L’omelia del vescovo Luigi Renna, tenuta durante il pontificale in onore di Maria SS. di Ripalta, protettrice della Diocesi e della Città di Cerignola, l’8 settembre 2018.
Grande affluenza di fedeli, in cattedrale, a Cerignola, nella mattinata di sabato, 8 settembre 2018, festa della Natività della Beata Vergine Maria, in loco solennità di Maria SS. di Ripalta, protettrice della Città e della Diocesi: appuntamento polarizzante del ciclo liturgico e momento di riflessione per la comunità cittadina.
A questo proposito, dopo la consegna – nei Primi Vespri del 7 settembre – della nuova Lettera Pastorale Chiesa e famiglia. Grembi che generano presenze che accompagnano, è stato il vescovo Luigi Renna, con l’intervento omiletico tenuto durante il solenne pontificale, a fotografare la situazione cittadina, evidenziando i tratti caratterizzati da evidenti chiaroscuri per proiettarli verso un futuro carico di colorata speranza.
Illuminato dalle riflessioni dei brani biblici previsti dalla liturgia, alla presenza del clero e delle autorità politiche, civili e militari, il pastore della Chiesa locale, «che ha a cuore il bene totale di tutti», ha richiamato, in primis, l’urgenza «di una coscienza civica che solo persone mature possono dare», traducendo in un vocabolario “per la città” quel concetto di «adultità» – così in crisi nella contemporaneità – che non poche volte ritorna tra le pagine del suo più recente documento pastorale.
Ha citato Zagrebelsky – autore del volume Senza adulti – il vescovo Renna per chiedersi «Dov’è finito il tempo della maturità» e per invitare le coscienze dei presenti a riflettere sulle «Madri che vogliono essere o apparire come le loro figlie» e sui «padri, che rinunciano a sé stessi per mimetizzarsi nella cultura giovanile dei figli». Di fronte ad adulti che non agiscono più da adulti, il vescovo Renna ha sintetizzato il messaggio della festa patronale nell’invito a restituire «i punti di riferimento ai giovani», rendendosi «consapevoli di una maturità necessaria a questa Città».
Sono scaturite da questo invito le parole-chiave che hanno innervato la traduzione pastorale della realtà locale compiuta dal Vescovo. «Un padre e una madre trasmettono “bíos”, la vita! Abbiamo bisogno di adulti – ha affermato – che abbiano il coraggio di mettere al mondo dei figli, che desiderino essere padre e madre, che vivano il dono della relazione come fecondità», senza dimenticare che «lo Stato dovrebbe favorire politiche che sostengano famiglia e natalità». «Una persona adulta trasmette anche un “ethos” – ha continuato – cioè un patrimonio di valori» che, se da una parte risulta illuminato dal rispetto dell’altro, dall’onestà nel lavoro, dalle relazioni costruttive, a Cerignola rischia di essere offuscato da «una adultescenza che non dà sicurezza ai giovani». In un contesto cittadino ancora segnato dalla questione ecologica, Renna ha denunciato il «costume ipocrita di chi si lamenta per la questione rifiuti e poi butta per le strade mobili ed elettrodomestici». Constatazioni che hanno motivato, nel Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, una chiara affermazione: «Cari adulti, in piedi! C’è bisogno di un ethos fatto di responsabilità, rispetto delle regole, amore per questa terra e per questa comunità». Scaturisce, infine, da queste considerazioni la responsabilità degli adulti che consegnano alle nuove generazioni «una “polis”, una città», per la quale il quarantesimo anniversario dell’assassinio di Aldo Moro ha motivato in mons. Renna l’invito a «ritornare agli adulti della politica», nella consapevolezza che «interessarsi di politica non significa stare sempre in campagna elettorale, ma studiare, analizzare, progettare, essere credibili per coerenza e rispetto delle regole democratiche, a partire dai movimenti e dai partiti», definiti «luoghi in cui ci si prepara ad un servizio».
Alla scuola di «Maria, Madre di Cristo e Madre nostra», a Cerignola venerata con il titolo di “Madonna di Ripalta”, «essere madri e padri che trasmettono “bíos”, “ethos”, senso della “polis”» significherà, quindi, lasciarsi guidare da quella matura adultità che, facendosi prolifica generatività – per echeggiare alcuni dei termini coniati dalle più recenti indagini sociologiche – individuerà la propria autenticità in quella «Via – ha concluso il vescovo Renna – che è Cristo».