…Semi di spiritualità

Domenica, 14 Maggio 2017

Alla Madre Celeste

“O Madre, nei raggi porporini del Tuo volto
io mi specchio nei Tuoi occhi misericordiosi.
O Madre, la Tua parola ha distrutto la morte
e si è elevata nelle profondità del Cielo.
Sulla terra tutti ti rendono onori e gloria,
tutti ti riveriscono e ti offrono sacrifici.
Con fiducia ti offriamo il corpo e l’anima
nell’incensiere della devozione.
O Madre, nei raggi porporini del Tuo Volto
io mi specchio nei Tuoi occhi misericordiosi.”

Rabindranath Tagore

Sabato, 13 Maggio 2017

“Sta nella mia camera.
La guardo
nei vari momenti della mia vita:
quando sono turbato, smarrito,
più sereno, più forte.
Sento le Sue parole nel silenzio:
“Ecco sono la serva del Signore,
avvenga di me secondo la Tua parola”.
Costruisce per me un ponte
che va da me a Lui.
Ella mi aiuta
a sopportare serenamente
le più gravi difficoltà della vita.
Non mi ha mai dato
una risposta fatta di parole.
Ma mi sorride.”

Martin Gutl

Venerdi, 12 Maggio 2017

“Madre di ogni nostro desiderio di felicità,
Tu sei la terra che dice sì alla vita.
Tu sei l’umanità che dà il suo consenso a Dio.
Tu sei la nuova Eva e la madre dei viventi.
Tu sei il frutto delle promesse del passato
e l’avvenire del nostro presente
Tu sei la fede che accoglie l’imprevedibile,
ascolta lo Spirito creatore e si meraviglia.
Tu sei la fede che accoglie l’invisibile,
come il fiore si apre al calore del sole.”

Michel Hubaut

Giovedi, 11 Maggio 2017

È mezzogiorno

È mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare.
Madre di Gesù Cristo, non vengo a pregare.

Non ho niente da offrire e niente da domandare.
Vengo solamente, Madre, a vederti.

Vederti, piangere di felicità, sapere questo:
che sono tuo figlio e Tu sei qui.

Solamente per un momento mentre tutto si ferma.
Mezzogiorno! Stare con Te, Maria, in questo luogo dove Tu stai.

Non dire niente, guardare il Tuo viso,
Lasciare cantare il cuore nel linguaggio che gli è proprio,

Paul Claudel

Mercoledi, 10 Maggio 2017

E te ne vai, Maria, fra l’altra gente
che si raccoglie intorno al Tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male,
nella stagione di essere madre.

Sai che fra un’ora forse piangerai
poi la Tua mano nasconderà un sorriso:
gioia e dolore hanno il confine incerto,
nella stagione che illumina il viso.

Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come Te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore,
povero o ricco, umile o Messia.

Femmine un giorno e poi madri per sempre,
nella stagione che stagioni non sente.

Fabrizio De André