Author: sEEd_aDm_wP
Nato per tutti: la Parola del Natale che non esclude nessuno
«Ai pastori gli angeli annunciano che questa nascita è motivo di gioia che rallegra “tutto il popolo”: non è riservata a categorie di persone, razze, popoli difesi da confini di stati e fili spinati. Cristo non è nato solo per qualcuno, ma per tutti. E i primi ad essere stupiti devono essere stati proprio i pastori, considerati allora poco meno che briganti, uomini che vivevano nelle campagne, come i nostri fratelli e sorelle immigrati, come coloro che stanno scontando la pena di errori commessi». Si legge così nel messaggio La famiglia in ascolto della Parola del Natale, firmato dal vescovo Luigi Renna e distribuito in tutte le parrocchie – e tramite i parroci, in questi giorni, nelle abitazioni dei fedeli della diocesi – fra le righe del quale il pastore della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano richiama la necessità di un approccio inclusivo alla festa nel «recuperare occasioni preziose, quelle del dialogo e dell’amore sincero», ineludibile preambolo per «ascoltare, davanti ai presepi che illuminano le nostre case, vere Chiese domestiche, quella del Signore, la Parola del Natale».
Sono, infatti, le «voci» richiamate nel brano del Vangelo «che viene proclamato la notte di Natale […], che ci aiutano a comprendere – sottolinea il Vescovo – il Mistero di Dio che si è fatto uomo e ad accoglierlo»: come «la “voce” dei grandi avvenimenti della storia» e la «voce umile più potente di tutte, quella del vagito di un Bambino», le «voci che vengono dall’alto» – quelle degli angeli – e dei pastori, senza dimenticare «la voce di Maria», il cui silenzio, nella Notte Santa, non è assenza «di chi non ha nulla da dire […], ma è come il lievito nella pasta: fa crescere la Parola di Dio, soppesa le frasi da dire, per esprimersi in modo delicato e profondo». Un “concerto” di voci che – a Natale – permettono a ciascuno di aprire «il cuore ai fratelli che sono nel bisogno», come suggerisce la Preghiera per la mensa nei giorni del Santo Natale che il vescovo Renna pone a suggello del messaggio.
Saranno queste le linee che illumineranno – guidandoli – gli impegni del vescovo Renna nei giorni immediatamente precedenti la solennità del Natale: mercoledì, 21 dicembre 2016, dopo il pranzo condiviso con gli ospiti del Centro “San Giuseppe”, ubicato in Borgo Tre Santi, nel pomeriggio momento di preghiera e di condivisione con gli extracomunitari residenti in località Tre Titoli, mentre venerdì, 23 dicembre 2016, alle ore 16,30, nel Salone “Giovanni Paolo II” della Curia Vescovile, riflessione sul messaggio natalizio e scambio degli auguri con i Sindaci e gli Amministratori dei nove Comuni della diocesi.
Le celebrazioni presiedute dal vescovo Renna, nella Cattedrale di Cerignola, prevedono sabato, 24 dicembre 2016, la Veglia di Natale che avrà inizio alle ore 23,30, e domenica, 25 dicembre 2016, nella solennità del Natale del Signore, il solenne pontificale celebrato alle ore 12; alle ore 18 solenne pontificale nella Concattedrale di Ascoli Satriano.
UCS – Chiusura Uffici di Curia
Omelia nel Giubileo degli Agricoltori
Omelia del Vescovo Luigi Renna nella celebrazione del Giubileo degli Agricoltori
MEIC – Lectio Divina sul Prologo di Giovanni
Il mistero del Natale illumina la famiglia
Agenda Giovane 2016
Giornata di AVVENIRE
Segni dei tempi – Dicembre 2016
Forzare l’AURORA a nascere, l’unica violenza che ci è consentita (DON TONINO BELLO)
“Cristiani, incaricati di tenere sempre viva la fiamma bruciante del desiderio, che cosa ne abbiamo fatto dell’attesa del Signore?”.Questo il grido pensoso del gesuita e filosofo francese Pierre Theilard de Chardin, rivolto a noi che a volte dimentichiamo le enormi potenzialità della nostra fede. L’attesa del Signore per tanti si riduce all’attesa di un bel giorno, quello del Santo Natale, dimenticando che siamo tutti protesi verso una venuta ultima del Signore, quella che porta a compimento la storia, e che ogni giorno riceviamo innumerevoli “visite di Dio” che viene nella vita quotidiana. L’attesa del Signore muove da un atteggiamento che attraversa tutta la vita del credente e che lo rende attento e responsabile di fronte ad ogni evento: la vigilanza è quella che virtù che nei salmi è cantata come la capacità di guardare oltre le tenebre della notte e “svegliare” le luci di un nuovo giorno. Così recita il Salmo 56: “Svégliati, mio cuore, svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora.” Il salmista prima interpella il cuore, che è facile ad addormentarsi, ad impigrirsi, a rassegnarsi al male. E poi chiama gli strumenti musicali, cioè le risorse che ha per elevare un canto di risveglio, quelle che ciascuno di noi ha per dare speranza e che pensiamo siano irrecuperabili: volontà, fiducia, capacità di perdonare, senso civico. E poi il cantore osa qualcosa che è umanamente impossibile: “forzare” il sole a sorgere e illuminare le tante tenebre che avvolgono il mondo. Ma ciò che è impossibile in natura è fattibile dallo Spirito di Dio e dallo spirito dell’uomo: ridare speranza agli uomini, alle nostre città al buio di luci vere e durature. E le parole di un profeta del nostro tempo risuonano come una possibilità che solo ai credenti è data e che noi vogliamo raccogliere come un testimone: “È di notte che è meraviglioso attendere la luce. Bisogna forzare l’aurora a nascere, credendoci. Amici, forzate l’aurora. È l’unica violenza che vi è consentita” (don Tonino Bello).
Buona veglia nella storia, uomini e donne custodi di speranza della Chiesa che è in Cerignola- Ascoli Satriano!
† Luigi Renna
Vescovo