Verso la Pasqua. Da un’esistenza sterile ad una vita feconda. La nuova Lettera Pastorale del vescovo Luigi Renna per la Quaresima 2019

«Ci sentiamo tutti un po’ piccoli davanti ad alcune situazioni che sono paragonabili ad una nebbia che non ci fa intravedere l’orizzonte: la crisi della società civile, lo spaesamento in ambito politico, le difficoltà derivanti dal continuo impoverimento della nostra economia, il malessere in cui vivono tante famiglie. È in questo frangente storico che ci raggiunge, quest’anno, il Tempo di Quaresima. Perciò, ci mettiamo in cammino verso la Pasqua, ricchi di una fede piccola quanto un “granello di senape” (Mc 4,32), potenziale arbusto su cui si può trovare rifugio. Con la cenere sul capo, il mercoledì che dà inizio alla Quaresima, riceviamo un annuncio che ci dona una grande speranza: “Convertiti e credi al Vangelo!”». Si legge così, laddove risuona il Messaggio per la Quaresima 2019 di papa Francesco, tra le pagine introduttive della più recente lettera pastorale del vescovo Luigi Renna – Verso la Pasqua. Da un’esistenza sterile ad una vita feconda – pubblicata oggi, 6 marzo 2019, nel Mercoledì de Le Ceneri.

Suddivisa in cinque unità (Dare un nome alla sterilità del cuore: il peccato; Peccato personale e strutture di peccato: il malaffare, le mafie e la corruzione; Diventare fecondi, ovvero pentirsi; Esistenza pasquale, esistenza feconda in famiglia e nella comunità ecclesiale; Fecondità è testimonianza nella città), il documento, scaricabile in formato .pdf dal sito www.cerignola.chiesacattolica.it, costituirà il faro luminoso che guiderà il cammino quaresimale che la Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano è invitata a compiere per raggiungere la Pasqua.

Anticipata dalla celebrazione della statio quaresimale nelle tre Vicarie (ad Ascoli Satriano, giovedì, 7 marzo, ore 18,30, chiesa dell’Incoronata; a Cerignola, 8 marzo, ore 19, chiesa di San Domenico; ad Orta Nova, sabato, 9 marzo, ore 19, chiesa della B.V.M. di Lourdes), la nuova Lettera Pastorale sarà presentata dal vescovo Renna, durante la prossima settimana, martedì, 12 marzo, alle ore 20, nella chiesa dello Spirito Santo a Cerignola; mercoledì, 13 marzo, nella Concattedrale ad Ascoli Satriano, alle ore 19; giovedì, 14 marzo, nella chiesa della B.V.M. Addolorata ad Orta Nova, alle ore 19,30.

Introdotta dall’analisi delle molteplici «sterilità» che caratterizzano la nostra contemporaneità – tra le quali non mancano quelle «ecclesiali» e di «carità, con ripercussioni sociali» – e dopo aver descritto le altrettanto diffuse «strutture di peccato», muovendosi tra «forme illecite di commercio» e «mafie», la Lettera Pastorale accompagna il fedele alla consapevolezza che «solo il pentimento è fecondo», nella certezza che «la buona notizia del Vangelo è questa: Dio ci viene incontro, “copre le distanze” della nostra lontananza da Lui».

Sono queste le solide riflessioni che, sostenute dai costanti richiami alla Sacra Scrittura e al magistero pontificio – e non solo – permettono al vescovo Renna di fotografare, per i suoi diocesani, «il miracolo della Pasqua del Signore!», individuato in una condotta capace di passare «dalla sterilità del cuore alla fecondità di vita», in quanto «si fa “famiglia” nella propria casa – la Chiesa domestica – e nella comunità ecclesiale, se si è disposti a lasciarsi cambiare il cuore».

Scaturisce da tali sollecitazioni l’invito a diventare «fecondi» e ad «accostarsi a chi nessuno si accosta», quindi «a tutti, portando la semplicità della propria testimonianza di fede, senza frapporre ostacoli e pregiudizi»: anche attraverso l’impegno socio-politico, che non è – sottolinea Renna – «nostalgia di un partito unico dei cattolici, né quella di una militanza partitica che ripropone modelli di un’Italia caratterizzata da profonde spaccature ideologiche», bensì esigenza scaturente dalla considerazione che «le nostre città hanno bisogno di uomini e donne che, attingendo al loro vissuto di cristiani, diano testimonianza sincera e disinteressata di ricerca del bene comune».

«Affido questa lettera alla coscienza di ciascuno e a quella delle nostre comunità parrocchiali, associazioni e movimenti – è l’esortazione finale del pastore della Chiesa locale – perché facciano discernimento. Fecondità della vita ecclesiale, crescita della vita familiare sono aspetti dell’esistenza cristiana che, proprio perché ci stanno a cuore, non possono non essere le questioni con cui si misura il nostro desiderio di conversione, la nostra speranza di novità di vita».