PER IL RISCATTO DI ORTA NOVA

Alla vigilia della festa patronale, la sera del 12 giugno 2023, su iniziativa dei parroci del luogo, si
è svolta davanti alla chiesa madre di Orta Nova una manifestazione cittadina per la giustizia e la
legalità. La gente ha partecipato molto numerosa. In prima fila erano presenti il prefetto Valiante,
il questore Rossi e i vertici della forze dell’ordine della Provincia di Foggia. Ha reso la sua
commovente testimonianza Daniela Marcone, figlia di una vittima della mafia foggiana. Sono
intervenuti con forza Don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera”, il dott. Ludovico Vaccaro, capo della
Procura della Repubblica di Foggia, e il nostro Vescovo Fabio che si è espresso così:
1. Ringrazio il Sig. Procuratore Capo dott. Vaccaro per il suo intervento che al tempo stesso ci ha
spronato e incoraggiato, e desidero sottolineare come le sue parole in questa piazza sono confermate
dalla sua testimonianza di vita a servizio della giustizia e della legalità. Ringrazio parimenti Daniela
per quello che ci ha detto in modo così toccante e don Luigi Ciotti per la sua presenza tra noi, per la
sua coraggiosa testimonianza e per il suo intervento di stasera. Ma desidero ringraziare anche i quattro
parroci di Orta Nova, don Donato, don Luciano, don Gerardo e don Leonardo, che all’unisono tra
loro e con me, hanno voluto questa importante iniziativa cittadina. E’ un’iniziativa nata in seguito
alla Visita pastorale che ho compiuto qui a febbraio scorso. Per circa un mese ho abitato a Orta Nova,
senza tornare a Cerignola la sera. Durante il giorno ho camminato per le vie del paese, ho avuto tanti
incontri di gruppo e tanti colloqui personali, dentro e fuori i locali parrocchiali. Al termine, facendo
sintesi con i quattro parroci, abbiamo visto anzitutto i punti prioritari di impegno pastorale e
spirituale. Tuttavia, poiché le parrocchie non vivono tra le nuvole, abbiamo sentito anche il bisogno
di esprimere da che parte sta la Chiesa riguardo la giustizia e la legalità gravemente minacciate e
offese in questa comunità cittadina. La malavita locale,a parte episodi eclatanti, si muove
normalmente sottotraccia eppure pretende di dominare la zona. Orta Nova, però, non può e non
deve soggiacere a queste forme di prepotenza spavalda, Orta Nova non può e non deve essere un
feudo della cosiddetta quarta mafia. Lo Stato deve far sentire forte la sua presenza, ma le coscienze
addormentate devono risvegliarsi e la cittadinanza deve collaborare al riscatto di questo paese.
2. E’ significativo che la manifestazione di stasera si svolga nell’ambito della festa patronale, alla
vigilia del giorno dedicato a S.Antonio di Padova. La vostra numerosa presenza qui in piazza
dimostra che avete capito il senso di questo appuntamento promosso dai parroci. Le luminarie, le
bande, i fuochi d’artificio, le bancarelle, le noccioline sono forme tradizionali nel nostro folklore e
sono occasioni liete di socialità. Le feste cristiane però non dovrebbe lasciare dietro di sé solo bucce
di noccioline. Dovrebbe ravvivare in noi quei valori che il santo patrono ha incarnato e di cui ci ha
dato l’esempio. Non è difficile trovare nella biografia di S.Antonio insegnamenti che rafforzano le
motivazioni che ci spingono in piazza stasera. Lui ha combattuto a viso aperto gli usurai e i
prepotenti del suo tempo. Riflettiamo: che cosa muoveva allora quelle persone e che cosa muove
oggi la mafia locale ? che cosa li porta al male, al crimine, a cercare e affermare il potere anche con
la violenza ? Il denaro, come un idolo a cui si immola ogni cosa. La volontà di arricchirsi a tutti
costi, calpestando la coscienza e ogni ostacolo. Ebbene, le fonti biografiche su S.Antonio riportano
un episodio impressionante. Egli si trovò una volta in Toscana mentre facevano i funerali di un uomo
straricco. Si trattava purtroppo di una ricchezza male acquisita. Era un funerale solenne, in pompa
magna, un’affermazione della sua potenza. Al termine avrebbe dovuto essere seppellito in chiesa,
nelle cripte sotterranee o in qualche monumento funebre, come avveniva allora poiché non c’era
ancora l’obbligo dei cimiteri fuori dell’abitato urbano. Ispirato da Dio, fra’ Antonio cominciò a
gridare: questo morto non deve essere sepolto in chiesa, non può stare in luogo consacrato. E’ morto
dannato. Gesù ha detto un giorno: dov’è il tuo tesoro, lì sarà il tuo cuore (Mt 6,19). Aprite il suo
cadavere, non troverete il cuore. Aveva parlato con tanta forza e sicurezza, e sapevano che lui era un
uomo di Dio. Decisero allora, in una specie di autopsia, di aprire il cadavere. Nel suo petto non trovarono il cuore. Controprova: andarono a casa di quel morto, con i familiari aprirono la sua
cassaforte, ed ecco il suo cuore stava lì, sull’oro che aveva ammassato, ma non aveva potuto portare
con sé.
3. Fratelli miei, la giustizia deve fare il suo corso, e dobbiamo collaborare a questo scopo, ma come
cristiani noi non odiamo nessuno. Non vogliamo la dannazione di nessuno. Perciò diciamo ai capi
della criminalità radicata in questa terra: fermatevi, finchè siete in tempo. Fermatevi, cambiate vita,
riparate il male fatto. Che cosa raccoglierete alla fine da questa vita malvagia? Lo ripeto ancora:
fermatevi, finchè siete in tempo. Lo dico per il vostro bene. Liberate voi stessi dall’ossessione del
denaro facile ma sporco. Liberate questo paese dalla cappa pesante che lo avvolge. Il nome di Orta
Nova non merita di essere di essere associato tristemente al male che voi avete fatto finora. Durante
la Visita pastorale io ho conosciuto tante persone brave, tante esperienze lodevoli, tanti aspetti
positivi. Ho conosciuto l’altra Orta Nova e ne ho parlato in ogni occasione. Questa è la parte sana
che deve prevalere, per il riscatto di questa comunità.
Orta Nova, 12 giugno 2023
+ Fabio Ciollaro