Domenica, 17 ottobre 2021, alle ore 19, in comunione con le Chiese che sono in Italia e nel mondo, in una cattedrale – quella di Cerignola – gremita di fedeli rispettosi delle norme per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, è stato il vescovo Luigi Renna a presiedere la solenne celebrazione eucaristica durante la quale il pastore della Chiesa locale, alla presenza dei presbiteri e dei diaconi, dei religiosi e delle religiose, dei giovani e dei ragazzi, degli operatori pastorali e dei laici – senza dimenticare gli assenti che «vogliamo raggiungere con i nostri sentimenti fraterni, in attesa di incontrarli di persona» come i malati e i lontani – ha dato inizio al cammino sinodale.
«Sinodo – ha spiegato il Vescovo – è la parola che designa Gesù Cristo, Colui che si è messo accanto all’umanità da Betlemme, alle strade della Galilea, al Calvario, ad Emmaus la sera di Pasqua» per affermare che «la Chiesa non è altro che il camminare insieme del gregge di Dio nei sentieri della storia». Cita papa Francesco, mons. Renna, nonché Joseph Doré, l’arcivescovo emerito di Strasburgo, e David Maria Turoldo, per porsi alla scuola del Concilio Vaticano II, l’evento che «ci invita a passare dall’essere una Chiesa che convoca sinodi all’essere una Chiesa che ha uno stile sinodale».
In tale prospettiva, Maria, «Madre ed immagine della Chiesa», diventa l’icona che illuminerà il cammino sinodale della Chiesa locale: «Maria – ha affermato il Vescovo – dopo l’annuncio dell’angelo, alzatasi, si mette in fretta in viaggio verso i monti di Giuda. La giovane madre di Nazareth si mette in piedi, nella postura di chi è risorto perché raggiunto dalla Grazia di Cristo; si mette in cammino con la premura di chi non si lascia vincere dalla pigrizia e dalla paura dei disagi del viaggio; affronta non una strada facile ma montuosa». Raggiungere Elisabetta, per Maria, significa farsi voce del cantico del “Magnificat”, «il canto della sinodalità – per il vescovo Renna – perché ci fa scoprire che il Signore è presente nelle promesse compiute nella Parola, nei Sacramenti, nella storia delle nostre città, nei poveri, nella nostalgia di casa del figliol prodigo».
Scaturisce da tale lettura l’impegno sinodale della Chiesa che è in Cerignola-Ascoli Satriano – «la conversione alla sinodalità, la consapevolezza della nostra vocazione, la capacità di ascoltarci reciprocamente coinvolgendo tutti, anche i poveri e i cosiddetti “lontani”, quella di fare discernimento animati dallo Spirito» – il cui cammino sarà cadenzato, nei prossimi mesi, da un autentico «esercizio di sinodalità» che «si diffonderà a “macchia d’olio” e che vedrà protagonisti ministri ordinati e laici». Solo in questo modo – è stata la conclusione dell’intervento omiletico – «potremo cantare insieme che “Dio ha guardato all’umiltà della sua serva”, a questa Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano».
Al termine della celebrazione eucaristica, il Vescovo ha consegnato a ogni comunità parrocchiale una lampada, simbolo e segno del cammino sinodale, e ha comunicato i nominativi dei due referenti diocesani per il cammino sinodale, individuati nel prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia e nella prof.ssa Annarita Di Conza, mentre è in itinere la costituzione dell’équipe che comprenderà le diverse componenti del popolo di Dio.