Si intitola “Memoria storica di una Chiesa in cammino… Cronotassi dei Papi, dei Vescovi di Ascoli Satriano e Cerignola e dei Parroci di Stornara 1775-2020” l’ultimo lavoro editoriale di mons. Antonio Mottola, vicario generale della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano e parroco della chiesa di San Rocco a Stornara, che sarà presentato nella cittadina foggiana il prossimo 28 gennaio 2021.
Nel pieno rispetto delle norme antiCovid-19, con inizio alle ore 19, dopo l’introduzione a cura di don Antonio Miele, viceparroco della chiesa di San Rocco, interverranno il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente di Storia della Chiesa nell’Università Pontificia Salesiana (Roma) e nella Facoltà Teologica Pugliese (Bari), e Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Non mancherà lo spazio interattivo con l’Autore. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook “SanRocco Stornara (Parrocchia San Rocco)”.
Con la “Prefazione” del vescovo Renna, il volume, con i suoi cinque capitoli e la ricca Appendice documentale, descrive ed analizza il rapporto svolto dalla Chiesa nella società locale, ripercorrendo tappe, figure e ruoli che, fra età moderna ed età contemporanea, hanno caratterizzato la storia ecclesiale di uno degli antichi cinque Reali Siti di Capitanata. A partire, infatti, dall’antica presenza della Compagnia di Gesù, lo studio di mons. Mottola evidenzia lo sviluppo di una cittadina che, attraverso il contributo di vescovi e presbiteri, ha navigato in alcune delle vicende che hanno caratterizzato il Mezzogiorno d’Italia dalla seconda metà del Settecento fino ad oggi: dall’accorpamento alla Diocesi di Ascoli Satriano all’erezione dell’unica Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano, dall’Unità d’Italia al Concilio Vaticano II, passando per le tragiche conseguenze di due conflitti mondiali e le complicate fasi della ripresa della vita democratica e del confronto con l’anticlericalismo del secondo dopoguerra, fino ai giorni della pandemia: “Il volume – afferma don Antonio – è nato per due motivi: il primo è dettato dall’attuale ristrutturazione, restauro e adeguamento liturgico della chiesa negli anni 2019-2020 e il secondo è una risposta a un’esplicita richiesta dei fedeli che desiderano una memoria viva della storia della propria comunità cristiana”.