CS – Profumo di famiglia nel mistero di Natale: gioia e dono per ogni casa

COMUNICATO STAMPA

 Profumo di famiglia nel mistero di Natale:  gioia e dono per ogni casa 

Il messaggio del vescovo Luigi Renna alla diocesi

 È il n. 65 di Amoris laetitia – l’Esortazione Apostolica Postsinodale di papa Francesco sull’amore nella famiglia – laddove il pontefice evidenzia che «Questo è il mistero del Natale e il segreto di Nazaret, pieno di profumo di famiglia», a ispirare il Messaggio per il Natale 2017 di Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, intitolato Profumo di famiglia nel mistero di Natale: gioia e dono per ogni casa.

Convinto che «il luogo più simile alla Grotta di Betlemme sia quello in cui dimora una famiglia», il vescovo Renna impregna gli auguri natalizi indirizzati ai suoi diocesani di una teologia dell’Incarnazione – «A Betlemme si sente il profumo dell’amore di Maria e Giuseppe per il Bambino Gesù, ma anche il mistero di Dio Padre che ha tanto amato l’umanità da donarci suo Figlio» – che si fa quotidianità, facendo della novità di un Dio che incontra la storia dell’umanità il modello da seguire «nelle nostre case», per respirare «il buon odore dell’amore coniugale, dell’affetto dei genitori per i figli o dei figli per i genitori e per i nonni, e di questi per i nipoti».

Alla scuola di papa Francesco – e a conferma dell’indirizzo pastorale diocesano condensato tra le pagine dell’ultima lettera pastorale Una bellezza da riscoprire e da vivere: il “sogno di Dio sulla famiglia – il messaggio natalizio del Vescovo, distribuito in tutte le parrocchie del territorio, approfondisce «l’esempio di chi si è lasciato affascinare dal mistero che stiamo per celebrare», individuando nelle figure di Francesco d’Assisi, Teresa di Gesù Bambino e Charles de Foucauld la fonte alla quale «si dissetano anche le famiglie cristiane per rinnovare la loro speranza e la loro gioia» (AL 65): se il Poverello umbro realizzò, nel 1223 a Greccio, per la prima volta, il presepe, icona che ripropone «nelle famiglie il vero profumo del Natale – scrive Renna – quello della presenza di Dio», la giovane monaca francese, vissuta nella seconda metà dell’Ottocento, insegna che, per «costruire relazioni solide, felici e durature», occorre «farsi piccoli e fedeli»; mentre l’ufficiale francese che, dopo la conversione, abbracciò il monachesimo sperimentando il deserto con i Tuareg, «dai quali fu ucciso nel 1916», rivela che «nella famiglia di Nazareth c’era il profumo del pane guadagnato col sudore, come in tante famiglie».

Sono riflessioni che permettono al vescovo Renna di non dimenticare le famiglie nelle quali «la disoccupazione rende più difficile tutto», invitate a non smarrire «il senso del poco condiviso con onestà, piuttosto che del molto, frutto di disonestà»; le persone sole, meritevoli di un rinnovato e vivificante «senso della familiarità»; gli immigrati, «soprattutto i più giovani che non hanno qui la loro famiglia: trovino in noi – esorta il Vescovo – rispetto, accoglienza, riconoscimento dei giusti diritti di lavoratori».

E ai «cari amministratori» è il pastore della Chiesa locale a suggerire che «non solo in questi giorni di festa ma sempre, le famiglie possano andare avanti dignitosamente, ricordando che il lavoro è il primo diritto che esse reclamano, e sta anche a voi creare le condizioni giuste perché possa esserci una reale ripresa economica anche nel nostro Sud, e i nostri giovani non fuggano via, prima con la testa e poi con le loro splendide energie».

Solo in questo modo, conclude il vescovo Renna, «Passerà il Natale, ma la gioia che avrà lasciato profumerà ogni casa per tutti i giorni dell’anno!».