“Non temete: ecco vi annuncio una grande gioia” (Lc 2,10) – Il Messaggio per il Natale 2020 del vescovo Luigi Renna

In un tempo caratterizzato “da una giusta prudenza” per arginare la diffusione del Covid-19 e segnato “dalla tristezza per la perdita di qualche persona cara”, Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, invita i diocesani a non avere timore, facendosi voce “dell’annuncio degli angeli ai pastori nella notte di Natale”: “Non temete” diventa la certezza di “una Presenza che da quell’‘oggi’ di più di duemila anni fa, non ha più abbandonato l’umanità: il Figlio di Dio fatto uomo”, concretizzandosi nella “vicinanza orante a chi è malato, a chi sta piangendo un amico o un parente deceduto, a chi fa fatica a sorridere, a credere e a sperare”.

Speranza e fiducia impregnano una riflessione che, lasciandosi guidare dai protagonisti del presepe, individua nel tempo dell’attesa lo spazio utile per la realizzazione dei “progetti di Dio”: “Quel ‘Non temere’ – scrive il vescovo Renna – irrompa come un raggio di luce nelle fitte tenebre del mondo e fughi ogni paura! È una cosa terribile la paura, perché blocca le mani che non riescono più ad abbracciare, i piedi che non ardiscono più di camminare, gli occhi che non scorgono un orizzonte”.

Cita Ermes Ronchi, don Tonino Bello, John Henry Newman, il Vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano per ribadire, in forma chiara, che “Il Natale arriva per annunciarci una verità valida per ogni giorno dell’anno: ‘Oggi è nato per noi un Salvatore!’ è il motivo grande per non temere, perché questo Dio non ci fa fuggire dalla storia e dalla responsabilità, ma si ‘tuffa’ nella nostra umanità, e ci invita ad andare oltre le nostre piccole visioni ristrette, ci rassicura che Dio è premuroso verso i suoi figli, tutti ‘amati dal Signore’, e ci fa incamminare su una strada che porta alla luce”.

Scaturisce da tali premesse l’esempio da imitare ponendosi alla scuola di quei viandanti che, illuminati dalla luce del Natale, dopo aver ricevuto l’annuncio, “si mettono in cammino”: “Maria va incontro a sua cugina Elisabetta, Giuseppe va da Maria per prenderla come sposa, Zaccaria da sua moglie e la rende madre, i pastori vanno a Betlemme e adorano il Bambino avvolto in fasce, deposto in una mangiatoia”. Quello ieri continua a costituire il modello per l’oggi che, nel tempo della pandemia, diventa invito a “pregare in famiglia” o “da soli”; a “curare” e a “non abbandonare” per essere investiti dalla “valanga d’amore che travolge tutti con la carità”; a “essere prudenti” per “sentirsi responsabili della salute degli altri”.

Non manca, nel Messaggio del Vescovo, l’attenzione all’altro, nella constatazione che non è sufficiente condividere qualcosa, “ma la vita, con i suoi pensieri, le sue risorse, i suoi slanci”. “Dico a voi – è l’esortazione che mons. Renna rivolge ai ragazzi e giovani – avete pensato tra i regali da fare, anche un dono per una persona sola, povera, emarginata, magari anche sconosciuta? Provate a condividere! Diventate gli ‘artigiani della fiducia nel futuro’. E vi sentirete più felici!”.

A tale proposito la Diocesi ha organizzato, attraverso la Caritas, una raccolta alimentare nelle parrocchie, da domenica 20 fino a mercoledì, 23 dicembre 2020, per il sostegno di tante famiglie: ci si potrà recare nella propria parrocchia o alla sede della Casa della Carità, sita al Piano delle Fosse (in mattinata), per offrire un pacco dono che sarà distribuito alle famiglie seguite dalla Caritas.

Per gli adulti, l’invito del Vescovo diventa stimolo a evitare il “grande spreco” e l’“inutile fracasso” per un “Natale più sobrio”, sottraendosi alla “pessima usanza (…) degli spari e dei botti” perché la Notte Santa risuoni “di fede e gioia familiare”. A questo proposito, la “Preghiera davanti al presepe” offre uno schema che invita la famiglia, in questa situazione di emergenza, a vivere un momento di preghiera.

Un piccolo segno della Natività del Signore, inoltre, sarà la proiezione di una immagine della Madonna col Bambino sulla facciata del Duomo, dal 19 dicembre al 6 gennaio: grazie ad alcuni benefattori che sono voluti rimanere anonimi e alla Curia Vescovile, questo segno di fede e di speranza illuminerà la città.