La Diocesi di Cerignola celebra la 16ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato

«Camminare in una vita nuova» (Rm 6,4) La transizione ecologica per la cura della vita, è il titolo della 16ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato vede la Chiesa che italiana in cammino verso la49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani, che avrà per titolo «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso». La Nostra Diocesi, attraverso l’ufficio di Pastorale sociale e del lavoro e l’ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo, non mancherà di celebrare questo importante evento con un momento di riflessione il 22 settembre in Orta Nova alle ore 20 presso la Parrocchia della BVM Addolorata. All’incontro, dopo i saluti Don Saverio Grieco, Direttore Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e dell’ Avv. Gaetano Panunzio, Direttore Ufficio per i Problemi sociali il lavoro, la giustizia e la pace; nterverranno Antonello Zaza – Responsabile Tekra, Area Puglia, Fra Gianparide Nappi -Delegato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Provincia Salernitano-Lucana ofm.  Concluderà l’incontro  S.E. Mons. Luigi Renna -Vescovo di Cerignola Ascoli – Satriano e Pres. Comm. Episcopale per i problemi sociali il lavoro, la giustizia e la pace. Modererà Modera Dott.ssa Maria Rosaria Attini – Presidente diocesana di Azione Cattolica.

Nuovi stili di vita quindi,– «nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti» (Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Centesimus annus, 1° maggio 1991, n.36) – scaturiscono da un effettivo cambiamento di mentalità e da una grande attenzione nei confronti del creato, pensando che esiste una grande reciprocità tra noi, il prossimo, la creazione e Dio: «nel prenderci cura del creato, noi constatiamo che Dio, tramite il creato, si prende cura di noi» (Bendetto XVI, Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale della Pace Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato, 1° gennaio 2010, n.13).

“L’epoca che stiamo vivendo è piena di contraddizioni e di opportunità. – dicono i Vescovi delle due commissioni nazionali nel messaggio per la Giornata – Nella fede siamo chiamati ad abbandonare ciò che isterilisce la nostra vita: nell’incontro con Cristo rinasce la speranza e diveniamo capaci di rinnovata fecondità. San Paolo nella lettera ai cristiani di Roma ricorda il grande annuncio pasquale che si realizza nel battesimo di ciascuno: in Cristo siamo morti al peccato e «possiamo camminare in una vita nuova» (Rm 6,4). La vita nuova di cui si parla colloca il discepolo di Gesù in una comunione profonda con Dio. A partire da questa esperienza possiamo immaginare una vera fraternità tra gli uomini, come suggerisce l’Enciclica Fratelli tutti, e una nuova relazione con il creato, secondo il disegno dell’Enciclica Laudato si’”.

 

Questa giornata del Creato – afferma al proposito Gaetano Panunzio direttore dell’Ufficio per i problemi sociali il lavoro la giustizia e la salvaguardia del creato, si pone sulla scia della Settimana sociale di Taranto che, sotto l’hastag #tuttoèconnesso, affronterà il tema dell’ambiente, dela lavoro e del futuro. Un cammino che impone una forte riflessione sul delicato periodo periodo che stiamo vivendo; una riflessione sul ruolo che noi cittadini abbiamo nella custodia della Nostra casa, per realizzare a tutti i livelli quella conversione ecologica cui invita il VI capitolo dell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Già l’Instrumentum Loboris, documento preparatorio alla settimana Sociale, sottolinea l’importanza di un intervento immediato che possa contrastare il degrado socio-ambientale. Sempre l’Instrumentum Loboris al numero 26 ci dice di come occorra  promuovere «una società resiliente e sostenibile dove creazione di valore economico e creazione di lavoro siano perseguite attraverso politiche e strategie attente all’esposizione a rischi ambientali e sanitari».”

 

Mi sarebbe piaciuto assistere alla creazione del mondo, alla separazione delle acque dalla terra asciutta, quando gli oceani e i mari venivano popolati. Poter ammirare e amare l’opera prima che fosse violentata da qualsiasi inquinamento ad opera dell’uomo. Questo nostro mondo è spesso danneggiato dalla nostra incuria – dichiara Don Saverio Grieco, direttore dell’ufficio per l’Ecumenismo e Dialogo- e dal nostro poco amore, tanto da non essere più in grado di provocare in noi lo stupore. Quando penso ad un seme, ad una zolla di terra, a una goccia d’ acqua, a una foglia, realtà così piccole, tanto da far fatica a misurarle o apprezzarle; eppure milioni di questi piccoli doni popolano la nostra terra. Chiediamo solo un gesto di delicatezza verso la nostra amata terra, perché tutto diventi opportunità, anche per il creato, e non soltanto per l’uomo.15