Nel’ambito della tredicina in preparazione alla festa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova, il Consiglio Pastorale della Parrocchia Sant’Antonio di Cerignola, ha organizzato una serata culturale, che si terrà Sabato 4 giugno alle ore 20 nella omonima Chiesa Parrocchiale di Viale S. Antonio, 1, sarà ospite don Luigi Maria Epicoco (Mesagne 1980), assistente ecclesiastico del Dicastero Vaticano per la comunicazione, filosofo e teologo ed editorialista dell’Osservatore Romano. Don Epicoco è sacerdote della Arcidiocesi di L’aquila ed insegna filosofia alla Pontificia Università Lateranense. E’ autore di numerose pubblicazioni tradotte in più di dieci lingue ed è tra gli autori di spiritualità cristiana più letti in Italia. “La scelta di invitare don Gino – dichiara il parroco don Carmine Ladogana- si inserisce in quel processo sinodale che come Chiesa stiamo vivendo. Siamo chiamati ad ascoltare e narrare storie è don Gino ci narrerà la “scelta di Antonio da Padova”.
E’ questo, infatti, il tema della serata. Essa sarà anche l’occasione per don Luigi di parlarci della sua ultima pubblicazione “La scelta di Enea – Per una fenomenologia del presente” (Rizzoli 2022). Infatti nella premessa al libro l’autore scrive che, “L’uomo è un essere imitativo, apprende la vita con gli occhi. Questo è il motivo per cui in ogni tempo e in ogni luogo ha sempre fissato lo sguardo su qualcuno per capire se stesso. Ed è proprio questa sua peculiare caratteristica ad aver dato origine a testi come l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, ma anche testi sacri come la Bibbia o in tempi più recenti la Divina commedia, le commedie di Shakespeare, o spostandoci verso i giorni nostri Il Signore degli Anelli e forse anche lo stesso Harry Potter. Tra queste opere ce n’è una che si presta più delle altre a essere la chiave di lettura del presente: l’Eneide di Virgilio. Alcuni passaggi decisivi della vita di Enea e della sua personalità mi sono parsi i più congeniali a illuminare il tempo attuale. La scelta di Enea diventa così la rilettura di un’opera fondante della nostra cultura Una lente attraverso la quale riflettere sul presente che scarseggia di speranza e ha bisogno di guardare e di credere nella primavera in attesa sotto la neve dell’inverno che stiamo vivendo.”