‘passano per la strada guardando dall’altra parte’. Si chiude il cerchio tra quelli che usano e ingannano la società per prosciugarla e quelli che pensano di mantenere la purezza nella loro funzione critica, ma nello stesso tempo vivono di quel sistema e delle sue risorse” (Fratelli tutti, n. 75).
Sono vicino con la preghiera ai familiari di Tiziana e li invito ad aprire il loro cuore alla speranza e al perdono, perché la vita trionfi e il futuro sia meno pesante per tutti.
Sono vicino a tutte le vittime di ogni tipo di violenza e le affido all’intercessione del patrono di Orta Nova, Sant’Antonio da Padova, che tanto pregò e operò per debellare la violenza nell’Italia del suo tempo.
† Luigi Renna
Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano
È tornato alla casa del Padre, il diacono Giovanni Cucchiarale, vittima, nelle ultime settimane, del Covid-19
Alla scuola di papa Francesco per “La cultura della cura come percorso di pace”
Anche se le disposizioni per fronteggiare la diffusione del virus, quest’anno, non permettono lo svolgimento della tradizionale Marcia per la Pace, fissata come da consuetudine nel terzo sabato di gennaio, non mancherà, nel pieno rispetto delle norme anti Covid, una serata di preghiera e di riflessione dedicata al bene comune.
Si terrà sabato, 16 gennaio 2021, con inizio alle ore 20, nella Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo a Cerignola, l’incontro sul tema “La cultura della cura come percorso di pace”, durante il quale saranno approfondite alcune delle tematiche offerte da papa Francesco lo scorso 1° gennaio con il Messaggio per la 54ª Giornata Mondiale della Pace: “Ogni aspetto della vita sociale, politica ed economica – scrive papa Bergoglio – trova il suo compimento quando si pone al servizio del bene comune, ossia dell’‘insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alle collettività sia ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più celermente’. Pertanto, i nostri piani e sforzi devono sempre tenere conto degli effetti sull’intera famiglia umana, ponderando le conseguenze per il momento presente e per le generazioni future”.
La preghiera, guidata dal vescovo Luigi Renna, anticiperà la testimonianza di don Raffaele Sarno, direttore della Caritas dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie-Nazareth e cappellano del Carcere di Trani. In un momento segnato dalla diffusione della pandemia, l’incontro – organizzato dalla Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale, dalla Caritas Diocesana, dall’Azione Cattolica Diocesana, dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, dal Fondazione Migrantes e dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali – costituirà una preziosa occasione per fare propri alcuni degli indirizzi offerti dal più recente magistero pontificio sul tema del bene comune: “Quanto ciò sia vero e attuale – continua papa Francesco – ce lo mostra la pandemia del Covid-19, davanti alla quale ‘ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme’, perché ‘nessuno si salva da solo’ e nessuno Stato nazionale isolato può assicurare il bene comune della propria popolazione”.