INCONTRO DI FAMIGLIE
Durante la visita alla comunità di Sant’Antonio a Cerignola
Il parroco non se l’aspettava. All’ora stabilita erano in tanti! Il grande stanzone, che funge da salone parrocchiale mentre si stanno completando i lavori per il nuovo Oratorio, era tutto pieno.
Famiglie di varie età avevano accolto l’invito a un incontro col vescovo Fabio nel corso della Visita Pastorale. Le coppie di sposi più giovani portavano con sé i figli piccoli che attiravano sguardi affettuosi. A un lato c’erano anche alcune coppie di fidanzati che si preparano al matrimonio.
Il Vescovo ha introdotto l’incontro con le tre parole che tornano spesso nel magistero di papa Francesco quando si rivolge agli sposi. Anzitutto la parola del rispetto reciproco, «permesso?», ossia «la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: “posso far questo? Ti piace che facciamo così? Che prendiamo questa iniziativa? Che educhiamo così i figli?”». Seconda parola: «grazie». Cioè la parola della gratitudine, che si insegna ai bambini, ma che a volte si dimentica proprio in casa, tra i coniugi o in generale nei rapporti quotidiani tra genitori e figli. Terza parola: «scusa». È la parola di chi sa riconoscere i propri sbagli perché non esiste la famiglia perfetta. Dice il Papa: «impariamo a chiedere scusa… Scusa se ho alzato la voce… se non ho salutato… se ho fatto tardi. Scusa se questa settimana sono stato troppo silenzioso. Oppure, scusa se ho parlato troppo e ho ascoltato poco… Scusa se mi sono dimenticato… Scusa se sono arrabbiato… Tante volte al giorno possiamo chiedere scusa».
Le famiglie presenti all’incontro sono state colpite da queste tre parole e dalla loro semplicità. Infatti lo hanno sottolineato nei diversi interventi spontanei sia le coppie più giovani sia quelle con tanti anni di vita matrimoniale alle spalle. Negli interventi raccontavano anche qualche aspetto del loro rapporto in famiglia, e così l’incontro col Vescovo è stato una buona occasione per scambiarsi piccole esperienze di vita. Pure qualcuno dei nubendi, in questo clima disteso e confidenziale, ha messo in evidenza in che cosa poteva migliorare la loro relazione di coppia in vista del matrimonio. Poi si è alzata una mano e c’è stato un piccolo “fuori programma” nato spontaneamente. Dal fondo della sala uno ha sentito il bisogno di intervenire così: «Ci troviamo tutti d’accordo che in famiglia fa bene sapersi dire grazie con sincerità. Anche la parrocchia è come una famiglia. Allora vorrei dire grazie al nostro parroco per tutto quello che fa per noi e per i nostri figli». Don Carmine era imbarazzato, ma durante l’applauso il Vescovo sorrideva. Del resto, in altre occasioni abbiamo sentito dalle labbra del nostro Pastore che egli è sempre contento quando sente lodare i suoi preti!
Erano quasi le 22 quando, dopo aver consumato qualcosa insieme, ci si è salutati con cordialità. Uscendo dal salone sui volti si leggeva la gioia per il bel momento di familiarità vissuto. In molti c’era il proposito di usare spesso quelle famose tre parole per crescere come famiglie cristiane.
Cerignola, 19 maggio 2023
Il cronista