Comunicazioni Sociali

Le esequie dei piccoli Christian e Birka a Stornara

Lunedì, 10 gennaio 2022, alle ore 15,30, nel pieno rispetto delle norme anti Covid 19, nel cimitero di Stornara, Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, Vescovo eletto di Catania e Amministratore Apostolico di Cerignola-Ascoli Satriano, e Padre Marian Micu della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, celebreranno le esequie di Christian di quattro anni e Birka di due anni, i fratellini tragicamente scomparsi a causa dell’improvviso rogo scoppiato lo scorso 17 dicembre 2021 nel campo nomadi della cittadina foggiana.

“Nei progetti tanto attesi del Pnrr – scriveva il vescovo Renna nel messaggio Profonda solidarietà e appello all’integrazione distribuito nelle ore immediatamente successive la tragedia – quanto spazio avrà la condizione di questi invisibili? Quando la soluzione, tante volte annunciata ma mai realizzata, di costruire abitazioni, che vada al di là dell’abbattimento con ruspe di quelle misere abitazioni? Quei bambini, che non dovevano essere in un posto così poco dignitoso per loro e per nessuno – ed uno di essi doveva essere alla scuola dell’infanzia – dicono la nostra inadeguatezza a pensare un mondo migliore, a una inclusione con persone con cui occorre costruire pazientemente un dialogo”.

“Cerignola” al XIX Convegno di Studio dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa

Si terrà a Roma, dal 13 al 15 gennaio 2022, nell’Aula Magna dell’Accademia Alfonsiana, con il patrocinio di prestigiose istituzioni accademiche, il XIX Convegno di Studio dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa (AIPSC) che, sulla scia del Forum svoltosi nel 2020 su “Storia dei Capitoli Canonicali secolari. Approccio metodologico e storiografico” – i cui atti sono stati pubblicati tra le pagine della rivista “Chiesa e Storia” – approfondirà il tema de “I Capitoli Canonicali secolari. Indagini per una storia del clero tra medioevo ed età contemporanea”.

Per tre giorni docenti, storici ed esperti approfondiranno l’argomento, offrendo i risultati delle proprie ricerche che abbracciano uno spazio – la penisola italiana e non solo – e un tempo – dall’età medievale a oggi – capaci di descrivere i diversi aspetti di una realtà – quella dei Capitoli Canonicali – la cui analisi contribuisce a meglio approfondire il ruolo svolto dal clero nel rapporto fra Chiesa e società.

Tra gli interventi non mancherà il contributo su Il Capitolo arcipretale e l’istituzione della Diocesi di Cerignola del prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente di Storia della Chiesa nell’Università Pontificia Salesiana (Roma) e nella Facoltà Teologica Pugliese (Bari) nonché segretario dell’AIPSC, il cui contenuto mirerà a esaminare il ruolo e la funzione esercitati dalla locale realtà capitolare nel periodo precedente e successivo la pubblicazione della bolla “Quamquam per nuperrimam”, promulgata il 14 giugno 1819 da papa Pio VII (1800-1823), con cui il pontefice elevò l’allora arcipretura “nullius dioecesis” di Cerignola a sede vescovile, unendola “aeque principaliter” alla già cattedra episcopale di Ascoli Satriano.

Gli organizzatori dell’appuntamento culturale precisano che la partecipazione in presenza sarà consentita a quanti risulteranno in possesso della Certificazione verde Covid-19 (Green Pass), previa iscrizione obbligatoria gratuita all’indirizzo di posta elettronica aidpscroma@gmail.com e limitatamente ai posti disponibili. Comunicano, inoltre, che per accedere all’Accademia Alfonsiana sarà obbligatorio l’uso della mascherina e non sarà consentito l’ingresso a quanti avranno una temperatura corporea pari o superiore a 37,5° C. Per i docenti interessati (docenti di Storia della Chiesa e del Cristianesimo nelle Facoltà teologiche e civili e negli Istituti Superiori di Scienze Religiose Metropolitani, docenti di religione cattolica nelle scuole pubbliche, studenti nelle medesime Facoltà e Istituti Superiori di Scienze Religiose Metropolitani) sarà rilasciata la dichiarazione di partecipazione per l’esonero dall’obbligo del servizio, nei giorni del Convegno, concesso dal MIUR (U. 0029769 del 29 settembre 2021).

L’AIPSC, riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana, è un organismo costituito nel 1967 a La Mendola, nel Centro di cultura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per favorire il coordinamento e l’aggiornamento dei docenti di Storia della Chiesa. Attualmente l’Associazione, che conta centocinquanta soci distribuiti sull’intero territorio nazionale con alcune adesioni dall’estero, comprende docenti di università pontificie e statali, nonché di facoltà teologiche, studentati religiosi e istituti superiori di scienze religiose metropolitani.

 

Il programma delle celebrazioni del vescovo Luigi Renna per il Natale con la santa messa a Casa “Bakhita”: per esprimere vicinanza

In un clima pregno di sinodalità, il Natale costituisce un’occasione preziosa per “mettersi in ascolto di persone che condividono la stessa fede, che si sentono animate dalle stesse passioni e che, se in queste virtù non trovano nessun compagno di strada, si sentono ugualmente compagni di strada di tutti perché seguire Gesù Cristo, significa non selezionare o escludere nessuno, perdonare sempre, dare un segno di pace nonostante tutto, sentire che il dolore dell’altro ti riguarda, come anche la sua gioia…”: scrive così Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, nel Messaggio “Andiamo fino a Betlemme: il Signore desidera incontrarci!” distribuito, per l’imminente solennità del Natale, nelle parrocchie della diocesi.

Sulla scia di tale indirizzo, questo il programma delle celebrazioni che caratterizzeranno gli impegni del Vescovo:

venerdì, 24 dicembre 2021

ore 16,30: celebrazione della Santa Messa nei locali del Centro Pastorale per la cura e lo sviluppo umano integrale della persona immigrata Casa “Santa Bakhita”, in località “Tre Titoli”, in agro di Cerignola, per esprimere vicinanza alle periferie perché non siano ghetti

ore 21: Veglia di Natale in Cattedrale (Cerignola);

sabato, 25 dicembre 2021 – Natale del Signore

ore 11,30: Solenne Pontificale in Cattedrale (Cerignola);

ore 19: Solenne Pontificale nella Concattedrale (Ascoli Satriano).

 

“Vi auguro di essere come i pastori nella Notte Santa” – continua il Vescovo nel Messaggio – affinché “tutti possiamo essere capaci di ascoltare la voce di Dio, nella sua Parola e nel suo risuonare limpido e trasparente nel profondo della nostra coscienza, dove un ricordo di fede, una Parola che ci ha affascinato, un sentimento che ci ha commosso, un cattivo ricordo che abbiamo voluto rimuovere, possono essere il varco che un annuncio di salvezza può entrare”.

L’incontro del vescovo Luigi Renna con i Sindaci e le Autorità civili e militari della diocesi; a Stornara, il 15 gennaio 2022, la Giornata diocesana della Pace

È diventato tradizionale l’appuntamento che, nei giorni  precedenti il Santo Natale e il Nuovo Anno, permette al vescovo Luigi Renna  di incontrare i Sindaci e le Autorità civili e militari dei nove paesi (Cerignola, Ascoli Satriano, Orta Nova, Stornara, Stornarella, Ordona, Carapelle, Candela, Rocchetta Sant’Antonio) compresi nel territorio diocesano. Un’occasione preziosa e attesa che non costituisce soltanto un momento propizio per lo scambio degli auguri, ma che rappresenta un’opportunità “per condividere con voi – ha affermato il Vescovo – speranze, attese, impegni, tutti doni che queste due ricorrenze ci portano”.

Nel pomeriggio di martedì, 21 dicembre 2021, nel salone dell’Episcopio, è stato mons. Renna a ricordare che “Il Natale è memoria di una nascita che ha segnato la storia, quella di Gesù Cristo avvenuta più di duemila anni fa, che continua a far parlare di sé e riempie di luce ogni tempo, soprattutto quelli più bui e critici come quello che stiamo vivendo. L’inizio di un Nuovo Anno, poi, è sempre foriero di speranza che, nella vostra agenda di ‘uomini e donne del bene comune’ – come mi piace chiamarvi – diventa non un vago sentimento ma un impegno perché fare politica altro non è che organizzare la speranza”.

Nasce da tale interpretazione delle festività ormai imminenti il messaggio rivolto ai presenti, coinvolti in una riflessione che individua nel servizio alla comunità il valore autentico della politica: “La politica la fa ogni cittadino con il suo voto, attraverso lo stupendo sistema della democrazia; lo fa l’amministratore, che è chiamato ad interpretare i bisogni più urgenti nel dare risposte alla gente che gli ha dato fiducia; la politica, nel senso di edificazione della città, la fate voi, uomini e donne delle Forze dell’Ordine, che assicurate che ci sia sicurezza e legalità anche nelle situazioni estreme. ‘Grazie!’ a tutti, soprattutto per le volte in cui il lavoro è più difficile, in cui siete avversati e incompresi”.

Alla scuola del magistero di papa Francesco, il Vescovo ha invitato i presenti a riflettere su “tre parole”. Carità: “di carità vi occupate anche voi, cari Amministratori, non solo quando preparate un pacco dono ai poveri, ma quando fate in modo che, con i vostri progetti, con il vostro sguardo, non ci siano più povertà o fasce di emarginazione; anzi, quando lavorate con tanta lungimiranza da far uscire la nostra Capitanata dalla palude dei mali endemici che la affliggono”. Periferia: “Ci sono le periferie urbane e ci sono le periferie esistenziali; ci sono quelle che mancano di alcuni servizi e quelle prive del minimo che assicura dignità. (…) Cogliere l’urgenza del momento – ha continuato mons. Renna – significa mettere accanto al nostro presepe quei due bambini morti carbonizzati nel rogo del ghetto di Stornara e dire che interpellano la politica, che non può organizzare la vita della polis senza includere le periferie”. A questo proposito, il Vescovo ha sottolineato che “la Giornata diocesana della Pace la vivremo a Stornara, il 15 gennaio p.v., nella chiesa parrocchiale, per continuare ad accendere i riflettori su problematiche da studiare per avviare processi di trasformazione”.

L’ultima parola consegnata dal Vescovo è “fraternità”, accompagnata “da un piccolo dono: l’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco. (…). Diffidate di quella economia che non rispetta le regole e la legalità: non crea benessere per le città, non le fa crescere”. In questo modo, ha continuato il Vescovo, “assicurerete lo sviluppo delle nostre città e del nostro territorio se seguirete la logica della migliore politica, fatta, in questo momento, di una progettualità che sa vigilare sulle scorciatoie nelle quali si infiltra la malavita e che tende  a creare un mondo inclusivo”.

A servizio della carità, delle periferie, della fraternità – è stata la conclusione – ogni impegno “non ci risulterà gravoso perché abbiamo fede in Dio e perché vogliamo camminare insieme!”.

 

Il vescovo Luigi Renna visita l’Ospedale “Tatarella” di Cerignola: “un’esperienza che ci fa capire che il bene a questo mondo c’è”

È stata una mattinata densa, quella di oggi, martedì, 21 dicembre 2021, per Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, trascorsa fra i reparti dell’Ospedale “Giuseppe Tararella” di Cerignola. Alle ore 11, il pastore della Chiesa locale ha incontrato i membri della Direzione Sanitaria e, in filodiffusione, dalla cappella dell’Ospedale, ha recitato la preghiera, porgendo a tutti il suo saluto e il suo messaggio: “Auguro a ciascuno di voi – ha affermato il Vescovo rivolgendosi ai degenti – di tornare a casa per festeggiare il Natale con i vostri cari; se non sarà possibile per motivi di salute, sono sicuro che qui troverete non solo le cure necessarie, ma tanto affetto da parte di chi, con la sua presenza e la sua umanità, curerà non solo le nostre malattie, ma anche le nostre sofferenze spirituali”.

Ruota intorno al concetto del “prendersi cura” – sull’esempio di Maria che “ha dato alla luce un fragile Bambino, lo ha avvolto in fasce e lo ha deposto in una mangiatoia”, e di Gesù, che “ha avuto queste cure ed un domani sarà Egli stesso a prendersi cura dei malati di ogni genere che incontrerà” – il messaggio di mons. Renna, per il quale “ciò che ci fa stare meglio” in una situazione di ricovero è “ricevere un’attenzione, uno sguardo, una telefonata interessata al nostro stato di salute; e poi avere le cure qualificate di questo stupendo mondo che è l’ospedale: è una esperienza che ci fa capire che il bene a questo mondo c’è”.

Non sono mancate la preghiera e la benedizione nell’incontro che il Vescovo ha avuto nei diversi reparti del nosocomio locale: “Un pensiero va alle care mamme dei reparti ‘Ostetricia’ e ‘Maternità’, a quelle che stanno accanto ai loro bambini in ‘Pediatria’: siete come la Vergine Santa che è grata a Dio per quella creaturina che ha in grembo o stringe già tra le braccia, o che vorrebbe dare la propria vita invece di vedere la sofferenza del suo bambino. La Vergine Maria vi dia la forza di amare teneramente e di sperare sempre, come ha fatto Lei”.

La riflessione ha coinvolto anche i “cari medici, infermieri, personale sanitario e amministrativo”, destinatari di un dopo speciale: “la lettera agli operatori sanitari di mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano”, intitolata “Dovrebbero farle un monumento”, uno “scritto carico di riconoscenza per quello che siete e che fate. A volte – ha sottolineato il Vescovo – soprattutto chi è in Pronto Soccorso, subisce qualche aggressione perché si trova davanti al dolore e alla paura che possono far divenire scomposti e arroganti. Pazienza! Avete tutta la nostra solidarietà e sappiamo che un medico o un infermiere, anche se offesi, non rinunciano alla loro etica professionale, fatta di cura e rispetto anche verso chi manca di delicatezza”.

Né è mancato il riferimento all’impegno profuso dalla realtà sanitaria, nelle sue diverse espressioni, per contrastare la diffusione della pandemia, che ha coinvolto mons. Renna nei suoi affetti più cari: “Molti di voi in quest’anno si sono presi cura dei malati di Covid-19: so bene quanto avete dovuto soffrire con le famiglie che hanno perso improvvisamente i loro cari. Anche la mia mamma si è spenta in questo ospedale. Permette, perciò, che vi porti riconoscenza, con tutta la gente che è passata da questo luogo per tutto il 2021. Lo faccio con le parole di quella lettera che vi consegnerò passando nei reparti: ‘Voi tutti siete la risposta pronta alla chiamata. Siete la parola rassicurante quando si è preoccupati. Siete il sorriso amico che nessun manuale può prescrivere, quando ci si sente scoraggiati. Siete la battuta pronta, quando c’è il clima adatto. Siete il rimprovero fermo, quando ce n’è bisogno’”.