Author: pierluigimastroserio

Verso il 21 marzo 2018…

La Comunità Accademica dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano “San Michele Arcangelo” di Foggia incontra don Luigi Ciotti, presidente di Libera.

 «La mafia teme più la scuola che la Giustizia». Così scriveva il giudice Caponnetto che fu a capo del Pool Antimafia negli Anni Ottanta dello scorso secolo, per ricordare che l’accesso all’istruzione e alla conoscenza è uno dei diritti fondamentali per acquisire autonomia di pensiero e crescere come liberi cittadini. Ed è questo uno dei principi che sta guidando negli ultimi mesi don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, impegnato dallo scorso settembre in Capitanata per incontrare – oltre ai cittadini dei diversi comuni della Provincia di Foggia – gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, in vista della XXIII Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si terrà nel capoluogo dauno il prossimo 21 marzo 2018 sul tema «Terra. Solchi di verità e giustizia». Libera, come riferisce una nota, «ha scelto Foggia come piazza principale per stare vicino a chi – in Puglia come in altre Regioni – non si rassegna alla violenza mafiosa, alla corruzione e agli abusi di potere».

Appuntamento per don Ciotti, mercoledì, 7 marzo 2018, dalle ore 15,30, con la Comunità Accademica dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano “San Michele Arcangelo” (Viale Cristoforo Colombo, 101 – Foggia). Dopo i saluti e l’introduzione del prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, pro-direttore dell’Istituto, don Luigi incontrerà i professori e gli studenti. Le conclusioni saranno affidate a don Domenico Mucciarone, docente dell’ISSR.

L’iniziativa si inserisce in un percorso che mira a «sottolineare – continua la nota – che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del ‘noi’ non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze».

Pellegrinaggio notturno

È prossimo l’ormai tradizionale pellegrinaggio notturno che la parrocchia del SS. Crocifisso dei Frati Cappuccini di Cerignola compie nelle ultime domeniche di quaresima. Quest’anno lo si vivrà la notte tra sabato 17 e domenica 18 marzo,  riflettendo sul tema tutto francescano: va e ripara la Tua casa. Nella locandina il programma dettagliato.

Formazione per le famiglie nel mese di Marzo

Proseguono, per il mese di Marzo, gli incontri di formazione organizzati dall’ Ufficio di Pastorale Familiare. Il ritiro di quaresima per le famiglie previsto per sabato 3 marzo è stato rinviato a sabato 10 marzo 2018 alle ore 16.00 sempre ad Ascoli Satriano.

Sabato 17 marzo 2018 incontro con i separati/divorziati alle ore 19.00 presso il Seminario Vescovile di Cerignola.

Il dovere della verità, l’esigenza della privacy

A proposito di un articolo apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno del 27 febbraio 2018 e su www.marchiodoc.it dal 28 febbraio 2018

Cari fedeli,

un gesto di scarso rispetto della privacy è stato commesso nei confronti della Diocesi: una lettera indirizzata ai presbiteri e ai diaconi è stata inviata a La Gazzetta del Mezzogiorno e a Marchiodoc.it, che ne hanno estrapolato dei passaggi e mostrato dei contenuti che sono solo di rimprovero, tralasciando dei toni decisamente più paterni e di esortazione a vivere bene il cammino quaresimale.

Prendo le distanze da questi articoli che, a mio parere, sono una violazione della privacy che una istituzione come la Curia deve avere, e sono lesivi della verità di quel messaggio ai preti. Inoltre, ancora più grave è il comportamento di chi ha inviato questo documento alle testate: non voglio sospettare di nessuno, ma solo aiutare a riflettere che dovremmo essere impegnati a dare esempio di comunione e non cercare in tutti i modi di offrire controtestimonianza.

Non è  bello neppure il commento di tanti fedeli, pronti sempre a scagliare pietre contro i loro presbiteri, quelle stesse pietre che neppure i farisei fecero piovere sull’adultera (cfr. Gv 8). Non è uno stile di Chiesa, e se viene da persone impegnate nel servizio ecclesiale, è segno di grande povertà interiore, che si prende gioco della virtù più grande, la carità.

Prego il Signore che un maggiore senso di responsabilità maturi nella nostra comunità e a livello civile; non sono l’unico vescovo che scrive ai presbiteri ricordando i loro doveri, ma perché solo nella nostra terra si agisce con così scarso senso di privacy? È uno stile vecchio, che è presente da anni, ma va estirpato da qualunque parte giunga. Non permetterò che esso continui, con l’aiuto di Dio.

Vi allego un articolo che scrissi alcuni anni fa, quando ero docente di Teologia Morale a Molfetta: è un invito a rendere più limpido il nostro modo di comunicare nella società mediatica. Preghiamo a vicenda.                                                                                                                                                                                                          Vostro                                                                                                                                               † Luigi, vescovo