Author: pierluigimastroserio

Preghiera del Transito di Sant’Antonio da Padova

Ha avuto inizio lo scorso 31 maggio, la tradizionale tredicina in preparazione alla festa parrocchiale di S. Antonio da Padova. Tutte le sere, in chiesa, alle 18,45 la preghiera del S. Rosario, segue la tredicina e alle 19,30 la S. Messa. La festa di quest’anno, che per le vigenti disposizioni di legge non prevede la processione, si caratterizza in particolare, per due iniziative.

Il giorno Venerdì 12 giugno, vigilia della festa, alle 20,30, nel campo sportivo dell’oratorio parrocchiale (Via dei Sanniti, 141), si terrà la preghiera del transito di S. Antonio, con una testimonianza sulla Carità tenuta da:

Suor Paola Palmieri, Figlia della Carità e con la partecipazione dei soci della Associazione “Servi Inutili” operante all’interno della “Casa della Carità” diocesana.

La comunità parrocchiale ha voluto dedicare la vigilia della festa del Santo patrono alla riflessione, alla testimonianza della Carità e alla raccolta degli alimenti per le famiglie in difficoltà della parrocchia.

E’ stato di aiuto il cosiddetto miracolo del “pane dei poveri” operato da S. Antonio. “Tommasino è un bimbo di 20 mesi: la madre lo lascia in casa da solo a giocare e lo ritrova poco dopo senza vita, affogato in un mastello d’acqua.

Disperata invoca l’aiuto del Santo, e nella sua preghiera fa un voto: se otterrà la grazia donerà ai poveri tanto pane quanto è il peso del bambinoIl figlio torna miracolosamente in vita e nasce così la tradizione del pondus pueri, una preghiera con la quale i genitori in cambio di protezione per i propri figli promettevano a sant’Antonio tanto pane quanto fosse il loro peso.

Questo prodigio diede origine a Padova, presso la Basilica dedicata al Santo, all’Opera del pane dei poveri, che la comunità parrocchiale ha in animo di costituire e che, attualmente, si concretizza attraverso l’impiego della Caritas parrocchiale.

La seconda iniziativa riguarda la realizzazione di un’App parrocchiale, scaricabile sia dall’Apple Store, che dal Play Store. Basta digitare “SantApp”. SantApp è una soluzione innovativa che aiuta a migliorare la comunicazione tra le persone della comunità parrocchiale. In essa sono contenute tutte le informazioni relative alle iniziative parrocchiali, diocesane e della Confraternita Santa Maria della Pietà. Inoltre sarà possibile interagire con il parroco, scaricare documenti e testi sacri.

Sabato 13 giugno, giorno della festa, sempre presso il campo sportivo dell’Oratorio parrocchiale di Via dei Sanniti, 141, Sante Messe ore 8,00 – 10,30, presieduta dal Vescovo diocesano Mons. Luigi Renna e 19,30.

UN PEZZO DI PANE O UN PEZZO DI LIBERTÀ? LA SCUOLA PUBBLICA PARITARIA IN TEMPI DI COVID-19

Le scuole pubbliche paritarie, abbandonate al proprio destino ed esponendole ad una crisi irreversibile che porterà all’inevitabile chiusura di molte di esse, risultano essere invisibili al Governo italiano. Il che, si badi, non sarà un problema che riguarderà soltanto le famiglie che le hanno liberamente scelte o i loro dipendenti che si ritroveranno senza occupazione dopo anni di onorato servizio, ma sarà un problema di tutti, anche dei genitori di alunni che frequentano le scuole statali e comunali.

Coinvolte in questo problema sono circa 8.000 Scuole Pubbliche Paritarie dell’intera nazione: Scuole dell’Infanzia 5.826, Scuola Primaria 1.021, Scuole Secondaria di I Grado 571, Scuola Secondaria di II Grado 591. Totale delle Scuole Pubbliche Paritarie Cattoliche sono 7.955 pari al 63,2%. Dove e da chi saranno accolti questi alunni quando il Governo e la politica locale decreteranno nei fatti la chiusura delle nostre scuole con la loro politica miope e irresponsabile? Le scuole statali, già afflitte da problemi di spazi e con numeri difficili da gestire come potranno sobbarcarsi di un tale ulteriore onere? E a quale prezzo? Tutto questo alla vigilia di un anno scolastico in cui serviranno ancora più spazi per garantire il necessario distanziamento sociale. E così le scuole statali, già afflitte dalla piaga delle “classi pollaio” saranno costrette in tempi di Coronavirus a misurarsi con il nuovo e pericolosissimo concetto di “classi formicaio”. Non è solo il mondo delle scuole pubbliche paritarie a essere preoccupato, non sono soltanto i lavoratori di questo comparto, ma sono i cittadini tutti: sia quelli che hanno figli che le frequentano, sia tutti gli altri. Perché se davvero il silenzio del Governo fosse confermato, la coesione del nostro tessuto sociale, nazionale e locale, correrebbe seri pericoli. Il costo economico di una politica tanto miope (fronteggiabile, ovviamente, con una maggiore tassazione dei cittadini) si può calcolare in circa 8.000 euro annui per ogni alunno che lascia la sua scuola paritaria costretta alla chiusura e affidato alle scuole statali o comunali, ma il costo sociale sarebbe davvero incalcolabile.

I nostri Istituti scolastici svolgono un servizio pubblico e servono la collettività da svariati decenni con storie di secolare tradizione, formando generazioni di cittadini e venendo incontro ai bisogni delle famiglie con molteplici servizi. Le nostre scuole hanno compreso e condiviso con senso di responsabilità la condizione di difficoltà di molte famiglie abbattendo le rette scolastiche, unico contributo alla gestione degli istituti, e nel frattempo hanno continuato a pagare i propri docenti e le spese correnti, ma il Governo invece di sostenerle per salvaguardare il “Sistema Nazionale dell’Istruzione Pubblica” preferisce destinare le risorse pubbliche per finanziare il “bonus monopattino” o il “bonus vacanze”: la scuola pubblica viene dopo gli ombrelloni e le biciclette elettriche… Anche la Giunta della nostra regione e il Comune hanno fino ad ora dimenticato che il dramma della chiusura delle nostre scuole e del sovraffollamento delle scuole statali e comunali sarà vissuto sulla pelle delle comunità locali, alle quali loro per primi saranno chiamati a dare delle risposte e rendere il conto di quanto fatto (o piuttosto non fatto).

Abbiamo sempre lavorato nel silenzio, rispettando le regole e onorando il fondamentale ruolo che la Costituzione ci ha assegnato. Ma oggi abbiamo il dovere civico di non tacere di fronte all’atteggiamento politico di chi antepone l’ideologia agli interessi delle famiglie, delle giovani generazioni, del futuro del nostro Paese. Per questo motivo abbiamo deciso di far sentire forte e chiara la nostra posizione, aderendo all’iniziativa di CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) e USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) che nei giorni scorsi hanno lanciato il grido d’allarme.

 

Pertanto, nei giorni 19 e 20 maggio 2020

– le nostre scuole hanno vissuto con le famiglie uno sciopero con lo slogan

#Noisiamoinvisibiliperquestogoverno;

 

– Un pezzo di pane o un pezzo di libertà?

La scuola pubblica paritaria in tempo di Covid-19

Dialogo a porte aperte

L’appuntamento è previsto per Lunedì, 8 giugno, alle ore 18 in diretta live streaming dalle pagine Facebook degli Istituti Pubblici Paritari della città di Cerignola e Provincia e dalla pagina Facebook della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.

 

Intervista agli ospiti:

Mons. Luigi Renna – Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano

Maria Alessandra Gallone – Senatrice

Luigi Gaetani – Presidente CISM Nazionale

Sr Anna Monia Alfieri – economista giurista esperta di politiche scolastiche

Domenico Lasorsa – Sindaco di Orta Nova

Natale Curiello e Rosa Mennuni – Istituto Scuola Maria Ausiliatrice “Opera Buonsanti” – Cerignola

 

 

USMI – CISM REGIONE PUGLIA

SETTORE SCUOLA

“Oltre il coronavirus: il diritto di sperare”: la premiazione dei vincitori #chiciseparera

L’invito, rivolto dall’Ufficio Diocesano della Pastorale Scolastica agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado alla fine del mese di aprile, chiedeva ai destinatari di interrogarsi sulla pandemia, cercando di fornire risposte e riflessioni in arte, versi e storie, a domande su “Che cosa vedono e pensano i ragazzi della tua età della pandemia che sta attraversando il mondo?”, “Quali sono le tue emozioni nel vivere questa situazione?”, “Ti sentiresti di esprimere il tuo pensiero attraverso un testo poetico, un elaborato artistico, una narrazione?”.

Le risposte fornite dai 1200 partecipanti, “Oltre il coronavirus”, hanno rivelato “il diritto di sperare”. Gli elaborati, inviati in formato digitale ai rispettivi docenti di religione cattolica entro il 15 maggio scorso, hanno impegnato non poco la Giuria – formata dal prof. Rocco Solomita, direttore dell’Ufficio Scuola; da mons. Carmine Ladogana, parroco della chiesa di Sant’Antonio da Padova in Cerignola; dal prof. Pierluigi Mastroserio; dall’arch. Lele Defilippis; dalla prof.ssa Annarita Diconza – chiamata ad esprimersi sulle molteplici modalità espressive estrinsecate dagli studenti.

Oggi, venerdì, 5 giugno 2020, con inizio alle ore 11, alla presenza del vescovo Luigi Renna, nella chiesa di San Domenico a Cerignola, nel pieno rispetto delle regole previste dal distanziamento fisico, si è svolta la cerimonia di premiazione, durante la quale, con la partecipazione degli studenti accompagnati dai rispettivi genitori e docenti, ai premiati è stato consegnato un buono per l’acquisto di libri, a tutti un attestato di partecipazione:

 

Menzioni Speciali” per:

  • Ciafardoni Sara – Istituto “Righi” (Cerignola)
  • Bocuzzi Domenico – Istituto “Righi” (Cerignola)
  • Dassisti Francesca – Liceo Classico (Cerignola)

 

Per la Sezione “Grafica

Premio per le Scuole Secondarie di I e II grado

Catalano Francesca – Liceo Artistico (Cerignola)

2° ex aequo – Colia Marilisa – Liceo Classico “Olivetti” (Orta Nova)

2° ex aequo – Puglielli Angela Maria – Liceo Classico “Olivetti” (Orta Nova)

Kasa Alessandro – Scuola Media Ist. Comprensivo (Carapelle)

 

Per la Sezione “Narrazione e Poesia

Premio per le Scuole Secondarie di I grado

Manfrini Rossana – Ist. “Pavoncelli” (Cerignola)

Giancaspro Davide – Ist. “Pavoncelli” (Cerignola)

Di Meo Danilo – Ist. Comprensivo “Pertini” (Orta Nova)

Premio per le Scuole Secondarie di II grado

Di Tonno M. Francesca – Liceo Artistico (Cerignola)

Caliandro Marella – Liceo Classico (Cerignola)

Schiavulli Christian – Liceo Scientifico (Cerignola)

L’iniziativa e la partecipazione hanno evidenziato negli organizzatori la positività del coinvolgimento degli studenti, protagonisti di una vivace e concreta libertà di espressione, apprezzata nelle sue diverse e variegate manifestazioni.

“Oltre il coronavirus: il diritto di sperare”

“Salsa Bakhita”: a Tre Titoli proviamo a coltivare dignità #chiciseparera

“Fortunata”: questa è la traduzione di Bakhita, la santa schiava del Darfur a cui la Caritas Diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano ha voluto intitolare la struttura costruita un paio di anni fa in Contrada “Tre Titoli”, a undici chilometri dal centro abitato, in pieno “Ghetto Ghana”, luogo di fatica e dolore per i tanti migranti in cerca di una possibilità nel nostro Paese, che però dell’Italia hanno visto soltanto il lato peggiore: quello dello sfruttamento e dell’esclusione.

“Fortunata” come la passata di pomodoro ciliegino, che da il nome a questo progetto sperimentale che vedrà protagonista la Caritas insieme ad una storica realtà del

terzo settore cittadino: la Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”, da sempre impegnata nella lotta al caporalato. “Salsa Bakhita”, questo il nome dell’iniziativa, vedrà impiegata la cooperativa nella coltivazione di circa 10.000 piantine di pomodoro sui terreni circostanti la struttura.

Già da inizio anno – afferma Pietro Fragasso che della ‘Pietra di Scarto’ è il presidente – immaginavamo la possibilità di realizzare qualcosa di significat

ivo a ‘Tre Titoli’, luogo doloroso e controverso della nostra città. Quando ci sono stato la prima volta – era il 1996 – avevo diciotto anni. Sono passati più di vent’anni e qui tutto è rimasto uguale, con i suoi invisibili, con le sue vite negate. Ci abbiamo pensato parecchio prima di proporre questa idea alla Caritas, ma abbiamo seguito l’istinto

 che ci ha detto di provarci”. Anche perché l’attività prevede opportunità occupazionali: “Abbiamo assunto per la gestione dell’appezzamento due persone, marito e moglie, cittadini ghanesi, che provengono da un percorso comune a molti, dove spesso in gioco c’è la vita stessa. È stata la Caritas a segnalarli e siamo stati ben felici di accoglierli”.

A supporto di Justice e Bernice, questi i loro nomi, ci saranno gli altri lavoratori della Cooperativa che, a loro volta, stanno provando a darsi una nuova possibilità: “Da un anno abbiamo attivato sette borse lavoro per persone in pena alternativa al carcere, grazie al prezioso sostegno dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Foggia, con cui collaboriamo dal 2013. Imparando il lavoro della terra, queste persone imparano la bellezza della dignità che passa per la fatica e la soddisfazione di pensarsi nuovi”.

Il Centro Santa Giuseppina Bakhita – Centro per la cura e lo sviluppo integrale della persona immigrata – dichiara don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas Diocesana – dalla sua erezione ha cercato di creare una rete con le tante realtà che operano per contrastare il fenomeno dello sfruttamento e del caporala

to. E questo accade sia attraverso il Progetto ‘Presidio’ di Caritas Italiana, sia attraverso l’attivazione di alcuni servizi, come l’assistenza sociosanitaria realizzata dal responsabile della struttura, il dott. Antonio Palieri”. “Ma a Tre Titoli – continua don Pasquale – non vogliamo solo portare dei servizi, se pur necessari. Vogliamo anche rendere gli abitanti protagonisti di un cambiamento culturale. Saranno loro a lavorare la terra attraverso un lavoro degno e un contratto che rispetti pienamente i loro diritti. E questo a Tre Titoli è rivoluzionario!”.

Il risultato finale di questa sperimentazione sarà la realizzazione di circa 10.000 passate di pomodoro ciliegino da 440 gr che potranno essere acquistate da coloro che vorranno sostenere il progetto. “Sarebbe bello – continua don Pasquale – se questo prodotto diventasse un simbolo per il nostro territorio. Simbolo di rinascita e di giustizia, simbolo di diritti rispettati, simbolo di equità”. Gli introiti dell’iniziativa serviranno a sostenere nuove progettualità e a sviluppare opportunità occupazionali per persone in situazione di fragilità.

 

 

Lettera ai catechisti e ai genitori (primi catechisti!) nel Giorno di Pentecoste #chiciseparera

Carissimi,

scrivo a voi nel Giorno di Pentecoste, la festa nella quale lo Spirito Santo ha dato agli Apostoli la grazia di parlare in lingue che in quel giorno solenne, tutti gli stranieri giunti a Gerusalemme, compresero: “Siamo Parti, Medi, Elamiti […] e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio” (At 2,11).

Cari catechisti, in questo periodo di pandemia, siete stati più che mai così: donne e uomini che hanno dovuto trovare nuovi linguaggi, osare nuove strade, per raggiungere i ragazzi chiusi in casa per proteggersi dal covid-19. Le grandi opere di Dio sono le stesse, opere del Suo immenso amore, ma i linguaggi che un catechista deve saper usare devono sempre “intercettare”, nell’intelligenza illuminata dallo Spirito, le situazioni e i linguaggi di ogni tempo. Voi vi siete trovati davanti ad una situazione inedita e non vi siete arresi di fronte alla difficoltà di incontrare i vostri ragazzi. Avete vissuto una nuova esperienza di catechesi e vorrei tanto che ce la comunicassimo, per farne tesoro!

Sono sicuro che avete potuto annunciare il Vangelo solo laddove avevate costruito relazioni vere e reali, che in questo tempo possono essere state mediate, ma non sostituite, dai social. Avete scoperto quanto è importante “camminare accanto” nell’accompagnamento della crescita di fede, anche se in modalità diverse. Ora vi invito a tornate ad incontrare i vostri ragazzi, almeno per un saluto o una celebrazione! Lasciate che vi raccontino cosa è stata la fede in questo tempo di prova!

Cari genitori, un pensiero grato va a voi: in questi mesi siete tornati ad essere i primi catechisti dei vostri figli che, con la preghiera, la parola, la narrazione, l’esempio, avete formato a sentire il Signore vicino “nell’aula catechistica domestica”. Non perdete quello che, in questo tempo, il Signore Gesù vi ha fatto riscoprire: continuate ad essere i primi educatori nella fede dei vostri figli! Ora però è il tempo di tornare in comunità: le porte delle nostre parrocchie sono spalancate e, nel rispetto delle norme vigenti, vi aspettano insieme ai vostri figli, per continuare a camminare nella fede. Aiutate i vostri ragazzi a vincere la pigrizia che forse in questo momento li può bloccare. Continuate a “fare famiglia” nella grande famiglia della parrocchia!

Lo Spirito Santo continui a soffiare forte e a plasmare le nostre vite e a farci sentire catechisti “sempre”, nella vicinanza e nella distanza fisica, nella ricerca di nuovi linguaggi, in una testimonianza di vita, che è la parola più efficace con cui Egli forma sempre nuovi discepoli del Signore.

Grazie per quello che siete stati in questo tempo!

Grazie per quello che continuerete ad essere!

 

 

Vostro

   † Luigi, Vescovo