Comunicazioni Sociali

60° anniversario di sacerdozio di don Domenico Carbone e di don Benito Mininno

“Con grande gioia ho il piacere di comunicarvi che i nostri fratelli Don Domenico Carbone e Don Benito Mininno celebrano quest’anno il loro 60° anniversario di sacerdozio e rendono lode a Cristo Buon Pastore che li ha chiamati ad essere partecipi del Suo Eterno Sacerdozio”. È la comunicazione-invito che il vescovo Luigi Renna rivolge in questi giorni alla comunità diocesana, in vista della celebrazione eucaristica che, nel rispetto delle norme previste per il contenimento della diffusione del virus Covid19, presiederà venerdì, 17 luglio 2020, con inizio alle ore 19,30, nella Cattedrale di San Pietro Apostolo in Cerignola.

“I presbiteri – si legge al n. 22 di Presbyterorum Ordinis, il decreto del Concilio Vaticano II sul ministero e la vita sacerdotale – non devono perdere di vista che nel loro lavoro non sono mai soli, perché hanno come sostegno l’onnipotenza di Dio. […] E non dimentichino che hanno al loro fianco i propri confratelli nel sacerdozio, anzi, tutti i fedeli del mondo. C’è infatti una cooperazione di tutti i presbiteri per la realizzazione del disegno di salvezza di Dio, che è il mistero di Cristo, ossia il mistero nascosto da secoli in Dio e questo disegno non viene condotto a termine se non a poco a poco, attraverso la collaborazione organica di diversi ministeri che tendono tutti all’edificazione del corpo di Cristo, fin tanto che non venga raggiunta la misura della sua età matura”.

“Uniamoci al loro rendimento di grazie” è l’esortazione finale del Vescovo, accompagnando la celebrazione, per quanti non potranno essere presenti, con la preghiera.

Ordinazione presbiterale del diac. Antonio Miele e conferimento del lettorato al sem. Giuseppe Pio Di Donato

Mercoledì, 24 giugno 2020, nella Natività di San Giovanni Battista, alle ore 19, sarà il vescovo Luigi Renna a presiedere, nella Basilica Cattedrale “San Pietro Apostolo” di Cerignola, la celebrazione eucaristica per l’ordinazione presbiterale del diacono Antonio Miele. Alunno nel Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta, Antonio, dopo aver concluso gli studi – è diacono dal 27 dicembre 2018 – ha completato la formazione nella chiesa parrocchiale di San Rocco a Stornara, occupandosi della cura dell’oratorio “Carlo Acutis” e della pastorale giovanile della cittadina, nonché coadiuvando l’Ufficio Diocesano Vocazioni. Nel rispetto delle norme promulgate per contenere la diffusione del coronavirus, la celebrazione di ordinazione sarà trasmessa dall’emittente Tele Dehon sul canale 18 e in HD 518 del digitale terrestre.

Nella solennità di San Pietro Apostolo, patrono della Diocesi e titolare della Cattedrale, lunedì, 29 giugno 2020, alle ore 19,30, durante la celebrazione eucaristica, il vescovo Renna conferirà il ministero del lettorato al seminarista Giuseppe Pio Di Donato, anch’egli studente del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta, nelle cui aule sta completando il ciclo istituzionale degli studi teologici. Giuseppe collabora per la pastorale nella chiesa parrocchiale di San Domenico a Cerignola.

Siamo tutti invitati ad accompagnare Antonio e Giuseppe con la preghiera.

“Salsa Bakhita”: a Tre Titoli proviamo a coltivare dignità #chiciseparera

“Fortunata”: questa è la traduzione di Bakhita, la santa schiava del Darfur a cui la Caritas Diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano ha voluto intitolare la struttura costruita un paio di anni fa in Contrada “Tre Titoli”, a undici chilometri dal centro abitato, in pieno “Ghetto Ghana”, luogo di fatica e dolore per i tanti migranti in cerca di una possibilità nel nostro Paese, che però dell’Italia hanno visto soltanto il lato peggiore: quello dello sfruttamento e dell’esclusione.

“Fortunata” come la passata di pomodoro ciliegino, che da il nome a questo progetto sperimentale che vedrà protagonista la Caritas insieme ad una storica realtà del

terzo settore cittadino: la Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”, da sempre impegnata nella lotta al caporalato. “Salsa Bakhita”, questo il nome dell’iniziativa, vedrà impiegata la cooperativa nella coltivazione di circa 10.000 piantine di pomodoro sui terreni circostanti la struttura.

Già da inizio anno – afferma Pietro Fragasso che della ‘Pietra di Scarto’ è il presidente – immaginavamo la possibilità di realizzare qualcosa di significat

ivo a ‘Tre Titoli’, luogo doloroso e controverso della nostra città. Quando ci sono stato la prima volta – era il 1996 – avevo diciotto anni. Sono passati più di vent’anni e qui tutto è rimasto uguale, con i suoi invisibili, con le sue vite negate. Ci abbiamo pensato parecchio prima di proporre questa idea alla Caritas, ma abbiamo seguito l’istinto

 che ci ha detto di provarci”. Anche perché l’attività prevede opportunità occupazionali: “Abbiamo assunto per la gestione dell’appezzamento due persone, marito e moglie, cittadini ghanesi, che provengono da un percorso comune a molti, dove spesso in gioco c’è la vita stessa. È stata la Caritas a segnalarli e siamo stati ben felici di accoglierli”.

A supporto di Justice e Bernice, questi i loro nomi, ci saranno gli altri lavoratori della Cooperativa che, a loro volta, stanno provando a darsi una nuova possibilità: “Da un anno abbiamo attivato sette borse lavoro per persone in pena alternativa al carcere, grazie al prezioso sostegno dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Foggia, con cui collaboriamo dal 2013. Imparando il lavoro della terra, queste persone imparano la bellezza della dignità che passa per la fatica e la soddisfazione di pensarsi nuovi”.

Il Centro Santa Giuseppina Bakhita – Centro per la cura e lo sviluppo integrale della persona immigrata – dichiara don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas Diocesana – dalla sua erezione ha cercato di creare una rete con le tante realtà che operano per contrastare il fenomeno dello sfruttamento e del caporala

to. E questo accade sia attraverso il Progetto ‘Presidio’ di Caritas Italiana, sia attraverso l’attivazione di alcuni servizi, come l’assistenza sociosanitaria realizzata dal responsabile della struttura, il dott. Antonio Palieri”. “Ma a Tre Titoli – continua don Pasquale – non vogliamo solo portare dei servizi, se pur necessari. Vogliamo anche rendere gli abitanti protagonisti di un cambiamento culturale. Saranno loro a lavorare la terra attraverso un lavoro degno e un contratto che rispetti pienamente i loro diritti. E questo a Tre Titoli è rivoluzionario!”.

Il risultato finale di questa sperimentazione sarà la realizzazione di circa 10.000 passate di pomodoro ciliegino da 440 gr che potranno essere acquistate da coloro che vorranno sostenere il progetto. “Sarebbe bello – continua don Pasquale – se questo prodotto diventasse un simbolo per il nostro territorio. Simbolo di rinascita e di giustizia, simbolo di diritti rispettati, simbolo di equità”. Gli introiti dell’iniziativa serviranno a sostenere nuove progettualità e a sviluppare opportunità occupazionali per persone in situazione di fragilità.