Lettera ai catechisti e ai genitori (primi catechisti!) nel Giorno di Pentecoste #chiciseparera

Carissimi,

scrivo a voi nel Giorno di Pentecoste, la festa nella quale lo Spirito Santo ha dato agli Apostoli la grazia di parlare in lingue che in quel giorno solenne, tutti gli stranieri giunti a Gerusalemme, compresero: “Siamo Parti, Medi, Elamiti […] e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio” (At 2,11).

Cari catechisti, in questo periodo di pandemia, siete stati più che mai così: donne e uomini che hanno dovuto trovare nuovi linguaggi, osare nuove strade, per raggiungere i ragazzi chiusi in casa per proteggersi dal covid-19. Le grandi opere di Dio sono le stesse, opere del Suo immenso amore, ma i linguaggi che un catechista deve saper usare devono sempre “intercettare”, nell’intelligenza illuminata dallo Spirito, le situazioni e i linguaggi di ogni tempo. Voi vi siete trovati davanti ad una situazione inedita e non vi siete arresi di fronte alla difficoltà di incontrare i vostri ragazzi. Avete vissuto una nuova esperienza di catechesi e vorrei tanto che ce la comunicassimo, per farne tesoro!

Sono sicuro che avete potuto annunciare il Vangelo solo laddove avevate costruito relazioni vere e reali, che in questo tempo possono essere state mediate, ma non sostituite, dai social. Avete scoperto quanto è importante “camminare accanto” nell’accompagnamento della crescita di fede, anche se in modalità diverse. Ora vi invito a tornate ad incontrare i vostri ragazzi, almeno per un saluto o una celebrazione! Lasciate che vi raccontino cosa è stata la fede in questo tempo di prova!

Cari genitori, un pensiero grato va a voi: in questi mesi siete tornati ad essere i primi catechisti dei vostri figli che, con la preghiera, la parola, la narrazione, l’esempio, avete formato a sentire il Signore vicino “nell’aula catechistica domestica”. Non perdete quello che, in questo tempo, il Signore Gesù vi ha fatto riscoprire: continuate ad essere i primi educatori nella fede dei vostri figli! Ora però è il tempo di tornare in comunità: le porte delle nostre parrocchie sono spalancate e, nel rispetto delle norme vigenti, vi aspettano insieme ai vostri figli, per continuare a camminare nella fede. Aiutate i vostri ragazzi a vincere la pigrizia che forse in questo momento li può bloccare. Continuate a “fare famiglia” nella grande famiglia della parrocchia!

Lo Spirito Santo continui a soffiare forte e a plasmare le nostre vite e a farci sentire catechisti “sempre”, nella vicinanza e nella distanza fisica, nella ricerca di nuovi linguaggi, in una testimonianza di vita, che è la parola più efficace con cui Egli forma sempre nuovi discepoli del Signore.

Grazie per quello che siete stati in questo tempo!

Grazie per quello che continuerete ad essere!

 

 

Vostro

   † Luigi, Vescovo