O Redemptor, sume carmen Temet concinentium
O Redentore, accogli l’inno di coloro che cantano a Te
A Lui, al nostro Redentore, si riferiscono le Letture bibliche che sono state proclamate in questa celebrazione. E’ Lui l’Unto di Jahvè, preannunciato dal profeta Isaia, inviato a portare il lieto annunzio ai miseri e a fasciare le piaghe dei cuori spezzati. Di Lui ci ha parlato il libro dell’Apocalisse, ricordandoci che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre. E’ Lui che nella sinagoga di Nazareth, come abbiamo ascoltato nel vangelo, apre il rotolo, trova il passo dove era scritta l’antica profezia, e con la semplicità e la forza che provengono dalla verità dichiara che quelle parole si sono compiute nella sua persona e nella sua missione sulla terra.
O Redemptor, sume carmen Temet concinentium.
Te-met, proprio Te. Il rafforzativo evidenzia il vero Protagonista di questa Messa Crismale, il Signore Gesù, Colui che da inizio e porta a compimento la nostra fede. E’ Lui l’Autore dei sacramenti, il Fondatore della Chiesa, il suo Capo, il suo perenne, invisibile centro, il suo insostituibile, divino Maestro. A Lui canta con amore la Chiesa sua sposa, diffusa nel mondo intero in comunione con il Papa, e raccolta in questa Cattedrale, intorno al Vescovo, visibile centro di unità della nostra Chiesa diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano.
O Redemptor, sume carmen Temet concinentium.
A Lui elevate il canto di gratitudine, voi presbiteri, che stasera rinnovate nelle mie mani le promesse della vostra Ordinazione sacerdotale. Voi più anziani, che ci date esempio di fedeltà; voi sacerdoti più giovani che da poco tempo siete stati immessi nel solco del sacro ministero, sognato e preparato negli anni del Seminario; e voi, preti in età matura, che siete chiamati ogni giorno a portare il peso delle responsabilità, e che ogni giorno rinnovate il proposito di dedicarvi con generosità al Signore e alla gente. So quali sono le vostre fatiche quotidiane, specialmente in questa fase della storia. So quanto vi contristi l’indifferenza religiosa di molti, ma so anche quale gioia intima vi allieti quando scoprite che, nonostante tutto, anche nella nostra difficile epoca ci sono cuori che si aprono alla grazia di Dio. E lo vado constando anch’io con voi durante la Visita Pastorale.
Coraggio, fratelli miei sacerdoti. Stasera, e ancor più domani, Giovedì Santo, ricordatevi che il Signore vi ha scelto. Ricordatevi il vostro innamoramento per Lui, quell’innamoramento che si è acceso delicatamente nel vostro cuore, quando avete percepito la vocazione sacerdotale, sancita poi e autenticata dalla voce della Chiesa. Ricordatevene sempre, e andate avanti con questo canto di gratitudine immensa nella vostra anima.
O Redemptor, sume carmen Temet concinentium.
Così cantate anche voi religiosi e religiose consacrati totalmente a Lui; voi, diaconi permanenti, chiamati ad aiutare il Vescovo e i presbiteri in vari compiti, e specialmente nel servizio della carità; e voi tutti, figli e figlie di questa nostra diocesi, voi operatori pastorali, che collaborate in tanti modi nelle parrocchie; voi laici adulti che vi sforzate di portare anche nel lavoro e nei vari ambienti che frequentate un po’ del profumo di Cristo; voi giovani che non vi lasciate condizionare e volete avere Gesù come amico. Inneggiamo tutti a Colui che ci ama.
Tra poco verranno portati all’Altare i nuovi Oli da benedire, l’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi e l’olio del sacro Crisma. In quel momento, mentre verranno recati gli Oli, considerate quanti doni ci ha fatto e ci fa la bontà del Signore, e allora, ognuno di noi con le vibrazioni del proprio cuore, e tutti insieme all’unisono col Vescovo, cantiamo con riconoscenza e con amore l’inno che la Chiesa pone oggi sulle nostre labbra: O Redemptor, sume carmen Temet concinentium. Amen, gloria a Te, Signore!
+ Fabio Ciollaro