Si terrà sabato, 15 febbraio 2020, con inizio alle ore 20, nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo di Cerignola, il secondo incontro formativo organizzato dall’Azione Cattolica Diocesana. Moderato dalla Presidente di Ac, la dott.ssa Maria Rosaria Attini, interverrà il giornalista Aldo Vincenzo Pecora, fondatore del Movimento Antimafia “Ammazzateci tutti”. In un momento particolarmente delicato della vita cittadina, dove l’Amministrazione Comunale risulta sciolta per infiltrazioni mafiose dall’ottobre dello scorso anno, l’iniziativa si pone sulla scia dei diversi appuntamenti che, negli ultimi mesi, stanno caratterizzando un autentico percorso di riflessione che, coinvolgendo le diverse espressioni della Chiesa locale, mira alla formazione delle coscienze: un nuovo incontro, quindi, che esprime voglia di responsabilità e di conoscenza, sinonimi di consapevolezza e impegno.
Aldo Vincenzo Pecora, come si legge fra le pagine del suo sito personale, è nato a Reggio Calabria nel 1986 ed è cresciuto a Polistena (Rc). Giornalista, scrittore, blogger e imprenditore nel settore della comunicazione, è romano d’adozione dal 2004 e per Rai Educational ha scritto diversi documentari ed ideato nuovi format Tv. Nel 2005, appena diciannovenne, fonda il movimento antimafie “Ammazzateci Tutti”, che oggi costituisce la più grande organizzazione antimafia giovanile italiana, che tutt’ora presiede. Dal 2007 è tra i soci fondatori della Fondazione “Antonino Scopelliti”. Nello stesso anno è l’ideatore di “Legalitàlia“, meeting nazionale su antimafia e politiche legalitarie, organizzato ogni anno con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Studioso dei fenomeni criminali e di stampo mafioso, è esperto in comunicazione e management sociale e collabora gratuitamente con enti e istituzioni di tutta Italia in materia di educazione alla legalità e contrasto alla criminalità organizzata. Per il suo impegno sociale, nel 2009, è stato insignito del Premio Nazionale “Paolo Borsellino”, e nel 2011 è stato menzione speciale del Premio “Antonino Scopelliti”, nella ricorrenza ufficiale del ventesimo anniversario dall’uccisione del giudice calabrese.