Author: pierluigimastroserio

Assemblea Unitaria di fine anno

Si svolgerà domenica, 12 maggio 2019, dalle ore 9.00 alle ore 17.30, presso l’ Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice in Cerignola, lAssemblea Unitaria di Fine anno dell’Azione Cattolica Diocesana. I soci rifletteranno sul tema: “Dalla parrocchia alla città. Educarsi all’impegno socio – politico” con una relazione del prof. Saverio Di Liso.

Ritiro diocesano per i referenti parrocchiali della Pastorale Familiare

L’ufficio diocesano di Pastorale Familiare ha organizzato un ritiro aperto a tutti i referenti parrocchiali. L’incontro si terrà a   Nardò (LE) presso l’Oasi Tabor da venerdi 30 Agosto a domenica 1 settembre 2019  per discutere, formarci, riflettere e condividere le comuni esperienze. Per informazioni,  contattare il proprio parroco o L’ufficio di PF all’indirizzo indicato nella locandina

Incontro con don Maurizio Patriciello

L’evento vuole scuotere le coscienze di quanti hanno la responsabilità della “gestione” del nostro territorio in merito all’incontrollato fenomeno dell’inquinamento ambientale, causa dell’inarrestabili perdite di vite umane con una elevata percentuale di bambini e giovani. L’incontro di don Maurizio Patriciello (prete anticamorra nella terra dei fuochi) da parte degli studenti , fortemente voluto da don Carmine VIETRI, sarà motivo di analisi e approfondimento su un argomento di cui non può più tacere.

Inaugurazione del Centro “Santa Giuseppina Bakhita” – Appuntamento il 30 aprile 2019 con Sua Ecc. Mons. Nunzio Galantino

Il 30 dicembre 2018, in località “Tre Titoli”, agro di Cerignola, ha iniziato a muovere i primi passi il Centro Pastorale “Santa Giuseppina Bakhita”, che ha lo scopo di sostenere l’integrazione di persone che pur vivono tra noi ma che spesso, troppo spesso, continuiamo a considerare “altro”. “Sono – scrive il vescovo Luigi Renna – i ‘negri’, come li chiama qualcuno senza andare al di là del colore della pelle, senza mai fissare negli occhi questi figli di Dio, quando magari da loro si comprano delle scarpe con pochi euro, si sfrutta il loro corpo, li si rende schiavi nel lavoro nero… Sono come tanti nostri padri e nonni che, con le valigie di cartone, andarono a lavorare in Germania, a Torino e a Milano, rinunciando al calore familiare dei loro affetti”.

Quell’inizio è avvenuto nel silenzio, in un contesto di preghiera e di riflessione, rimandando ad un momento più opportuno l’inaugurazione ufficiale, quando ad essere inaugurata sarebbe stata non una struttura ancora vuota e inanimata, bensì una realtà viva e vivace, che già accoglie e serve anche grazie all’opera generosa, coraggiosa e appassionata dei tanti volontari. Inaugurazione che sarà celebrata martedì, 30 aprile 2019. Appuntamento alle ore 17 in località “Tre Titoli” quando l’introduzione del vescovo Luigi Rennae i saluti del dr. Massimo Mariani, Prefetto di Foggia; dell’avv. Franco Metta, Sindaco di Cerignola; del dr. Giovanni Magnifico della Chiesa Valdese; del diac. Giovanni Laino, direttore della Caritas Diocesana; del sac. Claudio Barboni, direttore diocesano Migrantes, anticiperanno l’intervento del dr. Antonio Palieri, direttore di Casa “Bakhita”, che presenterà gli scopi e le finalità dell’opera, nonché la Prolusione di Sua Ecc. Mons. Nunzio Galantino, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. La preghiera e la benedizione dei locali concluderanno l’inaugurazione.

Basta trascorrere qualche ora a Casa “Bakhita” per verificare innanzitutto un elemento fondamentale: gli immigrati hanno compreso che quella struttura è “per loro”. Ed eccoli arrivare: alcuni bisognosi di assistenza medica, altri per consultare il legale o per avvicinarsi all’operatore del Progetto “Presidio” di Caritas Italiana per il contrasto allo sfruttamento lavorativo. E si potrebbe continuare con l’assistente sociale, il mediatore linguistico, la visita domiciliare presso i casolari. E non solo.

Non è l’inanimato elenco delle attività che preme evidenziare, bensì il rapporto umano, che nasce, vive e cresce con il ripetersi degli incontri, per aprirsi poi alla cordialità. Perché la persona che arriva non la vedi più come un problema, bensì come una risorsa; perché impari a chiamarla per nome, a conoscere le sue ansie, le sue preoccupazioni, le sue speranze e i suoi timori; ma anche le sue potenzialità, la sua disponibilità e, soprattutto, la sua umanità.