La solidarietà per la Quaresima 2020 – Per superare le sbarre del carcere

La Quaresima è un tempo prezioso per accogliere la grazia che cambia la morte in vita. È un percorso che dura quaranta giorni ma che riguarda una vita intera, in quanto è tempo per “convertirsi e credere al Vangelo”. Se poi questa vita non è stata sempre facile, anzi piena di difficoltà e imprevisti, allora la Quaresima può diventare tempo di riscatto personale e sociale.

Seguendo queste linee la Caritas diocesana, sulla scia del Messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale del Povero La speranza dei poveri non sarà mai delusa, ha ritenuto opportuno dedicare la Quaresima di quest’anno a processi di solidarietà nei confronti dei detenuti.

“In accordo con l’Ufficio Esecuzioni Penale Esterne del Tribunale di Foggia, abbiamo pensato di finanziare, con le offerte che provengono dalla raccolta della Quaresima di solidarietà, alcune borse lavoro per detenuti”, afferma don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana, che aggiunge: “Alcuni ragazzi in parrocchia stanno scontando il loro fine pena, con una messa alla prova, dedicandosi alla manutenzione dei nostri spazi interni ed esterni, ma non possiamo fermarci a questo”, in quanto “è necessario offrire a questi ragazzi un nuovo orizzonte, una nuova speranza, una nuova vita”. È un progetto ambizioso quello della Caritas diocesana che non si limiterà alla formazione di questi giovani ma anche al loro inserimento nel mondo del lavoro, contattando alcune aziende resesi sensibili e disponibili a questa iniziativa.

“Ogni detenuto sarà seguito personalmente durante il percorso sempre a stretto contatto con l’U.E.P.E. – continua don Pasquale – Cercheremo di seguire le singole passioni per poter meglio indirizzare i giovani verso un percorso formativo che permetta la piena realizzazione di ciascuno: chi vorrà fare il pasticciere sarà mandato a formarsi in pasticcieria, chi vorrà dedicarsi alla manutenzione del verde andrà a formarsi in un corso da potatore e giardiniere”.  Le difficoltà non mancheranno, ma è certo  dell’esito positivo dell’iniziativa: “Sarà un percorso lungo, faticoso e forse pieno di insidie, ma siamo uomini di Dio, non misuriamo tutto con il tempo, la vittoria storica, come ben sappiamo, non è immediatamente verificabile, ma siamo certi di poter fare del nostro meglio”.

Il cuore della Quaresima diocesana sono i detenuti. Ciò, però, non significa distrazione dalle altre realtà difficili della nostra diocesi, alle quali la Caritas diocesana dedica tantissime energie. Con i suoi centri di ascolto sparsi in quasi tutte le parrocchie, la Caritas diocesana incontra ogni giorno famiglie costrette a lasciare la loro terra per cercare forme di sussistenza altrove; orfani che hanno perso i genitori o che sono stati violentemente separati da loro per un brutale sfruttamento; giovani alla ricerca di una realizzazione professionale ai quali è impedito l’accesso al lavoro per politiche economiche miopi; vittime di tante forme di violenza, dalla prostituzione alla droga. Come dimenticare, inoltre, i milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza. E i tanti senzatetto ed emarginati che si aggirano per le strade delle nostre città.