Comunicazioni Sociali

Segni dei tempi – Dicembre 2016

Forzare l’AURORA a nascere, l’unica violenza che ci è consentita (DON TONINO BELLO)

“Cristiani, incaricati di tenere sempre viva la fiamma bruciante del desiderio, che cosa ne abbiamo fatto dell’attesa del Signore?”.Questo il grido pensoso del gesuita e filosofo francese Pierre Theilard de Chardin, rivolto a noi che a volte dimentichiamo le enormi potenzialità della nostra fede. L’attesa del Signore per tanti si riduce all’attesa di un bel giorno,  quello del Santo Natale, dimenticando che siamo tutti protesi verso una venuta ultima del Signore, quella che porta a compimento la storia, e che ogni giorno riceviamo innumerevoli “visite di Dio” che viene nella vita quotidiana. L’attesa del Signore muove da un atteggiamento che attraversa tutta la vita del credente e che lo rende attento e responsabile di fronte ad ogni evento: la vigilanza è quella che virtù che nei salmi è cantata come la capacità di guardare oltre le tenebre della notte e “svegliare” le luci di un nuovo giorno. Così recita il Salmo 56: “Svégliati, mio cuore, svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora.” Il salmista prima interpella il cuore, che è facile ad addormentarsi, ad impigrirsi, a rassegnarsi al male. E poi chiama gli strumenti musicali, cioè le risorse che ha per elevare un canto di risveglio, quelle che ciascuno di noi ha per dare speranza e che pensiamo siano irrecuperabili: volontà, fiducia, capacità di perdonare, senso civico. E poi il cantore osa qualcosa che è umanamente impossibile: “forzare” il sole a sorgere e illuminare le tante tenebre che avvolgono il mondo. Ma ciò che è impossibile in natura è fattibile dallo Spirito di Dio e dallo spirito dell’uomo: ridare speranza agli uomini, alle nostre città al buio di luci vere e durature. E le parole di un profeta del nostro tempo risuonano come una possibilità che solo ai credenti è data e che noi vogliamo raccogliere come un testimone: “È di notte che è meraviglioso attendere la luce. Bisogna forzare l’aurora a nascere, credendoci. Amici, forzate l’aurora. È l’unica violenza che vi è consentita” (don Tonino Bello).

Buona veglia nella storia, uomini e donne custodi di speranza della Chiesa che è in Cerignola- Ascoli Satriano!

Luigi Renna

Vescovo

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Rendimento di grazie per l’Anno Giubilare delle Misericordia!

«Carissimi, il 13 novembre p.v., in tutte le Diocesi si eleverà al Signore il rendimento di grazie per l’Anno Santo straordinario, che ha riversato nei nostri cuori abbondantemente la Misericordia divina. Faremo nostro il desiderio di papa Francesco: “Come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio. Vi aspetto!». Si legge così nel manifesto-invito a firma del vescovo Luigi Renna, diffuso in questi giorni nelle chiese e per le vie dei nove paesi della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.

A precedere l’importante appuntamento, la celebrazione della liturgia penitenziale e la disponibilità dei sacerdoti per le confessioni già sabato, 12 novembre 2016, dalle ore 19,30 alle ore 21,30 nelle parrocchie del SS. Crocifisso-Convento e di Cristo Re, e nella rettoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo a Cerignola; nella Concattedrale di Ascoli Satriano; nella parrocchia della Beata Vergine Maria Addolorata-Chiesa Madre di Orta Nova, nonché nelle chiese parrocchiali di ciascuna città della diocesi.

L’appuntamento conclusivo dell’Anno Straordinario della Misericordia, per la Chiesa locale, è fissato per domenica, 13 novembre 2016, alle ore 18,30, nella Basilica Cattedrale di Cerignola, dove il vescovo Renna presiederà la solenne concelebrazione eucaristica.

Il Vescovo esorterà a ricercare quei frutti di misericordia che, negli animi di tanti fratelli e sorelle, imbrigliati nelle maglie della malavita, protagonisti di furti e di frodi, si traducano in conversione, per un clima di legalità di cui le Città della Diocesi hanno bisogno. Clicca qui