Credo sia giunto il momento di mettere fine al clima di sospetto che getta ombra sulle persone in maniera indiscriminata e crea disorientamento. Il lettore che desidera conoscere la verità dei fatti non abbocca a ipotesi più o meno fondate, a domande che presuppongono l’esistenza di un pattume tra le istituzioni, da parte di qualche organo di stampa che, alla vigilia delle feste natalizie, quando ci si augura pace e fratellanza, continua a lanciare strali nei confronti del vescovo Luigi Renna.
“Il cronista della storia è chiamato a ricostruire la memoria dei fatti, a lavorare per la coesione sociale, a dire la verità ad ogni costo con uno stile sempre rispettoso, mai arrogante”, ci ricorda papa Francesco nel discorso rivolto ai membri dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) il 23 settembre di quest’anno.
Si ha l’impressione che si trascuri la memoria e, soprattutto, si indebolisca la coesione sociale, a discapito della verità. Gli interventi di mons. Renna, docente esperto di Teologia Morale, sono in linea con l’insegnamento sociale della Chiesa, il cui compito – come ha più volte sottolineato – consiste nella formazione delle coscienze e nell’attenzione alle urgenze “di chi è ai margini della società, di chi non è annegato nel mare ma sprofonda nel degrado dei campi da cui provengono gli ortaggi delle nostre mense con l’aiuto di un silenzio non omertoso e di un ascolto pensoso dei bisogni, che sa creare una nuova cultura di rispetto, di dialogo, di legalità”.
Gli Insegnanti di Religione conoscono molto bene le idee, l’insegnamento e le scelte pastorali del vescovo Renna, al quale esprimono piena solidarietà e auguri di un Santo Natale.
Prof. Rocco Solomita
Direttore Ufficio Scuola e Pastorale Scolastica