Author: pierluigimastroserio

L’incontro del vescovo Luigi Renna con i Sindaci e le Autorità civili e militari della diocesi; a Stornara, il 15 gennaio 2022, la Giornata diocesana della Pace

È diventato tradizionale l’appuntamento che, nei giorni  precedenti il Santo Natale e il Nuovo Anno, permette al vescovo Luigi Renna  di incontrare i Sindaci e le Autorità civili e militari dei nove paesi (Cerignola, Ascoli Satriano, Orta Nova, Stornara, Stornarella, Ordona, Carapelle, Candela, Rocchetta Sant’Antonio) compresi nel territorio diocesano. Un’occasione preziosa e attesa che non costituisce soltanto un momento propizio per lo scambio degli auguri, ma che rappresenta un’opportunità “per condividere con voi – ha affermato il Vescovo – speranze, attese, impegni, tutti doni che queste due ricorrenze ci portano”.

Nel pomeriggio di martedì, 21 dicembre 2021, nel salone dell’Episcopio, è stato mons. Renna a ricordare che “Il Natale è memoria di una nascita che ha segnato la storia, quella di Gesù Cristo avvenuta più di duemila anni fa, che continua a far parlare di sé e riempie di luce ogni tempo, soprattutto quelli più bui e critici come quello che stiamo vivendo. L’inizio di un Nuovo Anno, poi, è sempre foriero di speranza che, nella vostra agenda di ‘uomini e donne del bene comune’ – come mi piace chiamarvi – diventa non un vago sentimento ma un impegno perché fare politica altro non è che organizzare la speranza”.

Nasce da tale interpretazione delle festività ormai imminenti il messaggio rivolto ai presenti, coinvolti in una riflessione che individua nel servizio alla comunità il valore autentico della politica: “La politica la fa ogni cittadino con il suo voto, attraverso lo stupendo sistema della democrazia; lo fa l’amministratore, che è chiamato ad interpretare i bisogni più urgenti nel dare risposte alla gente che gli ha dato fiducia; la politica, nel senso di edificazione della città, la fate voi, uomini e donne delle Forze dell’Ordine, che assicurate che ci sia sicurezza e legalità anche nelle situazioni estreme. ‘Grazie!’ a tutti, soprattutto per le volte in cui il lavoro è più difficile, in cui siete avversati e incompresi”.

Alla scuola del magistero di papa Francesco, il Vescovo ha invitato i presenti a riflettere su “tre parole”. Carità: “di carità vi occupate anche voi, cari Amministratori, non solo quando preparate un pacco dono ai poveri, ma quando fate in modo che, con i vostri progetti, con il vostro sguardo, non ci siano più povertà o fasce di emarginazione; anzi, quando lavorate con tanta lungimiranza da far uscire la nostra Capitanata dalla palude dei mali endemici che la affliggono”. Periferia: “Ci sono le periferie urbane e ci sono le periferie esistenziali; ci sono quelle che mancano di alcuni servizi e quelle prive del minimo che assicura dignità. (…) Cogliere l’urgenza del momento – ha continuato mons. Renna – significa mettere accanto al nostro presepe quei due bambini morti carbonizzati nel rogo del ghetto di Stornara e dire che interpellano la politica, che non può organizzare la vita della polis senza includere le periferie”. A questo proposito, il Vescovo ha sottolineato che “la Giornata diocesana della Pace la vivremo a Stornara, il 15 gennaio p.v., nella chiesa parrocchiale, per continuare ad accendere i riflettori su problematiche da studiare per avviare processi di trasformazione”.

L’ultima parola consegnata dal Vescovo è “fraternità”, accompagnata “da un piccolo dono: l’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco. (…). Diffidate di quella economia che non rispetta le regole e la legalità: non crea benessere per le città, non le fa crescere”. In questo modo, ha continuato il Vescovo, “assicurerete lo sviluppo delle nostre città e del nostro territorio se seguirete la logica della migliore politica, fatta, in questo momento, di una progettualità che sa vigilare sulle scorciatoie nelle quali si infiltra la malavita e che tende  a creare un mondo inclusivo”.

A servizio della carità, delle periferie, della fraternità – è stata la conclusione – ogni impegno “non ci risulterà gravoso perché abbiamo fede in Dio e perché vogliamo camminare insieme!”.

 

Il vescovo Luigi Renna visita l’Ospedale “Tatarella” di Cerignola: “un’esperienza che ci fa capire che il bene a questo mondo c’è”

È stata una mattinata densa, quella di oggi, martedì, 21 dicembre 2021, per Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, trascorsa fra i reparti dell’Ospedale “Giuseppe Tararella” di Cerignola. Alle ore 11, il pastore della Chiesa locale ha incontrato i membri della Direzione Sanitaria e, in filodiffusione, dalla cappella dell’Ospedale, ha recitato la preghiera, porgendo a tutti il suo saluto e il suo messaggio: “Auguro a ciascuno di voi – ha affermato il Vescovo rivolgendosi ai degenti – di tornare a casa per festeggiare il Natale con i vostri cari; se non sarà possibile per motivi di salute, sono sicuro che qui troverete non solo le cure necessarie, ma tanto affetto da parte di chi, con la sua presenza e la sua umanità, curerà non solo le nostre malattie, ma anche le nostre sofferenze spirituali”.

Ruota intorno al concetto del “prendersi cura” – sull’esempio di Maria che “ha dato alla luce un fragile Bambino, lo ha avvolto in fasce e lo ha deposto in una mangiatoia”, e di Gesù, che “ha avuto queste cure ed un domani sarà Egli stesso a prendersi cura dei malati di ogni genere che incontrerà” – il messaggio di mons. Renna, per il quale “ciò che ci fa stare meglio” in una situazione di ricovero è “ricevere un’attenzione, uno sguardo, una telefonata interessata al nostro stato di salute; e poi avere le cure qualificate di questo stupendo mondo che è l’ospedale: è una esperienza che ci fa capire che il bene a questo mondo c’è”.

Non sono mancate la preghiera e la benedizione nell’incontro che il Vescovo ha avuto nei diversi reparti del nosocomio locale: “Un pensiero va alle care mamme dei reparti ‘Ostetricia’ e ‘Maternità’, a quelle che stanno accanto ai loro bambini in ‘Pediatria’: siete come la Vergine Santa che è grata a Dio per quella creaturina che ha in grembo o stringe già tra le braccia, o che vorrebbe dare la propria vita invece di vedere la sofferenza del suo bambino. La Vergine Maria vi dia la forza di amare teneramente e di sperare sempre, come ha fatto Lei”.

La riflessione ha coinvolto anche i “cari medici, infermieri, personale sanitario e amministrativo”, destinatari di un dopo speciale: “la lettera agli operatori sanitari di mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano”, intitolata “Dovrebbero farle un monumento”, uno “scritto carico di riconoscenza per quello che siete e che fate. A volte – ha sottolineato il Vescovo – soprattutto chi è in Pronto Soccorso, subisce qualche aggressione perché si trova davanti al dolore e alla paura che possono far divenire scomposti e arroganti. Pazienza! Avete tutta la nostra solidarietà e sappiamo che un medico o un infermiere, anche se offesi, non rinunciano alla loro etica professionale, fatta di cura e rispetto anche verso chi manca di delicatezza”.

Né è mancato il riferimento all’impegno profuso dalla realtà sanitaria, nelle sue diverse espressioni, per contrastare la diffusione della pandemia, che ha coinvolto mons. Renna nei suoi affetti più cari: “Molti di voi in quest’anno si sono presi cura dei malati di Covid-19: so bene quanto avete dovuto soffrire con le famiglie che hanno perso improvvisamente i loro cari. Anche la mia mamma si è spenta in questo ospedale. Permette, perciò, che vi porti riconoscenza, con tutta la gente che è passata da questo luogo per tutto il 2021. Lo faccio con le parole di quella lettera che vi consegnerò passando nei reparti: ‘Voi tutti siete la risposta pronta alla chiamata. Siete la parola rassicurante quando si è preoccupati. Siete il sorriso amico che nessun manuale può prescrivere, quando ci si sente scoraggiati. Siete la battuta pronta, quando c’è il clima adatto. Siete il rimprovero fermo, quando ce n’è bisogno’”.

Profonda solidarietà e appello all’integrazione – Il messaggio del vescovo Luigi Renna per la tragedia di Stornara

Ieri, mentre visitavo l’Istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Stornarella, in mezzo ai canti, alla gioia e alle riflessioni di bambini e ragazzi, mi è giunta la notizia del rogo nella baraccopoli di Stornara, che ha tolto la vita a due bambini di due e quattro anni. Che sofferenza per quei genitori e per quella comunità, alla quale ci sentiamo vicini e con la quale vorremmo dialogare di più! Che shock per tutti noi, che ci sentiamo strappati al calore delle nostre case, alla bellezza dei nostri presepi e allo scintillio degli alberi di Natale dalla dura realtà di capanne più misere di quelle in cui è nato il Signore, e che ospitano famiglie e bambini invisibili, che sono dietro le nostre case, occultate dietro le nostre strade statali e provinciali!

Non possiamo girare la testa dall’altra parte e ci chiediamo quanta inclusione, oltre la prima accoglienza, ci sia nella nostra terra; quanta progettualità nella politica a tutti i livelli; quanta audacia nella Chiesa per superare le barriere impenetrabili dei ghetti così numerosi nella Capitanata. “Troppe volte – ha ricordato di recente papa Francesco rivolgendosi ai rom – siete stati oggetto di preconcetti e di giudizi impietosi, di stereotipi discriminatori, di parole e gesti diffamatori. Con ciò tutti siamo divenuti più poveri, poveri di umanità. Quello che ci serve per recuperare dignità è passare dai pregiudizi al dialogo, dalle chiusure all’integrazione”.

Nei progetti tanto attesi del Pnrr quanto spazio avrà la condizione di questi invisibili? Quando la soluzione, tante volte annunciata ma mai realizzata, di costruire abitazioni, che vada al di là dell’abbattimento con ruspe di quelle misere abitazioni? Quei bambini, che non dovevano essere in un posto così poco dignitoso per loro e per nessuno – ed uno di essi doveva essere alla scuola dell’infanzia – dicono la nostra inadeguatezza a pensare un mondo migliore, a una inclusione con persone con cui occorre costruire pazientemente un dialogo.

Che lo sguardo di fede sulla culla di Betlemme non ci faccia dimenticare i due corpicini trovati morti nel rogo; che il volto di Maria nei nostri presepi ci ricordi le lacrime della loro mamma, e che finalmente i progetti diventino scelte e azioni concrete perché l’inclusione e la soluzione di nuclei abitativi degni dell’umanità siano il primo “ordine del giorno” della nostra Regione Puglia, della Prefettura di Foggia, dei nostri Comuni. So di parlare a cuori sensibili ed intelligenti. Noi cercheremo di fare la nostra parte con la grande forza di volontari che possono trovare soluzioni o dare aiuti. Ma un Paese civile, con una Costituzione così lungimirante, non risolve i problemi sociali soltanto con la carità…

Cerignola, dalla Sede Episcopale, 18 dicembre 2021.

 

 

     † Luigi Renna

Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano

Ordinazione diaconale di Giuseppe Pio Di Donato

Lunedì 27 dicembre 2021, nella festa di San Giovanni apostolo ed evangelista, il vescovo Luigi Renna ordinerà diacono l’accolito Giuseppe Pio Di Donato. La celebrazione eucaristica, che avrà luogo nella Basilica Cattedrale “San Pietro apostolo” in Cerignola, avrà inizio alle ore 19.00.

Nato a Cerignola nel 1996, Giuseppe Pio, della comunità parrocchiale “San Domenico”, ha frequentato il liceo Classico “Nicola Zingarelli”. Dopo gli studi filosofici e teologici nel Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” in Molfetta, Giuseppe è stato affidato, per completare il suo cammino di formazione pastorale, alla parrocchia “Santa Maria della Stella” in Stornarella. Si prepara a consacrare la sua vita nel ministero ecclesiale, ricevendo l’ordine sacro del diaconato, in vista della ordinazione presbiterale.

“Vi invito – è l’esortazione del vescovo Renna – ad unirvi alla gioia dell’intera Chiesa diocesana, innalzando a Dio la preghiera perché ci siano numerosi e santi operai per la sua vigna”.

“Andiamo fino a Betlemme: il Signore desidera incontrarci!”: il messaggio del vescovo Luigi Renna per il Natale

“Andiamo fino a Betlemme: il Signore desidera incontrarci!”: è l’invito che, distribuito in questi giorni in tutte le parrocchie, il vescovo Luigi Renna rivolge ai diocesani in vista della celebrazione del Santo Natale e del Nuovo Anno. In un contesto pregno di sinodalità – il cui cammino è stato caratterizzato lo scorso 11 dicembre, nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo, dall’incontro di preghiera e di riflessione che ha posto gli oltre centoventi referenti pastorali e parrocchiali “In ascolto dello Spirito” – il pastore della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano si fa voce di don Tonino Bello, “il Vescovo di Molfetta che qualche settimana fa è stato proclamato venerabile dal papa”, per ricordare che il viaggio verso Betlemme è “Molto più lungo di quanto non sia stato per i pastori ai quali bastò abbassarsi sulle orecchie avvampate dalla brace il copricapo di lana, allacciarsi alle gambe i velli di pecora, impugnare il bastone, e scendere, lungo i sentieri profumati di menta, giù per le gole della Giudea. Per noi ci vuole molto di più che una mezz’ora di strada. Dobbiamo valicare il pendio di una civiltà che, pur qualificandosi cristiana, stenta a trovare l’antico tratturo che la congiunge alla sua ricchissima sorgente: la capanna povera di Gesù”.

È, infatti, l’icona dei pastori che permette al vescovo Renna di rivolgere ai presbiteri e ai diaconi, ai religiosi, alle religiose e ai fedeli l’augurio di “essere capaci di ascoltare la voce di Dio”, individuando nella propria contemporaneità l’“annuncio di salvezza”; di lasciarsi abbracciare dal desiderio di “vedere il segno che Dio aveva preparato per loro, un Bambino avvolto in fasce” per superare ogni distanza e ogni divisione, mettendosi “in cammino con gli altri”.

Riflessioni che, in prospettiva più ampia, diventano esortazione a vivere il clima della sinodalità preparato dagli “esercizi” – che dal 17 ottobre hanno coinvolto il Consiglio Pastorale Diocesano, gli Uffici Pastorali, i Consigli Pastorali Parrocchiali, l’articolata realtà associativa e confraternale – per proiettare la Chiesa locale verso l’imminente celebrazione del mistero dell’Incarnazione, ponendosi “in ascolto di persone che condividono la stessa fede – scrive il Vescovo – che si sentono animate dalle stesse passioni e che, se in queste virtù non trovano nessun compagno di strada, si sentono ugualmente compagni di strada di tutti, perché seguire Gesù Cristo significa non selezionare o escludere nessuno, perdonare sempre, dare un segno di pace nonostante tutto, sentire che il dolore dell’altro ti riguarda, come anche la sua gioia…”.

Tra le pagine del Messaggio nascono dall’esegesi del Natale sia la riproposizione integrale della “Lettera dei Vescovi italiani alle donne e agli uomini di buona volontà”, che prepara alla fase narrativa del cammino sinodale, sia la “Preghiera per benedire la mensa nei giorni di Natale”, la cui essenza costituisce l’appello conclusivo a “condividere con tutti i nostri beni e le nostre gioie, per chiamarci ed essere veramente figli di Dio, così come hai voluto renderci con la Tua nascita a Betlemme”.

Gruppo Scout “Cerignola 1” di Cerignola: testimoni della Luce della Pace

Nella Basilica della Natività a Betlemme vi è una lampada ad olio che arde da molti secoli, alimentata a turno dalle nazioni cristiane. Ogni anno, a dicembre, da quell’unica fiamma ne vengono accese altre, diffuse su tutto il pianeta come simbolo di pace e di fratellanza tra i popoli. Quest’anno, in vista del Natale, un bambino giunto dall’Austria ha acceso una luce dalla lampada che arde nella Grotta di Betlemme e, con un aereo di linea, ha raggiunto Linz, città posta fra Vienna e Salisburgo, da dove un treno è partito per distribuire la Luce della Pace in ogni stazione della rete ferroviaria italiana. L’iniziativa è del Comitato “Luce della Pace da Betlemme” ed è sostenuta da AGESCI–AMIS–FSE–MASCI, realizzata in collaborazione con le Associazioni Scout Triestine/Tržaške Skavtske Organizacije.

Sabato, 18 dicembre 2021, una delegazione del Gruppo Scout “Cerignola 1” si recherà nella stazione ferroviaria di Barletta per accogliere la Luce della Pace di Betlemme e portarla a Cerignola nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria del Buon Consiglio. L’arrivo, alle ore 19, precederà un momento di preghiera. L’appuntamento, promosso dal Gruppo Scout Cerignola 1 “Tornado-FSE” e dalla parrocchia della Beata Vergine Maria del Buon Consiglio, è patrocinato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia, Pace e Custodia del creato, guidato dall’avv. Gaetano Panunzio.

“È un segno, che diventa messaggio di incoraggiamento e speranza per tutti – dichiara don Pasquale Cotugno, assistente spirituale – chiamati a fare esperienza dell’incontro con Cristo perché, illuminati della sua luce, possiamo farla risplendere ovunque. Accendere piccole luci nei cuori delle persone; essere piccole lampade di Vangelo che portano un po’ d’amore, di speranza e di pace: questa è la missione del cristiano”.

Con questa iniziativa – dichiara Cristina Troilo, responsabile del Gruppo Scout – abbiamo risposto all’invito di papa Francesco che ci chiede di essere cristiani dinamici e scout fedeli, coerenti con i valori del Vangelo, avendo delle convinzioni forti in uno spirito di apertura agli altri. L’invito finale, rivolto a noi scout e a tutti i cristiani, è di diffondere sempre ‘luce e speranza’ perché il Signore conta sulla nostra audacia, sul nostro coraggio e il nostro entusiasmo”.

Secondo incontro di preghiera mensile con Carlo Acutis

Secondo incontro di preghiera mensile con Carlo Acutis presso la parrocchia del SS. Crocifisso di Cerignola. Questa preghiera assumerà anche una veste solidale. Durante la stessa raccoglieremo giocattoli (nuovi) per i bambini meno fortunati della nostra città. Venite alla preghiera Giovedì 16 alle ore 20.00 e se volete potete portare un gioco già impacchettato. Doneremo un sorriso ai nostri bambini!